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15/01/2020 - In aula o in commissione

Consiglio concluso con un giorno di anticipo. Ritirato il ddl di Zanotelli sulla caccia

Questo pomeriggio in Aula. Annunciata da Ossanna la sospensione dell'esame del proprio ddl

Consiglio concluso con un giorno di anticipo. Ritirato il ddl di Zanotelli sulla caccia

In allegato, l'ordine del giorno con i testi in discussione. Nella foto, una guardia forestale

Consiglio concluso con un giorno di anticipo. Ritirato il ddl di Zanotelli sulla caccia

Conclusi alle 16.20 di oggi pomeriggio, con un giorno abbondante di anticipo, i lavori del Consiglio in Aula dopo che la ripartenza alle 15.00 era stata segnata da una nuova sospensione di 45 minuti concessa dal presidente Kaswaslder per permettere alla Giunta, che l'aveva chiesta, di cercare un confronto e un accordo con le minoranze sul ddl in materia di caccia dell’assessora Zanotelli. L'assessora ha infatti annunciato il ritiro del provvedimento prendendo atto del persistente ostruzionismo delle opposizioni che i suoi ripetuti tentativi di arrivare a una qualche intesa non sono valsi a superare. “La Giunta non intende comunque accantonare il tema”, ha concluso Zanotelli preannunciando per il prossimo futuro un nuovo intervento in materia di sanzioni.

Sospeso, invece, per iniziativa del proponente e in attesa di potersi agganciare ad un testo che tratti sempre di caccia, il ddl di Lorenzo Ossanna (Patt) per la creazione di “centri di sosta” nei quali immagazzinare gli animali abbattuti, e la possibilità di utilizzare le strade forestali.


Zanotelli: ritiro non definitivo.


Prendendo la parola al rientro in Aula, l'assessora Zanotelli ha definita legittima ma insuperabile la posizione ostruzionistica delle minoranze con le quali ha ripetutamente tentato invano di discutere con tre sospensioni dei lavori consiliari per arrivare ad un accordo. Il disaccordo insanabile, ha spiegato, riguarda il Comitato faunistico sciolto dalla Giunta, decisione che le opposizioni non si rassegnano ad accettare, anzi. Zanotelli ha quindi annunciato il ritiro del proprio disegno di legge nonostante, ha ricordato, il nobile obiettivo che si proponeva per inasprire le sanzioni con cui punire i cacciatori e i bracconieri che violano le norme in materia di attività venatoria. “Questo – ha aggiunto subito Zanotelli – non è però un ritiro definitivo, perché la Giunta intende ragionare su su questo tema come questo, che le sta molto a cuore. Nessun accantonamento dunque, ha concluso.


Dallapiccola: Giunta di dilettanti allo sbaraglio.


Michele Dallapiccola (Patt) è intervenuto per stigmatizzare il comportamento dell'assessora e della Giunta che a suo avviso “hanno affrontato il problema con i piedi e presentato il ddl come dilettanti allo sbaraglio, credendo che il fatto di aver tolto di mezzo il Comitato faunistico sarebbe stato compensato dall'inasprimento delle sanzioni”. In questo modo, ha osservato, la Giunta ha scontentato tutti. “Non si affronta un dibattito politico in questo modo”, ha detto rincarando la dose. “Se la Giunta avesse avuto il coraggio di mediare si sarebbe arrivati all'approvazione del disegno di legge”. Dallapiccola si è scagliato in particolare contro l’idea sbagliata della Giunta che le sanzioni previste dal ddl potessero mettere in difficoltà i pochi bracconieri e capannisti che inficiano l'immagine dell'attività venatoria, immagine che nel Trentino è stata sempre positiva per il contributo dato alla tutela del territorio. A suo avviso il disegno di legge avrebbe invece dovuto introdurre maggiori controlli.


Paccher: le minoranze hanno fatto un favore ai trasgressori.


Roberto Paccher (Lega) ha liquidato come “sciocchezze” le dichiarazioni di Dallapiccola e ha reclamato un po’ di rispetto per i capannisti ingiustamente accusati di gravissime scorrettezze da Dallapiccola. Quanto al Comitato faunistico, secondo Paccher con il suo superamento la Giunta non ha fatto altro che attuare quel che era stato proposto già con i governi provinciali precedenti ma che era mancato il coraggio di realizzare. L’esponente leghista ha rimproverato a Dallapiccola la costante assenza dell’ex assessore alla caccia dalle sedute del Comitato faunistico. Per Paccher le minoranze dovranno assumersi la responsabilità di aver stoppato con il loro ostruzionismo ad un ddl che prevedeva di inasprire le sanzioni nei confronti di chi tra i cacciatori viola le regole. In questo modo le sanzioni resteranno le stesse del 1991 facendo così un favore ai trasgressori. Quanto ai cinghiali, ha concluso, le catture l'anno scorso sono state quasi raddoppiate rispetto al precedente: solo a Pergine sono state 70 nel 2019 contro le 37 dell'anno precedente.


