In Prima Commissione. Domani il parere del Cal, l'esame di articoli ed emendamenti e il voto
Le audizioni sull'assestamento di bilancio: critici i sindacati, meno sfavorevoli gli imprenditori
In allegato, testi e foto
Si
sono svolte questa mattina in prima Commissione, organismo presieduto
da Vanessa Masè (Civica Trentina) le numerose audizioni alla
manovra di assestamento del bilancio della Giunta Fugatti. Sono stati
ascoltati in mattinata i sindacati, gli imprenditori, i
Confesercenti, gli edili, gli agricoltori e la Camera di Commercio,
industria e artigianato. Completerà le operazioni di ascolto il
Consorzio dei Comuni che sarà sentito domani mattina. A seguire,
l’esame della manovra che si concluderà nella serata di domani. In
apertura di seduta la Presidentessa della Commissione ha ricordato
che gli articoli 5,11, 33 e 38 della manovra sono stati dichiarati
inammissibili dal presidente del Consiglio Walter Kaswalder.
Sindacati:
attenzione all’invecchiamento della popolazione attiva, crescita
del part time involontario e retribuzioni basse
Hanno
presentato un documento unitario Cigil, Cisl e Uil, illlustrato da
Andrea Grosselli (Cgil) con una premessa partita dalla
situazione economica internazionale e nazionale che sostanzialmente
rileva uno stato di contrazione del dinamismo economico, con il Pil
in ribasso rispetto alle previsioni dello stesso governo Conte e una
recessione economica che non si vedeva da anni. Innegabilmente questa
situazione ha un impatto sui lavoratori italiani, seppur mitigata
dalle politiche comunitarie (prestiti a tassi negativi da parte della
Bce). A partire dal 2022 quando si avrà una contrazione attorno ai
400 milioni di euro, la situazione si prospetterà poco serena.
Quello che va fatto è focalizzarzi sui fattori di crescita del
valore aggiunto anche nei settori più maturi, senza disperdere
risorse, affinché la dinamica della crescita sia più accelerata.
Tre
i temi più significativi sui quali i sindacati chiedono di
mantenere alta l’attenzione perché impattano sulla vita delle
persone: il primo è l’invecchiamento della popolazione attiva
(nei prossimi dieci anni si prevede che arriveremo ad avere 1/3 dei
lavoratori attivi con più di 55 anni); il secondo è la crescita
del part time involontario, un tema che si è
acuito nel periodo della crisi economica, sopratutto tra le
lavoratrici femminili e in alcuni settori in particolare; il terzo è
la questione delle retribuzioni più basse: occorre sostenere
la contrattazione collettiva a livello locale perché si verificano
fenomeni di ampliamento delle fette di lavoro povero, ovvero poco
retribuito, sopratutto in settori come il turismo e la ristorazione.
Accanto a questi, crea una certa preoccupazione la maniera della
Giunta di concepire il welfare, che per il Sindacato non è
semplicemente spesa pubblica a tutela dei più deboli, ma un
investimento funzionale a migliorare i parametri economici. Su questo
tema si rilevano iniziative in controtendenza rispetto al passato.
Altri temi che preoccupano sono quello delle politiche per la salute,
con i tagli annunciati alle spese sanitarie e il tema della casa.
Nella
seconda parte del documento consegnato, si commenta il Defp e si
ribadisce che non si può tornare ad aumentare la tassazione sui
redditi bassi: sarebbe un atto davvero sconcertante che 30 milioni di
euro venissero di nuovo caricati sulle spalle dei cittadini in un
momento così difficile e delicato. Negli obiettivi di medio termine
inseriti nel Defp sono poi state tolte una serie di indicazioni
riguardanti il pubblico impiego già inserite nel programma di
sviluppo provinciale: speriamo che si riesca a dare alla pubblica
amministrazione gli strumenti per guidare i processi di
digitalizzazione e di ringiovanimento del personale per poter
rispondere sempre meglio ai bisogni di cittadini e imprese. Rileviamo
inoltre, ha aggiunto Grosselli, la necessità che si investa sulla
gestione del territorio, sulla prevenzione dei rischi, sulla
qualificazione delle energie rinnovabili. Sugli appalti chiediamo che
nel riferimento del Defp possa essere riconosciuto il tema della
tutela dei lavoratori e un banco di prova potrebbero essere le
procedure di affidamento al terzo settore dei servizi di assistenza
sociale. I sindacati suggeriscono inoltre che si chieda allo Stato
una delega sulle aperture degli esercizi commerciali in
considerazione delle caratteristiche peculiari del nostro territorio.
