Via libera in serata ai tre disegni di legge sul bilancio 2018
La manovra finanziaria approvata in commissione
Il
ddl della legge collegata al bilancio è stato approvato in Prima
commissione con 3 sì, un astenuto (Kaswalder) e due contrari (Borga
e Fugatti). Il ddl stabilità è passato con 3 voti favorevoli, 2
astenuti (Kaswalder e Simoni) e due contrari (Borga e Fugatti) e il
bilancio con tre favorevoli, tre contrari (Borga, Fugatti, Simoni) e
un astenuto (Kaswalder).
Loppio
– Busa, Rossi sorpreso per le polemiche.
La
seduta della Prima commissione, presieduta da Mattia Civico (PD, è
ripresa nel pomeriggio dall’articolo 25 della collegata in materia
di appalti che punta a introdurre facilitazioni per le piccole medie
imprese, compresa la non obbligatorietà delle fidejussioni. Fugatti
(Lega) ha sollevato la questione dell’appalto della Loppio – Busa
alla quale le imprese trentine non hanno partecipato perché erano
richieste garanzie. Rossi ha risposto affermando che ci sono già
state altre gare che non hanno visto imprese trentine, peraltro le
esternazioni che sono state fatte, ha aggiunto, sono state sopra le
righe, perché ci sono regole e norme che sono state rispettate
pienamente. Il presidente della Giunta ha ricordato che non era
necessario presentare una fidejussione già completa perché sarebbe
stata d’obbligo solo dopo l’eventuale aggiudicazione. “Detto
questo francamente – ha affermato Rossi - mi lascia perplesso che
si fronte ad un appalto di questo livello non ci sia stata
un’attenzione significativa da parte di imprese trentine e anche di
altre. L’impresa che ha vinto ha fatto altri lavori pubblici con
successo e ci auguriamo che anche questa opera venga ultimata
velocemente e bene. Questo è l’obiettivo vero che dobbiamo
perseguire”. Fugatti ha ribattuto che la fidejussione è stata
chiesta da una società pubblica qual è Dolomiti Energia ed ha
ricordato si aver segnalato il problema per le ditte trentine nel
momento dell’avvio dell’appalto. “Ci saranno motivi tecnici –
ha detto - , ma la realtà è che la garanzia è stata chiesta da una
società per il 60% pubblica”. Rossi ha chiuso affermando che
Dolomiti Energia è solo al 30% della Pat ed è normale che una
società interessata da un potenziale danno è ovvio che chieda
garanzie. Nel merito, ha ricordato, sono i quesiti formulati dalle
aziende sono stati pubblicati sul sito di Apac e sono state formulate
risposte leggibili da chiunque. Risposte tecniche e, ovviamente, non
politiche, ha detto il presidente, che rientrano nei compiti di una
stazione appaltante. “Quindi, ha affermato - mi rimetto a queste
valutazioni su richieste che non hanno impedito ad un’azienda di
partecipare”. Fugatti ha chiesto se per altri appalti sono previste
garanzie come quella delle Loppio - Busa. Borga ha affermato che
ovviamente le leggi vanno rispettate, ma la scelta della fidejussione
è discrezionale. “Se Misconel, ha concluso, ha avuto la reazione
che ha avuto, un motivo ci dev’essere e in Alto Adige si ragiona in
modo diverso”.
Comuni,
appalti fino a 500 mila euro.
Approvato
anche l’articolo 26 con un emendamento di Ossanna (Patt) con la
quale viene data ai comuni la possibilità di fare appalti fino a 500
mila euro dagli attuali 150. Questo ha detto il consigliere per
velocizzare le procedure di affidamento dei lavori. Sì anche
all’emendamento Tonina che riguarda gli affidamenti per le coop
sociali di tipo B.
Sconto
Imis anche alle strutture produttive isolate.
Sull’articolo
3 sulle agevolazioni Imis un emendamento che è stato spiegato dal
presidente della Giunta estende la detrazione a immobili analoghi al
d1 ma che si trovano fuori di contesti di capannoni che sono al
comunque al servizio delle attività produttive e che quindi, in base
alla ratio della norma, vanno compresi negli sconti. Un autolavaggio,
ad esempio, in un capannone è in D1, lo stesso posizionato fuori è
in D7 e quindi non potrebbe accedere allo sconto Imis. Quindi, ha
detto Rossi, si tratta di un correttivo. Civico ha chiesto per l’aula
l’estensione degli sconti Imis anche alle coop di tipo B.
