In Prima Commissione
Assestamento di bilancio: concluse le audizioni e la discussione generale. Ora gli articoli
In allegato, il documento del Cal. Cooperazione internazionale tra i temi al centro dell'attenzione
Con
gli assessori Gottardi e Zanotelli (assente il governatore Fugatti
per l’assemblea dell’A22), stamane a palazzo Trentini la Prima
Commissione presieduta da Vanessa Masè ha completato le audizioni
ascoltando anche il Consiglio delle autonomie locali (Cal)–Consorzio
dei Comuni, ha acquisito 7 emendamenti proposti e illustrati dalla
Giunta e, dopo l’approvazione del ddl sul Rendiconto della Pat per
il 2018 con 4 voti a favore e 4 di astensione, ha iniziato la
discussione generale sul ddl relativo all’assestamento di bilancio
2019-2021. Alle criticità evidenziate dalle minoranze con Tonini,
Rossi e Dallapiccola ha replicato l’assessore Gottardi. Si prosegue
alle 14.30 con altri interventi, l’esame degli articoli e il voto
previsto entro oggi.
Ampia
la condivisione del Consiglio autonomie locali-Consorzio dei Comuni.
Il
Cal, intervenuto con il presidente Paride Gianmoena e il direttore
Davide Sartori, a fronte dei segnali di rallentamento dell’economia,
ha innanzitutto sollecitato la Giunta di rivedere il patto di
garanzia con lo Stato per salvaguardare le entrate della Provincia
autonoma. Gianmoena ha ricordato che da 1 gennaio 2020 i Comuni del
Trentino saranno 166, tutti sono considerati “montani”: serve
quindi che la Provincia esprima una visione d’insieme nei confronti
dei Comuni adottando criteri di sinergia e interdipendenza. Quanto
all’articolato, Gianmoena ha riferito che il Cal condivide la
maggior parte degli interventi previsti anche perché riflettono
quanto già concordato con la Giunta e perché garantiscono ai Comuni
sia le risorse indispensabili per realizzare le opere pubbliche ed
erogare i servizi sia la possibilità di sostituire il personale in
pensione. Gradita la scelta di trasferire ai Comuni del 50% del
gettito derivante dall’applicazione dell’imposta provinciale di
soggiorno negli alloggi ad uso turistico nel cui territorio il
gettito è stato prodotto. Un problema sulla norma che introduce
l’albergo diffuso o “condhotel” - ha riferito Gianmoena – è
stato sollevato dal Comune di Trento. Non è però chiaro al Cal
queste risorse dovranno essere ancora utilizzate per turismo e
marketing o no. La questione riguarda la compatibilità tra questa
particolare tipologia alberghiera e il contesto territoriale di
riferimento. Si chiede in sostanza che l’apertura del condhotel e
il conseguente cambio di destinazione d’uso dei volumi da destinare
a funzioni residenziali, siano ammessi soltanto nelle aree
alberghiere in cui questo è espressamente consentito dal Prg. Infine
è indispensabile che la Provincia garantisca anche le risorse per la
manutenzione ordinaria delle opere pubbliche che i Comuni
realizzeranno.
Paolo
Ghezzi (Futura) ha rilanciato la richiesta del Cal di chiarire la
destinazione delle risorse aggiuntive che i Comuni otterranno
incamerando il 50% dall’imposta di soggiorno negli alloggi ad uso
turistico. L’assessore Gottardi ha risposto che con queste entrate
i Comuni potranno esercitare un maggior controllo sulla gestione
degli alloggi, specie nelle località turistiche con un’alta alta
tensione abitativa, per far emergere il sommerso. Ma ha aggiunto che
l’uso di queste risorse derivanti non sarà vincolato al turismo,
altrimenti si sarebbe potuto lasciare il 100% dell’imposta alle
Apt.
La
Giunta presenta 7 emendamenti. Ritoccata la norma sui “condhotel”.
Dopo
aver approvato senza discussione, con 4 voti favorevoli e 4 astenuti,
il ddl 20 sul Rendiconto generale della Provincia per il 2018, primo
provvedimento della manovra, la Commissione ha iniziato l’esame del
ddl 21 dedicato all’assestamento del bilancio della Provincia
2019-2021 sempre proposto dalla Giunta. All’inizio sono stati
distribuiti ed illustrati dagli assessori Gottardi e Zanotelli 7
emendamenti al ddl. Il primo si riferisce all’articolo uno e
prevede che le istituzioni scolastiche e formative provinciali
possano non tenere la contabilità economico-patrimoniale fino
all’esercizio 2020 nelle more dell’emanazione a livello nazionale
di provvedimenti di semplificazione degli adempimenti in materia. Il
secondo emendamento, relativo all’articolo 13, prevede la verifica
puntuale delle opere pubbliche da realizzare in affidamento diretto o
con esternalizzazioni. Il terzo riscrive l’articolo 25 che
introduce la novità dei “condhotel”, per superare i problemi
urbanistici di compatibilità con i Prg e cambio d’uso dei volumi
sollevati dal Cal, che ostacolano l’applicabilità della norma.
