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11/07/2019 - In aula o in commissione

Assestamento di bilancio: concluse le audizioni e la discussione generale. Ora gli articoli

In Prima Commissione

Assestamento di bilancio: concluse le audizioni e la discussione generale. Ora gli articoli

In allegato, il documento del Cal. Cooperazione internazionale tra i temi al centro dell'attenzione

Assestamento di bilancio: concluse le audizioni e la discussione generale. Ora gli articoli

Con gli assessori Gottardi e Zanotelli (assente il governatore Fugatti per l’assemblea dell’A22), stamane a palazzo Trentini la Prima Commissione presieduta da Vanessa Masè ha completato le audizioni ascoltando anche il Consiglio delle autonomie locali (Cal)–Consorzio dei Comuni, ha acquisito 7 emendamenti proposti e illustrati dalla Giunta e, dopo l’approvazione del ddl sul Rendiconto della Pat per il 2018 con 4 voti a favore e 4 di astensione, ha iniziato la discussione generale sul ddl relativo all’assestamento di bilancio 2019-2021. Alle criticità evidenziate dalle minoranze con Tonini, Rossi e Dallapiccola ha replicato l’assessore Gottardi. Si prosegue alle 14.30 con altri interventi, l’esame degli articoli e il voto previsto entro oggi.


Ampia la condivisione del Consiglio autonomie locali-Consorzio dei Comuni.


Il Cal, intervenuto con il presidente Paride Gianmoena e il direttore Davide Sartori, a fronte dei segnali di rallentamento dell’economia, ha innanzitutto sollecitato la Giunta di rivedere il patto di garanzia con lo Stato per salvaguardare le entrate della Provincia autonoma. Gianmoena ha ricordato che da 1 gennaio 2020 i Comuni del Trentino saranno 166, tutti sono considerati “montani”: serve quindi che la Provincia esprima una visione d’insieme nei confronti dei Comuni adottando criteri di sinergia e interdipendenza. Quanto all’articolato, Gianmoena ha riferito che il Cal condivide la maggior parte degli interventi previsti anche perché riflettono quanto già concordato con la Giunta e perché garantiscono ai Comuni sia le risorse indispensabili per realizzare le opere pubbliche ed erogare i servizi sia la possibilità di sostituire il personale in pensione. Gradita la scelta di trasferire ai Comuni del 50% del gettito derivante dall’applicazione dell’imposta provinciale di soggiorno negli alloggi ad uso turistico nel cui territorio il gettito è stato prodotto. Un problema sulla norma che introduce l’albergo diffuso o “condhotel” - ha riferito Gianmoena – è stato sollevato dal Comune di Trento. Non è però chiaro al Cal queste risorse dovranno essere ancora utilizzate per turismo e marketing o no. La questione riguarda la compatibilità tra questa particolare tipologia alberghiera e il contesto territoriale di riferimento. Si chiede in sostanza che l’apertura del condhotel e il conseguente cambio di destinazione d’uso dei volumi da destinare a funzioni residenziali, siano ammessi soltanto nelle aree alberghiere in cui questo è espressamente consentito dal Prg. Infine è indispensabile che la Provincia garantisca anche le risorse per la manutenzione ordinaria delle opere pubbliche che i Comuni realizzeranno.

Paolo Ghezzi (Futura) ha rilanciato la richiesta del Cal di chiarire la destinazione delle risorse aggiuntive che i Comuni otterranno incamerando il 50% dall’imposta di soggiorno negli alloggi ad uso turistico. L’assessore Gottardi ha risposto che con queste entrate i Comuni potranno esercitare un maggior controllo sulla gestione degli alloggi, specie nelle località turistiche con un’alta alta tensione abitativa, per far emergere il sommerso. Ma ha aggiunto che l’uso di queste risorse derivanti non sarà vincolato al turismo, altrimenti si sarebbe potuto lasciare il 100% dell’imposta alle Apt.


La Giunta presenta 7 emendamenti. Ritoccata la norma sui “condhotel”.


Dopo aver approvato senza discussione, con 4 voti favorevoli e 4 astenuti, il ddl 20 sul Rendiconto generale della Provincia per il 2018, primo provvedimento della manovra, la Commissione ha iniziato l’esame del ddl 21 dedicato all’assestamento del bilancio della Provincia 2019-2021 sempre proposto dalla Giunta. All’inizio sono stati distribuiti ed illustrati dagli assessori Gottardi e Zanotelli 7 emendamenti al ddl. Il primo si riferisce all’articolo uno e prevede che le istituzioni scolastiche e formative provinciali possano non tenere la contabilità economico-patrimoniale fino all’esercizio 2020 nelle more dell’emanazione a livello nazionale di provvedimenti di semplificazione degli adempimenti in materia. Il secondo emendamento, relativo all’articolo 13, prevede la verifica puntuale delle opere pubbliche da realizzare in affidamento diretto o con esternalizzazioni. Il terzo riscrive l’articolo 25 che introduce la novità dei “condhotel”, per superare i problemi urbanistici di compatibilità con i Prg e cambio d’uso dei volumi sollevati dal Cal, che ostacolano l’applicabilità della norma. Zanotelli ha presentato un emendamento all’articolo 30 in materia di agricoltura, che prevede l’utilizzo anziché la restituzione di risorse e la creazione di un fondo in caso di calamità. Un emendamento all’articolo 35 presentato da Gottardi precisa le regole di comportamento introdotte per gli inquilini degli alloggi Itea. Altre integrazioni all’articolo 35 precisano la norma sulla documentazione e le autocertificazioni che i cittadini extra Ue dovranno esibire per l’accesso alle provvidenze pubbliche. Gottardi ha chiarito che da quest’obbligo saranno esentati i richiedenti asilo e gli immigrati da Paesi in guerra o in condizioni tali da non poter fornire certificazioni di questo tipo. L’ultimo emendamento proposto dalla Giunta è riferito all’articolo 36 e introduce la possibilità di riconoscere contributi a sostegno del costo degli operatori che supportano la realizzazione del distretto famiglia.


