Oggi in Quinta commissione. Investimento da 10 milioni
Aperto l’iter del ddl Bisesti sulle carriere dei docenti
In
Quinta commissione, presieduta da Mara Dalzocchio (Lega), è stato
aperto l’iter del ddl 176
di Mirko
Bisesti che ha
come obiettivo la crescita della professionalità degli insegnanti
introducendo le figure del docente esperti, ricercatore
e del delegato
all’organizzazione.
Bisesti:
con questa proposta apriamo possibilità di carriera al 40% dei
docenti
L’assessore
all’istruzione
Bisesti ha presentato
la proposta affermando che il disegno di legge ha richiesto un lavoro
lungo e articolato partendo dalla necessità di dover investire sugli
insegnanti, proprio per l’importanza del loro ruolo. L’Italia non
è una situazione di eccellenza nella scuola, anche a causa degli
stipendi che non sono all’altezza dei
Paesi europei più evoluti.
Il lavoro, coordinato dalla Sovrintendente
scolastica,
ha portato a una proposta di
riforma che porta nella
scuola il concetto
del merito, il riconoscimento del valore anche
per rendere più attraente la professione dell’insegnante.
Si tratta di una proposta che aggiunge e che non toglie nulla a
nessuno e apre possibilità di carriera al 40% dei nostri docenti. Un
ddl che parte dal basso, ha affermato Bisesti; un modello presentato
dalla dottoressa Sbardella nelle scuole del territorio e quindi
discusso con gli stessi protagonisti della scuola trentina che ha una
grande tradizione. Quindi, il cuore del ddl sta nel fatto che si
interviene sia sul lato economico, che in quello dell’incentivazione
e del merito. Anche perché oggi per i docenti che si impegnano e
innovano non c’è alcun riconoscimento.
Un
investimento di 10 milioni per migliorare la qualità degli
insegnanti
Le
finalità sono quelle di valorizzare gli insegnanti più creativi e
con
i migliori risultati didattici;
favorire la collaborazione tra docenti per creare una comunità
professionale; di
promuovere la
formazione continua e il miglioramento attraverso le buone pratiche.
Nel concreto il ddl prevede la creazione di docenti esperti,
ricercatori e delegati all’organizzazione. Questi
ultimi esistono già
oggi e oggi sono
nominati
fiduciariamente dai dirigenti, con la riforma dovranno
avere i requisiti e
potranno avere una delega di tre anni.
Il costo totale della riforma, ha
ricordato l’assessore,
è previsto in 10 milioni di
euro.
Il
dirigente generale del
Dipartimento istruzione Roberto
Ceccato ha ricordato che lo stesso Pnrr riconosce la necessità di
alzare la qualità dell’insegnamento
e di un ruolo che non è
più appetibile anche per motivi retributivi. I giovani, ha
detto inoltre, sono
interessati a professioni che riconoscano il merito e il
ddl va in questa
direzione mettendo al centro la qualità dell’insegnamento. Il
disegno di legge, ha continuato Ceccato, è un insieme di principi e
di procedure, mentre sul piano delle risorse i 10 milioni necessari
verranno dai risparmi derivanti dal calo demografico. Un investimento
che serve ad affrontare
una sfida fondamentale.
Docenti
esperti per far crescere professionalmente i colleghi
La
Sovrintendente
ha ricordato che questa riforma riguarderà il 40% dei docenti che
avranno il compito di accompagnare gli altri colleghi in un percorso
di crescita. Per questo, ha
aggiunto, è
fondamentale la collaborazione che oggi non sempre c’è. I
docenti esperti e ricercatori, in
sintesi,
avranno compiti e
responsabilità precise per il miglioramento della scuola. La
formazione c’è già, ha continuato Viviana Sbardella, ma non è
omogenea per tutti gli insegnanti e ha inoltre
ricordato che nella
maggior parte dei sistemi scolastici europei c’è un sistema di
carriera o di valutazione. Infine,
ha sottolineato, che la
crisi della professione non è solo italiana e molti Paesi la stanno
affrontando offrendo possibilità di carriera.
Rispondendo
a Paola Demagri (Casa autonomia), Bisesti
ha affermato che i docenti, che
dovranno essere già a
tempo determinato,
saranno liberi di scegliere o meno la strada della carriera, di
aspirare quindi,
attraverso il concorso,
al ruolo di
docente esperto, ricercatore o ad accedere all’incarico di
coordinatore.