Le audizioni in Terza Commissione sul disegno di legge proposto da Lucia Coppola (Futura)
Giusto ridurre barriere, auto e rumori nelle valli ma valorizzando i progetti esistenti, non con nuove normative
In allegato, il testo del provvedimento e i documenti dei soggetti consultati oggi
Stamane
la Terza Commissione, presieduta da Ivano Job (Lega), ha effettuato
le audizioni relative al disegno di legge 12 proposto da Lucia
Coppola (Futura) per il riconoscimento delle valli “senza
barriere, senz'auto e del silenzio”.
Consiglio
delle autonomie locali: meglio evitare marchi che non siano
“forti”.
Il
Cal, rappresentato dal presidente Paride Gianmoena e
dal direttore Davide Sartori, ha osservato che il ddl non è
coordinato con le normative che disciplinano la viabilità forestale.
E ha poi eccepito sulla “bontà” dell'utilizzo dei marchi. Sullo
sbarrieramento, ad esempio, Gianmoena ha ricordato l'esistenza di un
apposito marchio “open” che segnala i territori che facilitano
l'accesso alle persone diversamente abili. Solo i marchi “forti”
e di una certa dimensione, come il marchio “Trentino”, per il Cal
sono efficaci. Non singoli marchi riguardanti aspetti settoriali che
non si riuscirebbe a rendere noti anche se l'obiettivo è
condivisibile. Un'altra criticità riguarda la partecipazione dei
Comuni al processo di rilascio di un marchio. Secondo il Cal questo
non basta perché a proporre limiti all'utilizzo delle auto dovrebbe
essere solo il Comune.
Coppola
ha condiviso l'opportunità di agganciare il ddl alle iniziative già
in essere e assicurare il massimo coinvolgimento dei Comuni. E ha
precisato che il ddl non chiede di estendere questi marchi a tutte le
valli in modo generalizzato, ma di individuare nicchie territoriali
nelle quali adottare queste caratterizzazioni. I Comuni, ha
suggerito, Coppola, potrebbero proporre l'individuazione di queste
aree.
Il
presidente Job ha ricordato che l'assessore Tonina non aveva
respinto in toto il ddl ma evidenziato che alcune attività orientate
in questa direzione esistono già mentre altre richiedono
approfondimenti perché si tratta di questioni complesse, anche per
evitare di entrare in conflitto con i Comuni.
L’Unat:
esistono già iniziative in questo campo: no a nuove normative.
L’Unione
albergatori del Trentino, rappresentata da Alfonso Moser e Mila
Bertoldi, ha ricordato il
lavoro portato avanti da tempo per sensibilizzare su questi temi gli
operatori delle imprese ricettivo. Per questo partecipa da anni ai
vari tavoli provinciali sulla tutela e la valorizzazione
dell'ambiente. Ecco perché l'Unat non ritiene necessario intervenire
a livello normativo con nuove disposizioni per aggiungere altri
marchi del prodotto a quelli già esistenti allo stesso scopo
(fruibilità e accessibilità delle aree). Ad esempio Accademia della
Montagna ha dato avvio al progetto “Trentino Montagna Accessibile”
che ha portato alla creazione dei marchi “Open”, “Area” e
“Event” che certificano l'accessibilità dei siti di interesse
turistico coinvolgendo anche aspetti organizzativi, culturali e
comportamentali. Anche il portale “Trentino per tutti” è stato
creato con gli stessi obiettivi. Per questo in Trentino le modalità
di fuizione del territorio siano già sufficientemente comprensibili
a tutti, residenti e turisti. (L’Asat
non è intervenuta alle audizioni ma ha inviato un documento che
alleghiamo).
I
Parchi chiedono di investire sui parcheggi di interscambio.
Per
il Parco naturale Paneveggio-Pale di San Martino il presidente Silvio
Grisotto ha evidenziato la
difficoltà di assegnare ad intere valli questi riconoscimenti.
Semmai si possono ritagliare alcune zone all'interno delle valli.