L’emendamento sui beni posseduti dai migranti nei loro Paesi reintroduce l’articolo 38 che il presidente del Consiglio Kaswalder aveva stralciato (“incomprensibilmente”, ha spiegato Gottardi).


Giorgio Tonini (Pd) ha subito obiettato che l’emendamento sugli eventuali patrimoni posseduti dai cittadini extra Ue nei Paesi di provenienza, reintroduce l’articolo 38 che era stato stralciato dal presidente del Consiglio provinciale Kaswalder perché giudicato improprio e privo di rilevanza finanziaria rispetto alla manovra di assestamento.

L’assessore Gottardi ha risposto dichiarando di non condividere lo stralcio dell’articolo dalla cui applicazione deriverebbe per la Provincia un significativo risparmio. La norma avrebbe quindi per la Giunta un impatto finanziario indiretto. E ha aggiunto che sarà comunque il presidente Kaswalder a decidere sull’ammissibilità dell’emendamento.

Ghezzi (Futura) ha osservato che l’impatto finanziario della norma introdotta con l’emendamento è minore di quello che avrebbe avuto l’articolo stralciato.

Gottardi ha spiegato che per la Giunta è “incomprensibile l’interpretazione data dagli uffici del Consiglio e dal presidente Kaswalder alla norma originaria che è stata stralciata. Per questo – ha concluso – l’esecutivo ha deciso di ripresentare l’articolo sotto forma di emendamento”.

Ugo Rossi (Patt) ha ringraziato della chiarezza Gottardi e ribadito che spetterà al presidente Kaswalder valutare l’emendamento che ripropone una norma da lui espunta. E ha poi chiesto e ottenuto dall’assessore chiarimenti sull’emendamento all’articolo 13 relativo all’affidamento in via sperimentale fino al 31 dicembre 2021 della realizzazione di opere pubbliche a personale interno o esterno. Occorre infatti prevenire su questo prevenire possibili contestazioni da parte della Corte dei Conti.


Tonini sul bonus bebè: obiettivo giusto, strumento sbagliato.


Giorgio Tonini, ha ribadito innanzitutto il giudizio “molto positivo” sulla lettera con cui ieri il presidente Kaswalder ha annunciato lo stralcio di alcuni articoli del ddl 21, perché risponde a un’esigenza di “igiene” legislativa: occorre evitare che una norma finanziaria sia inquinata da ordinamentali. Se crediamo nella semplificazione, ha sottolineato Tonini, occorre sforzarsi di fare leggi chiare, evitando di mescolare norme finanziarie e norme ordinamentali. Kaswalder con lo stralcio di alcuni articoli ha attuato questo principio fondamentale. Il capogruppo del Pd è tornato a segnalare il problema della copertura delle spese ricorrenti con entrate non ricorrenti. La struttura del bilancio provinciale è sana grazie ad una storia virtuosa della Provincia, che si è sempre vantata di non soffrire del vincolo soffocante della spesa corrente. Per questo il bilancio è quindi sempre stato “elastico”. Oggi questa virtù è messa in discussione da una manovra di assestamento in cui le spese ricorrenti finiscono nel fondo di riserva per le calamità. Occorre stare attenti, ha ammonito Tonini, in questa fase contraddistinta sia da elevati livelli di incertezza per le entrate sia dalla confusione degli indirizzi del governo nazionale in particolare per quanto riguarda la flat tax. Flat tax “che si vorrebbe fare a debito” con pericolosi effetti sulla nostra finanza provinciale. Per questo sarebbe saggio, a suo avviso, non prendere impegni per spese ricorrenti. Meglio utilizzare le risorse che abbiamo – e che potrebbero rivelarsi aggiuntive una tantum – per concentrare gli interventi sugli investimenti. Questa, ha ricordato Tonini, è anche la proposta emersa nelle audizioni di ieri dal presidente di Confindustria Manzana. Non si può non condividere il pacchetto investimenti previsto dalla Giunta con questa manovra, anche se alcune delle risorse stanziate sembrano vere e altre meno. Condivisibile a suo giudizio è anche il primato assegnato dalla manovra al sostegno per la natalità. Per Tonini la ripresa della crescita demografica è la condizione per la sostenibilità economica futura del welfare. A suo giudizio la lettera dell’assessora Segnana all’Azienda sanitaria è un segnale inquietante, che prefigura un taglio del 10% della spesa sanitaria. Senza nascite e senza crescita economica ci troveremo in guaio gigantesco. Da questo punto di vista Tonini non ha obiezioni sul “bonus bebè” introdotto dall’assestamento, ma l’esperienza dell’analogo intervento a suo tempo messo in campo dal governo nazionale dovrebbe insegnare che con questo strumento si possono al massimo aiutare le famiglie con figli che costituiscono la fascia più debole della popolazione, ma non si favoriscono le nascite. “Aspettarsi da questo strumento un aumento della natalità equivale ad attendere la befana”, ha insistito, preannunciando un emendamento che al riguardo il Pd presenterà in Aula. Meglio sarebbe per Tonini integrare il già esistente assegno unico provinciale con un maggiore investimento a sostegno della natalità rafforzando la parte relativa alla famiglia.

