Dalla Prima Commissione dopo le audizioni
Approvate a palazzo Trentini le nuove norme della Giunta su Irpef e Imis
In allegato, i documenti con i pareri presentati da imprenditori, sindacati e autonomie locali
La Prima Commissione permanente ha approvato nella seduta di questa
mattina con 5 voti favorevoli e 4 voti contrari (Marini, Rossi,
Tonini, Zanella), dopo aver svolto le audizioni e l’esame, il
disegno di legge 128 della Giunta sulle agevolazioni Irpef, che
recepisce le norme nazionali con la modifica degli scaglioni di
reddito e l’eliminazione della discrasia esistente. Il ddl prevede
inoltre la proroga Imis per le onlus, integrando contestualmente i
trasferimenti a favore dei comuni per il minor gettito derivato
dall’esenzione. Infine, istituisce un Comitato tecnico scientifico
in seno a Trentino Sviluppo, con funzioni consultive e propositive in
particolare in relazione ai nuovi progetti e risorse nell’ambito
del Pnrr. Di seguito diamo conto delle audizioni e dell’esame del
testo, con le posizioni emerse nel dibattito. In allegato i documenti
consegnati dai soggetti intervenuti e quello inviato dal Cal.
LE AUDIZIONI
Il Coordinamento
imprenditori: richiesta esenzioni Imis per le categorie più colpite
dalla crisi energetica e dagli effetti della pandemia
Roberto
Simoni presidente del Coordinamento Imprenditori ha esordito
dicendo che, a parte alcune diverse sensibilità, è stato condiviso
un documento in cui si prende atto della finalità del disegno di
legge della Giunta di armonizzare l’addizionale provinciale alla
normativa dello Stato e si avanzano alcune ipotesi per limitare il
più possibile l’aggravio su alcuna fascia di contribuenti.
Diminuire da 55.000 a 50.000 la partenza dell’aliquota, come
previsto dalla norma provinciale, va in controtendenza rispetto allo
spirito della legge nazionale e i redditi dai 50 ai 55.000
soffrirebbero un appesantimento. Una delle ipotesi per contrastare
questa eventualità è la diminuzione da 0,50 a 0,40 a partire da
50.000 che comporterebbe sostanzialmente un pareggio, oppure la
creazione di una fascia soggetta a 0,40 con un ritorno sopra 100.000
a 0,50. Bene la parte della norma dove si prevede la proroga
dell’agevolazione Imis per cooperative sociali e onlus. Il
Coordinamento propone di adottare questa misura anche per le attività
ricettive che hanno particolarmente sofferto della pandemia e
l’estensione ad altre categorie, anche in considerazione
dell’importante crisi energetica in corso. Nessuna contrarietà sul
Comitato tecnico scientifico anche se si vorrebbero comprendere
meglio le finalità e raccomandare che i componenti possano essere
dei tecnici, non avulsi dalla realtà locale.
Alessandro
Santini di Confindustria ha raccomandato presenza di
rappresentanti del sistema produttivo locale nel Comitato, non solo
esponenti del sistema accademico e scientifico. Davide Cardella
(Asat) ha ribadito la richiesta del presidente Simoni, ricordando
l’impatto della crisi energetica sul settore della ricettività che
ha acuito i danni recati dalla limitazione del turismo straniero e
dalle numerose cancellazioni sofferte nel periodo invernale:
l’abbattimento dell’Imis 2022 potrebbe rispondere ad entrambe le
criticità. Nicola Berardi (Associazione artigiani) ha
richiamato l’attenzione sulle aziende del trasporto bus turistici,
una categoria che ha sofferto molto e per la quale sarebbe importante
l’esenzione Imis. Si è unito alla richiesta di esenzione Imis per
il settore ricettivo da allargare a tutte le attività legate al
terziario anche Alberto Pontalti (Confcommercio) che ha
ricordato quanto la pandemia e la recente crisi energetica abbiano
messo in ginocchio in particolare questi settori.
Alex
Marini (Misto-5 Stelle) ha chiesto al Coordinamento un parere sul
Comitato tecnico e Alessandro Santini ha ribadito la necessità
che i quattro membri, uno per ciascuna delle specialità intelligenti
individuate come filoni di sviluppo strategici per la ricerca e la
produzione, dovranno avere contezza dello dello stato dell’arte
della tecnologia e delle caratteristiche del sistema locale, oltre
che visione di prospettiva e indirizzo per il futuro. Sempre
Marini ha posto una domanda sulla visione del Coordinamento in tema
di politica fiscale e referendum e sull’opportunità
dell’istituzione di un forum fiscale. Simoni ha espresso una certa
scetticità sulla possibilità di sottoporre un tema tanto complesso
e delicato a referendum, mentre ha detto di apprezzare la
concertazione preventiva finalizzata ad individuare insieme delle
linee di indirizzo, pur comprendendo il “conflitto d’interesse”
che ci potrebbe essere tra categorie economiche e politiche
pubbliche.
