Consiglio provinciale
Conclusa la sessione di ottobre in aula con le ultime due mozioni e sette interrogazioni
Si
è conclusa la sessione di fine ottobre del Consiglio con la
discussione delle ultime due mozioni all’ordine del giorno e sette
interrogazioni.
Filippo
Degasperi (Onda Civica)
Creare
corridoi faunistici, no della Giunta.
Per
ridurre il pericolo e i danni derivanti dagli investimenti di animali
selvatici e in particolare di ungulati, che tentano di attraversare
le sedi stradali, il dispositivo della
mozione, bocciata con 18 sì
e 13 no, mirava a impegnare
la Giunta a a predisporre uno
studio sulla dislocazione e
sulle caratteristiche dei
corridoi
faunistici
necessari nella
Provincia di Trento, riportando
le conclusioni entro sei mesi
alla competente commissione
consiliare.
L’assessore
Zanotelli ha detto che per la sicurezza sulle strade si può e si
deve fare di più e si stanno pensando modelli innovativi di
segnaletica. Inoltre,
sono aumentati
gli abbattimenti dei cervi sul territorio. Ma l’impegno di fare uno
studio in sei mesi non è nelle possibilità della Giunta da
ciò il no alla mozione.
Degasperi ha risposto
di non essere per nulla sorpreso perché per la maggioranza le
soluzioni sono sempre gli
abbattimenti o la cattura, di mezzi alternativi e di uno studio
specifico non si vuol nemmeno parlare. Si vedrà quali mirabolanti
iniziative verranno messe in campo e si spera che non venga in mente
a qualcuno di risolvere il problema con il
fucile. Alex M;arini (5
Stelle), approvando la mozione, ha ricordato che sul decreto
trasporti in Parlamento è stato approvato un emendamento che obbliga
l’istituzione dei
corridoi faunistici. I dati Ispra, ha
aggiunto, parlano di 15 mila
animali investiti all’anno, un
numero probabilmente
distante dalla realtà
perché solo in
Trentino siamo sopra i 2 mila investimenti.
Quindi, la Giunta dovrà affrontare il problema in virtù del
decreto. Inoltre ci sono principi costituzionali che
tutelano gli animali ai
quali ci si deve adeguare. Dodici
mesi fa, ha ricordato
infine,
venne approvato un odg che impegnava la Giunta per utilizzare una
nuova tecnologia che consentirebbe di mappare il territorio per la
costruzione di corridoi faunistici. Michele Dallapiccola del Patt
ha detto che la Provincia di Trento in passato ha avuto il coraggio
di avviare politiche del tutto innovative sul piano faunistico come
il progetto orso che è andato bene per quanto riguarda
l’insediamento di questa specie e male per altri aspetti.
Nello specifico della sicurezza stradale la Giunta precedente, ha
ricordato, ha studiato
soluzioni come quelle dei sovrappassi che si usano nei paesi del Nord
ma i costi erano troppo alti, comunque
si è tentata una soluzione. Ora invece la Giunta di limita a dire
no.
Sara
Ferrari (Pd)
Area
San Vincenzo, interventi provvisori per non ipotecare il futuro.
Fugatti ha detto no.
La
mozione, respinta
con 12 sì, 18 no e un astenuto De Godenz (UpT) impegna
la Giunta a
non effettuare alcuna infrastrutturazione
permanente per
apprestare
la
Trentino Music Arena per
il concerto di
Vasco Rossi, ma
di
realizzare
solo interventi provvisori e facilmente reversibili, al fine di non
condizionare le future progettualità della comunità di
Mattarello su
quell’area.
Il
presidente Fugatti ha detto che il parere della Giunta sulla
mozione è
contrario, anche se con Sara Ferrari si è cercato un compromesso. La
Pat però non ha alcun intenzione
di decidere
cosa si farà di quell’area, ma su questo terreno si è manifestata
la possibilità di fare il concerto di
Vasco Rossi
per
il quale
si faranno solo le opere minimali. Un evento importante di promozione
per il Trentino. Poi ciò che si farà in futuro per quell’area di
27 ettari si
deciderà: si
potrebbe dedicarla ai concerti, o destinarla all’esercito o per lo
sport. Sport che potrebbe sposarsi con l’idea di una
Trentino Music
Arena.