Tonini ha aggiunto di condividere l’obiezione espressa ieri da Cgil, Cisl e Uil secondo cui si dovrebbero aiutare tutte le famiglie che hanno bambini sotto i tre anni non discriminare tra i nati il giorno prima e i nati il giorno dopo il periodo previsto dalla norma dell’assestamento per poter beneficiare del contributo della Provincia. In ogni caso secondo il Pd il vero aiuto alle nascite sta nel favorire l’occupazione femminile. Perché avere un figlio equivale ad accendere un mutuo trentennale, sostenibile solo se vi è una previsione di stabilità grazie al lavoro e al reddito che ne deriva. Questo – ha ribadito Tonini – il l’ostacolo socio-economico da rimuovere per favorire la libertà di generare. E poi a suo avviso occorre stare attenti a non finanziare in tal modo l’Inps con la previsione di abbattere il costo dei nidi per le famiglie meno abbienti. La domanda è: i 2 milioni di euro stanziati andranno alle mamme e ai papà o all’Inps? Infine sarebbe necessario immaginare una fase di decalage, un atterraggio morbido tra chi sta sotto o sopra lo 0,40 dell’Icef. Infine sulla cancellazione della norma che fissa allo 0,25% la quota di risorse del bilancio provinciale da destinare alla cooperazione internazionale Tonini si è detto d’accordo con quanto espresso nelle audizioni di ieri dalla presidente della Federazione Mattarei. “Su questo punto, ha ricordato, quand’ero in Parlamento non vi è mai stato uno scontro fazioso tra gli schieramenti, e siamo arrivati ad approvare all’unanimità una riforma in commissione”. Ha chiesto quindi alla Giunta di non rompere l’unità del Paese su questo punto. La soglia rigida è un’eccezione in un contesto che non prevede mai soglie rigide. Questa scelta è stata fatta a livello mondiale. Nel 2008 Berlusconi prese l’impegno a livello di G8 per portare allo 0,7% la quota del Pil per la cooperazione internazionale, “per aiutarli le popolazioni più povere a casa loro. Promessa poi mai mantenuta.


Gottardi: nessun taglio ai servizi sanitari. Non spariranno gli aiuti alla cooperazione internazionale.


L’assessore Gottardi ha risposto alle richieste e obiezioni di Tonini partendo dagli eventuali riflessi della flat tax sulle entrate della Provincia. Non si può non pensare ai riflessi diretti per la Provincia in termini di entrate derivanti dai tributi e necessarie per la gestione delle competenze della nostra autonomia. Si tratta per la Giunta di salvaguardare le entrate in funzione dei servizi che la Provincia eroga. Sui 120 milioni di euro che la Giunta chiede all’Apss di risparmiare nella sanità, Gottardi ha ribadito che l’obiettivo di riduzione della spesa non deve comportare il taglio dei servizi. Ma che in questo settore che assorbe enormi risorse se ne possono recuperare molte razionalizzando la spesa senza peggiorare il livello dei servizi.

Sostegno alle famiglie e incentivi alle nascite: Gottardi ha osservato che la Giunta è convinta della produttività di questa spesa perché l’intervento toccherà direttamente il problema economico. Non si esaurisce con ciò l’esigenza di incentivare la natalità, ma è comunque un primo passaggio. Quanto ai tempi per accedere ai contributi, è ovvio per Gottardi, che ci sarà sempre qualche famiglia esclusa, ma il bonus natalità doveva pur partire da una data precisa (il 1 gennaio 2020). Ancora, per l’assessore non vi sarà alcun favore all’Inps con le risorse provinciali aggiuntive, e per valorizzare il ruolo delle donne la Giunta prevede la detraibilità del lavoro femminile.

Cooperazione internazionale: l’Alto Adige – ha ricordato l’assessore – spende un quarto delle risorse della Provincia di Trento con lo 0,25%. La Giunta, ha sottolineato, non vuole affatto abolire la solidarietà e la cooperazione internazionale, ma solo stabilire che a questo scopo non serve prevedere una spesa fissa. Occorre invece una proporzione rispetto alla platea degli interventi che una realtà come la nostra può e vuole realizzare.