I sindacati:
si riporti almeno a 20.000 euro l’esenzione Irperf
Andrea
Grosselli (Cgil) ha illustrato il contributo unitario in cui si
rileva una continuità di azione di questa Giunta con quella
precedente sugli sgravi fiscali, mentre sull’addizionale Irpef si
osserva una discontinuità. Se la norma in discussione armonizza il
sistema con la legge statale, qui si tende a ridurre la platea delle
esenzioni Irap per lavoratori e pensionati fino a 15.000 euro anni,
con beneficio complessivo passato da 24 milioni di euro a meno della
metà, ovvero 11 milioni. Quindi, pur condividendo la scelta della
Giunta sull’articolo 1, si rileva che sarebbe ora di tornare alla
precedente esenzione Iperf per i redditi bassi, riportandola almeno a
20.000 euro, una misura che potrebbe alleviare anche la crisi
energetica che si sta attraversando. Infine, c’è il tema
dell’Irap: si potrebbe seguire la strada della Giunta di Bolzano
che ha eliminato le forme di sgravi non selettive, un’azione che
potrebbe liberare risorse per finanziare da un lato la sanità o
comunque lo sviluppo del territorio. Un tema da porre nell’ambito
della discussione della delega fiscale con lo stato, sappiamo che
sull’argomento ci sarà a fine marzo un tavolo di confronto tra
province e regioni autonome e speriamo che si possa riprendere in
mano l’argomento. Walter Alotti (Uil) ha
approfondito la questione della crisi energetica, osservando che si
sarebbe atteso che si affrontasse proprio con un esenzione dell’Irpef
per i redditi più bassi, per provvedere nell’immediato ad un primo
ristoro dei soggetti più in difficoltà. Michele Bezzi (Cisl)
ha aggiunto di augurarsi a breve un passaggio ulteriore per i redditi
medio bassi che più soffrono della situazione critica corrente,
anche se questa legge sarebbe stata l’occasione giusta.
Alex
Marini ha riproposto ai sindacati le due domande sul Comitato
tecnico scientifico e sulle politiche fiscali. Grosselli ha replicato
che ben venga ogni Comitato scientifico ove discutere di
riorganizzazione del lavoro e di innovazione, con il coinvolgimento
delle competenze dell’Università. Sulla questione fiscale,
premesso che la nostra è una fiscalità derivata, un referendum
sulla parte che riguarda le tasse locali sarebbe forse poco utile, ha
osservato. Per il resto tutti i meccanismi partecipativi e di
coinvolgimento e i tavoli di confronto sono buona cosa e sarebbe
auspicabile il loro potenziamento, una posizione condivisa anche da
Alotti. Su questo ultimo punto il segretario Uil ha però
stigmatizzato il fatto che in Trentino, pur prevista dalla legge 15 e
sollecitata più volte, non è mai stata attivata l’assemblea
generale sullo stato dell’edilizia pubblica sociale. Per dire che
gli strumenti, oltre ad istituirli, si dovrebbero poi far funzionare
e seguire. Bezzi ha espresso qualche perplessità sul
referendum in materia fiscale, mentre sul Comitato ha rappresentato
l’auspicio che possa rappresentare uno strumento di coinvolgimento
e di relazione utile, anche per individuare obiettivi e prospettive
comuni.
LA DISCUSSIONE
Per
il consigliere Giorgio Tonini (PD) le questioni dovrebbero
essere affrontate in maniera distinta. Contrarietà sull’articolo 1
dal momento che, se l’allineamento dell’aliquota di aggravio è
ragionevole per semplificare le cose e affinché il sistema sia
semplificato, dal punto di vista politico l’obiettivo poteva essere
perseguito diversamente (con le ipotesi proposte dai due soggetti
ascoltati), dal momento che così come formulato si attesta in
controtendenza comportando un pur modesto aggravio di pressione
fiscale. Andrà monitorato il confronto con lo Stato in tema fiscale,
ha aggiunto, chiedendo al vicepresidente Tonina se abbia notizie
fresche a questo riguardo. L’articolo 2 è sicuramente
condivisibile (esenzione Imis), mentre sul terzo punto (Comitato) ha
dichiarato l’astensione: non ho compreso appieno la necessità di
questo ulteriore organismo e quindi lo eviterei, se non necessario.
