Giornale Online
08/11/2019 - Dai Consiglieri e dai gruppi
L'assessore Spinelli risponde a un'interrogazione di Olivi su politiche del lavoro e reddito di cittadinanza
Assunzioni in vista nei Centri per l’impiego. Assegno unico: resta il requisito dei 10 anni di residenza
Testi allegati
L'assessore Spinelli risponde a un'interrogazione di Olivi su politiche del lavoro e reddito di cittadinanza
Assunzioni in vista nei Centri per l’impiego. Assegno unico: resta il requisito dei 10 anni di residenza
Testi allegati
Rispondendo
a un’interrogazione del suo predecessore Alessandro Olivi (Pd),
l’assessore allo sviluppo economico e al lavoro Achille Spinelli (nella foto) preannuncia il potenziamento dei Centri per l'impiego attraverso
nuove assunzioni ed un percorso di formazione ad hoc degli operatori.
Operatori che, aggiunge Spinelli, si vedranno anche alleggeriti negli
adempimenti amministrativi per permettere loro di dedicarsi ad “una
presa in carico più rapida e personalizzata dei disoccupati”. Un
alleggerimento che, spiega l’assessore, avverrà in due modi: con
la digitalizzazione di alcune attività e con la centralizzazione
degli uffici nella sede principale.
Alle
domande poste da Olivi sull’applicazione in Trentino del reddito di
cittadinanza, Spinelli risponde confermando che con l’armonizzazione
tra questa misura nazionale e l’assegno unico provinciale, la
Giunta prevede dal 2020 “un risparmio di risorse che potranno
essere utilizzate per il potenziamento dei servizi e degli interventi
concernenti le politiche di welfare che risultano aver già
raggiunto, ad oggi, un buon livello di implementazione. Le risorse
risparmiate – specifica l’assessore – potranno consolidare il
sistema dei servizi a sostegno della famiglia, della natalità, della
disabilità e delle politiche attive del lavoro, allo scopo di
rispondere più efficacemente ai bisogni delle famiglie trentine,
garantendo un buon livello di assistenza, riducendo il tasso di
disoccupazione e incrementando il livello di benessere dei
cittadini”.
Quanto
al requisito della residenza decennale in
Italia richiesto per poter accedere alla
quota A dell’assegno unico provinciale, inerente
il soddisfacimento dei bisogni generali delle persone, che
Olivi chiedeva nella sua interrogazione di riconsiderare
“come richiesto con forza da numerosi Sindaci dei comuni trentini”,
Spinelli
esclude la possibilità di un ripensamento, considerato “non
opportuno” essendo “necessario
un reale e forte radicamento della persona con il territorio
provinciale e dunque, in maniera implicita, un’appartenenza
significativa al contesto
nazionale”.