In Consiglio provinciale con gli interventi di Marini, Rossi, Degasperi e Demagri
Iniziata la discussione generale sulla manovra finanziaria
In allegato, l'ordine del giorno con i tre testi da esaminare
Dopo
l’illustrazione di ieri da parte del Presidente Fugatti, è
iniziato stamane in Consiglio provinciale con la discussione
generale, l’esame dei ddl 120, 121 e 122 che compongono la manovra
finanziaria della Provincia che di consuetudine impegna l’ultima
sessione di lavori d’aula dell’anno.
Nel
corso della mattina sono intervenuti i consiglieri Alex Marini, Ugo
Rossi, Filippo Degasperi,
Paola
Demagri.
I
lavori riprendono nel pomeriggio a partire dalle ore 14.30 e fino
alle 19.00.
Marini:
scarsa serietà nel procedimento legislativo
Alex
Marini
(Misto-5 Stelle) ha osservato che la solennità del momento dovrebbe
essere garantita dalla qualità dei rapporti tra legislativo ed
esecutivo ed
ha lamentato la scarsa serietà del procedimento legislativo. Ieri
nella capigruppo si è deciso di non incontrare le richieste di
incontro della rete dei cittadini sulla circonvallazione ferroviaria
e della rappresentanza sindacale del mondo della scuola. Una scelta
giusta, quando è in corso la discussione della manovra finanziaria.
Detto questo le Commissioni e gli organismi consiliari sono stati e
vengono comunque convocati in
svariate occasioni. Solennità e tante belle parole, dunque, ma il
procedimento presenta criticità che distolgono l’attenzione dai
temi che dovremmo affrontare. Senza contare che ci troviamo ad
esaminare la manovra finanziaria senza essere messi nella condizione
di valutare quello che è stato fatto, senza che vengano fornite le
relazioni utili ad esprimersi in maniera consapevole ed esaustiva e
senza che siano rispettate le regole della democrazia. Ma c’è di
più, ha denunciato: da inizio legislatura non è mai stato convocato
il Tavolo di valutazione delle leggi, dopo che è stato costituito
con due anni di ritardo. Accanto a questo, non è stata rispettata la legge elettorale che prevede che la relazione sull'attuazione del programma di legislatura debba essere presentata insieme ai ddl sulla manovra finanziaria. E' stato inoltre violato il regolamento che prevede che la relazione di minoranza debba essere inserita nel resoconto di seduta. Ma così non è avvenuto.
Rossi:
alcune proposte per affrontare le
vere emergenze del Trentino
Il
consigliere del Misto-Azione Ugo Rossi
ha premesso di volersi esprimere in modo costruttivo, sebbene la
parola stessa bilancio imponga una valutazione e un giudizio sul
passato e sull’idea amministrativa e politica che si intende
adottare per il futuro. Tra
l’altro, la
relazione di Fugatti, ha
notato, risponde a delle critiche ancora prima che vengano
pronunciate. L’incipit sulla difensiva non fa dunque ben pensare,
ha aggiunto, citando la nota locuzione latina excusatio
non petita, accusatio manifesta.