Dibattito
sul turn over.
Sull’articolo
9 sull’attenuazione del blocco del turn over Fugatti (ha
votato contro all’articolo) ha chiesto quanto questa norma vada ad
incidere sull’aumento della spesa corrente. Rossi ha risposto che
si si prende il totale spesa corrente e si confronta con quella della
scorsa legislatura si deve tenere conto degli accantonamenti. Il peso
di questa norma sul personale verrà calcolato in uno studio
complessivo che, ha comunque anticipato il presidente, dimostrerà
che la spesa corrente in questa legislatura è scesa e che è più
bassa rispetto a Bolzano.
Le
assunzioni solo in base alla valutazione dei fabbisogni.
Sull’articolo
10 che mira ad introdurre giovani nell’amministrazione, Fugatti ha
detto che, come per i custodi forestali, non si riesce a
quantificarne il numero. La risposta della Giunta è stata che
quest’anno ci saranno 32 assunzioni su 160 pensionamenti all’anno
solo per la Pat. Le stabilizzazioni e i prepensionamenti, ha
sottolineato il presidente della Giunta, saranno fatti in base ad
un’analisi puntuale dei fabbisogni. Se si facessero stabilizzazioni
solo con criteri teorici, sull’esempio dello Stato, ha aggiunto
Rossi, dopo l’introduzione dell’1 su 5, anziché 1 ogni 10, del
turn over, dei contratti di formazione lavoro, si
rischierebbero problemi sui conti. Il consigliere della Lega ha
chiesto per l’aula dati certi sulle assunzioni anche dei comuni.
Walter Kaswalder ha rilevato che nei bacini montani e nelle squadre
forestali il personale è sempre più anziano. Rispondendo a Fugatti
il presidente ha ricordato che per le società Pat rimane in vigore
il turn over di 1 assunzione ogni 5 pensionamenti.
Si
alla scuola della seconda occasione.
Sull’articolo
16, che prevede il sistema duale scuola – impresa, sì
all’emendamento Borgonovo Re, condiviso dal presidente, che ha
l’obiettivo di per favorire quella che viene definita la “scuola
della seconda occasione” che abbraccia una serie di interventi a
sostegno delle fragilità giovanili attraverso progetti
personalizzati. Un emendamento che non si traduce di assunzione di
docenti per questi ragazzi, ma favorisce progetti educativi. La
consigliera Pd presenterà su questo un odg.
Concorso
straordinario, nuovi criteri.
Sulla
stabilizzazione del personale docente, l’articolo 17, Rossi
presentato un emendamento che i 36 mesi necessari ad accedere al
concorso straordinario per soli titoli vengono calcolati in otto
anni, dando la possibilità di accedere anche ai docenti delle
professionali private.
Sull’articolo
20 in materia di politiche sociali, edilizia abitativa e famiglia
sono stati presentati e approvati alcuni emendamenti della
maggioranza. Rossi ha detto che il tema è quello di introdurre il
primato della società rispetto al pubblico nell’erogazione dei
servizi.
Spazi
Itea al volontariato.
Sull’articolo
21 che modifica la disciplina sugli alloggi pubblici, Fugatti ha
chiesto se la previsione di concessione di spazi non destinati ad uso
abitativo Itea a gruppi di volontariato può essere rivolta anche a
associazioni che si occupano di accoglienza agli stranieri. Kaswalder
ha chiesto se anche l’associazione Autonomisti popolari potrebbe
accedere a questo beneficio. La risposta è stata questa: gli spazi
saranno concessi a chi fa attività non commerciale.
No
all’emendamento Ossana sui rimborsi spesa delle pari opportunità.
Sull’articolo
23 che introduce modifiche sulla legge della famiglia, è stato
bocciato, con quattro no (Borga, Simoni, Kaswakder, Fugatti) , e tre
sì un emendamento di Ossana che incideva sul trattamento dei
commissari delle pari opportunità dove due soggetti, il
rappresentante sindacale e degli imprenditori, non sono soggetti al
rimborso spese. Borga ha chiesto il perché dell’abrogazione del
prestito d’onore e per le famiglie numerose. Fugatti perché è
stato abrogato il fondo per le famiglie numerose. La risposta della
Giunta è stata che ci sono nuovi strumenti, compreso l’assegno
unico. La misura messa in campo è il prestito d’onore sulla
famiglia per dare razionalità. Mentre il fondo per la famiglia è
stato ricollocato nell’assegno unico.
