Coprire le spese per la ricostruzione dopo il maltempo di fine ottobre e i 70 milioni in meno da Roma
Ecco il disegno di legge per la variazione al bilancio 2019-2021, il primo proposto da Fugatti
Testi allegati.
E
datato 27 dicembre 2018 il primo disegno di legge, che è anche l'ultimo dell'anno scorso, proposto
dal presidente
della Provincia
Maurizio Fugatti. Si
tratta, in
assoluto, del
terzo ddl
depositato
da
un consigliere (anche
il governatore lo è) dall'inizio
della XVI
legislatura. Il
testo, di 9
articoli, prevede
una
"variazione al bilancio di previsione della Provincia autonoma
di Trento per gli esercizi finanziari 2019-2021".
Due
i
motivi salienti
del
provvedimento forniti dalla Giunta.
Primo:
trovare
risorse
per
"coprire" le
spese di ricostruzione in
seguito ai danni
causati dalla
devastante tempesta che ha colpito vaste
aree del territorio provinciale
il
29 ottobre scorso. Secondo:
fronteggiare le ripercussioni
che la manovra finanziaria nazionale avrà
sulle
finanze provinciali. Infatti,
l'obiettivo perseguito dal governo di ridurre la
pressione fiscale a carico delle imprese, determinerà
minori entrate per la Provincia autonoma
di
Trento, con
una riduzione stimata di 30
milioni nel
2020
e di
40
milioni per
il 2021.
Ecco
allora che variazione di bilancio prefigurata dal
ddl
del presidente Fugatti mette in campo, da
un lato, 143
milioni per fronteggiare
i danni
causati dal
maltempo, dall'altro
70
milioni
a
copertura dell’impatto della manovra nazionale a
partire da quest'anno e fino al 2021. Infine,
ulteriori
28
milioni
sono
previsti per
la
realizzazione dei primi
progetti della nuova Giunta provinciale. Il
disegno di legge offre al
presidente anche
l'occasione
per aggiornare alcune normative provinciali, riguardanti
in particolare i servizi
antincendio, la
sanità (reperire medici per ripristinare il servizio di Guardia medica in alcune zone) e
i Comuni (rimozione dell'obbligo delle gestioni associate). Le
risorse
recuperate
con questa variazione provengono da accantonamenti e sono attinte
inoltre
da minori
finanziamenti
di
alcuni ambiti
dell'amministrazione provinciale.
Si tratta però – rassicura Fugatti – di interventi
temporanei,
perché
già nel corso della primavera di
quest'anno la
Giunta adotterà nuove misure attraverso
l’assestamento
di bilancio.
Mezzo
milione per il ripristino anche
di
beni
immobili
diversi
da abitazioni, danneggiati
dalla tempesta del 29 ottobre.
La
prima
misura
del provvedimento
è
racchiusa nell'articolo
1,
che
alla
luce dei danni causati dalla
tempesta
del
29
ottobre scorso, modifica la legge provinciale
9
del 2011 sulle attività
di protezione civile per
dare
alla Provincia la
possibilità di
concedere contributi
a
cittadini e imprese ai
fini del ripristino anche
di beni immobili "che
non siano pertinenze di abitazioni
in
presenza di particolari elementi di pregio
paesaggistico-naturalistico".
Si
stima che i
danni
di
questo tipo ammontino
a circa
500.000 euro. Il
calcolo prende a riferimento
una spesa media di circa 5.000 euro per beneficiario e
considera che
circa 100
proprietari siano
interessati a questa misura.
Totale
copertura assicurativa per i corpi dei vigili del fuoco volontari.
L'articolo
2, modificando invece la legge provinciale sui servizi antincendio
del 1988, autorizza la Provincia a sostenere una spesa di 50.000 euro
all'anno nel 2019, 2020 e 2021 "per garantire
un'adeguata copertura assicurativa ai corpi comunali dei vigili del
fuoco volontari, alle unioni distrettuali e alla federazione per lo
svolgimento delle rispettive attività istituzionali, compresa
l'utilizzazione delle attrezzature di servizio".
In tal senso la Pat potrà concedere
contributi fino al 100 per cento della spesa ammessa, alla
federazione provinciale dei corpi dei vigili del fuoco volontari, ai
fini della stipula di
polizze assicurative a favore dei volontari appartenenti a
queste organizzazioni,
per danni arrecati in occasione delle attività da loro svolte, anche
di propria iniziativa, nell'esercizio dei loro compiti. Sono
rimborsabili, in ogni caso, i costi di polizze assicurative che
prevedono la copertura integrale del danno, compreso quello causato
per colpa grave. In
alternativa, queste polizze di assicurazione potranno essere anche
stipulate direttamente dalla Provincia.
Garantire le Guardie mediche nei territori con l'assunzione a tempo determinato di laureati in medicina senza più il limite temporale di tre mesi.
La
variazione di bilancio modifica anche un
punto della legge provinciale sulla
tutela della salute del
2010.
Come?
Vista la carenza di medici di continuità assistenziale (Guardie mediche) e
quindi la difficoltà di garantire il servizio,
si
permette
all'Azienda
provinciale servizi sanitari di assegnare incarichi a tempo
determinato a laureati in
medicina e chirurgia abilitati all'esercizio professionale che
frequentino
i
corsi di formazione specifica in medicina generale. In
pratica l'Apss potrà utilizzare questi laureati non più solo
per sostituire per
non più di tre mesi personale
assente o per
ovviare alla mancanza di medici,
ma anche –
in attesa
della
loro iscrizione nella
graduatoria –
per incarichi
a tempo determinato. E ciò
– ecco l'altra novità – anche in deroga
al
limite di tre mesi previsto dalla
disciplina contrattuale
vigente.
Sospeso
per i Comuni l'obbligo della gestione associata. Fino alla revisione
della legge.
In
attesa della revisione della legislazione provinciale 3 del 2006
(riforma istituzionale) relativa alla definizione dei rapporti tra i
diversi livelli di governo dell'autonomia trentina, è sospeso per i
Comuni l'obbligo di esercitare in forma associata funzioni, compiti e
attività. Viene sospeso, più precisamente, per i Comuni l'obbligo di aderire alle gestioni associate che non siano state ancora attivate o che siano state attivate anche solo parzialmente. Resta però fermo l'obbligo di raggiungere gli obiettivi
di risparmio previsti dalla stessa normativa provinciale e dalla
relativa disciplina attuativa.