Nell'aula del Consiglio provinciale
Sì al ddl per promuovere lo sci tra i giovani. Partita la discussione sulla riforma del turismo.
In allegato, l'ordine del giorno con i testi in discussione
In Consiglio nel pomeriggio
è stata approvato all’unanimità il ddl 13 che prevede azioni di
promozione dello sci tra i giovani. Aperta la discussione generale
sul ddl di riforma del settore turistico. Sì, infine, alla
risoluzione, proposta dalla minoranza, sugli orari dei dipendenti
provinciali.
Orari di lavoro personale Pat. Concordata una risoluzione Giunta-minoranze.
Concluso,
in riapertura di seduta, il punto della comunicazione della Giunta
sulla vicenda della revoca da parte del giudice del lavoro della
delibera sugli orari di lavoro del personale Pat. Sul testo della
risoluzione della minoranza è stata trovato un accordo con la Giunta
ed è stata quindi approvata. Il dispositivo prevede che la Giunta
presenti una proposta di orario di servizio che tenga conto delle
esigenze dell’organizzazione, dell’utenza e dei dipendenti per
assicurare l’ottemperanza degli obblighi previsti dal mantenimento
della certificazione Family audit, adottando strumenti che
consentano la conciliazione nei rapporti vita – lavoro in relazione
a situazioni di fragilità, carichi familiari e la distanza casa –
lavoro.
Promuovere
lo sci tra i giovani, sì unanime al ddl.
Si
è passati poi alla discussione del ddl 13 di un consigliere della
minoranza, approvato all’unanimità, che prevede uno stimolo da
parte della Pat per promuovere lo sci tra i giovani. Il proponente ha
ricordato che il numero dei giovani che si dedicano a questo sport è
in forte calo. Un problema che intacca anche la cultura alpina e le
professionalità legate a questa pratica sportiva. Il ddl vede
protagonisti i concessionari, le comunità locali e la scuola per
favorire l’applicazione di tariffe agevolate e la possibilità di
misure compensative per le società impiantistiche. La novità del
ddl, ha detto il proponente, è quello di elevare a forza di legge un
impegno per la diffusione della pratica dello sci. Via libera al ddl
da parte dell’assessore competente perché, ha detto, nel rispetto
delle norme europee, va incontro ad uno sport in calo tra i ragazzi e
dai costi molto elevati. Approvazione dai banchi della minoranza per
la proposta normativa che centra il problema del calo degli sciatori,
in particolar modo dei giovani sciatori. Un altro esponente
dell’opposizione ha ricordato però che il testo in origine
prevedeva gli impianti gratuiti per i giovani e alla fine si è
arrivati a un testo che è poco più di una mozione. Anche perché
non è previsto un impegno finanziario. Quindi, ha detto rivolgendosi
all’assessore, o la norma non verrà applicata o si dovranno
trovare i soldi. Sempre da parte della minoranza si è affermato che
tutti gli sport avrebbero bisogno di sostegno per le spese, comprese
le piscine. Una via potrebbe essere quella di collegare i contributi
alle società al contenimento delle tariffe. L’assessore ha detto
che vanno stimolate le scuole per ripristinare le settimane bianche,
spesso dimenticate e ha espresso la volontà di dare sostanza a
questo ddl.
Il
proponente, in replica, ha affermato che il segnale che si vuole
mandare è che lo sci non è solo uno sport, ma un mezzo forte per
legate le comunità alla montagna.
Aperta
la discussione generale sul ddl riforma del settore turistico.
Si
è aperta poi la discussione generale sul ddl 53 dell’assessore sul
riordino del sistema turistico. L’assessore ha affermato che la
crisi Covid rende ancor più necessaria la riforma perché
quest’ultima ha accelerato i cambiamenti del settore già in atto
da tempo. Uno dei cardini del ddl è la chiarezza dei ruoli, evitando
frammentazione e sovrapposizioni. Ma l’obiettivo che principale è
quello di mettere il turista al centro. Serve quindi qualità, a
partire dell’ospitalità che verrà potenziata con l’introduzione
del coaching e potenziando la formazione. C’è poi la
valorizzazione delle esperienze e dei prodotti locali. L’apporto
pubblico rimane presente con la Marketing che deve fare la promozione
con l’articolazione delle Agenzie territoriali. Ma, ha detto
l’assessore, nessuno sarà lasciato indietro, tutti gli operatori
avranno un’Apt di riferimento; Apt che saranno più forti e
efficienti. Che le Apt siano 9 o 10 non cambia nulla, ha aggiunto,
anche perché nei prossimi anni il numero scenderà comunque. Per
quanto riguarda l’identità di valle e i piccoli, questa riforma
non li ostacola, anzi li aiuta sotto tutti gli aspetti offrendo loro
strutture forti e agili. Ogni territorio potrà avere pari dignità e
servizi. L’obiettivo delle Agenzie è lo sviluppo dei prodotti
inter ambito e saranno gli attori che si muoveranno in raccordo con i
territori e la provincia. Le Agenzie, ha affermato inoltre, sono
necessarie come braccio operativo pubblico che servirà a aumentare
la qualità dell’offerta e della stessa vita dei residenti. Non
porteranno ad aumenti di burocrazia perché si tratta di
articolazioni della Trentino Marketing che potrà così avvicinarsi
ai territori, interrompendo così una tendenza accentratrice che dura
da tempo. Tm che dovrà ristrutturarsi che tornerà ad essere guidata
da un cda e sarà autonoma da Trentino sviluppo. Sulla stagione
estiva in corso, ha concluso l’assessore, i numeri, rispetto alle
prospettive cupe di marzo, dimostrano che si potranno avere sorprese
positive e che, in questi mesi, si è vista, per una percentuale che
va dal 50 all’80%, una clientela nuova.
Riforma
necessaria, ma non si doveva fare in questo momento.
Dalla
minoranza è stato detto che le resistenze, come nel caso dell’Apt
nuova come quella di Ledro, sono comprensibili anche se il turismo
trentino ha bisogno di un cambio di passo qualitativo e ambientale.
All’assessore, sempre dai banchi dell’opposizione, è stata
riconosciuta la buona volontà al confronto sulla riforma con i
territori, ma, è stato ricordato da un consigliere, di fronte a
fatti traumatici come la pandemia non si dovrebbero modificare gli
assetti perché è come aprire un cantiere sulla spiaggia di Torbole
il 14 agosto. Cantiere magari necessario, ma che viene aperto nel
momento sbagliato. Sul brand Trentino è stato fatto uno
sforzo di promozione, ma che richiede una politica che investa tutti
gli ambiti della vita nella nostra provincia. Importantissima, poi la
carta del paesaggio e del territorio e qui servono risorse per
investire sulla qualità del territorio: riducendo i boschi e
aumentare prati e verde. Sul traffico sui passi si devono creare
alternative sul modello di quello che è stato fatto, in
collaborazione con il comune e Trentino trasporti, in val di Rabbi.
Sugli orsi serve attenzione perché questa specie ha assunto un
valore simbolico e con questa presenza si deve convivere. La tassa di
soggiorno, inoltre, potrebbe diventare un elemento per pensare nuovi
strumenti di sviluppo del territorio. E’ stato toccato infine il
tema della presenza del capitale pubblico nelle funivie di Pinzolo e
Folgarida - Marilleva che permetterebbe di costruire una grande
società unica per un’area straordinaria come quella del Brenta.