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Obiettivo: nuovi parchi naturali e aree fluviali

Disegno di legge all'esame della terza commissione

Obiettivo: nuovi parchi naturali e aree fluviali

La scheda riassuntiva del provvedimento. Oggi confronto a Brentonico per il nuovo parco Monte Baldo-Garda Trentino

Obiettivo: nuovi parchi naturali e aree fluviali
(Nella foto da ingrandire con un clic, bikers sul Monte Baldo con sullo sfondo il lago di Garda il lago di Garda. In quest'area - vedi l'articolo allegato - si propone la creazione di un nuovo parco naturale)

Il disegno di legge numero 77, dal titolo “Modificazioni della legge provinciale 6 maggio 1988, n. 18 (Ordinamento dei parchi naturali) Istituzione di nuovi parchi naturali e dei parchi fluviali”, proposto da un consigliere della maggioranza (vedi il testo in allegato), è attualmente all'esame della terza Commissione permanente del Consiglio provinciale.

Nel complesso le aree protette coprono già oggi oltre il 20% del territorio provinciale. Con il disegno di legge Si vorrebbe trasformare in area protetta più del 30% della superficie del Trentino.

Per quale ragione? In questo modo la nostra provincia sarà quella con la più alta percentuale di territorio protetto in Italia, con possibili ricadute vantaggiose sia per il turismo e altre attività economiche della provincia, sia per la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore della tutela ambientale e dell’indotto.

Per raggiungere questo obiettivo il disegno di legge si propone di istituire 6 nuovi parchi naturali e 6 nuovi parchi naturali fluviali (estendendo a questi ultimi le finalità aggiornate ed integrate dei parchi naturali)

A) Istituire 6 nuovi Parchi naturali:

1. Cadria – Tenno. I Comuni interessati sono dodici: Tione, Bleggio Superiore, Fiavé, Lomaso, Dro, Arco, Tenno, Riva del Garda, Molina di Ledro, Pieve di Ledro, Concei e Bezzecca.

2. Lagorai – Cima d’Asta. La superficie complessiva di 24.616,72 ettari ne fa il più ampio dei nuovi parchi. I Comuni coinvolti sono comprensibilmente più numerosi rispetto agli altri nuovi parchi proposti. Inizialmente dovrebbero essere diciannove: Castello-Molina, Cavalese, Tesero, Panchià, Ziano, Predazzo, Canal San Bovo, Castello Tesino, Pieve Tesino, Cinte Tesino, Bieno, Strigno, Samone, Spera, Scurelle, Telve, Telve di sopra, Torcegno e Palù del Fersina.

3. Latemar. Nel complesso saranno compresi nel parco 5.694,18 ettari di territorio. I Comuni interessati sono sette: Tesero, Panchià, Ziano, Predazzo, Moena, Soraga e Vigo di Fassa.

4. Monte Baldo-Garda trentino. Nel complesso il Parco si estenderà su una superficie di 5.676,20 ettari e confinerà con le importanti riserve naturali del Baldo veronese. I Comuni coinvolti nella proposta iniziale sono quattro: Nago-Torbole, Mori, Brentonico ed Avio.

5. Monte Bondone. Il parco avrà una superficie di 5.025,55 ettari e sarà dunque il meno vasto tra i nuovi parchi trentini. Coinvolgerà inizialmente nove Comuni: Trento, Garniga Terme, Cimone, Villa Lagarina, Vezzano, Padergnone, Calavano, Lasino e Cavedine.

6. Pasubio-Piccole Dolomiti-Lessini. Il Parco avrà una superficie complessiva di 12.228,85 ettari. I Comuni coinvolti nella perimetrazione proposta sono cinque: Terragnolo, Trambileno, Vallarsa, Ala ed Avio.

B) Istituire e regolamentare 6 parchi naturali fluviali:

1. Adige: I tratti interessati dalla gestione “a parco” saranno quelli già inseriti nella Variante 2000 al PUP con il vincolo di parco fluviale. Vale a dire le aree comprese nella confluenza con i fiumi Noce e Avisio, la forra del Fersina, i tratti tra Mattarello e Nomi, tra Ala ed Avio. Si tratta in particolare di SIC e biotopi presenti lungo l’alveo.

2. Avisio: da Fassa e Fiemme a Lavis. Il parco gestirà i tratti di fiume da Predazzo a Moena (comprendendo anche l’affluente Rio Travignolo dal lago omonimo fino all’ingresso a Predazzo), da Ronchi a Castello di Fiemme, dal lago di Stramentizzo all’innesto sull’Adige (SIC Foci dell’Avisio) dopo aver attraversato tutta la Val di Cembra.

3. Brenta: Il parco fluviale tutelerà le aree dal lago di Caldonazzo a Borgo Valsugana, da Castelnuovo al confine veneto. Inoltre il torrente Vanoi ed il torrente Cismon nel tratto trentino e nelle aree già inserite nella Variante al PUP 2000.

4. Chiese: dall’Adamello all’Eridio: il parco fluviale valorizzerà in particolare il tratto da Condino al biotopo del lago d’Idro, al confine lombardo.

5. Noce: saranno compresi nel Parco fluviale i tratti da Ossana a Mezzana, da Caldes al Lago di Santa Giustina, tutta la forra di Santa Giustina (SIC) e quella della Rocchetta, fino alla Piana Rotaliana ed all’innesto con l’Adige.

6. Sarca: sono compresi i tratti da Caderzone a Vigo Rendena, da Tione alle Sarche (attraverso le forre di Ponte Pià e del Limarò), da Pietramurata ad Arco attraverso il biotopo delle Marocche di Dro.

C) Creare la Rete provinciale dei Parchi e delle Aree naturali protette, per favorire la formazione di corridoi faunistici ed ecologici attraverso il territorio trentino e di connessione tra il territorio trentino ed i limitrofi territori. L’obiettivo è quello di consolidare le aree naturali protette e connetterle con un sistema di reti e corridoi.

Per questo secondo il consigliere proponente, serve una regìa unitaria ed è pertanto necessario affidare alla Provincia un compito di programmazione, supervisione, gestione e promozione per esercitare il quale sarà necessario potenziare il Servizio Parchi e conservazione della natura, che assumerà anche funzioni di gestione e promozione della Rete provinciale delle aree naturali protette.

Il disegno di legge prevede poi l’introduzione del programma triennale per le aree protette e la presentazione di una relazione annuale al Consiglio provinciale sullo stato di attuazione della legge.

Ciò impone al Servizio provinciale un costante monitoraggio ed una supervisione degli enti ai quali è affidata la gestione delle singole aree protette.

Il provvedimento individua anche le forme gestionali dei parchi, riconoscendo distinta personalità giuridica di diritto pubblico agli enti gestori. Per quanto riguarda la gestione dei parchi naturali fluviali, si prevede una forma dell’affidamento ai Consorzi BIM dei relativi bacini imbriferi e la costituzione di appositi patti territoriali.

Infine, rispetto alla legge vigente (la Lp 18/1988) il disegno di legge integra ed aggiorna le finalità del Comitato scientifico dei parchi e delle aree naturali protette, assegnando ad esso le funzioni di organo di consulenza tecnico-scientifica della Provincia.

Approfondimenti
Disegno di legge n. 77/XIII di iniziativa consiliare
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