Dal Consiglio provinciale
Approvato il bilancio consolidato della Provincia per il 2020
Nel
primo pomeriggio, poco dopo la ripresa dei lavori, il Consiglio, con
15 sì e 13 astenuti, ha approvato il bilancio consolidato della
Provincia. Il secondo punto all’ordine del giorno riguarda il
bilancio del Consiglio provinciale. Rinviata ad altra data la
discussione dell’ddl 114 sugli impianti di telecomunicazione
dell’assessore Spinelli.
Dopo
il ricordo da parte del
presidente Kaswalder di Giorgio Ziosi, clicca
qui ,ex consigliere
del Pci e vicepresidente del Consiglio, si
è ripresa la
discussione del bilancio consolidato della Pat, in
sostanza la “fotografia” dello stato patrimoniale e economico
della galassia della Provincia.
Discussione iniziata e
interrotta l’11 novembre scorso dopo
gli interventi di Tonini (Pd), Lucia Coppola (Misto – Europa
Verde), e Alex Marini (Misto - 5 Stelle)
clicca
qui . L’assessore
Spinelli ha replicato stamattina a Tonini affermando che spesso
quando la Giunta ha cercato di spostare l’attenzione dai progetti
delle amministrazioni passate è stata accusata di voler lasciare il
solco tracciato. Sul tema della riforma del sistema Provincia e il
suo ruolo nell’economia trentina Spinelli ha condiviso la necessità
di una visione complessiva
visto anche il peso
della galassia Pat sullo sviluppo del Trentino. Rispondendo a Marini
sulla necessità di adottare un linguaggio più accessibile ai
bilanci ha detto che la trasparenza è già a buon livello e, sulla
questione dei canoni ambientali ha aggiunto
che è necessaria effettivamente una riflessione. In
generale, secondo
Spinelli, la Provincia
ha dimostrato, anche in un momento difficoltà estrema,
di sapere creare valore a favore di tutta la comunità.
Ma,
dopo la replica di Spinelli, è stata chiesta la convocazione di una
conferenza dei capigruppo per discutere sull’ordine del giorno
della seduta che prevedeva la discussione fino alla termine dei
lavori sul consolidato e sul bilancio 2022 del Consiglio ma manteneva
aperta la possibilità di aprire l’iter
del ddl 114 clicca
qui di Achille
Spinelli sulla modifica delle autorizzazioni degli impianti di
telecomunicazione. Un ddl sul quale il consigliere Degasperi ha
presentato circa 150
odg e 103 sono
gli emendamenti di
Sara Derrari del Pd. L’accordo raggiunto nella capigruppo è stata
questa: riapertura della discussione generale sul bilancio
consolidato e apertura sul confronto con
Spinelli per arrivare,
in una prossima seduta
del Consiglio, al
ritiro degli
odg e degli
emendamenti Degasperi -
Ferrari sul 114. Alex
Marini ha ricordato che l’impegno per il quale è stata fissata la
seduta di oggi era quello di approvare la delibera sul bilancio
consolidato e il bilancio del Consiglio. E ha ricordato che in
sessione di bilancio non andrebbero
trattati ddl che non riguardano
la materia finanziaria.
La capogruppo della Lega, Mara Dalzocchio ha detto che la maggioranza
ha concesso ancora una volta spazio alla minoranza, ma l’impegno di
ritirare odg e emendamenti deve essere rispettato perché,
soprattutto in un
momento come questo, non
si possono ritardare strumentalmente i lavori.
Degasperi:
Mediocredito, l’unico
risultato è stato quello di ricompattare i soci di Bolzano
La
discussione generale sul bilancio consolidato è ripresa quindi
con l’intervento di
Degasperi. Il consigliere di Onda Civica si è intrattenuto su Cassa
del Trentino,
che porta un contributo di due milioni di euro dopo le imposte. Una
società nata per sottoscrivere il debito degli enti locali, un
unicum
a livello nazionale che stranamente,
dopo 16 anni, nessuno ha copiato. E questo perché, ha
detto ancora, è un
modello costosissimo: Cassa del Trentino è arrivata ad avere 20
dipendenti con dirigenti super pagati. Si continua a dire, ha
aggiunto l’esponente di Onda Civica,
che la società si
indebita con interessi
bassissimi, che però
poi riversa sulla
Provincia facendo la “cresta” sui
tassi. Insomma, i super utili della Cassa del Trentino, per
Degasperi, derivano
dalle casse provinciali. Poi il
consigliere ha ripreso
la polemica sui derivati. I fatti sono chiari, ha aggiunto, nella
società a partire dal
2014 c’è stato chi
ha giocato con i soldi dei trentini. Un
gioco che arriverà a costare ben 30 milioni di euro. Gli esperti, ha
affermato, hanno sempre
detto che l’operazione va vista sul lungo periodo forse contando
che, come disse Keynes, nel lungo periodo saremo tutti morti. I
responsabili di queste operazioni, ha aggiunto,
sono sempre al loro posto, anzi
hanno ricevuto anche i
premi anche di fronte a una perdita di due milioni di euro all’anno.