Per le politiche del lavoro si chiede il potenziamento dei centri per
l’impiego e che le risorse effettivamente disponibili siano
aumentate, per andare incontro alle esigenze di miglioramento e
qualificazione delle misure a favore dei lavoratori senior e
delle imprese che stabilizzano i propri dipendenti. Quanto
all’articolato Cgil-Cisl-Uil ritengono sbagliati e a rischio di
incostituzionalità i vincoli sulla residenza nell’edilizia
abitativa. Sull’assegno di natalità, pur non contrastando
l’obiettivo si contestano gli aspetti tecnici: ci sono enormi
possibilità di migliorare questo provvedimento che così com’è
risulta iniquo e probabilmente inefficace. Infine, rammarica vedere
che nel Defp non ci siano le risorse per avviare una nuova
contrattazione per le autonomie locali, sanità e scuola.
Franco
Janelselli ha ripreso il tema dell’assegno di natalità e del
contributo sull’abbattimento delle rette dei nidi, norme costruite
a suo avviso in maniera poco equa. Se è un provvedimento per
implementare le nascite occorre indicare un obiettivo atteso, ha
osservato per cominciare. Inoltre, non ha senso a suo avviso
prevedere un intervento solo per i bambini che nascono dal primo
gennaio del 2020. La proposta è di programmare l’intervento per
tutte le famiglie con meno di tre anni. Il secondo problema riguarda
la costruzione a cifra fissa del provvedimento: una famiglia con una
differenza di reddito di un solo euro potrebbe perdere l’intero
contributo. Ai fini Icef sarebbe bene intervenire abbattendo i
redditi di lavoro femminile, mentre sulla questione rette dei nidi
speriamo ci sia un intervento correttivo.
Walter
Alotti ha apprezzato l’aver inserito già nel Defp
l’investimento per la digitalizzazione, così come i soldi ai
comuni per le opere sul territorio e un piano di investimenti per la
tempesta Vaia. Altra cosa positiva a suo avviso il piano di
assunzioni per quanto riguarda Agenzia del lavoro e centri per
l’impiego, mentre ha stigmatizzato la totale assenza dell’assessora
alla salute rispetto ai temi centrali che interessano il sindacato
con annunci ai quali non è stato dato seguito (apertura ambulatori,
visite specialistiche, sicurezza sul lavoro e salute, collegati
all’emergenza Vaia). Siamo in assenza del piano per l’housing
a canone moderato e rischiamo di portare ancora più in là
l’assegnazione degli alloggi di risulta, ha detto. Sui servizi
sociali siamo in un momento di preoccupante stallo per quanto
riguarda le azioni che dovevano seguire la legge su Spazio Argento
con l’aggravamento di problemi e cronicità delle malattie. Infine,
Alotti ha avanzato la richiesta di mantenere oltre il 2020 le
agevolazioni fiscali per l’addizionale Irpef e l’inserimento
dell’importo per la vacanza contrattuale dei contratti scaduti per
il pubblico impiego. Da segnalare, infine, la carenza di personale
dei settori della pubblica amministrazione e la necessità di
provvedere con turn over e aumentare le assunzioni.
Bruno
Boschetti (Fenalt) ha dichiarato di condividere in toto
quanto detto dalle altre sigle sindacali e parlando del settore del
pubblico impiego ha osservato come sia deludente vedere che non si è
previsto nulla per il rinnovo dei contratti. Rammarica che non si
prendano in considerazione i lavoratori della pubblica
amministrazione, tanto più nella nostra realtà dove il personale
pubblico lavora bene ed è spesso sovraccaricato e pagato male.
