Nell'aula del Consiglio provinciale
No al ddl Coppola sulle mense scolastiche. Scontro maggioranza-opposizione sul concerto di Vasco
In allegato, l'ordine del giorno
La mattinata in Consiglio è
trascorsa con la bocciatura del ddl Coppola sulle mense scolastiche e
con il dibattito sull’informativa di Fugatti al Consiglio sul
concerto di Vasco Rossi.
Respinto, con 11 sì 18 no e
un astenuto, il disegno di legge
n. 92 di Lucia Coppola che mirava a riconsegnare il controllo dei
ragazzi in mensa agli insegnanti. Un disegno di legge discusso a
lungo nella giornata di ieri: una lungo dibattito, ha detto Rossi
(Azione), ma non una perdita di tempo. Perché gli argomenti vanno
approfonditi. Così come non è tempo perso andare, come ha fatto il
presidente Fugatti, a celebrare, giustamente, una medaglia d’oro
olimpica quando c’è Consiglio, assenza che, peraltro, era stata
giustificata da concomitanti impegni istituzionali. Medaglia d’oro,
ha continuato l’esponente di Azione, che si potrà celebrare, tra
l’altro, al suo rientro. Roberto Paccher (Lega) ha ribattuto che
Rossi, divagando con argomenti che nulla hanno a che fare con ddl
Coppola, fa perdere tempo a tutti e contribuisce a dare un’immagine
della politica sempre più lontana dalla gente. Michele Dallapiccola
(Patt) ha affermato che è un dato positivo avere un parlamento che
sa discutere su ogni argomento.
Fugatti: la sicurezza è
stata messa al primo posto
Si è passati poi alla
comunicazione su Vasco Rossi. Il presidente Fugatti ha ripercorso la
storia dell’aerea San Vincenzo aggiungendo che chi ha la
responsabilità di amministrare ha l’obbligo di trovare una
soluzione. E quella trovata dalla Giunta è di adibirla per ospitare
spettacoli e manifestazioni sportive. Il concerto di Vasco, ha
continuato, è una sorta di inaugurazione di quest’area che non
dispone ancora delle autorizzazioni previste.Con l’ordinanza della
provincia n.91/10/37 del 16 dicembre 2021 è stato approvato il piano
di interventi che verranno realizzati dalla Pat. Il coordinamento è
affidato al Dipartimento protezione civile foreste e fauna che si
avvarrà anche del Dipartimento infrastrutture e il Servizio
patrimoniale e logistica. Le principali fasi della realizzazione
dell’area sono tre: gli Interventi di sistemazione dell’area;
l’uso dell’area per il concerto; la gestione dell’evento. Per
la prima fase è stato valutato che la presenza e mantenimento delle
fosse a cielo aperto di deflusso dell’acqua risultano incompatibili
con le esigenze di fruibilità. La disciplina urbanistica consente
per l’evento la realizzazione di opere temporanee. Ma, ha aggiunto
Fugatti, sistemazione provvisoria, non significa precaria e soggetta
a rimessa in pristino. Ciò che è funzionale alla valorizzazione
dell’area troverà riscontro nel futuro progetto unitario da
sottoporre al Consiglio comunale di Trento. I costi per gli
interventi sono stati stimati in 2 milioni di euro compresi gli oneri
fiscali. Gli interventi non comportano espropriazione o occupazione
di aree di privati.
Gli interventi relativi alla
sistemazione dell’area sono stati oggetto di una conferenza di
servizi che si è svolta il 12 gennaio scorso nella quale tutti i
partecipanti hanno espresso parere positivo.
Rispetto alla seconda fase, ha
continuato il presidente, quello dell’uso dell’area per il
concerto inaugurale, sono in corso di ultimazione le verifiche
relative alla sicurezza per definire le misure di mitigazione del
rischio. Sono state utilizzate come riferimento le diverse discipline
in materia di sicurezza come i decreti e circolari del ministero
dell’interno per determinare la caratterizzazione e il
dimensionamento delle misure di sicurezza. Inoltre, è in corso la
definizione di un modello in condizioni anche emergenziali per
valutare i tempi di esodo dall’area. La Provincia per avere la
garanzia che l’evento si svolga in massima sicurezza ha anche
coinvolto, previa trattativa privata, un esperto nazionale in materia
che supporterà gli uffici provinciali e gli organizzatori a
presentare il progetto e quindi la richiesta di autorizzazione alla
Commissione provinciale di vigilanza affinché possa esprimersi sulla
documentazione completa.
