Giornale OnLine

Giornale Online
19/10/2016 - Dai Consiglieri e dai gruppi

Più controlli sulle cave di porfido e possibilità di sfruttamento anche per Asuc e cooperative

Le modifiche alle norme provinciali proposte da Degasperi con il ddl 116, oggi in II Commissione

Più controlli sulle cave di porfido e possibilità di sfruttamento anche per Asuc e cooperative

Il consigliere del M5s. Testo allegato

Più controlli sulle cave di porfido e possibilità di sfruttamento anche per Asuc e cooperative

​​Il disegno di legge 116 depositato nel febbraio scorso da Filippo Degasperi del Movimento 5 stelle, è uno dei tre testi sottoposti all'esame della Seconda Commissione del Consiglio provinciale, che mirano ad aggiornare la normativa sulle cave e il settore estrattivo del Trentino, in vigore dal 2006. Gli altri due disegni di legge presentati sullo stesso argomento, sono di Walter Viola di Progetto Trentino e dell'assessore Alessandro Olivi per la Giunta.

Nei sette articoli del ddl, Degasperi prevede la necessità dei controlli che le istituzioni, Comuni e Provincia, devono attuare con strumenti adeguati, per garantire l'osservanza sia della legge sia del disciplinare di cava, da rendere omogeno a livello provinciale, e dei progetti di coltivazione allegati alle concessioni dei lotti cava comunali. Si tratta in sostanza di sottrarre i controlli alla discrezionalità dei Comuni e dei Sindaci, che per Degasperi sono spesso poco propensi a far rispettare la legge o il disciplinare e i progetti di coltivazione, danneggiando gli interessi della collettività e il bene comune.

Un secondo obiettivo del ddl consiste nell'aprire la possibilità di sfruttamento delle cave a società partecipate pubbliche, alle Asuc proprietarie e a cooperative di lavoratori, come avveniva negli anni '50. Infine il testo prevede di sviluppare su moderne basi industriali il settore del porfido introducendo, ad esempio, un marchio come il "Doc", che certifichi tanto le ditte di scavo e lavorazione sui lotti cava (concessionari) quanto chi provvede alla lavorazione del porfido fuori dai lotti cava (artigiani), eliminando le sacche di sfruttamento causate dal lavoro irregolare.