In Aula. Ghezzi: norma Itea è veleno. Tonini: errore su cooperazione internazionale. Degasperi: “balle” di Natale.
Varata la manovra finanziaria. Fugatti riconosce l’atteggiamento positivo delle opposizioni
Rossi: più tasse per i meno abbienti, ma sulla difesa dell’Autonomia il Patt c'è
Approvato, alle
15,15 di oggi pomeriggio, dopo la collegata e la legge di stabilità,
anche il ddl 38, il bilancio di previsione, con 20 sì, 11 no
e due astenuti (De Godenz dell’ UpT e Ossanna del Patt). Con questa
votazione è stata varata la prima manovra finanziaria della Giunta
Fugatti.
Ghezzi: questa manovra
passerà alla storia per il veleno della norma sull’Itea.
Nelle dichiarazioni di voto
finali il capogruppo di Futura, Paolo Ghezzi ha detto che nel primo
atto della giunta che si definisce del cambiamento e a trazione Lega
le minoranze abbiano dimostrato un atteggiamento dialettico che segna
un’evoluzione rispetto all’estate scorsa. Ciò nonostante nella
manovra è stato mantenuto quello che Ghezzi ha definito il “veleno
più forte”, cioè l’articolo 15 (fuori dagli alloggi Itea le
famiglie dei condannati per reati gravi). Una misura sulla quale, ha
detto l’esponente di Futura, Cia ha provato a distinguersi a
differenza degli altri alleati che invece si sono ricompattati.
Alleati, che, ha continuato Ghezzi, rivendicano di non essere deboli
perché rappresentano il 19% degli elettori, percentuale che
farebbero bene a fare pesare per distinguersi dalla Lega Salvini
Trentino. Nel merito, il capogruppo di Futura ha detto che questa
manovra passerà alla storia per una norma cattiva e di stile
fascista come quella sull’Itea e perché, sul piano fiscale, non ha
minimamente riconsiderato l’ipotesi abbassare la soglia di
esenzione dell’Irpef. La Giunta del no tax -ha affermato - è
la Giunta del more tax. Un
segnale, per Ghezzi, pesante sul quale gli alleati della Lega
avrebbero potuto farsi sentire. Ghezzi
ha inoltre ricordato
che la prossima volta l’atteggiamento di Futura sarà diverso visto
l’atteggiamento della
Giunta nei confronti delle
minoranze con la bocciatura di odg e emendamenti che non erano in
rotta di collisione con le linee della maggioranza. C’è
da credere alla fede popolare e autonomista di Fugatti, ha
concluso, ma quando si
vedono norme come quella sull’Itea e sulla soglia delle esenzione
per addizionale Irpef ridotta da 20 a 15 mila euro,
c’è da sperare
che qualcuno tra Trento e Roma si accorga che qualche volta
l’autonomia
fa leggi
ben peggiori di quelle di Roma. Quindi nessuna delega in bianco a
Fugatti e anche per questo il no alla manovra fiscale di
Futura è secco.
Tonini:
esperimento riuscito di dialogo maggioranza – opposizione.
Giorgio
Tonini, capogruppo Pd, ha detto che con
questa manovra si è fatto un
esperimento che è riuscito. Si è svolta
una discussione seria e approfondita che con
uno stile che avvicina la
gente dalla politica. Le “sardine”, ha
detto ancora Tonini, sono un
movimento incoraggiante, non per la parte polemica, ma perché
rispetto ad altre piazze richiama tutti alla serietà, al
ragionamento senza aggressività, stando sulle cose, senza usare le
parole come pietre. Pensando che anche dall’opposizione si può e
si deve governare, secondo la definizione
di
minoranza come “governo in attesa”. Il
Pd, ha aggiunto il capogruppo
Pd, ha provato a dare una
risposta a quello che De Rita
definisce il bisogno di futuro che c’è nella nostra società. Uno
studioso che si è sempre definito un “monaco delle cose” e che,
commentando quel che succede in Parlamento in
questi giorni, ha detto di
essere colpito dal fatto che ci si accapiglia su minuzie con uno
stile da condominio. Mentre la società va da un’altra parte e
chiede, appunto, una speranza di futuro. Noi qui, ha detto ancora
Tonini, abbiamo cercato di
ridurre il peso delle minuzie
per abbracciare un orizzonte un po’ più vasto, soprattutto
i due ordini del giorno, uno
per sostenere il tasso di crescita del Trentino e l’altro
per garantire le certezze del
bilancio di Trento nel confronto con Roma. Due elementi decisivi per
il futuro del Trentino. Questa manovra, secondo
l’esponente Pd, è stata
un primo passo e il prossimo appuntamento sarà il Defp, il documento
di economia e finanza, sul quale si dovrà aprire un confronto tra
minoranza e governo provinciale. Una strada, ha continuato, che darà
modo ai cittadini di ritrovarsi di più nelle istituzioni e nella
politica. E per questo va
valorizzato il Consiglio come luogo dove ci si parla. Naturalmente ci
sono cose che il Pd considera sbagliate: la norma Itea, l’addizionale
Irpef, l’errore strategico del ridimensionamento della cooperazione
internazionale. Non
considerare che la cooperazione
internazionale è uno degli elementi strategici della crescita
internazionale, ha chiuso
Tonini, basti pensare al
rapporto tra Cina e Africa, è un errore grave.
Coppola:
sul contratto degli
insegnanti la Giunta ci ripensi.
Lucia
Coppola (Futura) si è augurata che sci siano ripensamenti nella
maggioranza su temi come quello
dei lavoratori della scuola e
il rinnovo del loro contratto. Per
una Provincia
che si fa vanto dei risultati il fatto di rinnovare un contratto
dovrebbe essere
prioritario.