Zanotelli ha presentato un emendamento all’articolo 30 in materia
di agricoltura, che prevede l’utilizzo anziché la restituzione di
risorse e la creazione di un fondo in caso di calamità. Un
emendamento all’articolo 35 presentato da Gottardi precisa le
regole di comportamento introdotte per gli inquilini degli alloggi
Itea. Altre integrazioni all’articolo 35 precisano la norma sulla
documentazione e le autocertificazioni che i cittadini extra Ue
dovranno esibire per l’accesso alle provvidenze pubbliche. Gottardi
ha chiarito che da quest’obbligo saranno esentati i richiedenti
asilo e gli immigrati da Paesi in guerra o in condizioni tali da non
poter fornire certificazioni di questo tipo. L’ultimo emendamento
proposto dalla Giunta è riferito all’articolo 36 e introduce la
possibilità di riconoscere contributi a sostegno del costo degli
operatori che supportano la realizzazione del distretto famiglia.
L’emendamento
sui beni posseduti dai migranti nei loro Paesi reintroduce l’articolo
38 che il presidente del Consiglio Kaswalder aveva stralciato
(“incomprensibilmente”, ha spiegato Gottardi).
Giorgio
Tonini (Pd) ha subito obiettato che l’emendamento sugli eventuali
patrimoni posseduti dai cittadini extra Ue nei Paesi di provenienza,
reintroduce l’articolo 38 che era stato stralciato dal presidente
del Consiglio provinciale Kaswalder perché giudicato improprio e
privo di rilevanza finanziaria rispetto alla manovra di assestamento.
L’assessore
Gottardi ha risposto dichiarando di non condividere lo stralcio
dell’articolo dalla cui applicazione deriverebbe per la Provincia
un significativo risparmio. La norma avrebbe quindi per la Giunta un
impatto finanziario indiretto. E ha aggiunto che sarà comunque il
presidente Kaswalder a decidere sull’ammissibilità
dell’emendamento.
Ghezzi
(Futura) ha osservato che l’impatto finanziario della norma
introdotta con l’emendamento è minore di quello che avrebbe avuto
l’articolo stralciato.
Gottardi
ha spiegato che per la Giunta è “incomprensibile l’interpretazione
data dagli uffici del Consiglio e dal presidente Kaswalder alla norma
originaria che è stata stralciata. Per questo – ha concluso –
l’esecutivo ha deciso di ripresentare l’articolo sotto forma di
emendamento”.
Ugo
Rossi (Patt) ha ringraziato della chiarezza Gottardi e ribadito che
spetterà al presidente Kaswalder valutare l’emendamento che
ripropone una norma da lui espunta. E ha poi chiesto e ottenuto
dall’assessore chiarimenti sull’emendamento all’articolo 13
relativo all’affidamento in via sperimentale fino al 31 dicembre
2021 della realizzazione di opere pubbliche a personale interno o
esterno. Occorre infatti prevenire su questo prevenire possibili
contestazioni da parte della Corte dei Conti.
Tonini
sul bonus bebè: obiettivo giusto, strumento sbagliato.
Giorgio
Tonini, ha ribadito innanzitutto il giudizio “molto positivo”
sulla lettera con cui ieri il presidente Kaswalder ha annunciato lo
stralcio di alcuni articoli del ddl 21, perché risponde a
un’esigenza di “igiene” legislativa: occorre evitare che una
norma finanziaria sia inquinata da ordinamentali. Se crediamo nella
semplificazione, ha sottolineato Tonini, occorre sforzarsi di fare
leggi chiare, evitando di mescolare norme finanziarie e norme
ordinamentali. Kaswalder con lo stralcio di alcuni articoli ha
attuato questo principio fondamentale. Il capogruppo del Pd è
tornato a segnalare il problema della copertura delle spese
ricorrenti con entrate non ricorrenti. La struttura del bilancio
provinciale è sana grazie ad una storia virtuosa della Provincia,
che si è sempre vantata di non soffrire del vincolo soffocante della
spesa corrente. Per questo il bilancio è quindi sempre stato
“elastico”. Oggi questa virtù è messa in discussione da una
manovra di assestamento in cui le spese ricorrenti finiscono nel
fondo di riserva per le calamità. Occorre stare attenti, ha ammonito
Tonini, in questa fase contraddistinta sia da elevati livelli di
incertezza per le entrate sia dalla confusione degli indirizzi del
governo nazionale in particolare per quanto riguarda la flat tax.
Flat tax “che si vorrebbe fare a debito” con pericolosi effetti
sulla nostra finanza provinciale. Per questo sarebbe saggio, a suo
avviso, non prendere impegni per spese ricorrenti. Meglio utilizzare
le risorse che abbiamo – e che potrebbero rivelarsi aggiuntive una
tantum – per concentrare gli interventi sugli investimenti. Questa,
ha ricordato Tonini, è anche la proposta emersa nelle audizioni di
ieri dal presidente di Confindustria Manzana. Non si può non
condividere il pacchetto investimenti previsto dalla Giunta con
questa manovra, anche se alcune delle risorse stanziate sembrano vere
e altre meno. Condivisibile a suo giudizio è anche il primato
assegnato dalla manovra al sostegno per la natalità. Per Tonini la
ripresa della crescita demografica è la condizione per la
sostenibilità economica futura del welfare. A suo giudizio la
lettera dell’assessora Segnana all’Azienda sanitaria è un
segnale inquietante, che prefigura un taglio del 10% della spesa
sanitaria. Senza nascite e senza crescita economica ci troveremo in
guaio gigantesco. Da questo punto di vista Tonini non ha obiezioni
sul “bonus bebè” introdotto dall’assestamento, ma l’esperienza
dell’analogo intervento a suo tempo messo in campo dal governo
nazionale dovrebbe insegnare che con questo strumento si possono al
massimo aiutare le famiglie con figli che costituiscono la fascia più
debole della popolazione, ma non si favoriscono le nascite.