Il dibattito col territorio ci dovrà essere, ma la Giunta ha il
dovere di dire che lì ci sono 27 ettari a disposizione. Ci può
essere anche la soluzione del nuovo stadio che però potrà essere
realizzato solo con la partecipazione dei privati.
Ugo
Rossi (Azione) ha ricordato che la sua Giunta disse al sindaco
Andreatta che quell’area era a loro disposizione se poi non sono
venute proposte è un altro discorso. Dallapiccola ha aggiunto
che magari la Giunta sta pensando al modello Cavalese, coinvolgendo
in qualche progetto con qualche privato. Quindi, ha chiesto a Fugatti
di essere più chiaro sulle
ipotesi
alle
quali ha accennato.
Paolo
Zanella di Futura ha
detto che non si capisce bene cosa sia questa Trentino Music Arena e
non si capisce bene perché si spendano soldi per questa area per
chiamare a Trento, che ha centomila abitanti, un cantante che ne
mobilita altrettanti. Si prevedono spese pubbliche imponenti, anche
per pagare la promozione del concerto. Contrariamente al comune di
Modena che su ogni biglietto ci ha guadagnato. Qui, ha
aggiunto, paghiamo
anche i biglietti non venduti. Chissà cosa dirà la Corte dei Conti,
ha concluso, su una cosa come questa. Sull’area San Vincenzo, ha
concluso,
si potrebbe fare semplicemente un bioparco e un biolago invece di
continuare
a utilizzare suolo.
Sara
Ferrari ha replicato affermando che dalla
risposta di Fugatti si
capisce che
tra gli effetti collaterali di questa manifestazione c’è anche l’
infrastrutturazione dell’area San Vincenzo. Purtroppo, i timori si
sono confermati e il concerto di Vasco Rossi lascerà una coda di
infrastrutture che serviranno in futuro a chissà che cosa. La Giunta
precedente, ha
ricordato,
lasciò carta bianca al Comune
per progettare quella parte di città, l’attuale decide di
organizzare un evento sulla sua proprietà senza nemmeno interloquire
con
Trento.
Alessio
Manica del Pd ha ricordato che l’area nel Prg è ha una
destinazione sportiva. E Trento si è trovata il concerto
convenzionato, così come la dismissione del Festival dell’Economia.
Inoltre, il contratto con Vasco Rossi è un capolavoro di come non si
usano i soldi pubblici. Non solo, ma si sono usate le istituzioni per
dare a Vasco la cittadinanza onoraria. Si spera che il concerto vada
bene, ha concluso, ma ciò non cancellerà l’uso distorto che è
stato fatto di questo evento.
Luca
Guglielmi (Fassa) ha detto che ora, incredibilmente, si dà la colpa
alla Provincia perché su quella zona è
stata individuata una
soluzione
urbanistica
dal
Comune che
è
sempre stato governato dal centro sinistra.
LE INTERROGAZIONI
Filippo
Degasperi (Onda Civica)
Elettrificazione
della Valsugana
da Trento a Borgo nel 2026.
Visto
che per realizzare l’opera di elettrificazione della linea
ferroviaria
Trento
– Bassano l’impressione è che si vada alle calende greche, il
consigliere nella
sua interrogazione, che risale al maggio 2019, ha
chiesto alla Giunta notizie sul cronoprogramma relativo ai lavori
sia sulle iniziative che la Provincia intende adottare per pervenire
al completamento dell’investimento di
59 milioni di euro.
Anche
se, ha ricordato, ogni anno ad inizio estate la linea viene fermata
per presunti lavori per l’elettrificazione. Dallapiccola ha
ritirato la sua interrogazione che riguardava sempre la ferrovia
della Valsugana associandosi a quella, simile, di Degasperi.
La
risposta.