Insomma, Cassa del Trentino è troppo costosa, fa utili con i soldi
della Pat e nonostante le operazioni sui derivati nessuno ha pagato.
L’esponente di Onda Civica è poi passato a Mediocredito sul quale
l’unico risultato che
la Giunta ha ottenuto è
che i soci altoatesini si sono ricompattati di fronte al rischio
dell’arrivo di
soci da fuori regione. E questo perché a Bolzano ci si preoccupa che
Mediocredito non faccia concorrenza alle banche sudtirolesi. Ora,
ha detto ancora, va fatta chiarezza su cosa si intende fare con le
quote. Per ciò che riguarda Itea, Degasperi ha chiesto cosa voglia
fare della società Fugatti che aveva parlato, a inizio legislatura,
della possibilità di
un ritorno all’ente
pubblico. I dati degli alloggi sono rimasi quasi uguali dal 2013
attorno ai 10 mila vani e i problemi abitativi non si possono
affrontare trovando qualche appartamento a Luserna o in altre
zone disagiate. Il consigliere ha parlato poi di Patrimonio del
Trentino (anche
qui, ha aggiunto, pesano i derivati);
mentre su Trentino Digitale l’unica cosa che ha funzionato è stata
la fusione delle due società Informatica Trentina e Trentino
Network. Per il resto si sono visti solo dirigenti ben pagati e
premiati anche di fronte a evidenti errori tecnici
che si sono visti sulla sede e sulla rete. Il dg di Trentino
Digitale, ha affermato
ancora Degasperi, non
si è mai dimesso dalla società di provenienza, la Lepida, che è
una concorrente della spa provinciale, ma
si è semplicemente messo in aspettativa. Ma Lepida ha vinto bandi
anche in Trentino, quindi, ha detto il
consigliere di opposizione,
si è scelto un dg in comproprietà
con un concorrente. Inoltre,
il Centro servizi condivisi che era un’idea giusta, è rimasto
lettera morta anche per questa maggioranza che, in passato, ha sempre
criticato il sistema delle spa provinciali.
Ferrari:
Il sistema Pat funziona grazie al merito dei lavoratori
Sara
Ferrari, capogruppo Pd, ha affermato che dal bilancio consolidato
emerge il prezioso
lavoro del sistema Pat e il modo in cui il personale di queste
società e delle nove agenzie ha affrontato la situazione pandemica.
Un sistema Provincia
che ha retto bene e per questo va riconosciuto il merito a tutti i
lavoratori. La capogruppo Pd si è concentrata inoltre sulla
Fondazione Mach che nel 2020 ha dato un forte supporto alla sanità
trentina soprattutto
sul versante del tracciamento genetico del Covid. Un esempio, ha
aggiunto, che testimonia l’importanza di avere centri di ricerca in
grado di appoggiare il lavoro dell’Apss e
quello dei servizi della Provincia, anche sul piano ambientale. Su
Fbk ha sottolineato l’importanza dell’impegno della Fondazione in
materia di intelligenza artificiale e ha evidenziato il ruolo tecnico
e formativo
di Iprase nella didattica a distanza.
Olivi:
Un bilancio che si limita ad un mero elenco di funzioni
Alessandro
Olivi (Pd) si è soffermato sull’importanza strategica di alcuni
enti e società per le politiche della Giunta. La razionalizzazione
di questi soggetti, ha aggiunto, è inevitabile ma lo si deve fare
senza intaccarne la struttura perché si tratta di elementi
fondamentali della progettazione economico sociale. Il documento di
bilancio, però, si limita a un mero elenco delle funzioni, senza
esprimere una visione. Uno schema ripetitivo e burocratico senza
vitalità. Le uniche novità riguardano l’emergenza. L’esponente
dem si è soffermato su Tsm affermando che il suo rapporto con la Pat
deve diventare strutturale, dal telelavoro, all’innovazione alla
formazione. Una società che deve diventare centrale anche per la
formazione di relazioni industriali che permettano di aumentare la
produttività, in particolare della pubblica amministrazione. Su
Trentino Sviluppo, ha detto ancora, si è creata la buona occasione
della Cara di Rovereto che però è rimasta un esercizio accademico.