Rossi: poco coraggio sugli investimenti per la tangenziale di Rovereto e la natalità.


Rossi (Patt) ha evidenziato che questa manovra di assestamento sia troppo condizionata dalle risorse per la Tempesta Vaia. A suo avviso rischiamo di scoprire nella finanziaria di fine anno che il 70% delle risorse stanziate per questa calamità finiranno nel residuo non essendo state spese nel 2019. Con un conseguente danno per la nostra economia per gli effetti negativi che emergeranno dal gettito dell’anno prossimo. Rossi ha poi ribadito che, come emerge dallo stesso Defp presentato dalla Giunta Fugatti, la flat tax avrà conseguenze negative per la nostra economia. Sempre sul Defp Rossi ha ammesso di aver sbagliato a criticare l’assenza di politiche fiscali, perché si è reso conto che in questo documento emerge che la Giunta cancellerà l’agevolazione relativa all’addizionale Irpef prevista in passato, pari a 24 milioni di euro, risorse che verranno destinate ad altri scopi. Magari più nobili ma intanto quell’agevolazione – anche se equivalente ad un caffè al giorno se suddivisa fra i cittadini del Trentino – cadrà. E questo, ha commentato Rossi, proprio mentre nuvoloni neri si addensano all’orizzonte per i redditi più bassi. di 24 milioni di euro sarà destinato ad altri scopi. Magari ugualmente nobili ma quell’agevolazione fiscale pare cadrà.

Di positivo nella manovra di assestamento Rossi ha individuato l’introduzione della carta punti proposta dall’Itea per regolare la buona tenuta degli appartamenti da parte di chi ci abita. Doveroso, dal momento che si tratta di immobili realizzati con i soldi di tutti. Giusto quindi che vi siano delle garanzie di questo tipo. Bene anche la parte riguardante i fondi per la ricostruzione. “Anche se la Giunta si è lasciata sfuggire 5 milioni, ma si tratta di un incidente di percorso che può succedere, è un dato positivo che queste risorse siano collocate nei fondi di riserva”.

Meno convinto Rossi si è dichiarato a proposito dei 10 anni di cittadinanza richiesti per poter accedere alle provvidenza pubbliche. Il problema sta nella probabile incostituzionalità di questa “norma-manifesto”, ha osservato, che ha quindi consigliato alla Giunta di abbandonare. Sul diritto alla casa, poi, non è vero che la precedenza venga accordata agli extracomunitari, perché esistono due graduatorie differenti.

Rossi ha poi criticato l’assenza nell’assestamento di investimenti per la realizzazione della tangenziale di Rovereto. Si sa solo che l’A22 potrà garantire queste risorse. Così come non vi è traccia dei soldi per le due soluzioni alternative delle quattro corsie in Valsugana. Secondo il capogruppo del Patt sugli investimenti servirebbe un po’ più di coraggio, senza rinviare tutto alla finanziaria di fine anno. “Se si vuole dare un segnale a Rovereto l’investimento almeno per l’avvio del progetto di circonvallazione preparato a suo tempo dai tecnici e già disponibile andrebbe fatto”.

Sugli incentivi alla natalità, Rossi ha sollecitato la Giunta a rendere strutturali l’intervento a favore delle famiglie puntando a garantire sostegno per i figli fino al compimento dei 18 anni. E comunque mettendo in campo risorse non solo in questa ma anche nelle prossime legislature. Anche su questo punto, insomma, servirebbe più coraggio, spostando risorse da un capitolo all’altro e dando continuità agli interventi. Secondo Rossi si potrebbero prevedere anche risorse pubbliche a sostegno della maternità non solo nel pubblico ma anche nelle aziende. “Se la Giunta fosse disposta a confrontarsi con noi su un pacchetto maternità sarebbe sciocco da parte nostra fare ostruzionismo”, ha aggiunto l’ex governatore.

Molto duro il giudizio di Rossi contro la cancellazione della norma sullo 0,25% delle risorse del bilancio provinciale a favore della solidarietà internazionale. “Si tratta di un gesto non rispettoso delle persone che si trovano in Trentino la sera a fare delle opere buone per chi è lontano”. “Si fa passare il messaggio che anche sulla volontà di aiutarli a casa loro vengono prima i trentini”. Rossi ha ricordato che lo 0,25% del bilancio provinciale equivale a circa 9,8 milioni di euro, pari a 5 centesimi al giorno a testa per ciascun trentino. Molto meno di un caffè.

Non meno severa la contrarietà di Rossi sul superamento dell’obbligo del trilinguismo nelle scuole. Anche su questo punto, ha osservato, la Giunta vuole tornare indietro perché prevarranno gli istituti che non vogliono più portare avanti il progetto. Inoltre l’assestamento non prevede un euro per permettere ai ragazzi di andare all’estero a perfezionare la conoscenza della lingua. “E oggi l’assessore Bisesti ha annunciato di voler tornare indietro anche sugli esami nonostante la scuola trentina sia al top, con una bassa dispersione scolastica anche grazie al nostro particolare sistema di valutazione”.