L’assessora
Zanotelli
ha detto che entro
dicembre si dovrebbe concludere la progettazione definitiva
dell’elettrificazione della linea Trento - Borgo
e
nel frattempo RfI sta portando avanti le richieste sull’impatto
ambientale e dei vincoli archeologici e culturali delle aree
interessate. L’elettrificazione
della Trento – Borgo verrà ultimata nel 2026 in tempo per le
Olimpiadi. Del resto, ha sottolineato l’assessora, la Valsugana
viene considerata strategica anche per la manifestazione olimpica e
l’elettrificazione della ferrovia è contenuta nel protocollo
d’intesa con la RfI del 17 aprile 2020 che prevede la realizzazione
dell’opera in due fasi: la prima, dal costo di 60 milioni, prevede
l’elaborazione del progetto di elettrificazione e la del sistema
Controllo marcia treni fino a Bassano e la realizzazione della linea
elettrificata Trento - Borgo. Successivamente si prevede
l’elettrificazione delle tratte rimanenti per una spesa
complessiva di 280 milioni di euro.
La
replica.
Degasperi
ha ricordato che la linea venne costruita in due anni nel 1880 mentre
oggi si
parla di elettrificazione entro il 2026. Ha poi ricordato che a
Pistoia, nella grande fabbrica Hitachi,
visitata
dai consiglieri il mese scorso, si
sono visti treni tecnologicamente avanzati col Leone di San Marco ma
nessuno con l’Aquila di S.Venceslao. Il
rappresentante di Onda Civica
ha inviato
la Giunta ad andare a vedere a Pistoia i nuovi treni a batteria, che
potrebbero servire almeno
per coprire,
dopo il 2026, la tratta Borgo - Bassano. Quindi, piuttosto di
inseguire un progetto costoso, per il quale ci sono voluti 120 anni
per trovare 60 milioni, per elettrificare
la linea
fino a Borgo meglio
sarebbe pensare a soluzione tecnologiche alternative.
Non solo, ha ricordato Degasperi, ma il Veneto, regione
a statuto ordinario,
ha elettrificato la tratta Bassano – Venezia. Dallapiccola ha detto
che a questo punto ci si augura di avere l’elettrificazione fino a
Borgo per le Olimpiadi.
Alex
Marini (5
Stelle)
Ricezione
del segnale telefonico nelle gallerie stradali trentine.
Per
la copertura del segnale telefonico nelle gallerie stradali del
Trentino, Marini, con
la sua interrogazione
ha posto alla Giunta due domande: se
intenda mettere
a
disposizione l'elenco di tutte gallerie trentine coperte da segnale
telefonico contestualmente all’elenco delle compagnie telefoniche
che forniscono il servizio a copertura delle stesse, quali siano le
gallerie particolarmente lunghe, oltre a Rupe, Agnese e Totoga
all’interno delle quali la Provincia sta installando tecnologie a
servizio dell’ente gestore della telefonia e quali siano i relativi
tempi di realizzazione; e
se
le attività di sensibilizzazione nei confronti degli operatori
telefonici per provvedere direttamente l'installazione di tecnologie
dedicate alla diffusione del segnale telefonico nelle gallerie
comprendano anche misure incentivanti di tipo economico, anche in
compensazione alle concessioni rilasciate nelle aree di mercato a
maggiore redditività economica. Inoltre,
Marini, ha ricordato inoltre che sulla statale della Fricca c’è un
tratto non coperto, così come da Storo al passo dell’Ampola
frequentato da molti motociclisti e purtroppo teatro di incidenti
anche
gravi.
La
risposta. L’assessora
Zanotelli
ha detto che 63% delle gallerie è coperto da almeno un gestore e per
un ulteriore 16% è stato autorizzato l’intervento per installare
i ripetitori.
Nel 7% delle gallerie non servono impianti e comunque le chiamate di
emergenza sono possibili. La Pat si è attivata per trovare una
soluzione
con il partenariato pubblico
- privato
per coprire tutte le gallerie superiori a 400 metri.
La
replica. Il
consigliere 5
Stelle
ha detto che la risposta è simile a quella ottenuta 11 mesi fa, ma
non gli
è
stato fornito l’elenco delle gallerie coperte che
aveva chiesto. Perché, ha aggiunto, all’utente interessa sapere se
il segnale c’è o no.
Pietro
De Godenz (UpT)
Quale
sostegno per il marchio
Open
per
lo sviluppo turistico?