Marcello
Mazzucchi (Dirpat) ha detto di non essere d’accordo sulle
elargizioni a pioggia ma ogni rinnovo deve premiare merito e le
professionalità del lavoratore. Forti perplessità le ha espresse
sull’articolo 7 nel metodo e nella sostanza: qui si interviene in
vari aspetti della legge sul personale senza alcun confronto con la
parti sociali, ha detto. Chiediamo lo stralcio del comma di
quell’articolo che consente alla Giunta di aumentare dal 10 al 20%
il numero degli incarichi dirigenziali esterni che la Giunta può
assumere a tempo indeterminato, per la durata della legislatura: una
norma che incrina il rapporto di fiducia tra la politica e
l’amministrazione pubblica: non siamo in presenza di una dirigenza
allo sbando e non vediamo in alcun modo le ragioni per ricorrere a
questa previsione, ha detto. Infine, abbiamo bisogno di sfrondare le
norme e arrivare ad un corpus normativo più comprensibile al
cittadino, inattaccabile e che possa essere attivato con sicurezza e
senza paure. C’è carenza di personale, ha concluso, ma manca anche
la cultura dello spirito di servizio.
Mattia
Gottardi ha replicato partendo dalla fine e rassicurando sulla
volontà di rafforzare il clima di fiducia con la classe dirigente e
i funzionari, un clima da costruire nel tempo creando rapporti. Su
alcuni passaggi specifici: importi deducibili ai fini Icef del lavoro
femminile è una buonissima idea di cui vi ringrazio, ha detto. Per
le altre segnalazioni emerse Gottardi ha detto di comprendere le
grandi attese, ma questo non è ancora il primo bilancio, si tratta
di un assestamento. Comunque, rispetto al dibattito emerso nei giorni
scorsi sulla natalità, nel ddl non si fa riferimento ad alcun
parametro e se ci saranno dei correttivi da inserire lo faremo, ha
rassicurato. L’obiettivo è quello di dare una mano alle famiglie e
se dalle proiezioni dovesse rimanere copertura finanziaria utile ad
appianare altre situazioni sarà fatto. Sulla sanità: tagli ed
efficientamento della spesa sono due cose diverse. Implementare i
servizi nelle valli ha un costo e naturalmente bisogna capire come
efficientare la spesa per poter dare questi servizi. Gottardi ha
concluso ringraziando per l’apporto costruttivo e assicurando di
tenere conto di alcune delle sollecitazioni rilevate.
Categorie
economiche: giudizio sostanzialmente favorevole
A
seguire sono intervenuti i gruppo tutta una serie di catpgerie per le
quali erano presenti diversi rappresentanti: Giulio Misconel e
Roberta Zatelli (Associazione edilizia (ANCE), Giovanni Profumo,
Camilla Girardi e Massimo Piffer (Confcommercio), Segatta Marco,
Nicola Berardi e Claudio Filippi (Associazione artigiani), Giovanni
Battaiola e Roberto Pallanch (Associazione albergatori) Fausto
Manzana, Alessandro Santini, Pierangelo Baldo (Coordinamento
imprenditori), Marina Mattarei e Alessandro Ceschi (Federazione
cooperazione), Renato Villotti (Confesercenti).
Fausto
Manzana ha esordito illustrando i documenti degli imprenditori su
assestamento e Defp. Il giudizio è nel complesso molto positivo.
