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10/07/2019 - In aula o in commissione

Le audizioni sull'assestamento di bilancio: critici i sindacati, meno sfavorevoli gli imprenditori

In Prima Commissione. Domani il parere del Cal, l'esame di articoli ed emendamenti e il voto

Le audizioni sull'assestamento di bilancio: critici i sindacati, meno sfavorevoli gli imprenditori

In allegato, testi e foto

Le audizioni sull'assestamento di bilancio: critici i sindacati, meno sfavorevoli gli imprenditori

Si sono svolte questa mattina in prima Commissione, organismo presieduto da Vanessa Masè (Civica Trentina) le numerose audizioni alla manovra di assestamento del bilancio della Giunta Fugatti. Sono stati ascoltati in mattinata i sindacati, gli imprenditori, i Confesercenti, gli edili, gli agricoltori e la Camera di Commercio, industria e artigianato. Completerà le operazioni di ascolto il Consorzio dei Comuni che sarà sentito domani mattina. A seguire, l’esame della manovra che si concluderà nella serata di domani. In apertura di seduta la Presidentessa della Commissione ha ricordato che gli articoli 5,11, 33 e 38 della manovra sono stati dichiarati inammissibili dal presidente del Consiglio Walter Kaswalder.


Sindacati: attenzione all’invecchiamento della popolazione attiva, crescita del part time involontario e retribuzioni basse

Hanno presentato un documento unitario Cigil, Cisl e Uil, illlustrato da Andrea Grosselli (Cgil) con una premessa partita dalla situazione economica internazionale e nazionale che sostanzialmente rileva uno stato di contrazione del dinamismo economico, con il Pil in ribasso rispetto alle previsioni dello stesso governo Conte e una recessione economica che non si vedeva da anni. Innegabilmente questa situazione ha un impatto sui lavoratori italiani, seppur mitigata dalle politiche comunitarie (prestiti a tassi negativi da parte della Bce). A partire dal 2022 quando si avrà una contrazione attorno ai 400 milioni di euro, la situazione si prospetterà poco serena. Quello che va fatto è focalizzarzi sui fattori di crescita del valore aggiunto anche nei settori più maturi, senza disperdere risorse, affinché la dinamica della crescita sia più accelerata.

Tre i temi più significativi sui quali i sindacati chiedono di mantenere alta l’attenzione perché impattano sulla vita delle persone: il primo è l’invecchiamento della popolazione attiva (nei prossimi dieci anni si prevede che arriveremo ad avere 1/3 dei lavoratori attivi con più di 55 anni); il secondo è la crescita del part time involontario, un tema che si è acuito nel periodo della crisi economica, sopratutto tra le lavoratrici femminili e in alcuni settori in particolare; il terzo è la questione delle retribuzioni più basse: occorre sostenere la contrattazione collettiva a livello locale perché si verificano fenomeni di ampliamento delle fette di lavoro povero, ovvero poco retribuito, sopratutto in settori come il turismo e la ristorazione. Accanto a questi, crea una certa preoccupazione la maniera della Giunta di concepire il welfare, che per il Sindacato non è semplicemente spesa pubblica a tutela dei più deboli, ma un investimento funzionale a migliorare i parametri economici. Su questo tema si rilevano iniziative in controtendenza rispetto al passato. Altri temi che preoccupano sono quello delle politiche per la salute, con i tagli annunciati alle spese sanitarie e il tema della casa.

