Giornale Online
13/08/2019 - Dai Consiglieri e dai gruppi
La risposta del presidente del Consiglio provinciale a un'interrogazione di Paolo Ghezzi
Kaswalder: imparzialità e trasparenza per la nomina del Garante dei diritti dei detenuti
Testi allegati
La risposta del presidente del Consiglio provinciale a un'interrogazione di Paolo Ghezzi
Kaswalder: imparzialità e trasparenza per la nomina del Garante dei diritti dei detenuti
Testi allegati
Il
capogruppo di Futura Paolo Ghezzi aveva dedicato un’interrogazione
(la numero 658) alla presentazione, avvenuta il 3 luglio scorso,
della relazione annuale presentata dalla Garante dei diritti dei
detenuti, Antonia Menghini, in merito all’attività del proprio
ufficio, incardinato presso l’assemblea legislativa. Due delle 4
domande erano rivolte al presidente del Consiglio provinciale Walter
Kaswalder. La prima per chiedergli conto di quello che secondo
l’esponente di Futura era stato un endorsement “non
opportuno” a favore
della riconferma della stessa persona nel ruolo di Garante dei diritti dei detenuti, in
una fase, che è ancora in
corso, nella quale
l’assemblea legislativa è
chiamata a nominare questa
figura perché resti in
carica fino al 2023. Per Ghezzi, insomma, Kaswalder avrebbe cercato di “direzionare
l’attività del Consiglio secondo la propria politica e la sua
visione personale”, dimostrando
“di non essere terzo”. In
secondo luogo l’interrogazione chiedeva
a Kaswalder se
corrisponda al vero che casi
concreti di incompatibilità della Garante dei detenuti siano stati
sollevati e risolti ‘a porte chiuse’ in un incontro tra
l’interessata e l’Ufficio di presidenza, e
in caso di risposta affermativa se non ritenga questo modo di
procedere poco trasparente”.
Nella sua risposta il presidente
del Consiglio provinciale precisa che, a proposito del suo presunto
endorsement nei confronti dell'attuale Garante dei diritti
detenuti, la possibilità di riaffidare l'incarico all'attuale
Garante si riferisce alla legge provinciale 5 del 2017 che prevede
esplicitamente, anche se limitatamente alla legislatura in corso, la
possibilità per il Consiglio provinciale di rieleggere il Garante
dei diritti dei detenuti nominato nella scorsa legislatura.
Previsione che differenzia questa figura di garanzia dalle altre due.
Kaswalder chiarisce quindi che con la sua affermazione intendeva solo
ricordare la particolare disciplina riferita alla figura del Garante
dei diritti dei detenuti, fornendo un’informazione di natura
tecnica.
Quanto alla seconda domanda,
Kaswalder spiega che l'Ufficio di presidenza del Consiglio
provinciale non si è mai riunito “a porte chiuse” né è stato
chiamato in causa poiché non si sono verificate cause di
incompatibilità. Circa la figura del Garante dei diritti dei
detenuti, l'Ufficio di presidenza ha adottato nel 2017 una
deliberazione che detta i criteri relativi all’astensione da
attività professionali incompatibili o che interferiscono con i
compiti dei garanti dei diritti dei detenuti e dei diritti dei
minori.
Il documento è pubblicato nel sito
del Consiglio provinciale alll’indirizzo allegato.