Degasperi: sanzioni inutili se mancano i controlli.


Filippo Degasperi (5 Stelle) ha evidenziato il problema a suo avviso principale in materia di caccia, che consiste nell’assoluta insufficienza dei controllori, vale a dire delle guardie forestali preposte a sanzionare chi viola regole. “Vi sono addirittura controllori – ha ricordato – che scambiano i cinghiali per cervi”. “Vero è – ha proseguito – che il il tema da discutere in Aula non era quello del Comitato faunistico provinciale, ma solo perché la Giunta non ha mai permesso di parlarne adottando decisioni senza consultare il Consiglio. Ovvio quindi che la questione sia stata affrontata ora, appena se ne è presentata l'opportunità”. Secondo Degasperi, “nei confronti del Comitato faunistico sarebbe servito un po' più di rispetto migliorandolo anziché eliminandolo per il cattivo funzionamento. La sua cancellazione ha prodotto l'irrigidimento delle minoranze contro questo ddl”. Quanto alle sanzioni, secondo Degasperi sarebbero un deterrente se fossero applicate, mentre nel 2019 sono state erogate appena 243 sanzioni a fronte di 140.000 abbattimenti”. Lecito pensare allora, per il consigliere, che o i cacciatori siano quasi tutti santi o che il numero dei controllori sia inadeguato. Inutile introdurre sanzioni draconiane se i bracconieri non vengono individuati. Nel 2019 ne sono stati sanzionati solo 2. Il problema sta dunque nell'adeguatezza dei controlli dei quali dovrebbe soprattutto occuparsi un futuro disegno di legge se tornasse in Aula.


Masè: cacciatori per lo più corretti. La sanzione più pesante era la sospensiva.


Vanessa Masè (La Civica), replicando a Degasperi, ha evidenziato che il forte richiamo ai controlli equivale ad accusare implicitamente i cacciatori di non comportarsi correttamente. La verità per Masè è che se le sanzioni sono state così poche è perché la stragrande maggioranza dei cacciatori si comporta bene, rispetta le regole, mentre come in tutti i settori vi è qualcuno che viola le norme. E ha concluso invitando i consiglieri a cercare di conoscere meglio e possibilmente di persona l’attività venatoria della quale la discussione di questi giorni dimostra che hanno solo letto o sentito parlare ma “di cui non hanno la più pallida idea”. Altrimenti avrebbero capito che la sanzione più pesante sanzione prevista dal ddl non era di natura pecuniaria ma prevedeva la sospensiva prevista per punire i cacciatori più scorretti.


Ossanna decide di sospendere l’esame del proprio ddl in attesa di agganciare il testo ad un altro provvedimento in materia di caccia. Kaswalder: lavori conclusi.


Passando alla discussione del ddl 11 proposto da Lorenzo Ossanna sempre in materia di caccia per permettere a chi esercita l’attività venatoria di utilizzare le strade forestali e per prevedere “centri raccolta” degli animali abbattuti, il consigliere del Patt ha annunciato la sospensione del proprio provvedimento, sottoscritto anche dai colleghi del gruppo, che era stato respinto dalla Terza Commissione. “Peccato non affrontare l’argomento”, ha lamentato. A suo avviso anche il ddl della Giunta sulla caccia sarebbe stato da evitare trovando un accordo”. Ossanna ha preannunciato la volontà di riproporre il suo ddl non appena sarà possibile affiancare il testo a qualche altro provvedimento in materia di caccia che sarà affrontato nei prossimi mesi. “Sperando – ha concluso – che nel frattempo l’approccio a questi temi cambi.

L’assessora Zanotelli non ha infine risposto a una domanda di Ugo Rossi (Patt) che chiedeva se il ddl da lei proposto sarà ripresentato all’interno della prossima manovra di assestamento al bilancio provinciale.


Esauriti i punti in discussione, alle 16.20 il presidente Kaswalder ha chiuso con un giorno abbondante di anticipo la sessione del Consiglio in Aula.