Nella seconda parte del documento consegnato, si commenta il Defp e si ribadisce che non si può tornare ad aumentare la tassazione sui redditi bassi: sarebbe un atto davvero sconcertante che 30 milioni di euro venissero di nuovo caricati sulle spalle dei cittadini in un momento così difficile e delicato. Negli obiettivi di medio termine inseriti nel Defp sono poi state tolte una serie di indicazioni riguardanti il pubblico impiego già inserite nel programma di sviluppo provinciale: speriamo che si riesca a dare alla pubblica amministrazione gli strumenti per guidare i processi di digitalizzazione e di ringiovanimento del personale per poter rispondere sempre meglio ai bisogni di cittadini e imprese. Rileviamo inoltre, ha aggiunto Grosselli, la necessità che si investa sulla gestione del territorio, sulla prevenzione dei rischi, sulla qualificazione delle energie rinnovabili. Sugli appalti chiediamo che nel riferimento del Defp possa essere riconosciuto il tema della tutela dei lavoratori e un banco di prova potrebbero essere le procedure di affidamento al terzo settore dei servizi di assistenza sociale. I sindacati suggeriscono inoltre che si chieda allo Stato una delega sulle aperture degli esercizi commerciali in considerazione delle caratteristiche peculiari del nostro territorio. Per le politiche del lavoro si chiede il potenziamento dei centri per l’impiego e che le risorse effettivamente disponibili siano aumentate, per andare incontro alle esigenze di miglioramento e qualificazione delle misure a favore dei lavoratori senior e delle imprese che stabilizzano i propri dipendenti. Quanto all’articolato Cgil-Cisl-Uil ritengono sbagliati e a rischio di incostituzionalità i vincoli sulla residenza nell’edilizia abitativa. Sull’assegno di natalità, pur non contrastando l’obiettivo si contestano gli aspetti tecnici: ci sono enormi possibilità di migliorare questo provvedimento che così com’è risulta iniquo e probabilmente inefficace. Infine, rammarica vedere che nel Defp non ci siano le risorse per avviare una nuova contrattazione per le autonomie locali, sanità e scuola.

Franco Janelselli ha ripreso il tema dell’assegno di natalità e del contributo sull’abbattimento delle rette dei nidi, norme costruite a suo avviso in maniera poco equa. Se è un provvedimento per implementare le nascite occorre indicare un obiettivo atteso, ha osservato per cominciare. Inoltre, non ha senso a suo avviso prevedere un intervento solo per i bambini che nascono dal primo gennaio del 2020. La proposta è di programmare l’intervento per tutte le famiglie con meno di tre anni. Il secondo problema riguarda la costruzione a cifra fissa del provvedimento: una famiglia con una differenza di reddito di un solo euro potrebbe perdere l’intero contributo. Ai fini Icef sarebbe bene intervenire abbattendo i redditi di lavoro femminile, mentre sulla questione rette dei nidi speriamo ci sia un intervento correttivo.

Walter Alotti ha apprezzato l’aver inserito già nel Defp l’investimento per la digitalizzazione, così come i soldi ai comuni per le opere sul territorio e un piano di investimenti per la tempesta Vaia. Altra cosa positiva a suo avviso il piano di assunzioni per quanto riguarda Agenzia del lavoro e centri per l’impiego, mentre ha stigmatizzato la totale assenza dell’assessora alla salute rispetto ai temi centrali che interessano il sindacato con annunci ai quali non è stato dato seguito (apertura ambulatori, visite specialistiche, sicurezza sul lavoro e salute, collegati all’emergenza Vaia). Siamo in assenza del piano per l’housing a canone moderato e rischiamo di portare ancora più in là l’assegnazione degli alloggi di risulta, ha detto. Sui servizi sociali siamo in un momento di preoccupante stallo per quanto riguarda le azioni che dovevano seguire la legge su Spazio Argento con l’aggravamento di problemi e cronicità delle malattie. Infine, Alotti ha avanzato la richiesta di mantenere oltre il 2020 le agevolazioni fiscali per l’addizionale Irpef e l’inserimento dell’importo per la vacanza contrattuale dei contratti scaduti per il pubblico impiego. Da segnalare, infine, la carenza di personale dei settori della pubblica amministrazione e la necessità di provvedere con turn over e aumentare le assunzioni.

Bruno Boschetti (Fenalt) ha dichiarato di condividere in toto quanto detto dalle altre sigle sindacali e parlando del settore del pubblico impiego ha osservato come sia deludente vedere che non si è previsto nulla per il rinnovo dei contratti. Rammarica che non si prendano in considerazione i lavoratori della pubblica amministrazione, tanto più nella nostra realtà dove il personale pubblico lavora bene ed è spesso sovraccaricato e pagato male.