Anzi, c’è una contraddizione tra i contenuti della Carta e la
polverizzazione degli interventi. Ad esempio il polo tecnologico
della Manifattura di Rovereto aveva il compito di lavorare sulla
transizione ecologica, ma questo focus purtroppo ha perso
importanza. Non a caso nel bilancio, per Manifattura, si elenca solo
quello che era stato fatto nella scorsa legislatura. Eppure il
Trentino dovrebbe essere testa di ponte sul piano ambientale. Per
quanto riguarda Trentino Marketing, Olivi ha detto che si vede molta
carta patinata, tanta promozione, ma non si vedono minimamente
investimenti sul personale per intercettare la nuova domanda
turistica che si basa su un rapporto più forte con la qualità del
territorio. Sulle Apt non si capisce se il coinvolgimento
dell’imprenditoria ci sia stato e ha ribadito che le Ati saranno un
fallimento totale perché sono un carrozzone anacronistico e
dovrebbero fare un lavoro che spetta a Tm. In generale, ha chiuso il
consigliere, servono meno poltrone e più strategie.
Zanella:
Una vergogna chiedere sforzi a chi si prende a pesci in faccia
Paolo
Zanella (Futuro) ha ricordato che nel bilancio mancano A22, scuole e
Apss e Dolomiti Energia ed è un peccato perché si tratta di
strutture importanti. Poi ha sottolineato che la soluzione trovata
per Autobrennero non è ottimale perché sarebbe stato meglio che
l’autostrada fosse rimasta in mano pubblica. Anche
sull’idroelettrico, per Zanella, si sono fate scelte che
contrastano con l’interesse pubblico quando, come hanno fatto altri
Paesi europei, si sarebbe dovuto resistere alla direttiva Bolkestein.
Invece, la Giunta, ha aggiunto, si è spinta talmente avanti con
l’introduzione delle gare da superare il Governo che col decreto
privatizzazioni ha introdotto il principio del partenariato pubblico
- privato. Zanella ha toccato poi la spinosa questione del contratto
pubblico, affermando che se la macchina pubblica dimostra di
funzionare è grazie alle cosiddette risorse umane e il mancato
rinnovo è un unicum in Italia e in violazione di legge.
Nonostante ciò, ha detto ancora, la Giunta manda le email ai
dipendenti pubblici per chiedere la disponibilità a fare ore in più
per la maratona vaccinale. E’ una vergogna, ha concluso, che si
chiedano sforzi a chi si prende a pesci in faccia.
Marini:
va approfondita la questione dell’autonomia fiscale della Pat.
Alex
Marini (Misto-5
Stelle), intervenuto
per ultimo all’inizio
della seduta
pomeridiana,
ha
ricordato di aver ripetutamente chiesto di occuparsi oggi solo dei
temi di bilancio per poter valutare in tempi adeguati le scelte sulla
base di elementi conoscitivi adeguati
ed
esprimere
un parere sulle politiche adottate nei vari settori. Questo è
richiesto dalla funzione di controllo del Consiglio sulle proposte
della Giunta. Marini ha poi segnalato che la Provincia dovrà
adeguarsi alla riforma fiscale che il governo sta per definire a
livello nazionale. Sarebbe quindi il caso, a suo avviso, di
approfondire la questione dell’autonomia fiscale della Provincia
sul tema delle imposte e delle aliquote da applicare nel nostro
territorio. Servirebbe una discussione organica su questo tema. Il
bilancio consolidato offrirebbe l’occasione per parlarne, dal
momento che i quattro quinti del bilancio provinciale deriva da
tributi, in
modo da legare i gettiti in entrata con le politiche di spesa, anche
per promuovere interventi a tutela dell’ambiente e sulle
tecnologie
non energivore.
Dei ragionamenti si potrebbero anche sviluppare in merito alle
politiche sociali e in particolare ai giochi d’azzardo.