“Aspettarsi da questo strumento un aumento della natalità equivale
ad attendere la befana”, ha insistito, preannunciando un
emendamento che al riguardo il Pd presenterà in Aula. Meglio sarebbe
per Tonini integrare il già esistente assegno unico provinciale con
un maggiore investimento a sostegno della natalità rafforzando la
parte relativa alla famiglia.
Tonini
ha aggiunto di condividere l’obiezione espressa ieri da Cgil, Cisl
e Uil secondo cui si dovrebbero aiutare tutte le famiglie che hanno
bambini sotto i tre anni non discriminare tra i nati il giorno prima
e i nati il giorno dopo il periodo previsto dalla norma
dell’assestamento per poter beneficiare del contributo della
Provincia. In ogni caso secondo il Pd il vero aiuto alle nascite sta
nel favorire l’occupazione femminile. Perché avere un figlio
equivale ad accendere un mutuo trentennale, sostenibile solo se vi è
una previsione di stabilità grazie al lavoro e al reddito che ne
deriva. Questo – ha ribadito Tonini – il l’ostacolo
socio-economico da rimuovere per favorire la libertà di generare. E
poi a suo avviso occorre stare attenti a non finanziare in tal modo
l’Inps con la previsione di abbattere il costo dei nidi per le
famiglie meno abbienti. La domanda è: i 2 milioni di euro stanziati
andranno alle mamme e ai papà o all’Inps? Infine sarebbe
necessario immaginare una fase di decalage, un atterraggio morbido
tra chi sta sotto o sopra lo 0,40 dell’Icef. Infine sulla
cancellazione della norma che fissa allo 0,25% la quota di risorse
del bilancio provinciale da destinare alla cooperazione
internazionale Tonini si è detto d’accordo con quanto espresso
nelle audizioni di ieri dalla presidente della Federazione Mattarei.
“Su questo punto, ha ricordato, quand’ero in Parlamento non vi è
mai stato uno scontro fazioso tra gli schieramenti, e siamo arrivati
ad approvare all’unanimità una riforma in commissione”. Ha
chiesto quindi alla Giunta di non rompere l’unità del Paese su
questo punto. La soglia rigida è un’eccezione in un contesto che
non prevede mai soglie rigide. Questa scelta è stata fatta a livello
mondiale. Nel 2008 Berlusconi prese l’impegno a livello di G8 per
portare allo 0,7% la quota del Pil per la cooperazione
internazionale, “per aiutarli le popolazioni più povere a casa
loro. Promessa poi mai mantenuta.
Gottardi:
nessun taglio ai servizi sanitari. Non spariranno gli aiuti alla
cooperazione internazionale.
L’assessore
Gottardi ha risposto alle richieste e obiezioni di Tonini
partendo dagli eventuali riflessi della flat tax sulle entrate della
Provincia. Non si può non pensare ai riflessi diretti per la
Provincia in termini di entrate derivanti dai tributi e necessarie
per la gestione delle competenze della nostra autonomia. Si tratta
per la Giunta di salvaguardare le entrate in funzione dei servizi che
la Provincia eroga. Sui 120 milioni di euro che la Giunta chiede
all’Apss di risparmiare nella sanità, Gottardi ha ribadito che
l’obiettivo di riduzione della spesa non deve comportare il taglio
dei servizi. Ma che in questo settore che assorbe enormi risorse se
ne possono recuperare molte razionalizzando la spesa senza peggiorare
il livello dei servizi.
Sostegno
alle famiglie e incentivi alle nascite: Gottardi ha osservato che la
Giunta è convinta della produttività di questa spesa perché
l’intervento toccherà direttamente il problema economico. Non si
esaurisce con ciò l’esigenza di incentivare la natalità, ma è
comunque un primo passaggio. Quanto ai tempi per accedere ai
contributi, è ovvio per Gottardi, che ci sarà sempre qualche
famiglia esclusa, ma il bonus natalità doveva pur partire da una
data precisa (il 1 gennaio 2020). Ancora, per l’assessore non vi
sarà alcun favore all’Inps con le risorse provinciali aggiuntive,
e per valorizzare il ruolo delle donne la Giunta prevede la
detraibilità del lavoro femminile.
Cooperazione
internazionale: l’Alto Adige – ha ricordato l’assessore –
spende un quarto delle risorse della Provincia di Trento con lo
0,25%. La Giunta, ha sottolineato, non vuole affatto abolire la
solidarietà e la cooperazione internazionale, ma solo stabilire che
a questo scopo non serve prevedere una spesa fissa. Occorre invece
una proporzione rispetto alla platea degli interventi che una realtà
come la nostra può e vuole realizzare.
Rossi:
poco coraggio sugli investimenti per la tangenziale di Rovereto e la
natalità.