Soprattutto
in vista delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi invernali 2026, il
consigliere ha chiesto alla Giunta se abbia preso visione dei marchi
Open così come rivisti dall’agenzia Punto 3, per renderne più
fluida e riconoscibile l’applicazione quale norma Iso, se intenda
mettere a disposizione dell’applicazione dei marchi Open volti a
fare del Trentino una destinazione turistica accessibile, le risorse
umane e finanziarie alla loro applicazione e promozione (anche
considerando di poter assegnare gli stessi alla struttura che si
occupa del marchio Family?), se ritenga di sostenere con risorse
specifiche le strutture turistiche che intendono applicare il marchio
Open, e infine se sia a conoscenza del progetto dell’Apt della Val
di Sole per fare del territorio di competenza una Destinazione
Accessibile.
La
risposta. L’assessore Failoni
ha risposto che il 27 ottobre scorso si è tenuto l’incontro con l’
Agenzia Punto Tre per verificare il lavoro
svolto e ci
si riserva di approfondire le azioni in corso per un migliore
efficacia del marchio.
Il tema posto per
l’Olimpiade deve essere
condiviso con la Fondazione
Milano -. Cortina
2026 che ha l’esclusiva degli eventi sportivi.
La
replica. Bene che
sia già stata fatta la riunione con l’Agenzia Punto 3, ha
detto De Godenz, ma
se ci si crede il marchio Open deve essere valorizzato anche al di là
delle Olimpiadi.
Giorgio
Leonardi (FI)
Gli
impianti a fune sono sicuri?
Due
le domande poste dal consigliere alla Giunta, anche tenuto conto
della tragedia della funivia Stresa-Mottarone: 1)
se esistano
sul nostro territorio provinciale
impianti a fune vetusti e
quanti eventualmente
necessitano
di urgenti interventi di modernizzazione; 2)
e a quanto ammontano i fondi
che vengono destinati
annualmente dalla Provincia
al controllo
degli impianti a fune, per
garantirne la sicurezza ed
escludere ogni rischio e
pericolo per i numerosi utenti giornalieri, soprattutto
durante le stagioni di
maggiore affluenza turistica.
La
risposta. Failoni ha risposto
che sul territorio ci sono impianti in funzione da decenni ma sono
stati sottoposti ai controlli e agli aggiornamenti previsti dalla
normativa e ogni 5 anni a revisione speciale e ogni 20 anni a
revisione generale. Le funzione di vigilanza tecnica sono svolte dal
Servizio impianti a fune. Non è possibile quantificare i costi dei
controlli.
Lucia
Coppola (Misto-Europa Verde)
Imer
e Monclassico, discariche aperte fino al 31 ottobre 2022.
Coppola
ha chiesto alla Giunta di sapere due cose perché non sia stato
ancora chiarito in cosa consisterà “l’impianto di smaltimento
con tecnologie più avanzate di quelle attuali con il supporto della
ricerca trentina, FBK e Università di Trento” (assessore Mario
Tonina) che dovrà prendere corpo nel medio periodo; se non si
ritenga che, nel frattempo, l’ampliamento della discarica di Ischia
Podetti non sia più che sufficiente ad accogliere il residuo che si
vorrebbe conferire ad Imer e Monclassico, provvedendo così a
chiuderle definitivamente; se non si possa trovare un accordo con la
Provincia di Bolzano per passare dalle 12 mila tonnellate annue
attuali alle 15-20 mila di residuo, da conferire al locale
inceneritore come inizialmente previsto con un patto che prevedeva il
conferimento al centro di compostaggio di Cadino del compost
proveniente da Bolzano, come attualmente avviene; se non si ritenga
importante intervenire a breve con azioni atte alla riduzione del
residuo a livello provinciale, verificandone stato di attuazione e
efficacia; perché non si attivano campagne informative per diminuire
la quantità dell’RSU, arrivando ad una raccolta differenziata di
qualità e diffusa in modo omogeneo in tutto il territorio
provinciale; perché non vengono trovate forme di incentivo,
penalizzazioni o premi ai Comuni più o meno virtuosi, vista la
grande disomogeneità della quantità di raccolta differenziata in
Trentino; se non si intenda definire un ciclo dei rifiuti che si basi
sull’economia circolare e sulla diminuzione dell’uso della
plastica, e più in generale degli imballaggi, costruendo Protocolli
ad hoc con Comuni, attività commerciali e grandi catene di
distribuzione che fanno capo ai settori agroalimentari e non solo; 8.
se non si ritengano motivate e degne di attenzione le proteste dei
cittadini interessati alla riapertura delle discariche di Imer e
Monclassico, da risarcire, nell’eventualità che si intenda
proseguire su questa strada, in tempi certi e con interventi
ricostruttivi e riabilitativi del paesaggio e dell’ambiente
coinvolti.