Oltre agli investimenti per Vaia, si ritiene sia particolarmente
apprezzabile l’impegno per le opere pubbliche e la scelta di
rilanciare le infrastrutture. Soddisfazione è stata espressa per la
promozione e la valorizzazione delle piccole imprese e
dell’artigianato e per le riduzioni fiscali, nonché il sostegno al
settore agricolo e gli interventi sui prodotti locali. L’auspicio
dell’artigianato è che si tengano in particolare considerazione
gli ambiti svantaggiati, alla stregua del comparto agricolo. Si
osservano e si apprezzano l’intervento sulla filiera delle
costruzioni e gli incentivi per la casa, nonché il sostegno alla
natalità che si spera si possa accompagnare con altre misure di
conciliazione famiglia-lavoro, ma anche con politiche di
intensificazione dei trasporti. Poco chiaro, ha rilevato, cosa
succederà nel combinato disposto tra flat-tax e il venire meno dei
presupposti contenuti nell’accordo di Milano.
Apprezzato
anche il Defp, documento nel quale ci riconosciamo, ha detto Manzana.
Abbiamo bisogno, ha aggiunto, di una visione chiara per i prossimi
anni e di un piano di investimenti con una finanziabilità certa dove
si preveda la riduzione dei costi di spesa corrente, tornando ad
investire nella semplificazione ed a ragionare sulla nostra autonomia
in connessione con l‘Europa. Chiediamo il contenimento
dell’aliquota Imis per gli immobili produttivi e la riduzione
dell’Irap con la semplificazione dei criteri applicativi, ha
aggiunto. Valutiamo il credito e gli incentivi alle imprese come uno
strumento vitale per la crescita del nostro sistema, ha proseguito e
quanto al lavoro, formazione e welfare, occorre attrarre le
intelligenze con politiche attive e con un raccordo più stretto
pubblico-privato tra politiche del lavoro e politiche per la
formazione al fine di attrarre forza lavoro. Sul sistema appalti è
assolutamente necessario che il tavolo si divida in due: lavori da
una parte e servizi dall’altra e serve una spinta forte da parte
della politica in questo senso. Quanto a Mepat, occorre migliorare la
semplicità di utilizzo e indirizzare le amministrazioni ad un uso
esclusivo per evitare che venga preferita la piattaforma nazionale.
Serve una visione d’insieme degli investimenti con riferimento alle
opere infrastrutturali per un obiettivo di territorio vivibile e
sostenibile. Quanto all’innovazione, non possiamo che dire bene,
anche se occorre impegnarsi nelle ricadute, che siano maggiori di
quanto abbiamo oggi. E’ necessario, infine, coinvolgere le
associazioni di categoria, ribadendo, ha concluso Manzana, che
l’elemento di forza del tessuto economico e sociale sono la qualità
ambientale e paesaggistica.
Per
Confcommercio il direttore Giovanni Profumo ha espresso
alcuni apprezzamenti nei confronti delle previsioni previste per gli
imprenditori di Dimaro e Folgarida esentati dall’Imis. Interessante
anche il fondo per lo sviluppo e la coesione territoriale che
significa muoversi nella direzione di un orientamento favorevole nel
quale si esprime l’auspicio che le associazioni vengano coinvolte,
così come ci si augura il coinvolgimento anche nella diffusione
della cultura della legalità, sulla quale si esprime preoccupazione
per la diffusa percezione di maggiore insicurezza. Condivise le
disposizioni sulla promozione turistica con la previsione che una
quota dell’imposta di soggiorno raccolta presso gli alloggi
turistici venga trasferita ai comuni. Lo stesso vale per
l’introduzione dei Condhotel, anche se occorre rilevare che se il
prg non consente la residenza, può accadere che non essendoci la
conformità urbanistica il Condhotel non si possa fare.
Anche
l’Associazione artigiani (Presidente Marco Segatta) ha
espresso apprezzamento per la manovra. Bene la valorizzazione delle
piccole imprese, con la messa in campo di risorse importanti, così
come l’attenzione agli ambiti svantaggiati e la revisione delle
aliquote Imis. Apprezzato anche il sostegno per acquisto e pagamento
degli interessi e gli interventi per i centri storici e l’Itea. Con
grande interesse è stata vista la scelta di destinare risorse ai
restauratori, categoria che ha subito pesantemente la crisi in questi
ultimi anni e che rischiava di scomparire. Sul discorso del rapporto
pubblico privato ci sono già esperienze importanti con una risposta
strategica delle nostre imprese e con un risparmio rilevante. Siamo
consapevoli che le piccole imprese hanno difficoltà di accedere al
credito e siamo anche consapevoli che dobbiamo trovare altre forme di
finanziamento, ha aggiunto. Bene anche la possibilità di accedere
all’alta formazione con il diploma del quarto anno che fa passare
il concetto tra i giovani e le imprese che la formazione
professionale permette di accedere a più alti livelli di formazione,
tornando ad essere protagonista.