Rossi
(Patt) ha evidenziato che questa manovra di assestamento sia troppo
condizionata dalle risorse per la Tempesta Vaia. A suo avviso
rischiamo di scoprire nella finanziaria di fine anno che il 70% delle
risorse stanziate per questa calamità finiranno nel residuo non
essendo state spese nel 2019. Con un conseguente danno per la nostra
economia per gli effetti negativi che emergeranno dal gettito
dell’anno prossimo. Rossi ha poi ribadito che, come emerge dallo
stesso Defp presentato dalla Giunta Fugatti, la flat tax avrà
conseguenze negative per la nostra economia. Sempre sul Defp Rossi ha
ammesso di aver sbagliato a criticare l’assenza di politiche
fiscali, perché si è reso conto che in questo documento emerge che
la Giunta cancellerà l’agevolazione relativa all’addizionale
Irpef prevista in passato, pari a 24 milioni di euro, risorse che
verranno destinate ad altri scopi. Magari più nobili ma intanto
quell’agevolazione – anche se equivalente ad un caffè al giorno
se suddivisa fra i cittadini del Trentino – cadrà. E questo, ha
commentato Rossi, proprio mentre nuvoloni neri si addensano
all’orizzonte per i redditi più bassi. di 24 milioni di euro sarà
destinato ad altri scopi. Magari ugualmente nobili ma
quell’agevolazione fiscale pare cadrà.
Di
positivo nella manovra di assestamento Rossi ha individuato
l’introduzione della carta punti proposta dall’Itea per regolare
la buona tenuta degli appartamenti da parte di chi ci abita.
Doveroso, dal momento che si tratta di immobili realizzati con i
soldi di tutti. Giusto quindi che vi siano delle garanzie di questo
tipo. Bene anche la parte riguardante i fondi per la ricostruzione.
“Anche se la Giunta si è lasciata sfuggire 5 milioni, ma si tratta
di un incidente di percorso che può succedere, è un dato positivo
che queste risorse siano collocate nei fondi di riserva”.
Meno
convinto Rossi si è dichiarato a proposito dei 10 anni di
cittadinanza richiesti per poter accedere alle provvidenza pubbliche.
Il problema sta nella probabile incostituzionalità di questa
“norma-manifesto”, ha osservato, che ha quindi consigliato alla
Giunta di abbandonare. Sul diritto alla casa, poi, non è vero che la
precedenza venga accordata agli extracomunitari, perché esistono due
graduatorie differenti.
Rossi
ha poi criticato l’assenza nell’assestamento di investimenti per
la realizzazione della tangenziale di Rovereto. Si sa solo che l’A22
potrà garantire queste risorse. Così come non vi è traccia dei
soldi per le due soluzioni alternative delle quattro corsie in
Valsugana. Secondo il capogruppo del Patt sugli investimenti
servirebbe un po’ più di coraggio, senza rinviare tutto alla
finanziaria di fine anno. “Se si vuole dare un segnale a Rovereto
l’investimento almeno per l’avvio del progetto di
circonvallazione preparato a suo tempo dai tecnici e già disponibile
andrebbe fatto”.
Sugli
incentivi alla natalità, Rossi ha sollecitato la Giunta a rendere
strutturali l’intervento a favore delle famiglie puntando a
garantire sostegno per i figli fino al compimento dei 18 anni. E
comunque mettendo in campo risorse non solo in questa ma anche nelle
prossime legislature. Anche su questo punto, insomma, servirebbe più
coraggio, spostando risorse da un capitolo all’altro e dando
continuità agli interventi. Secondo Rossi si potrebbero prevedere
anche risorse pubbliche a sostegno della maternità non solo nel
pubblico ma anche nelle aziende. “Se la Giunta fosse disposta a
confrontarsi con noi su un pacchetto maternità sarebbe sciocco da
parte nostra fare ostruzionismo”, ha aggiunto l’ex governatore.
Molto
duro il giudizio di Rossi contro la cancellazione della norma sullo
0,25% delle risorse del bilancio provinciale a favore della
solidarietà internazionale. “Si tratta di un gesto non rispettoso
delle persone che si trovano in Trentino la sera a fare delle opere
buone per chi è lontano”. “Si fa passare il messaggio che anche
sulla volontà di aiutarli a casa loro vengono prima i trentini”.
Rossi ha ricordato che lo 0,25% del bilancio provinciale equivale a
circa 9,8 milioni di euro, pari a 5 centesimi al giorno a testa per
ciascun trentino. Molto meno di un caffè.
Non
meno severa la contrarietà di Rossi sul superamento dell’obbligo
del trilinguismo nelle scuole. Anche su questo punto, ha osservato,
la Giunta vuole tornare indietro perché prevarranno gli istituti che
non vogliono più portare avanti il progetto. Inoltre l’assestamento
non prevede un euro per permettere ai ragazzi di andare all’estero
a perfezionare la conoscenza della lingua. “E oggi l’assessore
Bisesti ha annunciato di voler tornare indietro anche sugli esami
nonostante la scuola trentina sia al top, con una bassa dispersione
scolastica anche grazie al nostro particolare sistema di
valutazione”.
Rossi
ha chiesto infine più risorse per le opere pubbliche che i Comuni
hanno pronti in cantiere.