Marcello Mazzucchi (Dirpat) ha detto di non essere d’accordo sulle elargizioni a pioggia ma ogni rinnovo deve premiare merito e le professionalità del lavoratore. Forti perplessità le ha espresse sull’articolo 7 nel metodo e nella sostanza: qui si interviene in vari aspetti della legge sul personale senza alcun confronto con la parti sociali, ha detto. Chiediamo lo stralcio del comma di quell’articolo che consente alla Giunta di aumentare dal 10 al 20% il numero degli incarichi dirigenziali esterni che la Giunta può assumere a tempo indeterminato, per la durata della legislatura: una norma che incrina il rapporto di fiducia tra la politica e l’amministrazione pubblica: non siamo in presenza di una dirigenza allo sbando e non vediamo in alcun modo le ragioni per ricorrere a questa previsione, ha detto. Infine, abbiamo bisogno di sfrondare le norme e arrivare ad un corpus normativo più comprensibile al cittadino, inattaccabile e che possa essere attivato con sicurezza e senza paure. C’è carenza di personale, ha concluso, ma manca anche la cultura dello spirito di servizio.


Mattia Gottardi ha replicato partendo dalla fine e rassicurando sulla volontà di rafforzare il clima di fiducia con la classe dirigente e i funzionari, un clima da costruire nel tempo creando rapporti. Su alcuni passaggi specifici: importi deducibili ai fini Icef del lavoro femminile è una buonissima idea di cui vi ringrazio, ha detto. Per le altre segnalazioni emerse Gottardi ha detto di comprendere le grandi attese, ma questo non è ancora il primo bilancio, si tratta di un assestamento. Comunque, rispetto al dibattito emerso nei giorni scorsi sulla natalità, nel ddl non si fa riferimento ad alcun parametro e se ci saranno dei correttivi da inserire lo faremo, ha rassicurato. L’obiettivo è quello di dare una mano alle famiglie e se dalle proiezioni dovesse rimanere copertura finanziaria utile ad appianare altre situazioni sarà fatto. Sulla sanità: tagli ed efficientamento della spesa sono due cose diverse. Implementare i servizi nelle valli ha un costo e naturalmente bisogna capire come efficientare la spesa per poter dare questi servizi. Gottardi ha concluso ringraziando per l’apporto costruttivo e assicurando di tenere conto di alcune delle sollecitazioni rilevate.


Categorie economiche: giudizio sostanzialmente favorevole

A seguire sono intervenuti i gruppo tutta una serie di catpgerie per le quali erano presenti diversi rappresentanti: Giulio Misconel e Roberta Zatelli (Associazione edilizia (ANCE), Giovanni Profumo, Camilla Girardi e Massimo Piffer (Confcommercio), Segatta Marco, Nicola Berardi e Claudio Filippi (Associazione artigiani), Giovanni Battaiola e Roberto Pallanch (Associazione albergatori) Fausto Manzana, Alessandro Santini, Pierangelo Baldo (Coordinamento imprenditori), Marina Mattarei e Alessandro Ceschi (Federazione cooperazione), Renato Villotti (Confesercenti).

Fausto Manzana ha esordito illustrando i documenti degli imprenditori su assestamento e Defp. Il giudizio è nel complesso molto positivo. Oltre agli investimenti per Vaia, si ritiene sia particolarmente apprezzabile l’impegno per le opere pubbliche e la scelta di rilanciare le infrastrutture. Soddisfazione è stata espressa per la promozione e la valorizzazione delle piccole imprese e dell’artigianato e per le riduzioni fiscali, nonché il sostegno al settore agricolo e gli interventi sui prodotti locali. L’auspicio dell’artigianato è che si tengano in particolare considerazione gli ambiti svantaggiati, alla stregua del comparto agricolo. Si osservano e si apprezzano l’intervento sulla filiera delle costruzioni e gli incentivi per la casa, nonché il sostegno alla natalità che si spera si possa accompagnare con altre misure di conciliazione famiglia-lavoro, ma anche con politiche di intensificazione dei trasporti. Poco chiaro, ha rilevato, cosa succederà nel combinato disposto tra flat-tax e il venire meno dei presupposti contenuti nell’accordo di Milano.