Va bene
pensare all’edilizia scolastica, ma, ha
concluso la consigliere di Futura,
la scuola non può limitarsi alla logistica. La
Pat dovrebbe anticipare, per i dipendenti della scuola, lo Stato che,
ha ricordato, i contratti li sta rinnovando.
Rossi: manovra con più
tasse e norme cattiveria. Ma sulla difesa dell’autonomia il Patt
c’è.
Ugo Rossi, capogruppo Patt, ha
detto che il bilancio 2020 – 22 è il primo atto del governo del
cambiamento, nel quale ci sono risorse piuttosto scarse come scarse
solo le idee che invece sarebbero state necessarie per affrontare il
momento di ristrettezza finanziaria. Le tasse, ha ricordato,
aumentano di 9 milioni di euro per chi ha meno a fronte di
provvedimenti, come l’eliminazione del ticket, che vanno a favore
di chi li potrebbe pagare. Il Patt, ha aggiunto, ha elaborato qualche
proposta, in particolare sulle risorse sulle quali con Fugatti si
impostato un lavoro che potrà essere positivo. Per l’immediato si
è cercato di correggere le allocazione delle risorse, anticipando
magari gli investimenti, ma non c’è stato molto ascolto. Poi c’è
stato un netto no a modificare norme manifesto/cattiveria, che mirano
a fare vedere alla popolazione che “la pacchia è finita” e che
invece rischiano di creare una spaccatura nella società. No quindi
al bilancio, ma su singoli provvedimenti, non da
manifesto/cattiveria, ma favorevoli alla coesione sociale e sulla
tenuta finanziaria dell’autonomia il Patt farà la sua parte.
Dalzocchio: una manovra
coraggiosa che mira a far ripartire il Trentino.
La capogruppo della Lega, Mara
Dalcocchio, ha espresso un sì convinto alla manovra che non è
assolutamente di basso profilo, è invece coraggiosa e mira a far
ripartire l’economia trentina in un momento incerto. In particolare
con il pacchetto degli investimenti pubblici che ha avuto il plauso
delle categorie. Inoltre, Mara Dalzocchio, ha ricordato che il
presidente Fugatti è sempre stato in Aula dimostrando rispetto e
maturità. La Giunta ha dimostrato disponibilità con la minoranza
nell’ottica di affrontare al meglio il futuro che attende al
Trentino.
Degasperi: una finanziaria
con tante “palle” di Natale.
Filippo
Degasperi (5 Stelle) ha detto che con questa finanziaria si è
colorato l’albero di Natale anche con qualche “palla” di
Natale. Non è tutto da buttare di questa manovra, gli emendamenti
presentati sono stati ragionevoli e non in contrasto con la direzione
della Giunta. La prima “palla” di Natale, per
Degasperi, è stata quella
della riduzione delle tasse
quando invece
il cuneo fiscale è aumentato per i
redditi fino a 20 mila euro e
anche per
quelli di 55 mila. Altra “palla” di Natale gli investimenti sui
quali si sono sentiti gli stessi ritornelli di luglio: variante
di Pinzolo, la Mori
- San
Giovanni, la circonvallazione
di Rovereto. Un altro aspetto, per Degasperi, è quello della volontà
espressa dalla Giunta di
avviare una riduzione graduale del gap con l’Alto Adige. Gap che
invece è cresciuto ancora e crescerà nel 2020. Il
che dimostra che il tema
della crescita è centrale, come del resto si afferma nella stessa
Nota di adeguamento al Defp. Il problema del calo dei consumi è
evidente e c’è bisogno di una riduzione delle tasse invece di
puntare tutto sul moltiplicatore, peraltro dubbio, degli investimenti
pubblici. Sulle entrate c’è il problema
dell’evasione, secondo il presidente di Confindustria significativa
anche da noi, sul quale non c’è nulla nella finanziaria.
Cia:
le scelte della Giunta
partono dall’ascolto dei territori.
Claudio
Cia (Agire), annunciando un
sì convinto alla manovra, ha
criticato il fatto che Ghezzi abbia definito fasciste alcune idee
della maggioranza. Il consigliere ha ricordato inoltre di essere
stato critico sulla norma Itea senza che qualcuno gli abbia fatto
pesare questa scelta. Le scelte della maggioranza, ha
ricordato infine, partono
dall’ascolto del territorio.
Leonardi: un bilancio
concreto e reale.
Giorgio
Leonardi (Forza Italia) ha ricordato che questa manovra è in
continuità con l’assestamento e gli Stati
generale della montagna. Manovra
prudente in vista delle decisioni dello Stato dal
quale ci si deve difendere
con
la clausola di salvaguardia fiscale. Il Trentino, ha
continuato, non ha più i
bilancio di 10 anni fa, ma i 200 milioni in più per le opere
pubbliche non sono pochi.
C’è bisogno di opere come la Valdastico, ha
detto ancora Leonardi, che va
fatta per aiutare Rovereto. C’è, inoltre, la volontà di
realizzare la terza corsia sull’A22 e
positiva è anche
l’attenzione verso le piccole e medie aziende e l’agricoltura,
sul sociale e sul rilancio del commercio nei centri storici. Un
settore, quello del piccolo commercio, in drammatica crisi in
Trentino. Sull’Università,
ha continuato, la proposta di medicina ha smosso le acque dopo anni
di immobilità. Un bilancio concreto e reale, insomma,
al quale va detto un sì deciso. Infine,
sull’articolo Itea, secondo
Leonardi, va coltivata prima
l’etica del dovere prima di quella dei diritti.
Il
presidente Fugatti
ha concluso il dibattito riconoscendo
che il comportamento
di gran parte
delle minoranze è stato
costruttivo.