Rossi ha chiesto infine più risorse per le opere pubbliche che i Comuni hanno pronti in cantiere.


Gottardi: per la tangenziale di Rovereto le risorse arriveranno dall’A22. Quest’anno alla cooperazione internazionale andranno ancora 9,7 milioni di euro.


L’assessore Gottardi ha giudicato ingenerosa la previsione di Rossi secondo cui il 70% degli stanziamenti finiranno nei residui. “Solo per il comparto delle autonomie locali e degli investimenti dei Comuni sono stati previsti complessivamente 60 milioni di euro. Negli ultimi anni ce n’erano meno. Con queste risorse i Comuni potrebbero realizzare le opere già progettate. Sulla flat tax Gottari ha ribadito di non essere certo contrario alla riduzione delle tasse, “ma – ha aggiunto – è evidente che per il Trentino occorre una clausola di salvaguardia che eviti riflessi diretti che ne deriverebbero”.

Sull’addizionale Irpef l’assessore ha spiegato che la materia è riservata al bilancio vero e proprio e che in ogni caso la manovra dell’anno scorso prevedeva che il 2019 fosse l’ultimo anno per questa agevolazione. Sul ripristino del territorio Gottardi ha ricordato i 230 milioni a noi già destinati dallo Stato perché la Provincia ha dimostrato di saper presentare i progetti in modo competente. Quanto ai 10 anni di cittadinanza per l’accesso degli extracomunitari ai servizi pubblici, si tratta di una scelta politica – ha osservato – che speriamo sia sostenibile anche dal punto di vista giuridico. “Abbiamo comunque valutato anche la possibilità di sentenze avverse”.

Per gli investimenti ha ricordato che le opere strategiche previste nel piano triennale delle opere dalle Giunte provinciali del passato poi non sono mai state realizzate. Quanto alla circonvallazione di Rovereto, nessuno aveva mai preannunciato che le risorse sarebbero state previste da questa manovra di assestamento, mentre è certo e non un’ipotesi, che arriveranno quelle dell’A22. A proposito della querelle su quale progetto di tangenziale per Rovereto, Gottardi ha ricordato che è stato il territorio ha rilanciare ipotesi diverse da quella già prefigurata dai tecnici. Sulla natalità, Gottardi ha condiviso l’esigenza di rendere strutturali gli interventi, ma intanto si è deciso di prevedere risorse per i prossimi tre anni. Nessuna preclusione della Giunta verso un possibile investimento sui figli fino ai 18 anni che incoraggi le famiglie.

Sulla solidarietà internazionale l’assessore ha replicato a Rossi che non c’è bisogno per portare avanti i progetti di mantenere una quota fissa nel bilancio provinciale e che comunque quest’anno restano a disposizione 9,7 milioni di euro. Giusto continuare con il principio “aiutiamoli a casa loro” senza ridurre il sostegno alle associazioni di volontariato trentine impegnate in questo campo, ma sugli importi serve una valutazione che distingua chiaramente quante di queste risorse vanno effettivamente alla cooperazione e quante alle strutture che se ne occupano. Chiaro che tutte le entrate hanno una destinazione specifica. Autonomia scolastica e Clil: l’obiettivo della Giunta e e dell’assestamento non è tornare indietro ma tener conto delle reali competenze del corpo docente nelle singole scuole per realizzare l’obiettivo del trilinguismo. Qualche risorsa in più – ha aggiunto Gottardi – potrebbe essere impiegata nei nidi e nelle scuole materne dove l’esposizione alle lingue straniere ha effetti ancor maggiori.


Dallapiccola: nessun aiuto agli agricoltori per la drosofila e i grandi carnivori.


Michele Dallapiccola (Patt) ha sollevato tre questioni precise. La prima riguarda la scelta di destinare con l’assestamento ai Comuni il 50% dell’imposta di soggiorno sugli alloggi privati che in precedenza andava totalmente alle Apt. A suo avviso in questo modo si vanifica l’accordo faticosamente raggiunto su questo punto con gli operatori e si avvia l’omologazione della specialità Trentino al resto d’Italia.- A rimetterci sarà la promozione turistica. Seconda obiezione: la Giunta non ha messo in campo alcun bando a sostegno del settore agricolo mentre gli operatori sono duramente provati dalla drosofila che mette a rischio i raccolti. E nulla si potrà fare su questo fronte in autunno perché sarà troppo tardi. Si sarà solo perso un anno di tempo lasciando gli agricoltori in balia dei danni causati da quest’insetto. Terzo: i grandi carnivori. Dallapiccola ha evidenziato che mentre tutta l’attenzione mediatica è concentrata sulla cattura di M49, resta irrisolto il problema della gestione di orsi e lupi a tutela degli allevatori. Il cui disagio cresce sempre più mentre la Giunta non ha messo in campo una sola misura straordinaria per difendere greggi e mandrie. Sarebbe stato necessario realizzare recinti. Invece si preferisce continuare a raccontare ai contadini che arriverà il momento in cui potremo intervenire su questi grandi carnivori. Sarebbe giusto dire invece ai contadini la verità, e cioè che il problema del lupo non si potrà più risolvere e che con questa specie occorre abituarsi a convivere. La condizione ante-lupo rimarrà solo nei nostri sogni e la Provincia potrà al massimo dare una mano con mezzi di protezione dei pascoli come quelli efficacemente utilizzati in val di Fiemme e sui Lessini. Per Dallapiccola ol problema è però che questa Giunta non accenna minimamente a muoversi in questa direzione a fianco dei contadini, neanche dal punto di vista amministrativo.