Gottardi:
per la tangenziale di Rovereto le risorse arriveranno dall’A22.
Quest’anno alla cooperazione internazionale andranno ancora 9,7
milioni di euro.
L’assessore
Gottardi ha giudicato ingenerosa la previsione di Rossi secondo cui
il 70% degli stanziamenti finiranno nei residui. “Solo per il
comparto delle autonomie locali e degli investimenti dei Comuni sono
stati previsti complessivamente 60 milioni di euro. Negli ultimi anni
ce n’erano meno. Con queste risorse i Comuni potrebbero realizzare
le opere già progettate. Sulla flat tax Gottari ha ribadito di non
essere certo contrario alla riduzione delle tasse, “ma – ha
aggiunto – è evidente che per il Trentino occorre una clausola di
salvaguardia che eviti riflessi diretti che ne deriverebbero”.
Sull’addizionale
Irpef l’assessore ha spiegato che la materia è riservata al
bilancio vero e proprio e che in ogni caso la manovra dell’anno
scorso prevedeva che il 2019 fosse l’ultimo anno per questa
agevolazione. Sul ripristino del territorio Gottardi ha ricordato i
230 milioni a noi già destinati dallo Stato perché la Provincia ha
dimostrato di saper presentare i progetti in modo competente. Quanto
ai 10 anni di cittadinanza per l’accesso degli extracomunitari ai
servizi pubblici, si tratta di una scelta politica – ha osservato –
che speriamo sia sostenibile anche dal punto di vista giuridico.
“Abbiamo comunque valutato anche la possibilità di sentenze
avverse”.
Per
gli investimenti ha ricordato che le opere strategiche previste nel
piano triennale delle opere dalle Giunte provinciali del passato poi
non sono mai state realizzate. Quanto alla circonvallazione di
Rovereto, nessuno aveva mai preannunciato che le risorse sarebbero
state previste da questa manovra di assestamento, mentre è certo e
non un’ipotesi, che arriveranno quelle dell’A22. A proposito
della querelle su quale progetto di tangenziale per Rovereto,
Gottardi ha ricordato che è stato il territorio ha rilanciare
ipotesi diverse da quella già prefigurata dai tecnici. Sulla
natalità, Gottardi ha condiviso l’esigenza di rendere strutturali
gli interventi, ma intanto si è deciso di prevedere risorse per i
prossimi tre anni. Nessuna preclusione della Giunta verso un
possibile investimento sui figli fino ai 18 anni che incoraggi le
famiglie.
Sulla
solidarietà internazionale l’assessore ha replicato a Rossi che
non c’è bisogno per portare avanti i progetti di mantenere una
quota fissa nel bilancio provinciale e che comunque quest’anno
restano a disposizione 9,7 milioni di euro. Giusto continuare con il
principio “aiutiamoli a casa loro” senza ridurre il sostegno alle
associazioni di volontariato trentine impegnate in questo campo, ma
sugli importi serve una valutazione che distingua chiaramente quante
di queste risorse vanno effettivamente alla cooperazione e quante
alle strutture che se ne occupano. Chiaro che tutte le entrate hanno
una destinazione specifica. Autonomia scolastica e Clil: l’obiettivo
della Giunta e e dell’assestamento non è tornare indietro ma tener
conto delle reali competenze del corpo docente nelle singole scuole
per realizzare l’obiettivo del trilinguismo. Qualche risorsa in più
– ha aggiunto Gottardi – potrebbe essere impiegata nei nidi e
nelle scuole materne dove l’esposizione alle lingue straniere ha
effetti ancor maggiori.
Dallapiccola:
nessun aiuto agli agricoltori per la drosofila e i grandi carnivori.
Michele
Dallapiccola (Patt) ha sollevato tre questioni precise. La prima
riguarda la scelta di destinare con l’assestamento ai Comuni il 50%
dell’imposta di soggiorno sugli alloggi privati che in precedenza
andava totalmente alle Apt. A suo avviso in questo modo si vanifica
l’accordo faticosamente raggiunto su questo punto con gli operatori
e si avvia l’omologazione della specialità Trentino al resto
d’Italia.- A rimetterci sarà la promozione turistica. Seconda
obiezione: la Giunta non ha messo in campo alcun bando a sostegno del
settore agricolo mentre gli operatori sono duramente provati dalla
drosofila che mette a rischio i raccolti. E nulla si potrà fare su
questo fronte in autunno perché sarà troppo tardi. Si sarà solo
perso un anno di tempo lasciando gli agricoltori in balia dei danni
causati da quest’insetto. Terzo: i grandi carnivori. Dallapiccola
ha evidenziato che mentre tutta l’attenzione mediatica è
concentrata sulla cattura di M49, resta irrisolto il problema della
gestione di orsi e lupi a tutela degli allevatori. Il cui disagio
cresce sempre più mentre la Giunta non ha messo in campo una sola
misura straordinaria per difendere greggi e mandrie. Sarebbe stato
necessario realizzare recinti. Invece si preferisce continuare a
raccontare ai contadini che arriverà il momento in cui potremo
intervenire su questi grandi carnivori. Sarebbe giusto dire invece ai
contadini la verità, e cioè che il problema del lupo non si potrà
più risolvere e che con questa specie occorre abituarsi a convivere.