L’esperto individuato
presenterà a breve gli esiti delle proprie analisi.
Con riferimento alle recenti
cronache relative alla sicurezza dell’area, ha detto Fugatti, si
precisa che la Commissione provinciale di vigilanza il 27 ottobre del
2021 ha espresso dubbi sulla possibilità di ospitare 120mila
persone, senza alcuna valutazione di un progetto specifico e definito
e proprio in tal senso nel proprio verbale ha evidenziato la propria
disponibilità di valutare un’ulteriore documentazione. La
Commissione si occuperà del parere necessario per l’autorizzazione
che dovrà essere richiesta dall’organizzatore dell’evento. Gli
aspetti di sicurezza che interessano in particolare l’area esterna,
cioè fuori dai tornelli, sarà svolta una valutazione congiunta con
le autorità statali di pubblica sicurezza, con il coordinamento del
Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Il deflusso del pubblico, ha
spiegato Maurizio Fugatti, avverrà in modo ordinato attraverso la
tangenziale che verrà appositamente chiusa da Trento centro a
Mattarello. Sono inoltre in corso colloqui con RFI per giungere a un
protocollo che potrà acconsentire all’attraversamento della linea
ferroviaria verso la tangenziale nelle zone individuate. Saranno
adottate specifiche misure anche in termini di viabilità In
particolare verrà coinvolto il sistema di Protezione civile, con un
piano di operativo che attiverà la sala operativa provinciale,
coinvolgerà le strutture operative della PAT oltreché
dell’organizzazione dell’evento. L’ Autostrada del Brennero
elemento cardine per la gestione dell’accesso e del deflusso dei
veicoli degli spettatori e per questo è stato coinvolto il direttore
tecnico di A22, l’ingegner Carlo Costa, che ha dato la propria
disponibilità a coordinare la mobilità a supporto del dirigente
generale del dipartimento Protezione civile.
La vendita dei biglietti, ha
detto inoltre Fugatti,
procede regolarmente, ad inizio febbraio i biglietti venduti
ammontano a 100.400 di cui oltre 37 mila acquistati da Trentini e 5
mila da Alto Atesini. La Provincia,
ha concluso,
sta lavorando alacremente perché
il concerto possa
costituire un momento
memorabile di festa, di visibilità del Trentino.
Zeni:
sono state fatte pressioni sui funzionari
Luca Zeni (Pd) ha affermato
che per
l’organizzazione del
concerto è stato messo
in campo uno
spiegamento di forza paragonabile a quello della Russia ai confini
dell’Ucraina. Il che dimostra che
si tratta del
progetto più importante
della legislatura di
questa Giunta. Per
realizzarlo, ha continuato, si
anticipano decisioni del Consiglio comunale; non ci sono valutazioni
precise dei costi; ma sono le modalità con cui si sta portando
avanti questa proposta a lasciare sconcertati. Il problema è stato
quello di caricare politicamente questo evento che ha portato
la Giunta
a mettere
a disposizione un luogo per
almeno 100 mila persone. Dagli atti emerge che già prima della firma
della convezione con lo
staff di Vasco non era
stata chiesta inspiegabilmente
il parere della Commissione
di vigilanza e si è andati avanti comunque e
si è arrivati al
27 ottobre col parere
negativo della vigilanza. Il punto è che l’area non consente vie
di fuga e con 100 mila persone c’è il rischio di schiacciamenti e
rischi. Ma invece di
prendere atto dei problemi, ha detto Zeni, si è convocato
il dirigente al quale
sono state fatte
pressioni per ritirare il parere che, inoltre,
non è stato
comunicato al Comune di Trento. Un fatto grave, per
Zeni. Il presidente
Fugatti, ha continuato
l’esponente dem, ha
negato che ci siano state pressioni,
ma da un recente accesso agli atti è emerso, ha
sottolineato Zeni, che
il presidente
della Commissione ha riferito di gravi pressioni anche su altri
componenti della Commissione per annullare
o cambiare la relazione e per non farla conoscere al sindaco di
Trento. Ora si parla
della consulenza
esterna: un iter
un po’ anomalo perché i rischi sono a carico della Pat come
organizzatrice. La Commissione, inoltre, dovrà esprimere il
suo parere su tutta
l’area, anche quella esterna. Infine,
Zeni ha affermato
che nella documentazione ottenuta
in seguito ad una richiesta di accesso agli atti
vengono riportare anche pesantissime pressioni sul direttore della
Polizia amministrativa per non fare accedere ai documenti il
consigliere del Pd. Una fatto gravissimo, ha
concluso, la conferma
di una modalità di agire che non rispetta i principi di base
dell’amministrazione e
lesivi delle istituzioni.