L’assessore: i Comuni devono controllare il pagamento della tassa di soggiorno.


Gottardi ha confessato di non poter rispondere sulle questioni relative all’agricoltura. Circa la tassa di soggiorno ha ricordato che la scelta è stata fin dall’inizio divisiva e ora il problema di ripresenta con la decisione di eliminare l’esenzione dall’imposta sul primo alloggio. Emerge quindi la domanda sulla forma di erogazione e sull’extra-gettito derivante dai controlli. I Comuni, specialmente quelli di minori dimensioni, devono avere gli strumenti per controllare ed esigere il pagamento del tributo. Il tema è aperto anche dalla tracciabilità degli immobili prevista dal decreto crescita, che potrebbe in parte sopperire al ruolo di controllo dei Comuni. Quanto alle modalità applicative della nuova norma, l’assessore ha assicurato che il collega Failoni fornirà chiarimenti in Aula.


Job: i conti si fanno alla fine.


Il consigliere Ivano Job (Lega) ha espresso ottimismo per il futuro nonostante le affermazioni di Tonini che ha dichiarato che il “welfare sta diventando insostenibile”. L’obiettivo di questa manovra è di migliorare anche in questo settore. Sui tagli di risorse, ha detto che ci sono sempre stati: non fa piacere a nessuno, però a volte si rendono necessari. Sono fiducioso di carattere e credo che la nostra terra abbia le risorse per far fronte alla contingenza che ci apprestiamo ad affrontare e che gli strumenti messi in campo con questa manovra siano quelli giusti. Replicando alle parole del consigliere Rossi di questa mattina, Job ha detto che “si stanno portando avanti molti progetti, occorre pazienza, ma i conti si fanno alla fine”. Condhotel è un ottimo intervento, anche se serve qualche aggiustamento, ha osservato, chiedendo a Gottardi se l’accesso dovrà essere unico. La risposta è stata affermativa.


Dalzocchio: una manovra lungimirante orientata al cambiamento.


La consigliera Mara Dalzocchio (Lega) ha espresso un giudizio positivo sulla manovra che contiene una visione economica lungimirante orientata al cambiamento. Nel corso delle audizioni è emerso un giudizio sostanzialmente favorevole e sono stati apprezzati gli interventi per le opere pubbliche, il rilancio per le infrastrutture, i centri storici e l’Itea. Sopratutto sulle infrastrutture si passa finalmente dalla parole ai fatti, ha aggiunto, si va dai progetti (anche molto costosi) agli interventi. Dalzocchio ha respinto con decisione le osservazioni sulle iniziative di contrasto alla denatalità, che chiedono la retroattività, così come ha criticato la richiesta delle opposizioni di ripristinare la percentuale fissa per la cooperazione internazionale: aver tolto questa previsione non significa non essere attenti a questo settore, ma verificare attentamente prima di intervenire. La consigliera della Lega si è detta delusa dall’audizione del Sindacati a suo avviso negativa per partito preso, viziata da contenuti posizioni politiche preconcette.


De Godenz: perplessità su Condhotel e sulla tassa di soggiorno.


Pietro Degodenz (UpT) ha apprezzato la tabella degli investimenti, compiacendosi sopratutto per i lavori all’ospedale di Cavalese. Molto bene anche gli articoli che riguardano le Olimpiadi. Solo due punti e altrettante perplessità: l’articolo 25 su Condhotel, che ho chiesto addirittura di sospendere, non perché non ne condivida la filosofia, ma perché mi sembra ci sia molta confusione. L’altro è l’articolo 24 sull’imposta di soggiorno che lo vede in accordo con quanto sostenuto questa mattina da Dallapiccola: la tassa di soggiorno dovrebbe rimanere anche a suo avviso interamente alle Apt di ambito. Infine, sulla solidarietà internazionale, ha espresso una posizione in linea con quanto detto nelle audizioni dalla Presidente della cooperazione Mattarei: “la nostra è una situazione unica e virtuosa che ci distingue e vale la pena di salvaguardare”. Il trilinguismo è stata una scelta molto importante del passato e anche qui “non trovo giusto lasciare la scelta agli istituti”, sopratutto in un’economica così legata la turismo come la nostra. Anche sull’articolo 7, Degodenz si è detto d’accordo con Mazzucchi che nelle audizioni aveva contestato l’aumento di figure dirigenziali.