Sul
24 che riguarda il bando per il finanziamenti di progetti di
riconversione di zone sciistiche con infrastrutture leggere a
supporto, Donata Borgonovo Re ha ritirato il suo emendamento perché
c’è la necessità di chiarire, per l’aula, la sequenza nella
valutazione del progetto e della fase partecipativa.
Abbellimento
delle facciate, bocciato l’emendamento Passamani.
Sull’articolo
30 che riguarda la riqualificazione dei centri storici e del
paesaggio rurale, bocciato con quattro no compreso Kaswalder,
l’emendamento Passamani (UpT) sui centri storici per introdurre
l’Icef per una maggiore equità. Una proposta contestata da Borga
perché, ha detto, l’articolo si rivolge a chi ha risparmiato soldi
per investirli e quindi non ha senso porre limitazioni. Rossi ha
ricordato che la norma riguarda l’abbellimento ed ha ricordato che
già in passato è stata introdotta l’Icef per la concessione di
contributi per le ristrutturazioni. Quindi, l’obiettivo è quello
di far accedere a questo contributo chi non ha un reddito troppo
alto. Non c’è un’ Icef uguale per ogni politica e in questi casi
si prevedono franchige alte, anche più di 100 mila euro di risparmi.
Simoni (PT) ha detto che l’abbellimento delle facciate è un
interesse pubblico e quindi prescinde dalle risorse dei proprietari.
Fondo
forestale, la contrarietà di Simoni.
Sull’articolo
31, la soppressione del fondo forestale, Simoni, dichiarando
la sua piena contrarietà, ha ricordato che si tratta di soldi dei
comuni che non dovrebbero entrare nel bilancio della Pat. La
Provincia dovrebbe trovare soluzione a favore dei comuni per questi
fondi che non possono più essere mantenuti in base alle norme di
armonizzazione dei bilanci. La risposta della Giunta è stata che ora
questi fondi confluiscono nel bilancio Pat, per evitare che siano
ritenuti fuori bilancio, ma rimangono attribuiti ai comuni di
appartenenza del lotto. Nella sostanza non cambia nulla per gli enti
proprietari. Rossi ha aggiunto che questo principio, condiviso dalla
Giunta, si può specificare meglio per l’aula.
Scontro
sugli emendamenti Tonina e Passamani sull’agricoltura.
L’ultimo
articolo, il 33, quello sulle disposizioni finanziarie, Tonina ha
presentato un emendamento di 200 mila euro per attivare i bandi Psr
nel 2018. Altro emendamento sul 2020 per gli incentivi sulla
salvaguardia della natura per poter attivare iniziative come ad
esempio la rete riserva del Lagorai, del Brenta e parco agricolo
della Bassa Valsugana. L’emendamento Passamani riguarda uno
stanziamento di un milione sui tre anni per favorire l’agricoltura
biologica. Rossi ha detto che si tratta di risorse aggiuntive
rispetto a quelle europee. Gli emendamenti della Giunta riguardano a
progetto di turismo a valorizzazione ambientale e poi c’è un
milione per integrare il sostegno dei lavoratori del settore
frutticolo. Risorse che saranno erogate, ha ricordato Rossi, dietro
l’impegno degli imprenditori di tenere vivo questo fondo anche nel
futuro. Così come avviene sul fondo di solidarietà territoriale.
C’è poi un emendamento di un milione in più per l’Agenzia del
lavoro sulle politiche attive; un’assegnazione alla Mach per
ricerche sui fitosanitari e la sistemazione delle entrate delle
Gallerie del Museo storico. Borga, annunciando il no agli
emendamenti, ha detto che si sta mettendo tutto sul 2018 e sul 2019
rimarrà poco. Tonina, sul biologico, ha ricordato che ci sono stati
atti presentati in Consiglio in modo trasversale e trovare risorse su
questo bilancio significa dare un messaggio positivo. Perché non si
può dare un messaggio agli agricoltori perché si spostino sul
biologico senza investire risorse. anche perché quelle del Psr non
sono sufficienti. Kaswalder ha chiesto se c’è l’accordo, su
questi emendamenti, anche dell’assessore Dallapiccola. Gli
emendamenti e l’articolo sono stati approvati con l’astensione di
Kaswalder e Simoni.