La
risposta. L’assessore Tonina
ha risposto che oggi ci si
trova in una
fase di verifica tecnica
delle tecnologie
più avanzate per
il trattamento
rifiuti;
la collaborazione con Fbk e Università
è attiva e entrerà nel
Piano
stralcio
rifiuti.
Lì si potranno valutare
le nuove tecnologie
per valutare la necessità o meno di un impianto.
Il catino nord di Ischia
Podetti entrerà in servizio
a fine 2022. Quindi finché
non ci sarà l’ampliamento
della discarica di Trento
tutte le filiere disponibili
di recupero e smaltimento
verranno attivate, altrimenti
si dovrebbero
aumentare le tariffe fino al 30%. Aumento da evitare a
tutti i costi visti anche
gli aumenti della bolletta
elettrica. L’accordo con Bolzano prevede
il trasferimento di 15 mila
tonnellate
fino a 20 mila, ma per l’anno in corso Bolzano
ha chiesto per motivi
tecnici, la
riduzione da 10 mila.
L’accordo
scadrà
ad aprile 2022 e se
l’impegno, contenuto in
una recente nota mandata dal presidente della Provincia di Bolzano a
Fugatti, verrà confermato
si arriverà a 20 mila, ma il fase di rinnovo si conta di poter
aumentare
ulteriormente il
trasferimento tenendo
conto
che l’inceneritore di Bolzano può lavorare
120 mila tonnellate. Infine,
l’Appa sta predisponendo il piano di comunicazione sui rifiuti
urbani per ridurre qualsiasi rifiuto e per
aumentare
la percentuale della differenziata e processi di simbiosi
industriali. La nuova
strategia Pat nel Piano provinciale stralcio rifiuti urbani si basa
sull’economia circolare, sostituendo gli oggetti monouso. Si punta
sul vuoto a rendere, su
prodotti sfusi e cauzioni.
Le discariche di Imer e Monclassico, ha
continuato Tonina, non sono
state chiuse, la valutazione di impatto ambientale e
l’Aia hanno
messo in evidenza che il
quantitativo previsto
non ancora raggiunto e
quindi sono utilizzabili.
I due siti
verranno chiusi
e bonificati
e l’apertura è prevista fino al 31 ottobre 2022, data
dalla quale inizieranno le operazioni di chiusura delle due
discariche.
La
replica. Soddisfatta della risposta la consigliera.
Paolo
Zanella (Futura)
Vasco
Rossi, il
concerto porterà grandi benefici.
Sette
le domande poste da Zanella: 1. per quale motivo nello schema di
convenzione approvato con delibera di Giunta n. 1257 del 26 luglio
2021 si sia deciso di pagare alloggio allo staff per un massimo di
300.000 euro e gli spostamenti, eventualmente anche in elicottero,
per l’artista; 2. per quale motivo, sempre nello stesso schema di
convenzione, si è deciso di acquistare i biglietti riservati ai
cittadini dell’Euregio invenduti e non si sono, invece, fissate
quote per ogni biglietto destinate alla Provincia a copertura delle
spese organizzative; 3. per quale motivo ci si è assunti l'onere
delle spese promozionali, attraverso Trentino Marketing srl, quando
nel 2017 per il concerto di Vasco Rossi il Comune di Modena ha
ottenuto la promozione del proprio marchio da parte degli
organizzatori con spese promozionali a loro carico; 4. se davvero
ritenga che una mostra su Vasco Rossi abbia una ricaduta in termini
turistici per il territorio (e quindi se valeva la pena investire
100.000 euro) e in quali termini è quantificabile tale ritorno; 5.