Zanella: si spendono
milioni quando la gente non riesce a pagare le bollette
Paolo Zanella (Futura) ha
detto che Vasco si chiederebbe “cosa succede, cosa succede in
città...” La vicenda del concerto, per l’esponente di Futura, è
partita malissimo perché è stato annunciato senza aver condiviso
nulla col Comune, perché si voleva fare il Vasco show. Un metodo che
di istituzionale non ha niente ed è gravissimo che la Pat usi
milioni di euro per un concerto quando la gente non riesce a pagare
le bollette. Rispetto a quello sottoscritto a Modena, il contratto
firmato dalla Pat grida vendetta al cielo. Si ammassano 100 mila
persone in uno spazio senza capire se ci stanno o no, e non si può
paragonare questo evento con l’Adunata degli Alpini dove la gente
si è distribuita su tutta la città. I tempi per l’organizzazione
sono stretti e si è fatto un piano senza avere prima un piano della
sicurezza. Inoltre, ci sono problemi di stabilità del terreno, che
pare inquinato. Un evento che pare tutt’altro che sostenibile e che
ben difficilmente porterà un indotto di 10 milioni, quando quello di
Modena fu di 5 milioni. Illogico poi pagare 100 mila euro per una
mostra e i soldi per i trasferimenti e l’accoglienza di Vasco in un
momento come questo. “Allucinante” poi per Zanella è il fatto
che la Pat dovrà pagare i biglietti invenduti nell’Euregio quando
il Comune di Modena ha guadagnato 2 euro a biglietto, denari
distribuiti tra chi ha lavorato per il concerto. Così come è
ridicolo pagare la pubblicità di Vasco. Il concerto, ha concluso, di
terrà in vista del referendum sulla legalizzazione delle droghe
leggere e probabilmente la rockstar farà propaganda a favore. Cosa
che non renderà felice il centro destra.
Coppola: il Trentino non ha
bisogno di grandi eventi
Lucia Coppola ha
detto che i dubbi sulla
sicurezza sono tutt’altro che fugati. Un
progetto di sicurezza che ha bisogno della Commissione di vigilanza
che in ottobre si è espressa contro. Un parere per il quale è stata
chiesta una revisione ma ancora non si capisce quanto sarà la
capienza dell’area del concerto e non è chiara l’interlocuzione
tra Protezione civile e Commissione
di vigilanza. Una situazione poco comprensibile in una quadro
pandemico che dovrebbe spingere la Pat a concentrarsi su sanità e
economia. Non c’è la sicurezza che il concerto possa svolgersi
anche sul piano del
Covid. La Provincia
dovrà addossarsi costi e il peso di chiusure di strade e ferrovie
che rappresentano un fatto incredibile per un concerto. Ridicola,
inoltre,
la scelta di riservare a Vasco una statua e il conferimento di
un’onorificenza. Una sorta di culto della personalità
assolutamente improprio. Una mostra da 100 mila euro e i soldi per
l’ospitalità per un artista che gode di un’ottima situazione
finanziaria. Lucia
Coppola ha concluso che il Trentino, soprattutto
oggi, non ha bisogno di
un grande evento, ma di sostegno alle
tante attività
culturali che danno luce al Trentino.
Dallapiccola: 27 ettari che
dovrebbero andare all’agricoltura
Michele
Dallapiccola (Patt) si
è augurato
che tutto vada per il verso giusto perché ammassare nella campagna
di Mattarello 100 mila persone è da far perdere il sonno. Ci si
chiede come mai si è scelto di fare un evento in tempi così rapidi
e i perché dei termini contrattuali stipulati con lo staff della
rockstar. Termini che dimostrano che la Giunta non ha fatto la figura
di non essere particolarmente capace di trattare, come hanno
dimostrato, del resto, altri fatti, come quello del Napoli a Dimaro.