Fugatti
ha detto che con questi quattro emendamenti da 4 milioni è partito
l’assalto alla diligenza dei singoli partiti e consiglieri. Rossi
ha ribattuto che non si può parlare di assalto alla diligenza perché
sono stati messi in votazione emendamenti di impatto limitato sul
bilancio e ci sono state sollecitazioni in maggioranza rispetto ad
alcuni temi perfettamente coerenti col Def. Il presidente ha fatto,
infine, ad una precisazione: sul ritornello che mancano risorse sul
Psr, che ammonta a 300 milioni rispetto ai 280 milioni dello scorso
anno. Ci sono maggiori risorse che vengono dall'Europa, ma il volume
complessivo non è calato. Un altro discorso sono le scelte e, ha
aggiunto, se guardiamo l’evoluzione negli ultimi anni dei prodotti
con valore ambientale c'è la necessità di riservare al biologico
più attenzione. Ecco perché, ha concluso, l’emendamento Tonina è
in linea con le politiche del bilancio.
Le
dichiarazioni di voto.
Fugatti
ha motivato il no a tutti e tre i ddl affermando che si tratta di una
finanziaria spostata sulla spesa corrente che tocca il massimo da
sempre con 70 milioni rispetto rispetto al 2017. Una spesa
giustificata dal fatto che il 2018 è un anno elettorale, non a caso
le spese correnti diminuiscono nel 2019 – 20. Anche per Borga, che
ha annunciato il voto negativo, si tratta di una manovra elettorale
ed ha aggiunto che sempre di più noi ci avviciniamo con i dati
economici della media italiana. Un fatto che ci dovrebbe mettere al
riparo da facili ottimismi. Simoni, annunciando il voto negativo, ha
sottolineato che nel bilancio si vede poca visione, soprattutto in
campo energetico, in particolare per le oil free zone sulle
quali lo Stato ha investito enormi risorse. Nulla si dice
sull’edilizia, mentre la Provincia Bolzano sta lavorando molto su
questo. Il settore dei lavori pubblici sembra lasciato a sé stesso e
le nostre aziende ne
sembrano escluse. Sul lavoro
nel pubblico servono risposte
per il demanio forestale Paneveggio
– S.Martino. Aperta rimane la questione Sait, che ha assegnato i
trasporti a Fercam di Bolzano penalizzando le aziende locali,
soprattutto quelle delle zone
disagiate come quella di Primiero. Rossi ha
detto di aver apprezzato la flessibilità del Presidente del
Consiglio e degli uffici sulla collegata. Il presidente ha aggiunto
che rispetto al futuro la
carta decisiva è quella delle capacità della società civile.
Quindi, riferendosi a Sait, ha
affermato che la scelta di
affidare a Fercam i trasporti
è una scelta autonoma anche
se si dovrà cercare
il modo di stimolare la
nascita di un’iniziativa
nella logistica che possa far
tornare il trasporto del Sait in mani trentine.
Sul bilancio ha aggiunto
che la spesa corrente e quella
in conto capitale hanno subito l’effetto dei
cambiamenti della legge di contabilità in base alla quale si sono
dovute riclassificare
alcune poste di bilancio dal
conto di capitale alla spesa corrente.
Inoltre, Rossi ha ribadito
che non si può prescindere dal peso degli accantonamenti cresciti di
molto negli ultimi anni.
Quindi, il decreto 118
che riclassifica le voci di
bilancio e gli effetti degli
accantonamenti vanno tenuti in considerazione quando si fa un
confronto. Fatto ciò, ha
dichiarato, si arriva a dire
che la spesa corrente di questa legislatura è inferiore a quella
della scorsa legislatura e inferiore a quella di Bolzano. La
prossima legislatura
la spesa corrente resterà attorno al 70%. Quindi, ha
affermato, si possono
contestare le scelte politiche ma non la crescita della spesa
corrente che non c’è. Kaswalder,
dichiarando il voto di
astensione perché eletto nella maggioranza,
ha chiesto se si possono ripristinare le guardie mediche nelle zone
periferiche e intervenire sulle sofferenze del credito cooperativo.