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13/10/2016 - Dai Consiglieri e dai gruppi

Il disegno di legge proposto dalla Giunta per rilanciare il settore delle cave

Firmato dall'assessore Olivi e affidato all'esame della Seconda Commissione

Il disegno di legge proposto dalla Giunta per rilanciare il settore delle cave

Testi allegati

​​​Proposto per la Giunta dall'assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi, il disegno di legge 161, depositato nei giorni scorsi in Consiglio, modifica la normativa provinciale sulle cave del 2006 allo scopo di rilanciare il settore. Quattro i principali obiettivi dei 41 articoli del provvedimento: nuove regole per la lavorazione del materiale grezzo per attuare una filiera produttiva; competenze provinciali su politiche di indirizzo e di coordinamento per garantire misure di sistema finalizzate ad alzare gli standard qualitativi dell'attività estrattiva; qualità e sicurezza del lavoro; nuovi rapporti tra Comuni e Asuc, per una più efficace gestione delle concessioni. 

Poco tempo fa sul tema delle cave e del distretto del porfido aveva depositato un disegno di legge anche il cosigliere Walter Viola, presidente del Tavolo di valutazione delle leggi che aveva esaminato gli effetti della normativa e i possibili correttivi (testo allegato).


Ma ecco più in dettaglio le quattro novità principali del disegno di legge di Olivi, che il Consiglio ha affidato all'esame della Seconda Commissione.

1) Unità della filiera: prima e seconda lavorazione insieme. Il cuore della riforma riguarda le modalità di lavorazione del materiale grezzo. L'obiettivo è fare in modo che chi estrae il porfido svolga all'interno dell'azienda sia la prima che la seconda lavorazione. Per le nuove concessioni vengono introdotti l'obbligo di lavorare con propri dipendenti una quota significativa del materiale "grezzo" e di rendere tracciabile il restante materiale, per esempio attraverso la pesatura obbligatoria. Per le concessioni in essere verranno stabiliti obblighi graduali per la lavorazione in proprio del grezzo, secondo principi di ragionevolezza e prevedibilità.

2) Disciplinare e bando tipo, macrolotti secondo regole stabilite dalla Provincia. La Giunta provinciale, per le nuove concessioni del porfido, approverà un disciplinare e un bando di gara tipo che prevederà elementi di valutazione qualitativi, ambientali e sociali. Fra questi saranno considerati il pregio tecnico dei materiali, il possesso di marchi di qualità e di certificazioni etiche e ambientali, il piano sull'occupazione che ci si impegna a rispettare. Questo anche per dare più omogeneità al comparto. Saranno determinati criteri per l'individuazione di nuovi lotti che dovranno essere di dimensioni significativamente maggiori degli attuali; per favorire la nascita di aziende più strutturate, coltivazioni più razionali e sicure, possibilità di recuperi ambientali contestuali all'estrazione, economie di scala con l'ottimizzazione dell'utilizzo di strutture e macchinari.

3) Qualità e sicurezza del lavoro. Viene introdotto l'obbligo di lavorazione con propri dipendenti, sono previste alcune responsabilità a carico del concessionario relativamente ai soggetti che effettuano la seconda lavorazione, viene prevista la possibilità di introdurre una clausola sociale per promuovere la stabilità occupazionale dei lavoratori nel caso di nuovo affidamento della concessione. Sono state introdotte poi specifiche ipotesi di decadenza della concessione e dell'autorizzazione in caso di violazioni in materia di lavoro e di sicurezza sul lavoro. Nell'ambito dei controlli in materia di ambiente e sicurezza sul lavoro, è previsto un maggiore coordinamento. Sono state introdotte procedure certe, e non discrezionali, per la decadenza delle concessioni per le violazioni più gravi. E' stata prevista una specifica procedura per la verifica della regolarità delle retribuzioni, a carico del Servizio Lavoro della Provincia, e della regolarità contributiva, a carico dei Comuni.

4) Rapporti tra Comuni e Asuc. Per quanto riguarda le aree soggette al vincolo di uso civico, vengono riservate maggiori competenze alle ASUC a livello di programmazione, e vengono introdotte alcune misure al fine di disciplinare maggiormente i rapporti fra Comuni e ASUC. Inoltre Il disegno di legge prevede poi una riorganizzazione e semplificazione del Distretto del porfido e della pietra trentina. Sarà sostituito l'attuale Coordinamento del distretto (composto da 27 membri) con un "Comitato per lo sviluppo e la valorizzazione del distretto" più snello e composto da associazioni di categoria, sindacati, provincia, comuni e Trentino Sviluppo.