Giornale Online
03/01/2023 - In aula o in commissione
Petizione del Comitato a difesa del nuoto sportivo
La piscina olimpionica di Prabi non c'è più
Ad Arco una battaglia contro la scelta di cancellare la vasca da 50 metri
Petizione del Comitato a difesa del nuoto sportivo
La piscina olimpionica di Prabi non c'è più
Ad Arco una battaglia contro la scelta di cancellare la vasca da 50 metri
La piscina
olimpionica scoperta a Prabi di Arco, la più grande del Trentino con
le sue 10 corsie per 50 metri, non c'è più. A 50 anni dalla sua
lungimirante realizzazione, dopo aver accolto e fatto nuotare
generazioni di altogardesani, è stata cancellata in funzione di una
completa rivisitazione dell'intera infrastruttura gestita
dall'azienda municipalizzata del Comune. Il disvalore di questa
scelta, che priva il territorio di un impianto sportivo fondamentale,
è al centro della battaglia che un comitato spontaneo sta portando
avanti da tempo e che oggi è stata formalizzata anche in Consiglio
provinciale, con il deposito di una petizione.
Gabriella
Poma, Andrea Suman e Jacqueline Calacoci stamane hanno
consegnato 220 firme al presidente Walter Kaswalder, spiegando
che si tratta della terza raccolta firme e dell'ennesimo tentativo di
convincere l'amministrazione comunale arcense a cambiare almeno
parzialmente rotta. A Prabi in realtà sono già cominciati i
lavori che con 7 milioni e mezzo di spesa condurranno ad attivare un
polo ludico-ricreativo (con piccole vasche), sacrificando le istanze
sportive e agonistiche e quindi i bisogni di centinaia di nuotatori,
che dalla prossima estate non sapranno dove allenarsi.
"A
nulla sono serviti - hanno riferito oggi i tre rappresentanti del
comitato - la parola della Federazione nuoto, l'appello di Federica
Pellegrini, le 1200 firme in municipio, la proposta concreta di
mantenere almeno cinque corsie della vasca grande di 50 metri. Siamo
la provincia più sportiva d'Italia, ma calpestiamo così le
aspettative di chi pratica lo sport. Visto che si passa
bruscamente a un utilizzo dell'area prettamente economico e non più
sociale, pensato in funzione del vicino camping, ci chiediamo anche
se la società in-house del Comune poteva muoversi in questo modo
spiccio, tra l'altro senza trasparenza amministrativa come ha potuto
constatare anche il difensore civico provinciale".
Il
presidente Kaswalder ha assicurato che il tema sarà trattato in
Commissione con audizioni, pur rimanendo chiaro come tutto dipenda
dalle autonome scelte dell'amministrazione comunale.