Quinta commissione
Ddl sulla carriera dei docenti: sì dei dirigenti scolastici, no dei genitori
In allegato le osservazioni della Consulta dei genitori e di Anp
Mattinata
destinata alla scuola in
Quinta commissione, presieduta da Mara Dalzocchio della Lega, con
le audizioni sul
ddl n.
176
dell’assessore
Bisesti sulla
carriera degli insegnanti. Rinviato
al 16 maggio, invece, il ddl 148 di Claudio Cia
(FdI) e Luca Guglielmi (Lista Fassa) sulla libertà educativa perché,
ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia, si stanno concordando
alcuni emendamenti con l’assessore all’istruzione.
I
dirigenti scolastici: bene l’introduzione della carriera
Positiva
la valutazione, espressa dal prof. Paolo Pendenza presidente
dell’associazione dei dirigenti scolastici (Anp)
perché esprime il
tentativo di introdurre incentivi per gli insegnanti che, già ora,
si impegnano per il miglioramento della scuola. Si apre spazio poi
alla
professionalità anche per avvicinare il mondo della ricerca a quello
scolastico e per creare
una base dalla quale reclutare i dirigenti. Inoltre, per
Pendenza, il ddl può
aprire
la strada anche alla formazione permanente e può incoraggiare i
migliori laureati a intraprendere la carriera di insegnante.
Carriera, ha sottolineato,
che c’è in tutti i Paesi europei. Il professor Pendenza ha chiesto
però di non limitare il numero dei collaboratori dei dirigenti e di
non prevedere che il ruolo di coordinatore sia limitato ai docenti
esperti o ricercatori. Infine,
il presidente dell’Anp ha chiesto un coinvolgimento dei dirigenti
nell’elaborazione dei regolamenti che daranno corpo alla legge
Bisesti.
Rispondendo
a Lucia Maestri (Pd), la quale ha ricordato che la progressione di
carriera è prevista per concorso e quindi lascia poco spazio ai
dirigenti, Pendenza ha ribadito che l’aspetto assolutamente
positivo del ddl è
l’introduzione delle figure di docente esperto e ricercatore come
riconoscimenti irreversibili. Riconoscimenti non nuovi in Europa,
mentre per l’Italia sarebbe una assoluta novità. I passaggi di
carriera irreversibili evitano di addossare la responsabilità di
scelta che potrebbe anche non essere oggettiva ai
dirigenti. Va però
creato un percorso concorsuale adeguato alle finalità.
Paola
Demagri (Casa Autonomia) ha chiesto se l’introduzione della
carriera è un fabbisogno della struttura o risponde
all’esigenza degli
insegnati di essere valutati. Il presidente Anp ha risposto che si
ratta di una profonda esigenza della struttura che ha bisogno di una
leadership diffusa. Anche perché il dirigente deve affrontare scuole
sempre più complesse e ha bisogno di essere affiancato da docenti
formati e in grado di assumersi responsabilità specifiche.
L’alternativa
non può essere il dirigente che fa tutto e decide tutto.
Iprase,
il ddl va nella
direzione della leadership diffusa
Il
direttore di Iprase, Luciano Covi, ha anche lui espresso parere
positivo sul ddl perché
va nella direzione della leadership distribuita centrale
per un’organizzazione
scolastica più moderna. Sulla leadership distribuita ci sono molte
evidenze positive, ha
aggiunto Covi, e
una letteratura che dimostra come questa soluzione organizzativa
permetta di affrontare la complessità della scuola.
Il secondo punto di forza del
ddl per Covi sta nel
fatto che concretizza la parte della legge sulla scuola che prevede
la ricerca e l’innovazione. Infine, c’è l’aspetto della
formazione continua durante
il servizio della quale
oggi si sente la mancanza e che ha bisogno di un quadro di
riferimento. Covi ha poi richiamato l’attenzione sui docenti che
non sono direttamente impegnati in classe ma sono distaccati nei vari
servizi alla scuola e che rischiano di rimanere tagliati fuori dalle
carriere previste dal ddl.
Docenti, ha risposto il direttore Iprase a Lucia Coppola, che s’è
detta preoccupata per il clima che questa norma potrebbe portare
nelle scuole dove una leadership diffusa c’è già, che
si trovano in varie realtà dell’amministrazione Pat o
all’Università o enti come il Muse.
Il
comitato per la valutazione: Italia, uno dei pochi Paesi che non
hanno un sistema di carriera
Damiano
Previtali del Comitato
provinciale di valutazione del sistema educativo ha richiamato
l’attenzione sui sistemi di valutazione dei docenti in Europa e su
studi che dimostrano che solo l’Italia ha l’anzianità come
elemento fondamentale di progressione della carriera. Il
93% dei paesi ha un sistema di valutazione e l’Italia è una delle
poche nazioni a non
avere sistemi di
controllo della professionalità dei docenti. Quindi, ha affermato,
Previtali, l’Italia è in assoluto ritardo. Anche se la carriera
dei docenti c’è stata fino al 1958 quando l’allora ministro Aldo
Moro cancellò il merito distinto. I tentativi di rintrodurre sistemi
di valutazione, ha
ricordato ancora il presidente del Comitato di valutazione,
sono tutti naufragati anche per le resistenze sindacali come il
“concorsone” e il
ddl Aprea. Per Previtali le previsioni del ddl Bisesti sono
importanti per il miglioramento della didattica e dell’organizzazione
scolastica. In
particolare l’idea di uno sviluppo professionale attraverso la
carriera, quella della formazione permanente e il fatto di prevedere
il coinvolgimento di un grande numero di insegnanti.
La
Consulta dei genitori: no al ddl, si spostano i migliori prof dalle
aule all’organizzazione
Maurizio
Freschi, presidente della Consulta provinciale dei genitori ha invece
bocciato il ddl e ha invitato l’assessore
a rinviare
il
ddl per ulteriori approfondimenti, portando al tavolo del confronto
anche il testo del regolamento. Una posizione condivisa
da Lucia Coppola di Europa Verde. Rispondendo
a Paola Demagri, Freschi ha detto che le figure del docente esperto e
ricercatore verrebbero reclutate tra i migliori insegnanti che
verrebbero così
dirottati dal terreno
dell’insegnamento
a quello
dell’organizzazione. Freschi, replicando a Lucia Coppola, ha
affermato di condividere il principio della carriera dei docenti, ma
le modalità previste dal ddl, anche per la loro nebulosità, pongono
dubbi. Inoltre,
sarebbe stato meglio, secondo il presidente della Consulta, attendere
le scelte nazionali.