Inoltre i Parchi già prevedono intervento di sbarrieramento,
sentieri tematici, percorsi sensoriali per i non vedenti come a
Paneveggio, e strumenti per la fruizione del territorio dedicati alle
persone con difficoltà motorie (ad esempio con un'apposita
carrozzella per cui il Parco hs ricevuto un premio da Legambiente).
Quanto alle valli senz'auto, esistono già nelle aree protette
porzioni di valle dove il movimento dei mezzi a motore è limitato.
L'azzeramento totale del transito di motori è invece utopico e
impossibile, perché chi gestisce una malga o un alpeggio ha diritto
di entrare con i propri mezzi di trasporto. Inoltre esistono già
navette per il trasporto collettivo che partono da appositi parcheggi
di interscambio, che si potrebbero ampliare con maggiori investimenti
di risorse. Con altri investimenti si potrebbero poi elettrificare le
navette eliminando l'alimentazione a gasolio di cui oggi anche i
turisti si lamentano. Quanto alle “valli del silenzio”, secondo
Grisotto andrebbe regolamentazione e limitato il volo sia degli
elicotteri a scopo turistico sia dei droni (quest'estate vi è stato
ad esempio un viavai incontrollato di elicotteri turistici sopra le
Pale di San Martino). Un riferimento importante da adottare è
offerto dalle “Linee guida sulle attività incompatibile con la
montagna”, già elaborate al termine della passata legislatura e
che l'assessore Tonina sembra interessato a rilanciare. Non è chiaro
inoltre nel ddl quali soggetti possano proporre alla Giunta questo
tipo di classificazione delle valli, che poi dovrebbe essere recepita
dai Piani Parco. Appare insufficiente prevedere con il ddl 500.000
euro all'anno a sostegno dello sbarrieramento delle valli. Soldi che
potrebbero semmai potenziare gli interventi già in atto.
Cristiano
Trotter, direttore del Parco Adamello-Brenta,
ha osservato che il ddl non appare collegato alle finalità dei
singoli articoli. Per le valli del silenzio si tratta di individuare
più che altro dei comportamenti coerenti con le caratteristiche
delle valli: non di imporre qualcosa per legge quindi, ma di
sensibilizzare i fruitori. Quanto alle valli senz'auto, Trotter ha
sottolineato la complessità del tema della mobilità, per cui forse
una normativa non basterebbe a risolvere il problema. Servirebbe per
questo un disegno complessivo e non solo una disciplina.
Coppola
ha apprezzato la condivisione dello spirito della proposta anche se è
giusto prendere atto delle iniziative già esistenti su questi temi.
E ha aggiunto che si può fare certamente di più per la tutela e la
valorizzazione dell'ambiente naturale, evitando ad esempio i raduni
di Jeep e di moto come pure l'utilizzo delle navette a gasolio e non
elettriche che gli stessi turisti, oggi molto sensibilizzati,
reclamano. Coppola ha infine auspicato che l'assessore Tonina e la
Giunta provinciale “alzino” l'asticella della protezione
dell'ambiente che permetterebbe di rendere più appetibile il nostro
territorio.
Gianluca
Cavada (Lega) è stato
rassicurato da Coppola circa l'esclusione dal divieto di accedere con
i propri mezzi a motore in aree naturalisticamente di pregio per la
raccolta di legna e il raggiungimento di baite.
Il
presidente Job ha condiviso in
particolare il riferimento dei responsabili dei parchi naturali ai
droni e agli elicotteri, al problema della carenza di posti auto
lamentata dai turisti per favorire l'utilizzo dei bus navetta.
L’Anffas:
includere anche chi ha disabilità intellettive e disturbi del
neurosviluppo.
