Organi consiliari

Assemblea delle minoranze

​​​​​​​​​​L'Assemblea delle minoranze raggruppa i consiglieri che appartengono alle minoranze consiliari, cioè i consiglieri che sono stati eletti in liste non collegate al Presidente della Provincia eletto. Lo status di consigliere di minoranza può però cambiare nel corso della legislatura; la verifica di tale condizione è disposta periodicamente con riferimento al voto espresso dal singolo consigliere rispetto al bilancio di previsione della Provincia o al suo assestamento. La composizione dell'Assemblea delle minoranze può quindi variare nel tempo per il mutamento della posizione politica del singolo consigliere, ma anche perché l'adesione all'Assemblea delle minoranze è volontaria e vi possono quindi essere consiglieri di minoranza che scelgono di non partecipare all'assemblea.

Si usa il termine "minoranze" intenzionalmente al plurale per sottolineare un concetto non solo numerico ma anche politico: ciascuna forza di minoranza ha una propria specifica identità e può concorrere alle discussioni e ai procedimenti decisori con comportamenti diversi rispetto alle altre minoranze.

Il funzionamento dell'Assemblea delle minoranze è disciplinato dal regolamento di garanzia delle minoranze consiliari, adottato d'intesa con il Presidente del Consiglio ad ogni inizio di legislatura.

Il primo compito dell'Assemblea delle minoranze è l'individuazione in piena autonomia dei propri rappresentanti in consigli di amministrazione, collegi de​i revisori, comitati, in attuazione delle leggi o dei regolamenti che riservano alle minoranze consiliari la designazione di alcuni componenti di tali organismi.

L'Assemblea delle minoranze però, di fatto, non è solo questo: è anche un luogo di confronto e di dibattito, sede politica dove si concordano azioni unitarie fra le diverse componenti che vi aderiscono.