La condizione ante-lupo rimarrà solo nei nostri sogni e la Provincia
potrà al massimo dare una mano con mezzi di protezione dei pascoli
come quelli efficacemente utilizzati in val di Fiemme e sui Lessini.
Per Dallapiccola ol problema è però che questa Giunta non accenna
minimamente a muoversi in questa direzione a fianco dei contadini,
neanche dal punto di vista amministrativo.
L’assessore:
i Comuni devono controllare il pagamento della tassa di soggiorno.
Gottardi
ha confessato di non poter rispondere sulle questioni relative
all’agricoltura. Circa la tassa di soggiorno ha ricordato che la
scelta è stata fin dall’inizio divisiva e ora il problema di
ripresenta con la decisione di eliminare l’esenzione dall’imposta
sul primo alloggio. Emerge quindi la domanda sulla forma di
erogazione e sull’extra-gettito derivante dai controlli. I Comuni,
specialmente quelli di minori dimensioni, devono avere gli strumenti
per controllare ed esigere il pagamento del tributo. Il tema è
aperto anche dalla tracciabilità degli immobili prevista dal decreto
crescita, che potrebbe in parte sopperire al ruolo di controllo dei
Comuni. Quanto alle modalità applicative della nuova norma,
l’assessore ha assicurato che il collega Failoni fornirà
chiarimenti in Aula.
Job:
i conti si fanno alla fine.
Il
consigliere Ivano Job (Lega) ha espresso ottimismo per il
futuro nonostante le affermazioni di Tonini che ha dichiarato che il
“welfare sta diventando insostenibile”. L’obiettivo di
questa manovra è di migliorare anche in questo settore. Sui tagli di
risorse, ha detto che ci sono sempre stati: non fa piacere a nessuno,
però a volte si rendono necessari. Sono fiducioso di carattere e
credo che la nostra terra abbia le risorse per far fronte alla
contingenza che ci apprestiamo ad affrontare e che gli strumenti
messi in campo con questa manovra siano quelli giusti. Replicando
alle parole del consigliere Rossi di questa mattina, Job ha detto che
“si stanno portando avanti molti progetti, occorre pazienza, ma i
conti si fanno alla fine”. Condhotel è un ottimo intervento, anche
se serve qualche aggiustamento, ha osservato, chiedendo a Gottardi se
l’accesso dovrà essere unico. La risposta è stata affermativa.
Dalzocchio:
una manovra lungimirante orientata al cambiamento.
La
consigliera Mara Dalzocchio (Lega) ha espresso un giudizio
positivo sulla manovra che contiene una visione economica
lungimirante orientata al cambiamento. Nel corso delle audizioni è
emerso un giudizio sostanzialmente favorevole e sono stati apprezzati
gli interventi per le opere pubbliche, il rilancio per le
infrastrutture, i centri storici e l’Itea. Sopratutto sulle
infrastrutture si passa finalmente dalla parole ai fatti, ha
aggiunto, si va dai progetti (anche molto costosi) agli interventi.
Dalzocchio ha respinto con decisione le osservazioni sulle iniziative
di contrasto alla denatalità, che chiedono la retroattività, così
come ha criticato la richiesta delle opposizioni di ripristinare la
percentuale fissa per la cooperazione internazionale: aver tolto
questa previsione non significa non essere attenti a questo settore,
ma verificare attentamente prima di intervenire. La consigliera della
Lega si è detta delusa dall’audizione del Sindacati a suo avviso
negativa per partito preso, viziata da contenuti posizioni politiche
preconcette.
De Godenz:
perplessità su Condhotel e sulla tassa di soggiorno.
Pietro
Degodenz (UpT) ha apprezzato la tabella degli investimenti,
compiacendosi sopratutto per i lavori all’ospedale di Cavalese.
Molto bene anche gli articoli che riguardano le Olimpiadi. Solo due
punti e altrettante perplessità: l’articolo 25 su Condhotel, che
ho chiesto addirittura di sospendere, non perché non ne condivida la
filosofia, ma perché mi sembra ci sia molta confusione. L’altro è
l’articolo 24 sull’imposta di soggiorno che lo vede in accordo
con quanto sostenuto questa mattina da Dallapiccola: la tassa di
soggiorno dovrebbe rimanere anche a suo avviso interamente alle Apt
di ambito. Infine, sulla solidarietà internazionale, ha espresso una
posizione in linea con quanto detto nelle audizioni dalla Presidente
della cooperazione Mattarei: “la nostra è una situazione unica e
virtuosa che ci distingue e vale la pena di salvaguardare”. Il
trilinguismo è stata una scelta molto importante del passato e anche
qui “non trovo giusto lasciare la scelta agli istituti”,
sopratutto in un’economica così legata la turismo come la nostra.
Anche sull’articolo 7, Degodenz si è detto d’accordo con
Mazzucchi che nelle audizioni aveva contestato l’aumento di figure
dirigenziali.
