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20/07/2016 - In aula o in commissione

Carta dei servizi e comunità per minori: ddl di Fugatti respinto a palazzo Trentini

Dalla Quarta Commissione. Ascoltato anche le critiche del Consolida alla riforma delle Apsp

Carta dei servizi e comunità per minori: ddl di Fugatti respinto a palazzo Trentini

La presidente del Consolida Serenella Cipriani e il consigliere delegato Italo Monfredini

Carta dei servizi e comunità per minori: ddl di Fugatti respinto a palazzo Trentini

​La Quarta Commissione ha respinto con i 2 voti a favore di Cia del gruppo misto e Zanon di Progetto Trentino e i 3 contrari di Detomas (Ual), Plotegher del Pd e De Godenz (Upt) il ddl 46 proposto da Fugatti della Lega, Civettini di Civica Trentina e Degasperi del M5s per introdurre la carta dei servizi nel sistema socio-sanitario e garanzie di qualità nell'accoglienza di minori in comunità. A seguire l'organismo ha ascoltato i rappresentanti del Consolida che hanno motivato alcune critiche in merito al progetto di riforma delle Apsp.

No al ddl di Fugatti rinviato all'aula senza esaminare gli emendamenti proposti dall'assessore Zeni.​

Per la Giunta l'assessore alla salute Luca Zeni ha motivato il proprio parere negativo sia dal punto di vista tecnico sia nel merito su alcuni punti. Zeni ha però aggiunto di aver presentato ai firmatari alcune proposte per emendare le parti condivisibili del testo, senza ottenere alcun riscontro.

Assente Fugatti, Degasperi (M5s) ha espresso perplessità “quando la proposta della carta dei servizi che qualifica il ddl implicherebbe semplicemente il recepimento di una disposizione già introdotta a livello nazionale”. Inoltre “la norma nazionale prevede un termine e contenuti precisi nella carta dei servizi in termini di requisiti richiesti.

Plotegher (Pd) si è pronunciata contro il ddl e la relazione introduttiva chiedendo se corrispondono al vero le affermazioni di uno degli interlocutori ascoltati dalla IV Commissione, Del Turco, secondo cui il testo del provvedimento sarebbe stato scritto da lui.

Degasperi ha replicato a Plotegher ricordando che la maggior parte dei soggetti ascoltati nelle consultazioni della Commissione, tra cui il presidente del Tribunale dei minori di Trento e l'Alfid si sono espressi a favore del ddl. Progetto 92 ha anche apprezzato la proposta dell'Unità di consulenza multidisciplinare. In ogni caso il ddl, ha sottolineato Degasperi, è stato scritto a più mani vista la firma di consiglieri di 3 forze politiche diverse su richiesta dei cittadini.

L'assessore Zeni ha spiegato che il ddl, alcuni punti del quale sarebbero condivisibili se emendati con le modifiche proposte, prevede sia una tipologia unica di comunità minorile che non è chiara, sia l'istituzione di un'unità di consulenza multidisciplinare che costituirebbe una nuova struttura da inserire nell'azienda sanitaria. Meglio sarebbe invece implementare l'attuale punto di supporto e di coordinamento del settore.

Detomas (Ual) ha riconosciuto che molti hanno apprezzato il ddl ma il dato di fondo è che il sistema attuale dei centri di accoglienza dei minori è di assoluta qualità.

Cia (gruppo misto) ha concordato con Degasperi. Vero che il sistema attuale funziona ma se questo ddl è stato proposto ciò deriva da varie sollecitazioni.

Il disegno di legge sarà comunque esaminato prossimamente in aula dal Consiglio provinciale dove la Giunta ripresenterà gli emendamenti non discussi oggi.

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Consolida contrario all'inserimento del Punto unico di accesso nelle Apsp.

Presenti anche l'assessore alla salute e alle politiche sociali Luca Zeni e alcuni consiglieri non membri dell'organismo, la Quarta Commissione presieduta da Giuseppe Detomas (Ual) ha ascoltato oggi pomeriggio il Consorzio cooperative sociali (Consolida), che aveva chiesto di essere sentito in merito al progetto di riorganizzazione dell'assetto istituzionale delle aziende pubbliche di servizi alla persona (Apsp) portato avanti dalla Giunta. Per il Consolida la presidente Serenella Cipriani ha lamentato il mancato coinvolgimento fin dall'inizio del consorzio nell'elaborazione del progetto di riforma del settore, affidato dalla Giunta provinciale al centro studi Cergas della Bocconi, pur avendo un ruolo importante in questo settore di servizio. Italo Monfredini, consigliere delegato del Consolida e dell'area anziani della cooperazione, ha motivato la posizione critica del consorzio con il preoccupazione che questa riforma, di per sé apparentemente insistente solo nella riorganizzazione delle Apsp, modifichi invece in profondità l'assetto attuale di erogazione dei servizi socio-sanitari sul territorio. 

In particolare il Consolida è contrario alla prospettiva che all'aggregazione, quale che sia, delle Apsp, corrisponda anche una centralizzazione incardinata su queste ultime della fase di “presa in carico” dell'utenza. Cosa che avverrebbe se presso le rinnovate Apsp fosse collocato il cosiddetto Pua (punto unico di accesso). Il “no” del Consolida, che raggruppa 54 cooperative di tipo A che svolgono servizi alle persone, deriva dal timori che l'autogestione del Pua da parte delle Apsp genererebbe un inevitabile conflitto di interessi. Pur non volendo sottrarsi al cambiamento dovuto al calo delle risorse disponibili nel bilancio provinciale e della crescita dei bisogni di servizio residenziali delle persone anziane, il Consolida offre servizi domiciliari che ritiene vadano valorizzati e sviluppati per soddisfare le richieste emergenti dalle famiglie a fronte del peggioramento dello stato di salute delle persone anziane.

Per Plotegher (Pd) gli interventi “sociali” a servizio delle persone anziane a domicilio potrebbero ridurre i costi dell'assistenza socio-sanitaria.