La Giunta valuti almeno per l’aula, ha concluso, la possibilità di
introdurre una variazione ragionevole: se non l’esenzione da 15.000
a 20.000 (o a 28.000) euro, almeno una riduzione dell’addizionale
Irpef (esenzione parziale da 15 a 28), riducendo l’effetto soglia.
Contrario
alla moltiplicazione di enti anche Paolo Zanella (Futura),
favorevole allo sgravio Imis per le onlus, mentre sull’Irpef
sarebbe stato bello che l’aggravio per gli uni diventasse un
vantaggio per altri. Ha quindi anticipato un emendamento che alza a
20.000 euro la soglia di esenzione, un tema riproposto più volte e
mai recepito. Tuttavia in questo momento la congiuntura sfavorevole
di aumenti energetici e altri aumenti indiretti derivati
dall’inflazione potrebbero motivarne a suo avviso l’accoglimento.
Ugo
Rossi (Azione) ha preso atto della moltiplicazione di tavoli e
comitati da parte del “governo dello studiare, più che del fare”,
come si autodefinisce la Giunta Fugatti: non capisco a cosa potrebbe
servire l’ennesimo organismo, ha detto. Parallelarmente
sull’aumento dell’addizionale Irpef ha rilevato che si configura
come un ennesimo aumento di tasse e che serve una solidarietà
strutturale nella nostra Provincia perché ci sia una stabilizzazione
a vantaggio di chi ha dei bisogni crescenti che non trovano risposta.
Sull’istituzione
del Comitato Alex Marini non ha rappresentato particolari
obiezioni, mentre ha rilevato l’importanza di entrare nel merito di
che cosa farà questo organismo, anche rendendo pubblici e
trasparenti le attività, invocando il coinvolgimento del Consiglio
provinciale. Sull’Irpef: poche decine di euro di sgravi fiscali a
famiglie a basso reddito avrebbero un’elevatissima utilità
marginale e il principio andrebbe tenuto in considerazione ha
osservato dichiarando il voto favorevole all’emendamento di
Zanella. Bene l’esenzione dell’Imis per le onlus, mentre in
generale sul fisco ha rivolto un appello all’assessore Tonina:
andrebbero previste a suo avviso delle sessioni di Consiglio ad
hoc, non a spot invocando di volta in volta l’urgenza.
Nella
replica, il vicepresidente Mario Tonina ha rassicurato che su
un tema come quello dell’Irpef c’è un contatto frequente e
continuo con Roma, con tavoli tecnici e politici, finalizzati alla
ricerca di risposte mirate. I ritocchi all’addizionale Irpef
penalizzano in parte la Provincia, ma l’interlocuzione c’è. Non
escludo, ha aggiunto, che già in occasione della discussione in aula
di questo ddl, presumibilmente a marzo, ci possano essere ulteriori
elementi di approfondimento. Non è oggi accoglibile l’emendamento
di Zanella che in questo momento non troverebbe la copertura
necessaria, ma dei ragionamenti saranno fatti sull’assegno unico.
Quanto al Comitato tecnico, Tonina ha precisato che porterà
ulteriori contributi utili.
Sul
Comitato tecnico scientifico Ivano Job (Lega) ha detto che
potrebbe essere un’occasione, ricordando che a volte bisognerebbe
giudicare a posteriori, auspicando la possibilità di un controllo e
la comunicazione dei risultati raggiunti. Ha aggiunto che spesso le
cose che accadono sono la ripercussione di quanto accade in contesti
più ampi, rappresentando ad esempio il problema della carenza di
manodopera che si farà sentire sempre più urgente a partire dalla
rpimavera: mi auguro che la politica nazionale e quella locale
possano trovare delle soluzioni e aiutare i cittadini, ha concluso,
anticipando il voto favorevole alle norme in discussione.
Vanessa
Masè (Civica) ha convenuto sulla delicatezza del momento e le
difficoltà che lo caratterizzano, auspicando di poter affrontare
serenamente le problematiche che si stanno moltiplicando.
Una
preoccupazione che Mario Tonina ha detto di avere ben presente
e chiara. Tutti ci stiamo impegnando su questi temi, primo fra tutti
gli aumenti delle bollette, una criticità particolarmente grave, che
purtroppo non finirà a breve e che, di comune accordo con lo Stato,
cercheremo di affrontare mettendo in campo nuovi strumenti. Stiamo
ragionando sull’assegno unico, vedremo in che tempi e in che modi,
ha chiarito, assicurando anche che la sollecitazione richiamata dal
consigliere Tonini sarà approfondita e valutata.