Mattia Gottardi ha replicato su questo punto che si tratta di reperire eventuali competenze settoriali particolari che consentano maggior apporto alla struttura. La finalità della norma non è certamente escludere o mettere da parte competenze già presenti nella macchina amministrativa. Quanto agli articoli 24 e 25 ci sono sicuramente migliorie da apportare, correttivi tecnici, anche se già dalla prima impostazione dei testi sono state introdotte chiarificazioni urbanistiche (per Condhotel) mentre sulla tassa di soggiorno nulla vieta un correttivo, anche se va coordinato con il potenziale risultato di gettito.


Ghezzi: una manovra avara, allineata e aleatoria, seppure intrisa di solidarietà.


Paolo Ghezzi (Futura) ha criticato l’inserimento nella manovra di contenuti poco pertinenti alla materia finanziaria ed ha posto il problema dell’emendamento 2 all’articolo 35 che reintroduce, sebbene in forma più ridotta e compatta, nella disciplina per la casa, una previsione di certificazione per i beneficiari non appartenenti all’Unione europea che era stato stralciato. Venendo al disegno di legge, Ghezzi ha riconosciuto che questo assestamento di bilancio contiene una serie di risposte. Tutto il disegno di legge, nonostante la dichiarata antipatia del Presidente per la parola, è intriso di “solidarietà”, nella sua accezione di “farsi carico dei bisogni effettivi emersi dal territorio”: solidarietà con i comuni, solidarietà con le famiglie, solidarietà con il nostro patrimonio naturale. Il dato critico è quello simbolico, ovvero che c’è solidarietà verso tutti, tranne per i trentini che fanno solidarietà (internazionale in questo caso). Una riflessione va a suo avviso fatta, ovvero anziché tagliare la percentuale, si studi un modo per vincolare la stessa ad un piano rigoroso e serio con ricadute sul territorio, cogliendo la potenzialità che la solidarietà internazionale potrebbe avere comportare per il territorio. Si rinunci a fare di questo argomento una bandiera, si rinunci all’avarizia, ha aggiunto. Accanto all’avarizia, le altre parole che contraddistinguono questa manovra sono allineamento (al governo nazionale) e aleatorietà, prima tra tutte la mancanza di coerenza proprio nella solidarietà.


Gottardi: una manovra che prende atto che fuori dai salotti, anche qui in Trentino, la gente non sta bene.


L’assessore Mattia Gottardi ha ripreso la parola solidarietà caricandola delle accezioni spontaneità e volontariato. Occorre a suo avviso distinguere tra il lavoro fatto da chi si occupa di solidarietà internazionale e questo tipo di solidarietà. Detto questo togliere un vincolo non significa impedire lo sviluppo delle buone pratiche della solidarietà, significa riportare equità in un momento in cui le risorse diminuiscono e prendere atto che fuori dai salotti, anche qui in Trentino, la gente non sta bene. Giulia Zanotelli ha confermato che anche i precedenti assestamenti contenevano altre disposizioni oltre al contesto finanziario e nulla è stato modificato rispetto a quanto accadeva in passato.


Savoi: una manovra coraggiosa fatta con il cuore.


Alessandro Savoi (Lega), ha precisato che questa è una manovra di assestamento, non una finanziaria. State facendo un processo alle intenzioni ancora prima di capire come stanno le cose. Le politiche per la natalità retroattive le dovevate fare voi nei vent’anni in cui avete governato questa provincia, ha aggiunto rivolto a Rossi. Qui non si toglie la solidarietà, ma l’obbligo di mettere a bilancio una cifra fissa, ha detto con riferimento alla solidarietà internazionale. Noi stiamo cercando di mettere piano piano a posto le cose, aiutando prima di tutto i trentini. Noi siamo la Lega, “idee cuore e coraggio” e questa è una manovra coraggiosa, che ha a cuore di fare tante cose a sostegno della gente che ci ha premiato con il voto, ha concluso.


Cavada: bene i finanziamenti agli impianti sportivi per le Olimpiadi.


Gianluca Cavada (Lega) si è detto d’accordo nel togliere la quota fissa da destinare alla cooperazione internazionale e di decidere anno per anno le risorse da assegnare al settore. Ciò non significa cancellare le iniziative, ma cambiare le modalità. Bene anche gli strumenti messi in campo per sostenere la natalità così come sono state costruite. Se poi ci sarà qualche errore applicheremo dei correttivi. Bene l’articolo 38, con i finanziamenti degli impianti sportivi per il 2026: occorre pensare al dopo Olimpiadi e fare una struttura che funzioni da rilancio della zona. Infine, sul discorso grandi carnivori, Cavada ha espresso preoccupazione per il lupo, di cui si parla troppo poco, mentre nei prossimi anni rappresenterà un problema serio.


Cia: “Una manovra di sinistra”.