La
Presidente della Cooperazione Marina Mattarei ha
ringraziato i colleghi e le strutture per aver contribuito alla
costruzione del documento unitario e si è soffermata sull’articolo
39 dove l’ipotesi è quella di mettere mano alla legge che
stabilisce la quota fissa da destinare alla cooperazione
internazionale. Tecnicismi a parte, la riflessione è di natura
politica ed esprime una grande preoccupazione: questa è una
conquista politica dell’autonomia trentina, aldilà delle
sensibilità e dei colori, ha detto Mattarei. Si tratta di un
obiettivo molto sfidante che va in allineamento con le richieste che
vengono dalle Nazioni Unite, con una lungimiranza del Trentino
invidiata a livello internazionale. Questa capacità di dedicare
pensiero politico alle attività di cooperazione internazionale è un
patrimonio assolutamente da salvaguardare, ha aggiunto, un mattone
che ha portato il Trentino con grandissimo anticipo sulle altre
nazioni, una grande conquista che sarebbe un passo indietro
smantellare. Piuttosto, ha suggerito, si costituisca un tavolo che
individui strade, percorsi, strumenti, che consentano una migliore e
più precisa rendicontazione per valutare i progetti e la loro
efficacia anche in termini di capacità di portare sviluppo.
Renato
Villotti per Confesercenti ha espresso apprezzamento e
condivisione per le parole dei colleghi e ha definito Mepat Trentino
uno strumento molto utile e che, sebbene certamente migliorabile, non
si può che sostenere.
Giovanni
Battaiola (Albergatori) ha espresso solo alcune
puntualizzazioni manifestando in primis una forte
preoccupazione per la crescita del Pil. Un’attenzione particolare,
anche nell’ottica delle Olimpiadi è stata chiesta tenendo conto di
questo. Le osservazioni si sono limitate a due articoli: l’articolo
24 sull’imposta di soggiorno per alloggi di uso turistico che viene
destinata al 50% ai Comuni: una norma positiva, però attenzione che
la disposizione non deve essere considerata un primo passo per il
trasferimento delle somme riscosse attraverso l’imposta di
soggiorno dalle Apt ai Comuni perché ne verrebbe penalizzato
l’intero sistema. Sui Condhotel è necessario che la Pat garantisca
una risposta concreta che renda fattibile la fattispecie con una
modifica dell’articolo.
Giulio
Misconel (Edilizia), oltre ad esprimere apprezzamento per
le opere strategiche e per diversi altri aspetti come gli interventi
a sostegno della natalità ha fatto alcune riflessioni: dobbiamo
cercare di arrivare con progetti seri e forti per le Olimpiadi per
cogliere questa straordinaria opportunità ed ha esortato a partire
in fretta perché il momento è delicato.
L’assessora
Giulia Zanotelli ha ringraziato per i contributi
propositivi degli auditi. Per quanto riguarda le politiche per la
natalità ha chiarito che questo è solo un primo step. Per la
solidarietà internazionale ha fatto presente che questo non
significa togliere risorse, ma dare attenzione con criteri ed
obiettivi diversi che anche la Giunta però si pone su questo fronte.
L’esecutivo farà le opportune valutazioni, ma certo non si
vogliono azzerare le risorse a questo comparto. Sul settore ambiente
e paesaggio la Giunta ritiene importante il confronto tenendo conto
che gli investimenti andranno in quest’ottica di filiera e dello
sviluppo agricoltura-turismo.