sulla base di quali elementi è stato calcolato dall’amministratore
delegato di Trentino Marketing srl un indotto di oltre 10 milioni di
euro, se per il doppio di spettatori il Comune di Modena ha avuto un
indotto di circa 5.400.000 euro; 6. perché si ritenga che i grandi
concerti possano avere un ritorno turistico per il territorio, quando
è noto che gli spostamenti di pubblico che vi assiste sono legati al
cantante e non al territorio che lo ospita, seppur promosso col logo
"Trentino" in ogni occasione; 7. perché si è voluto
procedere a un progetto di destinazione dell’area di San Vincenzo
ad “arena” per i grandi eventi di spettacolo e sportivi senza
confronto preventivo col comune di Trento.
La
risposta. L’assessora
Zanotelli ha affermato che la
convenzione stabilisce che una quota dei biglietti eventualmente
invenduti a Trento possano
essere utilizzati
dal concessionario per
altri concerti nell’area Euregio
e nel resto
d’Italia. La
scelta di coprire le spese di ospitalità deriva
dal fatto che Trento potrà
ospitare
le prove
e la data zero, che si tiene uno o due giorni prima
del concentro. La mostra potrà aumentare l’attrattività
turistica.
I benefici, ha concluso,
sono riconducibili alle
ricadute
di immagini e ai 120 mila persone
e 15 mila per la data zero. Le valutazioni sono in costante
aggiornamento.
La
replica. La risposta, ha
affermato il consigliere, è lacunosa e le ricadute sono tutte da
dimostrare. Non solo ma anche la copertura dei biglietti non venduti
ricadrà sulle casse Pat. Vedremo inoltre se Vasco, pagato con i
soldi della Pat, farà propaganda dal palco sul referendum sulla
cannabis o, come ha già
fatto, attaccherà Salvini.
Avete scelto anche l’artista sbagliato, ha concluso Zanella.
Alessandro
Olivi (Pd)
La
Giunta cosa intende fare per l’impianto Francolini – Sommo Alto?
Olivi
ha chiesto quali siano
gli strumenti che la Giunta provinciale intende utilizzare per
supportare i soci della società a capitale misto Folgariaski nella
realizzazione del nuovo impianto Francolini–Sommo Alto a fronte
della chiusura definitiva della attuale seggiovia, su
quali ipotesi progettuali sia
in corso il confronto
con i competenti Uffici provinciali per la scelta del tracciato del
nuovo impianto, se
tra le priorità della Provincia negli
investimenti nel
comparto impianti a
fune vi è il finanziamento delle infrastrutture tecnologiche aventi
funzione di mobilità turistica alternativa, la Giunta ritiene di
poter utilizzare i fondi europei del Pnrr o comunque quelli destinati
alla riqualificazione delle aree montane a sostegno dei progetti di
sviluppo turistico sostenibile. Olivi
ha detto che l’interrogazione è rivolta non solo alla Giuna ma
anche alla comunità di Folgaria.
La
risposta. L’assessore
Tonina ha detto che la Giunta ha riequilibrato
finanziariamente
la Folgaria
Ski e si sta
recuperando la
competitività
di
un’attività
che rischiava di provocare ricadute
negative sulla
comunità.
Serve però un’adeguata
partecipazione del tessuto
imprenditoriale e capitali privati nel rilancio societario e in
questa direzione si muove l’accordo
quadro tra
Folgaria Ski e le altre compagini
societarie tra
le
quali
Trentino Sviluppo.
La Pat sta ragionando
per l’impiego
dei fondi del Pnrr per le imprese turistiche.
La
replica. Bene
l’intervento per il riequilibrio finanziario,ha
replicato Olivi,
ma non basta tenere a bada i conti se non si ha uno sguardo al
futuro. Ora
si
sta parlando di rimettere a posto bene quello che c’è e a
migliorare la qualità senza
espandere le aree sciistiche e ci
si deve chiedere se il Pnrr può essere utilizzato sull’innovazione
tecnologica. Però non
c’è stata da parte della Giunta
la risposta a che
punto è la progettazione preliminare. Evidentemente, non c’è
nulla ed
è grave.