Per la maggior parte dei trentini, ha
detto ancora, la
presenza di centomila persone rappresenterà un fastidio. I costi
alla fine saliranno a qualche bel milione di euro che verranno
spacciati come un investimento. In
realtà si va contro il lavoro fatto per tanti anni per fare emergere
il nome del Trentino per quello che è e non perché è venuto qui
Vasco Rossi. Con i soldi che verranno spesi per l’evento del 20
maggio, ha detto ancora, avremmo potuto portare nelle nostre
strutture moltissimi clienti. Infine, il consigliere del Patt ha
detto che in Trenino c’è una fame enorme di terreni
e noi buttiamo via 27 ettari invece di destinarli all’agricoltura a
fronte delle tante partire Iva che sono costrette
a cessare l’attività.
Rossi: il concerto non
aggiunge nulla alla promozione turistica
Ugo Rossi (Azione) ha
ricordato
che l’area S.Vincenzo venne acquistata nei primi
anni 2000 per destinarla
alla cittadella
militare con un accordo che vincolava la Pat a questa finalità. Poi,
l’assessore Gilmozzi lavorò per svicolarsi e liberare
l’area dal peso delle caserme. Quando si arrivò a questo risultato
la prima cosa che fece la Giunta fu di comunicarlo al Comune
affermando che era a disposizione per le indicazioni urbanistiche.
Venne poi la questione del Not e la possibilità di collocarlo
sull’area e anche in questo caso venne
subito comunicato al Comune. Cosa che avrebbe dovuto fare anche
Fugatti presentando l’idea di trasformala in un luogo per concerti.
Fatti che dimostrano il
modo di agire della Giunta e Zeni ha affermato che ci sono state
altre pressioni su uffici Pat. Carte che meritano una risposta perché
se sono false Fugatti deve prendere provvedimenti oppure devono
essere date spiegazioni. Rossi ha poi chiesto cosa dice il contratto
nel caso in cui il Questore dovesse dire che il concerto non si potrà
fare. Un evento come quello di Vasco è un evento commerciale che non
può essere organizzato dalla Pat. Cosa c’entra, ha
chiesto, la Protezione
civile in un evento commerciale che comporta il rischio d’impresa.
Il tutto con la “scusa”
di promuovere il Trentino, quando il piano marketing di Tm punta
tutto sulla natura e il territorio. Il concerto, insomma, non
aggiunge nulla alla promozione turistica.
Marini: un evento che va
contro le linee delle politiche culturali
Alex Marini (5 Stelle) ha
affermato che nel piano di sviluppo provinciale non si parla di
eventi come quello del concerto di Vasco e neppure nelle
linee guida delle politiche culturali e la
legge sulla culturala
che punta a valorizzare
la partecipazione e la creazione di reti culturali.
Inoltre,
non
sono stati
coinvolti i comuni, le associazioni culturali e i soggetti economici.
Inoltre, la
Pat si assume gli oneri e mette a disposizione 100 mila euro per la
mostra e 300 mila per l’accoglienza a fronte di un ricavo
per le società del cantante di 10 milioni e un guadagno di 6
milioni. Riguardo a
quanto affermato da Zeni, Marini ha sottolineato la crescente
ostilità da parte della struttura della Pat nei
confronti dei consiglieri.
Masè:
dopo il Covid qualcosa di bello e di vivo
Vanessa
Masè (La Civica) ha detto che l’effetto Vasco c’è eccome, con
le stanze degli alberghi già prenotate da mesi. L’evento, inoltre,
ha una funzione sociale perché dopo due anni di chiusura si può
guardare a qualcosa di bello e di vivo. Un ritorno alla vita. La
consigliera ha appezzato le parole pacate
del sindaco di Trento il quale ha detto di vedere le opportunità di
questo evento. I problemi di sicurezza, ha
chiuso, ci sono sempre,
ma li si stanno
valutando con
attenzione e ha espresso il plauso all’ingegner De Col e il suo
staff che saprà garantire un concerto sereno.
Cia: un’iniziativa della
Giunta non del centro destra
Claudio Cia (FdL) ha
detto di avere fiducia nella figura di Fugatti e anche chi è
contrario deve rassegnarsi perché il concerto si farà perché ci
sono vincoli e quindi ci si deve augurare che questo eventi porti
visibilità al Trentino. Si deve tifare tutti uniti perché tutto
vada bene. La Pat, ha
sottolineato, è in
grado di raggiungere l’obiettivo come
ha dimostrato nel 1995 con la visita del Papa a Trento.