L’assessore
Mattia Gottardi ha apprezzato le valutazioni positive e
l’approccio generale costruttivo alla manovra. Ha accolto le
osservazioni sulla digitalizzazione osservando che in questo cotesto
occorre fare di più e meglio. Tuttavia se e dove non si riesce a
fare non è una bestialità pensare di rivolgersi all’esterno, ha
aggiunto, sempre sapendo innovare e tendendo a migliorare. Non
sarebbe male tornare a parlare anche nella pubblica amministrazione
di una maggiore discrezionalità, perché il buon senso è un valore,
ha concluso, con riferimento allo sblocca cantieri.
I
consiglieri Giorgio Tonini (PD) e il consigliere Paolo
Ghezzi (Futura) sono intervenuti esprimendo preoccupazione
e sostenendo le parole di Mattarei. Guai a fare della cooperazione
internazionale, ovvero di quello che è un patrimonio di tutti, un
terreno di scontro, hanno detto.
Categorie
agricole
Mauro
Fezzi (Federazione agricoltori) ha osservato che il documento va
a sistemare le deficienze del bilancio tecnico consegnato dalla
precedente legislatura. Noi dobbiamo esprimere un apprezzamento per
lo sforzo di aggiustare alcune poste particolarmente delicate, ha
detto, come il piano di sviluppo rurale e il mondo della zootecnia e
altre voci che hanno a che fare con questo mondo. Questo è un
momento tutto sommato positivo, ha aggiunto, salve qualche elemento
di criticità come la gestione dei grandi carnivori. Quello che Fezzi
ha annotato è legato al Defp che vede da un lato risorse calanti, ma
anche una situazione drammatica dal punto di vista delle dotazioni
del piano di sviluppo rurale in prospettiva per il 2020 e 2021. Le
risorse di origine comunitaria le hanno anche le altre regioni e in
misura maggiore rispetto al Trentino, ha osservato e oggi, ha
ricordato, l’agricoltura non beneficia di riparti delle risorse
provinciali. Chiedo un’assunzione di responsabilità, ha concluso,
ovvero che anche l’agricoltura possa avere risorse fresche per
attivare quelle politiche che altrimenti sarebbe impossibile
realizzare.
Per
Diego Coller Presidente di Confagricoltura, vista la carenza
di risorse che si sono registrate in questi anni, in cui tutti hanno
dovuto stringere la cinghia, c’è da esprimere un apprezzamento per
lo sforzo fatto da questa manovra nel dare risposte al comparto
agricolo. Chiaro che dobbiamo pensare anche ai prossimi anni ha
aggiunto perché non si può pensare al Trentino senza agricoltura e
in questo senso è imprescindibile la ricerca, anche in presenza dei
cambiamenti climatici.
Paolo
Calovi presidente della Confederazione italiana agricoltori (Cia)
ha sottolineato la preoccupazione del mondo agricolo per la
diffusione delle politiche protezionistiche di alcune nazioni (Usa e
Cina su tutte, ma anche la Brexit) che avranno un impatto negativo
sulle nostre esportazioni. Evidenziate anche le difficoltà
burocratiche e i limiti imposti alle imprese sopratutto quelle che
stanno per nascere: è necessario modificare interventi pensati per
il territorio nazionale adeguandoli alle peculiarità del nostro
territorio. Si pensi alle aziende part time spesso relegate in
territori ai margini che mantengono vivi e popolati: hanno bisogno di
semplificazione, altrimenti moriranno inesorabilmente. Altro punto
quello dell’Imis, chiediamo sia fatto un ripensamento
sull’esenzione, ha detto. La ricerca è un vanto per il settore
agricolo anche a livello internazionale, ben vengano le nuove
tecnologie e i sistemi innovativi che vanno potenziati. Sui grandi
predatori Calovi ha lanciato un progetto di condivisione dei dati di
radiocollari con quelle figure interessate come i malgari e coloro
che vivono la montagna, a contatto con questi enormi problemi. Altro
aspetto, l’insediamento di nuovi giovani in agricoltura: le domande
sono in crescita e le risorse non sono sufficienti. E’ fondamentale
non solo contenere, ma anche ridurre il consumo del suolo con una
migliore e più attenta programmazione urbanistica e degli interventi
pubblici. E’ più facile costruire il nuovo anziché recuperare il
vecchio, ma questa è una tendenza che occorre invertire. Ecco dunque
che nei tavoli di programmazione urbanistica sarebbe necessario che
ci fosse anche il rappresentante dell’agricoltura. Altro tema il
frazionamento e la dispersione parcellare: i costi per rogitare sono
spesso esorbitanti rispetto ai valori delle particelle, una
situazione che disincentiva la regolarizzazione dei passaggi di
proprietà: si potrebbe ridurre se non annullare per risolvere il
problema, i costi di tassazione. Infine, sulla digitalizzazione, il
mondo agricolo è al centro di un percorso molto importante, ha detto
Calovi, ma se la strada individuata è quella sono necessarie risorse
perché il sistema funzioni e diventi di supporto anziché un
problema.