Claudio Cia (Agire) ha riconosciuto a questo disegno di legge delle attenzioni particolari che permettono di definirlo un bilancio “sociale” e quasi “di sinistra”. Il consigliere di Agire ha contestato l’intervento ideologico del Sindacato: certamente tutto è perfettibile però i temi affrontati da questa Giunta dimostrano che ha quella sensibilità al sociale che in passato si riconosceva alla sinistra. A coloro che contestano la possibile incostituzionalità della norma dei dieci anni di residenza, Cia ha ricordato che nel luglio dello scorso anno era stato presentato un disegno di legge che doveva in qualche modo agevolare l’abbattimento di lupi e orsi che già conteneva una potenziale incostituzionalità. Quanto alla solidarietà internazionale, la stessa non è messa per nulla in discussione da questa manovra, piuttosto si cambiano le modalità in cui saranno messe a disposizione le risorse. Se si tratta solo di un caffè al giorno, è anche vero che negli ultimi cinque anni i contributi complessivi alla cooperazione internazionale sono stati di quasi 41 milioni di euro. Quanto al bonus bebè e ai benefici per coloro che accedono ai nidi l a norma va bene come è stata formulata, ha detto dissentendo da coloro che ne chiedono una modifica che ne garantisca la retroattività. Cia ha chiesto una riflessione sul fatto se ci sia una formula per consentire ai trentini in rientro dall’estero di essere allineati ai residenti.


Marini: sensate le proposte dei Sindacati.


Il bonus bebè così com’è non è un intervento a tutela della natalità, ha detto Alex Marini (5 Stelle) e i Sindacati hanno fatto una proposta di buon senso nel chiedere che la misura parta fin da subito, altrimenti non si spiegherebbe la logica dell’incentivo alle nascite. Altra proposta sensata, che andrebbe a contrastare dei deficit strutturali dell’occupazione trentina, quella di innalzare la soglia di deducibilità del reddito per le donne. Quanto all’eliminazione del vincolo di bilancio dello 0,25 per la solidarietà internazionale, Marini ha osservato che se è evidente che il settore presenta dei problemi (di sperpero di risorse pubbliche), la soluzione non è tagliare le risorse ma fare in modo che le stesse vengano impiegate in maniera efficiente. Noi andiamo ad eliminare un vincolo di poco superiore a quello che l’Onu suggerisce ai paesi poco sviluppati, ha osservato. Si può lavorare piuttosto su misure alternative, puntando l’attenzione su quello che si può fare con quelle risorse, magari coinvolgendo altri attori, perché nelle attività di cooperazione internazionale ci sono anche grandi occasioni di sviluppo e di ritorno sul territorio, ha proposto. Infine Marini ha accusato la Giunta di scarsa attenzione rispetto al tema del dissesto idrogeologico ed ha criticato la posizione presa in merito ai grandi carnivori.


Giulia Zanotelli ha respinto le accuse rispetto alla scarsa sensibilità sul tema del dissesto idrogeologico e della sicurezza. La Giunta ha iniziato ad intervenire anche sulla partita dei grandi carnivori e il Presidente si è assunto le sue responsabilità firmando un’ordinanza rispetto alla quale manterremo le nostre posizioni, ha detto. Mattia Gottardi ha ribadito l’orientamento della Giunta in merito alle varie sollecitazioni poste da Marini sulla solidarietà internazionale e altri spunti offerti dal consigliere.


Rossi: la Giunta dica se è disponibile ad accogliere proposte emendative.


Ugo Rossi (Patt) ha replicato a Savoi dicendo di intendere continuare a esercitare il proprio diritto-dovere di evidenziare aspetti positivi, così come di stigmatizzare quelli critici. Ha poi approfittato dell’assist del consigliere della Lega per ribadire al Presidente Fugatti che questa mattina assieme alla disamina critica dei provvedimenti aveva chiesto se ci fosse la disponibilità da parte della Giunta su ognuno dei tre capisaldi della manovra (tempesta, investimenti e natalità) di poter approfondire prima dell’aula una volontà di conoscere ed eventualmente accogliere alcune proposte emendative migliorative. Le scelte già’ operate dal governo nazionale in materia fiscale (flat tax partite iva e altre) hanno già’ determinato un danno per Il bilancio della provincia che ammonta a circa 80 milioni di euro di minori entrate a partire dal prossimo anno, ha ribadito Rossi. Ora, di fronte alle nostre ulteriori preoccupazioni sulla tenuta dei bilanci a causa della annunciata flat tax nazionale sulle famiglie (che comporta minori entrate per 120 milioni ) e per la trasformazione del bonus Renzi in agevolazione fiscale (che comporta minori entrate per 80 milioni) il Presidente conferma che la flat tax è cosa buona perché ridurre le tasse e’ sempre positivo. Peccato che nel DEFP si dice l’esatto contrario ciò’ che si tratta di un danno. Infine, il capogruppo del Patt ha replicato anche a Cia precisando che il tema della costituzionalità dei dieci anni di residenza non è un dubbio, ma una certezza, sostanziata dalla giurisprudenza, a differenza del citato disegno di legge sui grandi predatori.



Il presidente Maurizio Fugatti ha garantito l’apertura e la disponibilità al dialogo, anche se ci sono punti dove si può arrivare ad una mediazione, altri irrinunciabili, ha chiarito. Quanto ai dieci anni di residenza, crediamo che sia una partita da giocare, aldilà delle polemiche e degli eventuali ricorsi: occorre coraggio, certamente, ma noi facciamo le iniziative che riteniamo giusto fare.

Allegati
Le osservazioni del Consiglio delle autonomie locali - Consorzio dei Comuni