Sono rimasto scosso, ha detto, ripercorrendo le righe della relazione
del Presidente e dissentendo con convinzione laddove si legge che “le
fondamenta dell’autonomia sono le risorse”. Un frase gravissima,
l’ha definita, perché al contrario le fondamenta dell’autonomia
sono l’idea, la passione, la voglia di autogovernarsi e di fare
meglio dello Stato e la classe dirigente, che continua ad
abbandonarci. La vera emergenza sociale ed economica da affrontare e
contrastare, il
problema principale è
che non si fanno figli: bisogna
cominciare a portare qui persone, garantire loro la possibilità di
vivere sul nostro territorio e in questo bilancio non c’è una riga
in tal senso. Così come non c’è una riga sulla necessità di
diffondere la conoscenza delle lingue straniere e valorizzarle nei
piani di studio. Rossi ha anticipato alcune proposte che intende
sottoporre alla Giunta attraverso emendamenti e ordini del giorno,
tra le quali un documento che
mira ad
impegnare l’Azienda sanitaria a cercare professionisti per il
comparto sanitario, se serve anche all’estero. Sul tema del rinnovo
del contratto del pubblico impiego, ha osservato che non bastano i
soldi, ma servono
anche le
idee, mentre
nella manovra c’è
solo un
timidissimo
cenno al lavoro agile e allo smart
working,
ma niente
di strutturale. Quanto agli investimenti c’è un tentativo virtuoso
di intercettare il risparmio privato, ma non basta riempire le
tabelle di bilancio di ipotetici stanziamenti per pensare di aver
fatto investimenti, perché gli investimenti si sono solo nel momento
in cui entrano nel circuito economico. Sul fisco non è stato fatto
nulla: l’unico intervento di questa Giunta è stato quello di dire
a quelli che guadagnano da 15 a 20.000 euro che non hanno più
l’esenzione Irpef. La tanto vituperata tassa di soggiorno
introdotta a suo tempo dall’assessore Dallapiccola è ancora lì ed
è pure aumentata, ha aggiunto. Sul
tema dell’energia elettrica in aumento ha suggerito di usare la
leva fiscale Pat per ridurre il peso delle bollette a chi ne ha più
bisogno, proponendo di eliminare l’addizionale Irpef per chi ha
meno di 30 anni, un grande aiuto quantificabile tra i 10 e gli 11
milioni di euro. Infine una proposta sulla delega: negoziare con lo
Stato la possibilità di ottenere per legge una misurazione della
diminuzione delle tasse e degli effetti in positivo e in negativo
sull’economia e dentro questa trovare un modo per rendere
praticabile la gestione delle risorse. Ha infine apprezzato il
risultato ottenuto dai due presidenti di Trento e Bolzano di
allungare la clausola del patto di garanzia stipulata a suo tempo
dallo stesso Rossi, che prevede un metodo di calcolo per il concorso
al risanamento delle finanze pubbliche. Sulla
base di quella clausola, ha chiarito, per garantire un futuro
all’esistenza dell’autonomia, bisogna costruire un ragionamento
che porti stabilmente nello Statuto una capacità di relazione
costante rispetto al tema delle risorse. Infine, un cenno al tema
della pandemia: occorre resistere alla tentazione di protagonismo e
di propaganda, ha suggerito alla Giunta, impegnandosi a convincere
dal basso chi ha paura a vaccinarsi, andando sul territorio e
coinvolgendo le organizzazioni di mutuo aiuto e di volontariato.
Degasperi:
manovra priva di novità, carente su tutti i fronti, in
primis scuola, fisco e sanità
E’
partito percorrendo
la
relazione di Fugatti Filippo Degasperi
(Onda Civica), che
ha definito
priva di concetti nuovi e rilevanti. Ha rilevato l’insistente
riferimento alla necessità di rivolgersi ai privati e non si capisce
come mai le politiche economiche della Pat possano adesso essere
realizzate solo facendo leva sui privati. I due ruoli devono rimanere
a suo avviso ben distinti perché natura, obiettivi e strumenti di
pubblico e privato sono profondamente diversi. Ovvero rischieremo di
trovarci con l’ente pubblico che fa l’impiantista, l’albergatore,
l’immobiliarista e il privato che gestisce la sanità e la scuola.
Nel
documento ci
sono la litania delle opposizioni che vedono il bicchiere mezzo
vuoto, il ritornello delle periferie e dei territori da valorizzare,
della
riduzione delle risorse, del debito. C’è il desolante capitolo
delle opere pubbliche dove si prevedono la vecchia ricostruzione
dell’Istituto Pertini e ancora
il
sottopasso di Spini. C’è il riferimento al Pnrr, soldi e risorse
fresche che però dovranno essere restituiti, ma non si indica come.