A
favore del ddl si sono espressi, per l’associazione, la
vicepresidente Giovanna Catozzo e il direttore
Massimiliano Deflorian, che
ha chiesto di aggiungere nella
parte del testo
dedicata alle “valli
senza barriere” il
riferimento alle persone
penalizzate da disabilità non solo motorie, ma anche intellettive e
da disturbi
del neurosviluppo. Sarebbe interessante inoltre potenziare il marchio
Open che certifica l'accreditamento dei territori impegnati a rendere
accessibile l'ambiente ai diversamente abili. Quanto alle valli
senz'auto, in vista delle Olimpiadi invernali del 2026 in Trentino,
secondo l'Anffas andrebbe fin d'ora previsto un progetto che
favorisca la mobilità sostenibile anche per i soggetti diversamente
abili. La responsabile di Tione Claudia
Morelli, ha ricordato che
l’Anffas è partner del
Parco Adamello Brenta per diversi progetti di inclusione volti a
rendere accessibile quest'area anche a disabili, tra
i quali è in via di
definizione con l'Apt una mappa delle Giudicarie che metta a sistema
tutte le
bellezze della zona.
Coppola
ha sottolineato che
i ragazzi con disabilità e le loro famiglie “gettano
una luce” sull'esigenza di
accessibilità alle bellezze naturali
del nostro territorio perché
tutti ne possano godere. Necessario è infine per Coppola mettere in
rete le iniziative già avviate come nel caso di Tione promosse
dall'Anffas, perché
siano estese anche ad altre
aree.
Pietro
De Godenz (UpT) ha sottolineato l'urgenza oltre che di elettrificare i mezzi di trasporto collettivo oggi alimentati a gasolio, di adeguare questi veicoli alle esigenze dei disabili. Esigenze che dovranno orientare anche il rinnovamento delle strutture ricettive alberghiere. In vista poi delle Olimpiadi invernali del 2026, secondo il consigliere va intensificata l'attenzione all'ambiente inaugurata con i Mondiali della val di Fiemme del 2013, adottando il marchio "Open" su tutti mezzi di trasporto collettivi.
Denis Paoli (Lega) ha osservato
che sul marchio Open
andrebbero raccolti dei dati per poterne
ampliare
l'utilizzo. Utile
per i disabili è anche l'accessibilità
delle informazioni.
Il
direttore Deflorian ha
segnalato che
già oggi il Muse utilizza il linguaggio “easy to read” per
persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo A
suo avviso occorre pensare a
rendere alcuni luoghi
accoglienti,
accessibili e
attrattivi per tutti.
Italia
Nostra: no all’utilizzo dello sbarrieramento per “aprire” agli
impianti a fune.
Con
i consiglieri Paolo Mayr e Silvana Zadra,
l’associazione ha
messo in guardia dal rischio che l'obiettivo dello sbarrieramento sia
utilizzato come un
“cavallo di Troia” per
permettere la penetrazione nell'ambiente naturale con altri mezzi
come gli impianti a fune. Per Italia Nostra non
è affatto necessario
che le montagne siano raggiungibile a tutte le età e condizioni.
Andrebbe anche impedito
l'accesso con mezzi a motore fino ad alta quota a cacciatori,
rocciatori e cercatori di minerali. Del resto la caccia è
un'attività fisica che richiede fatica e
non a caso implica un
permesso sportivo. Secondo
Italia Nostra per esercitare
l'attività venatoria in montagna bisognerebbe
partire a piedi dal
fondovalle. Infine secondo
Mayr è impossibile parlare
di “valli del silenzio”, perché i rumori di fondo della pianura
raggiungono ormai ogni area
di montagna. Occorrerebbe
vietare
comunque l'utilizzo dei
veicoli privati
a motore e promuovere
maggiormente i mezzi di
trasporto collettivo.
Coppola
ha assicurato che il ddl
ha lo scopo di stimolare la
messa in rete delle
esperienze positive che già
si attuano ma si conoscono
poco per la tutela delle valli.
Quanto allo sbarrieramento, ha
chiarito che l’obiettivo è solo quello di offrire ai disabili,
anche temporanei, la possibilità di accedere ad alcuni percorsi di
montagna.