Mauro
Fiamozzi (direttore Coldiretti) ha evidenziato la differenza tra
il Defp 2018 e quello attuale. Questo contiene previsioni più
preoccupanti e risorse inferiori. La legge 4 del 2000
sull’agricoltura da anni è svuotata di risorse, mentre il comparto
in questi ultimi anni ha pagato più di tutti la riduzione sul
bilancio e la maggior parte dei soldi arrivano dalla comunità
europea. Condivise in maniera forte le linee guida contenute nel
Defp,
L’assessora
Giulia Zanotelli ha annunciato che ci sarà
un’operazione di concertazione sulla revisione della legge 4, a
tanti anni di distanza, con un lavoro che impiegherà il suo tempo.
Il psr è in esaurimento, ha detto e rispetto a a strumenti
innovativi sta partendo un tavolo di coinvolgimento, un dialogo
attivo con Coperfidi anche per cercare di andare incontro alla
programmazione. Interventi sono previsti per il settore apistico
anche all’interno del bilancio, nella gestione rischi e
assicurazioni. Chiaro, ha aggiunto, che occorrerà fare passare il
messaggio che gli investimenti vanno fatti non solo sulle produzioni,
ma anche sugli impianti. Avremo molto lavoro da fare, abbiamo solo
iniziato, ha concluso.
Camera
di commercio, industria artigianato
Giovanni
Bort e Alberto Olivo sono intervenuti per la Camera di
commercio industria e artigianato. Bort ha dato lettura della nota
nella quale si esprimono alcune considerazioni sulla manovra di
assestamento, primo pacchetto di misure della nuova Giunta
provinciale. Il contesto in cui ci si colloca è negativo, di
sostanziale stagnazione con un calo della domanda interna, bassi
livelli di inflazione e il rallentamento arrivato anche in Trentino.
I giudizi degli imprenditori alla manovra sono tuttavia favorevoli e
si esprime una sostanziale condivisione in merito agli indirizzi
adottati dalla Giunta. Si concorda la scelta di prevedere maggiori
investimenti in infrastrutture, l’attenzione rispetto al sistema
delle imprese e il coinvolgimento degli enti di garanzia per
l’accesso al credito. Bene egli interventi di ripristino a seguito
dei danni di Vaia. Sul Defp l’ente camerale ha predisposto un
documento con il quale partendo dalla lettura dell’economia
provinciale ha portato all’attenzione della Giunta alcune linee di
marcia verso cui si vorrebbe fosse indirizzata l’azione pubblica:
tra queste, la burocrazia vista come un limite, la strategicità
della digitalizzazione, l’importanza della qualificazione delle
risorse umane, l’innovazione come atteggiamento culturale e la
valutazione dei risultati nelle politiche pubbliche. Tutti questi
temi sono stati ripresi in buona parte dal Governo provinciale e
dunque siamo fiduciosi, il sentiment degli imprenditori è
buono e questo induce ottimismo, ha concluso Bort.