Apprezzato anche il Defp, documento nel quale ci riconosciamo, ha detto Manzana. Abbiamo bisogno, ha aggiunto, di una visione chiara per i prossimi anni e di un piano di investimenti con una finanziabilità certa dove si preveda la riduzione dei costi di spesa corrente, tornando ad investire nella semplificazione ed a ragionare sulla nostra autonomia in connessione con l‘Europa. Chiediamo il contenimento dell’aliquota Imis per gli immobili produttivi e la riduzione dell’Irap con la semplificazione dei criteri applicativi, ha aggiunto. Valutiamo il credito e gli incentivi alle imprese come uno strumento vitale per la crescita del nostro sistema, ha proseguito e quanto al lavoro, formazione e welfare, occorre attrarre le intelligenze con politiche attive e con un raccordo più stretto pubblico-privato tra politiche del lavoro e politiche per la formazione al fine di attrarre forza lavoro. Sul sistema appalti è assolutamente necessario che il tavolo si divida in due: lavori da una parte e servizi dall’altra e serve una spinta forte da parte della politica in questo senso. Quanto a Mepat, occorre migliorare la semplicità di utilizzo e indirizzare le amministrazioni ad un uso esclusivo per evitare che venga preferita la piattaforma nazionale. Serve una visione d’insieme degli investimenti con riferimento alle opere infrastrutturali per un obiettivo di territorio vivibile e sostenibile. Quanto all’innovazione, non possiamo che dire bene, anche se occorre impegnarsi nelle ricadute, che siano maggiori di quanto abbiamo oggi. E’ necessario, infine, coinvolgere le associazioni di categoria, ribadendo, ha concluso Manzana, che l’elemento di forza del tessuto economico e sociale sono la qualità ambientale e paesaggistica.

Per Confcommercio il direttore Giovanni Profumo ha espresso alcuni apprezzamenti nei confronti delle previsioni previste per gli imprenditori di Dimaro e Folgarida esentati dall’Imis. Interessante anche il fondo per lo sviluppo e la coesione territoriale che significa muoversi nella direzione di un orientamento favorevole nel quale si esprime l’auspicio che le associazioni vengano coinvolte, così come ci si augura il coinvolgimento anche nella diffusione della cultura della legalità, sulla quale si esprime preoccupazione per la diffusa percezione di maggiore insicurezza. Condivise le disposizioni sulla promozione turistica con la previsione che una quota dell’imposta di soggiorno raccolta presso gli alloggi turistici venga trasferita ai comuni. Lo stesso vale per l’introduzione dei Condhotel, anche se occorre rilevare che se il prg non consente la residenza, può accadere che non essendoci la conformità urbanistica il Condhotel non si possa fare.

Anche l’Associazione artigiani (Presidente Marco Segatta) ha espresso apprezzamento per la manovra. Bene la valorizzazione delle piccole imprese, con la messa in campo di risorse importanti, così come l’attenzione agli ambiti svantaggiati e la revisione delle aliquote Imis. Apprezzato anche il sostegno per acquisto e pagamento degli interessi e gli interventi per i centri storici e l’Itea. Con grande interesse è stata vista la scelta di destinare risorse ai restauratori, categoria che ha subito pesantemente la crisi in questi ultimi anni e che rischiava di scomparire. Sul discorso del rapporto pubblico privato ci sono già esperienze importanti con una risposta strategica delle nostre imprese e con un risparmio rilevante. Siamo consapevoli che le piccole imprese hanno difficoltà di accedere al credito e siamo anche consapevoli che dobbiamo trovare altre forme di finanziamento, ha aggiunto. Bene anche la possibilità di accedere all’alta formazione con il diploma del quarto anno che fa passare il concetto tra i giovani e le imprese che la formazione professionale permette di accedere a più alti livelli di formazione, tornando ad essere protagonista.

La Presidente della Cooperazione Marina Mattarei ha ringraziato i colleghi e le strutture per aver contribuito alla costruzione del documento unitario e si è soffermata sull’articolo 39 dove l’ipotesi è quella di mettere mano alla legge che stabilisce la quota fissa da destinare alla cooperazione internazionale. Tecnicismi a parte, la riflessione è di natura politica ed esprime una grande preoccupazione: questa è una conquista politica dell’autonomia trentina, aldilà delle sensibilità e dei colori, ha detto Mattarei. Si tratta di un obiettivo molto sfidante che va in allineamento con le richieste che vengono dalle Nazioni Unite, con una lungimiranza del Trentino invidiata a livello internazionale. Questa capacità di dedicare pensiero politico alle attività di cooperazione internazionale è un patrimonio assolutamente da salvaguardare, ha aggiunto, un mattone che ha portato il Trentino con grandissimo anticipo sulle altre nazioni, una grande conquista che sarebbe un passo indietro smantellare. Piuttosto, ha suggerito, si costituisca un tavolo che individui strade, percorsi, strumenti, che consentano una migliore e più precisa rendicontazione per valutare i progetti e la loro efficacia anche in termini di capacità di portare sviluppo.