Mattia
Gottardi ha replicato su questo punto che si tratta di reperire
eventuali competenze settoriali particolari che consentano maggior
apporto alla struttura. La finalità della norma non è certamente
escludere o mettere da parte competenze già presenti nella macchina
amministrativa. Quanto agli articoli 24 e 25 ci sono sicuramente
migliorie da apportare, correttivi tecnici, anche se già dalla prima
impostazione dei testi sono state introdotte chiarificazioni
urbanistiche (per Condhotel) mentre sulla tassa di soggiorno nulla
vieta un correttivo, anche se va coordinato con il potenziale
risultato di gettito.
Ghezzi:
una manovra avara, allineata e aleatoria, seppure intrisa di
solidarietà.
Paolo
Ghezzi (Futura) ha criticato l’inserimento nella manovra di
contenuti poco pertinenti alla materia finanziaria ed ha posto il
problema dell’emendamento 2 all’articolo 35 che reintroduce,
sebbene in forma più ridotta e compatta, nella disciplina per la
casa, una previsione di certificazione per i beneficiari non
appartenenti all’Unione europea che era stato stralciato. Venendo
al disegno di legge, Ghezzi ha riconosciuto che questo assestamento
di bilancio contiene una serie di risposte. Tutto il disegno di
legge, nonostante la dichiarata antipatia del Presidente per la
parola, è intriso di “solidarietà”, nella sua accezione di
“farsi carico dei bisogni effettivi emersi dal territorio”:
solidarietà con i comuni, solidarietà con le famiglie, solidarietà
con il nostro patrimonio naturale. Il dato critico è quello
simbolico, ovvero che c’è solidarietà verso tutti, tranne per i
trentini che fanno solidarietà (internazionale in questo caso). Una
riflessione va a suo avviso fatta, ovvero anziché tagliare la
percentuale, si studi un modo per vincolare la stessa ad un piano
rigoroso e serio con ricadute sul territorio, cogliendo la
potenzialità che la solidarietà internazionale potrebbe avere
comportare per il territorio. Si rinunci a fare di questo argomento
una bandiera, si rinunci all’avarizia, ha aggiunto. Accanto
all’avarizia, le altre parole che contraddistinguono questa manovra
sono allineamento (al governo nazionale) e aleatorietà, prima tra
tutte la mancanza di coerenza proprio nella solidarietà.
Gottardi:
una manovra che prende atto che fuori dai salotti, anche qui in
Trentino, la gente non sta bene.
L’assessore
Mattia Gottardi ha ripreso la parola solidarietà caricandola
delle accezioni spontaneità e volontariato. Occorre a suo avviso
distinguere tra il lavoro fatto da chi si occupa di solidarietà
internazionale e questo tipo di solidarietà. Detto questo togliere
un vincolo non significa impedire lo sviluppo delle buone pratiche
della solidarietà, significa riportare equità in un momento in cui
le risorse diminuiscono e prendere atto che fuori dai salotti, anche
qui in Trentino, la gente non sta bene. Giulia Zanotelli ha
confermato che anche i precedenti assestamenti contenevano altre
disposizioni oltre al contesto finanziario e nulla è stato
modificato rispetto a quanto accadeva in passato.
Savoi:
una manovra coraggiosa fatta con il cuore.
Alessandro
Savoi (Lega), ha precisato che questa è una manovra di
assestamento, non una finanziaria. State facendo un processo alle
intenzioni ancora prima di capire come stanno le cose. Le politiche
per la natalità retroattive le dovevate fare voi nei vent’anni in
cui avete governato questa provincia, ha aggiunto rivolto a Rossi.
Qui non si toglie la solidarietà, ma l’obbligo di mettere a
bilancio una cifra fissa, ha detto con riferimento alla solidarietà
internazionale. Noi stiamo cercando di mettere piano piano a posto le
cose, aiutando prima di tutto i trentini. Noi siamo la Lega, “idee
cuore e coraggio” e questa è una manovra coraggiosa, che ha a
cuore di fare tante cose a sostegno della gente che ci ha premiato
con il voto, ha concluso.
Cavada:
bene i finanziamenti agli impianti sportivi per le Olimpiadi.
Gianluca
Cavada (Lega) si è detto d’accordo nel togliere la quota fissa
da destinare alla cooperazione internazionale e di decidere anno per
anno le risorse da assegnare al settore. Ciò non significa
cancellare le iniziative, ma cambiare le modalità. Bene anche gli
strumenti messi in campo per sostenere la natalità così come sono
state costruite. Se poi ci sarà qualche errore applicheremo dei
correttivi. Bene l’articolo 38, con i finanziamenti degli impianti
sportivi per il 2026: occorre pensare al dopo Olimpiadi e fare una
struttura che funzioni da rilancio della zona. Infine, sul discorso
grandi carnivori, Cavada ha espresso preoccupazione per il lupo, di
cui si parla troppo poco, mentre nei prossimi anni rappresenterà un
problema serio.
Cia:
“Una manovra di sinistra”.
Claudio
Cia (Agire) ha riconosciuto a questo disegno di legge delle
attenzioni particolari che permettono di definirlo un bilancio
“sociale” e quasi “di sinistra”. Il consigliere di Agire ha
contestato l’intervento ideologico del Sindacato: certamente tutto
è perfettibile però i temi affrontati da questa Giunta dimostrano
che ha quella sensibilità al sociale che in passato si riconosceva
alla sinistra. A coloro che contestano la possibile
incostituzionalità della norma dei dieci anni di residenza, Cia ha
ricordato che nel luglio dello scorso anno era stato presentato un
disegno di legge che doveva in qualche modo agevolare l’abbattimento
di lupi e orsi che già conteneva una potenziale incostituzionalità.