Evento che deve
svolgersi in sicurezza anche sanitaria. Anche la sospensione del
traffico ferroviario fa parte di una scelta forte a favore della
sicurezza. Da mesi il dibattito si è concentrato sul concerto di
Vasco dimostrando ancora
una volta che
la politica è scollegata
dalla realtà. Realtà che impone anche di guardare oltre
l’emergenza. Fratelli d’Italia sottolinea, ha
detto infine, che è
un’iniziativa della
Giunta ma non della coalizione di centro destra. Per questo FdI non
parteciperà alla votazione di alcuna risoluzione perché il gruppo,
non essendo stato coinvolto, ritiene opportuno estraniarsi dal
dibattito.
Dalzocchio: un’operazione
di marketing formidabile
Mara Dalzocchio (Lega)
ha affermato che anche su questo la minoranza si limita a pontificare
e in questo caso
solleva critiche
senza fondamento nella speranza che il concerto vada male.
L’evento è invece una grande occasione promozionale e sarà un
successo come dimostrano i numeri: i 100 mila biglietti venduti, 60
mila dei quali acquistati da non trentini che si dovranno ospitare
qui con
particolare attenzione.
Vasco porta con sé
migliaia di persone e la città dove si esibisce rimane sulla bocca
delle persone per anni. Le criticità sono state sempre
state risolte dalla Pat
e si risolveranno anche
quelle del concerto. E anche
la critica che la città ha solo 100 mila persone non sta in piedi
come dimostra Rimini che nella stagione turistica accoglie milioni
di persone. I costi ci
sono, ha affermato la
capogruppo della Lega,
ma sono investimenti. Un’operazione di marketing che prevede costi
e benefici. Il Trentino, ha detto ancora, punta a un turismo a 360
gradi e con il concerto migliaia di persone conosceranno la città di
Trento. Inoltre, questo
concerto è accolto dai commercianti anche per risollevarsi da un
lungo periodo triste e complicato.
Fugatti: polemiche che
dimostrano che in Trentino c’è il partito del no
Maurizio
Fugatti, nella
replica,
ha riaffermato che il tema della sicurezza è centrale
e il dibattito gli è sembrato surreale. Il
presidente ha
ringraziato tutti i dirigenti Pat che stanno operando con serietà
nel rispetto delle leggi su questo evento complesso che rappresenta
una sfida. Un evento che sarà il
primo
concerto post Covid in Itali. Si è colta un’opportunità, ha
detto ancora,
la si è portata avanti in silenzio perché così si fa su un area
comprata dalle Giunte precedenti con 31 milioni e
sulla quale si sono fatte solo chiacchiere per
20 anni. La Giunta ha avuto l’idea di utilizzarla per portare il
Trentino nel circuito dei concerti nazionali. Vasco Rossi farà la
data zero, rimarrà qui 5 giorni e ne parleranno tutti. Sulla
sicurezza
sono impegnate le massime cariche della Pat e dello Stato in
Trentino. Quindi,
il concerto non
è un capriccio del presidente, ma solo la possibilità di fare
qualcosa su
quell’area sulla quale si è parlato per 20 anni. Il concerto, per
Fugati,
è stato caricato politicamente dall’opposizione, iniziando a dire
che non si sarebbero venduti 100 mila biglietti e il contratto è
stato fatto come è stato fatto per garantire i trentini. Sono 42
mila i
biglietti già
venduti in Trentino sui
60 mila previsti. Polemiche sono state sollevate sull’area e ora
c’è la polemica sulla sicurezza alla quale peraltro
va
riservata la massima attenzione. L’indotto economico di un concerto
di questo livello è documentato e sicuro e
Fugatti ha ricordato che per il
Bayern in Trentino si spendeva un milione scelta che non si può
confrontare con Vasco. La mostra inoltre sarà a pagamento e di
onorificenze Vasco ne ha ricevute moltissime. Le
polemiche della minoranza, ha detto Fugatti, che lanciano un
messaggio imbarazzante: sembra quasi che il Trentino non voglia
accogliere il cantante di Zocca, quando tutta Italia lo vorrebbe. E
anche dal punto di vista della cultura locale, il presidente, ha
ricordato che ci
sono 70 band trentine iscritte al concorso per suonare prima di
Vasco. Infine,
organizza
la Protezione civile perché ha organizzato anche il
concerto di Modena.
Anche questa vicenda dimostra, ha detto Fugatti, che anche in
Trentino sta nascendo un partito del no: il no a Medicina, le
valanghe di polemiche sul Festival dell’Economia con
il
progetto del Sole 24Ore. Stessa cosa con Sgarbi che ha fatto
ripartire il Mart.