Mancano totalmente i riferimenti all’ambito della scuola, quello ai
rapporti con la Regione, allo snodo cruciale del credito. In quattro
anni di governo non è arrivata una proposta di riforma della scuola,
ha
approfondito:
i tanti
temi a suo tempo contestati oggi non vengono minimamente affrontati,
tranne quello della valorizzazione della carriera degli insegnanti
del canale dell’istruzione, escludendo quelli della formazione
professionale. Formazione professionale alla deriva, tristemente
trascurata, ridotta ad ultima spiaggia in ogni settore, secondo un
disegno chiaro, purtroppo svolto con la complicità delle categorie,
ha osservato. Vent’anni
fa c’era una scuola professionale con un dirigente, oggi abbiamo
tre scuole e tre dirigenti. Argomento fisco: sono state assunte
iniziative in direzione contraria rispetto alle promesse di campagna
elettorale. La pressione fiscale è aumentata nelle manovre
precedenti, sono state tolte le agevolazioni sull’addizionale
regionale e sull’Irap. Di qui la proposta di Degasperi di tornare
al passato, all’esenzione per i trentini che guadagnano meno.
Infine sulla sanità: le promesse sui servizi territoriali sono
ferme, nulla di fatto sul fronte ospedaliero, se non la chiusura di
qualche reparto, manca programmazione e manca personale medico per i
territori. Ci sono chiari motivi per i quali dall’esterno non si
vuole venire a lavorare qui, ci sono evidenti
responsabilità
su come il personale viene reclutato e anche su
come viene trattato.
Demagri:
manovra carente, deludente sopratutto sulla materia socio sanitaria e
sui giovani
Paola
Demagri (Patt)
ha
riflettuto sulle attività della maggioranza ripercorrendo le norme
approvate in forte contrasto con le opposizioni, che in qualche caso
hanno fatto fare brutta figura al Trentino. Quella sulla chiusura
degli esercizi commerciali (impugnata), quella sulle centrali
idroelettriche (impugnata), il passaggio sul commissariamento delle
comunità di valle fino alla fine del 2022 (ancora oggi non si ha un
segnale su quale sia l’idea della Giunta in merito), la contrastata
discussione sull’apertura delle scuole materne nel mese di luglio
(inaccettabile entrare a gamba tesa in un sistema senza un preventivo
ascolto e senza la verifica delle alternative sul territorio), la
riforma della sanità (che non mi da la sensazione di abbracciare
l’intero sistema ed è poco chiaro e preoccupa in particolare sul
numero dei distretti, sul tipo di leadership immaginata ecc.). Sul
tema della riforma sanitaria mi piacerebbe conoscere quale sia lo
strumento per rendere efficace l’integrazione socio sanitaria,
l’integrazione delle attività ospedaliere con quelle sociali, ha
aggiunto, anticipando di avere presentato un ordine del giorno su
Spazio Argento, morto prima di nascere e poi fatto ripartire in via
sperimentale, ma ancora distante dall’essere uno strumento utile e
fondamentale per l’integrazione socio sanitaria. Fugatti, ha detto
venendo alla relazione illustrativa del Presidente, ha fatto un
bilancio dell’attività svolta dalle opposizioni e delle
esternazioni nel corso dell’anno, dimenticando di raccontare le
proposte delle Minoranze, i tentativi di dialogo e di confronto, la
ricerca di attivazione di tavoli di coordinamento. Demagri
si è detta infastidita dal riferimento alle prestazioni private
nella sanità: si potevano a suo parare in alternativa acquistare un
pacchetto di prestazioni, permettendo al cittadino di pagare un
ticket tarato sul reddito. Delusione anche per le iniziative a
sostegno dei
giovani: si offre
l’opportunità del mutuo obbligando però il giovane ad uscire dal
nucleo famigliare, necessariamente ad accoppiarsi e poi
successivamente a fare un figlio o anche un secondo. Perché
non pensare ai giovani padri separati che fanno fatica a sostenere se
stessi e i propri figli? Manca
nella finanziaria un riferimento alle case di riposo: uno
sforzo in più si poteva fare nell’ampliare il numero di posti
letto anche di permanenza temporanea, agevolando la popolazione.
Infine una riflessione sulla formazione sanitaria, sulla possibilità
di implementare un nuovo percorso per assistenti sanitarie legato
all’esperienza pandemica e uno per le ostetriche, comparto che
soffre di un elevatissimo turn
over. Questo
significherebbe attrattività per i giovani e rappresenterebbe una
seria modalità di reperire personale, da accompagnare alla ricerca
di spazi per il polo universitario.
Su
richiesta di Paolo Zanella
(Futura) il Consiglio è stato sospeso per permettere una riunione
delle Minoranze. I lavori riprendono alle ore 14.30.