Quanto alla solidarietà internazionale, la stessa non è messa per
nulla in discussione da questa manovra, piuttosto si cambiano le
modalità in cui saranno messe a disposizione le risorse. Se si
tratta solo di un caffè al giorno, è anche vero che negli ultimi
cinque anni i contributi complessivi alla cooperazione internazionale
sono stati di quasi 41 milioni di euro. Quanto al bonus bebè e ai
benefici per coloro che accedono ai nidi l a norma va bene come è
stata formulata, ha detto dissentendo da coloro che ne chiedono una
modifica che ne garantisca la retroattività. Cia ha chiesto una
riflessione sul fatto se ci sia una formula per consentire ai
trentini in rientro dall’estero di essere allineati ai residenti.
Marini:
sensate le proposte dei Sindacati.
Il
bonus bebè così com’è non è un intervento a tutela della
natalità, ha detto Alex Marini (5 Stelle) e i Sindacati hanno
fatto una proposta di buon senso nel chiedere che la misura parta fin
da subito, altrimenti non si spiegherebbe la logica dell’incentivo
alle nascite. Altra proposta sensata, che andrebbe a contrastare dei
deficit strutturali dell’occupazione trentina, quella di innalzare
la soglia di deducibilità del reddito per le donne. Quanto
all’eliminazione del vincolo di bilancio dello 0,25 per la
solidarietà internazionale, Marini ha osservato che se è evidente
che il settore presenta dei problemi (di sperpero di risorse
pubbliche), la soluzione non è tagliare le risorse ma fare in modo
che le stesse vengano impiegate in maniera efficiente. Noi andiamo ad
eliminare un vincolo di poco superiore a quello che l’Onu
suggerisce ai paesi poco sviluppati, ha osservato. Si può lavorare
piuttosto su misure alternative, puntando l’attenzione su quello
che si può fare con quelle risorse, magari coinvolgendo altri
attori, perché nelle attività di cooperazione internazionale ci
sono anche grandi occasioni di sviluppo e di ritorno sul territorio,
ha proposto. Infine Marini ha accusato la Giunta di scarsa attenzione
rispetto al tema del dissesto idrogeologico ed ha criticato la
posizione presa in merito ai grandi carnivori.
Giulia
Zanotelli ha respinto le accuse rispetto alla scarsa sensibilità
sul tema del dissesto idrogeologico e della sicurezza. La Giunta ha
iniziato ad intervenire anche sulla partita dei grandi carnivori e il
Presidente si è assunto le sue responsabilità firmando un’ordinanza
rispetto alla quale manterremo le nostre posizioni, ha detto. Mattia
Gottardi ha ribadito l’orientamento della Giunta in merito alle
varie sollecitazioni poste da Marini sulla solidarietà
internazionale e altri spunti offerti dal consigliere.
Rossi:
la Giunta dica se è disponibile ad accogliere proposte emendative.
Ugo
Rossi (Patt)
ha replicato a Savoi dicendo di intendere continuare a esercitare il
proprio diritto-dovere
di evidenziare aspetti positivi, così come di stigmatizzare quelli
critici. Ha poi approfittato dell’assist
del
consigliere della Lega per ribadire al Presidente Fugatti che questa
mattina assieme alla disamina critica dei provvedimenti aveva chiesto
se ci fosse la disponibilità da parte della Giunta su ognuno dei tre
capisaldi della manovra (tempesta, investimenti e natalità) di poter
approfondire prima dell’aula una volontà di conoscere ed
eventualmente accogliere alcune proposte emendative migliorative. Le
scelte già’ operate dal governo nazionale in materia fiscale (flat
tax partite iva e altre) hanno già’ determinato un danno per Il
bilancio della provincia che ammonta a circa 80 milioni di euro di
minori entrate a partire dal prossimo anno, ha
ribadito Rossi.
Ora, di fronte alle nostre ulteriori preoccupazioni sulla tenuta dei
bilanci a causa della annunciata flat tax nazionale sulle famiglie
(che comporta minori entrate per 120 milioni ) e per la
trasformazione del bonus Renzi in agevolazione fiscale (che comporta
minori entrate per 80 milioni) il
Presidente
conferma che la flat tax è cosa buona perché ridurre le tasse e’
sempre positivo.
Peccato
che nel DEFP si dice l’esatto contrario ciò’ che si tratta di un
danno. Infine,
il capogruppo del Patt ha replicato anche a Cia precisando che il
tema della costituzionalità dei dieci anni di residenza non è un
dubbio, ma una certezza, sostanziata dalla giurisprudenza, a
differenza del citato disegno di legge sui grandi predatori.
Il
presidente Maurizio Fugatti ha garantito l’apertura e la
disponibilità al dialogo, anche se ci sono punti dove si può
arrivare ad una mediazione, altri irrinunciabili, ha chiarito. Quanto
ai dieci anni di residenza, crediamo che sia una partita da giocare,
aldilà delle polemiche e degli eventuali ricorsi: occorre coraggio,
certamente, ma noi facciamo le iniziative che riteniamo giusto fare.