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Parchi naturali del Trentino ad una svolta

Comunicato stampa numero 402/2004

Parchi naturali del Trentino ad una svolta

Destino segnato da tre disegni di legge illustrati alla terza Commissione

La realtà dei parchi naturali del Trentino è destinata a cambiare profondamente. Questo accadrà sicuramente per quanto riguarda le modalità di governo e gestione di questi enti, perché l’aggiornamento delle norme provinciali in materia è necessario. Ma in ballo c’è anche l’ipotesi di crearne di nuovi. Ne ha discusso oggi la terza Commissione permanente del Consiglio presieduta da Roberto Pinter, che si è concentrata sui tre disegni di legge presentati in materia: i primi due, sottoscritti dai consiglieri della Margherita e Chiocchetti dell’Ual, finalizzati l’uno a modificare (in questo caso anche con l’adesione di Bombarda dei Verdi), l’altro ad integrare la legge provinciale 18 del 1988 relativa all’ordinamento dei parchi naturali; il terzo, proposto invece dal solo Bombarda, volto ad aggiornare lo stesso provvedimento per istituire nuovi parchi naturali e fluviali.

A presentare i primi due testi è stato il primo firmatario, Marco Depaoli della Margherita, che ha evidenziato l’esigenza di aggiornare l’ordinamento dei parchi naturali trentini alla luce delle recenti modifiche normative intervenute sia a livello nazionale con la legge quadro del 1991 sulle aree protette, sia a livello comunitario con varie direttive in materia. «Con il disegno di legge 57 – ha osservato Depaoli – vogliamo valorizzare il ruolo degli organismi di governo dei Parchi per renderli più autonomi nei loro compiti di gestione e amministrazione. Rispetto alla legge 18 dell’88, quindi, la Provincia mantiene “solo” la fondamentale funzione di indirizzo politico, mentre l’ente parco, nella cui gestione sono coinvolti i Comuni interessati, le Asuc e le associazioni di protezione ambientale con sede in Trentino, ha il compito di rilanciare e promuovere questa risorsa naturale nell’ottica dello sviluppo t

Decisamente innovativo e politicamente impegnativo il terzo provvedimento (n. 77), proposto da Roberto Bombarda dei Verdi e democratici per l’Ulivo, che ha sintetizzato le 23 pagine della relazione introduttiva affermando di voler individuare nei parchi «il volano per sperimentare un nuovo modello di sviluppo per il Trentino, non alternativo ma complementare rispetto a quello esistente». A questo scopo il disegno di legge istituisce, mette reciprocamente in relazione e in collaborazione con il territorio e le comunità locali, 6 nuovi parchi naturali e fluviali Cadria-Tenno, Lagorai-Cima d’Asta, Latemar, Monte Baldo-Garda Trentino, Monte Bondone, Pasubio-Piccole Dolomiti-Lessini – collocati all’interno di aree già considerate “protette” o classificate biotopi provinciali o Sic (siti di interesse comunitario). «Il numero può spaventare ma in realtà – ha tranquillizzato Bombarda – si tratta soprattutto di una r

L’assessore all’urbanistica Mauro Gilmozzi, presente alla riunione, ha chiesto di raccordare e coordinare le tre iniziative di legge consiliari con i documenti preliminari e i testi di indirizzo approvati e portati avanti dalla Giunta in materia di PUP, piani di utilizzo e di tutela delle acque pubbliche, parchi e foreste demaniali. Marcello Carli dell’Udc ha espresso l’esigenza di chiarire il tasso di convergenza fra la proposta di legge di Bombarda e il disegno di sviluppo complessivo del territorio perseguito dall’esecutivo. Pronto a sottoscrivere il provvedimento del collega dei Verdi, si è detto Sergio Divina della Lega, che ha colto nell’intervento dell’assessore una volontà di “frenare” gli aspetti politicamente innovativi messi in campo dai consiglieri della maggioranza.

Poiché però anche Luigi Chiocchetti dell’Ual ha condiviso l’idea di aprire su questi testi un tavolo di lavoro con l’esecutivo e i servizi competenti (parchi, foreste, acque, turismo, ecc.), il presidente della Commissione Pinter ha suggerito di inquadrare sia le due modifiche proposte alla legge 18 sia l’idea di istituire nuovi parchi definita da Bombarda nella più complessiva strategia di governo del territorio. «Per questo – ha concluso – inviteremo alle nostre prossime sedute (25 novembre e poi in dicembre) dapprima i due assessori competenti in materia urbanistica e acque (Gilmozzi e Grisenti), quindi Mellarini insieme ai presidenti e i direttori dei parchi naturali. Alla luce di questo confronto la Commissione deciderà come procedere all’esame dei tre disegni di legge.