Renato Villotti per Confesercenti ha espresso apprezzamento e condivisione per le parole dei colleghi e ha definito Mepat Trentino uno strumento molto utile e che, sebbene certamente migliorabile, non si può che sostenere.

Giovanni Battaiola (Albergatori) ha espresso solo alcune puntualizzazioni manifestando in primis una forte preoccupazione per la crescita del Pil. Un’attenzione particolare, anche nell’ottica delle Olimpiadi è stata chiesta tenendo conto di questo. Le osservazioni si sono limitate a due articoli: l’articolo 24 sull’imposta di soggiorno per alloggi di uso turistico che viene destinata al 50% ai Comuni: una norma positiva, però attenzione che la disposizione non deve essere considerata un primo passo per il trasferimento delle somme riscosse attraverso l’imposta di soggiorno dalle Apt ai Comuni perché ne verrebbe penalizzato l’intero sistema. Sui Condhotel è necessario che la Pat garantisca una risposta concreta che renda fattibile la fattispecie con una modifica dell’articolo.

Giulio Misconel (Edilizia), oltre ad esprimere apprezzamento per le opere strategiche e per diversi altri aspetti come gli interventi a sostegno della natalità ha fatto alcune riflessioni: dobbiamo cercare di arrivare con progetti seri e forti per le Olimpiadi per cogliere questa straordinaria opportunità ed ha esortato a partire in fretta perché il momento è delicato.


L’assessora Giulia Zanotelli ha ringraziato per i contributi propositivi degli auditi. Per quanto riguarda le politiche per la natalità ha chiarito che questo è solo un primo step. Per la solidarietà internazionale ha fatto presente che questo non significa togliere risorse, ma dare attenzione con criteri ed obiettivi diversi che anche la Giunta però si pone su questo fronte. L’esecutivo farà le opportune valutazioni, ma certo non si vogliono azzerare le risorse a questo comparto. Sul settore ambiente e paesaggio la Giunta ritiene importante il confronto tenendo conto che gli investimenti andranno in quest’ottica di filiera e dello sviluppo agricoltura-turismo.

L’assessore Mattia Gottardi ha apprezzato le valutazioni positive e l’approccio generale costruttivo alla manovra. Ha accolto le osservazioni sulla digitalizzazione osservando che in questo cotesto occorre fare di più e meglio. Tuttavia se e dove non si riesce a fare non è una bestialità pensare di rivolgersi all’esterno, ha aggiunto, sempre sapendo innovare e tendendo a migliorare. Non sarebbe male tornare a parlare anche nella pubblica amministrazione di una maggiore discrezionalità, perché il buon senso è un valore, ha concluso, con riferimento allo sblocca cantieri.

I consiglieri Giorgio Tonini (PD) e il consigliere Paolo Ghezzi (Futura) sono intervenuti esprimendo preoccupazione e sostenendo le parole di Mattarei. Guai a fare della cooperazione internazionale, ovvero di quello che è un patrimonio di tutti, un terreno di scontro, hanno detto.


Categorie agricole

Mauro Fezzi (Federazione agricoltori) ha osservato che il documento va a sistemare le deficienze del bilancio tecnico consegnato dalla precedente legislatura. Noi dobbiamo esprimere un apprezzamento per lo sforzo di aggiustare alcune poste particolarmente delicate, ha detto, come il piano di sviluppo rurale e il mondo della zootecnia e altre voci che hanno a che fare con questo mondo. Questo è un momento tutto sommato positivo, ha aggiunto, salve qualche elemento di criticità come la gestione dei grandi carnivori. Quello che Fezzi ha annotato è legato al Defp che vede da un lato risorse calanti, ma anche una situazione drammatica dal punto di vista delle dotazioni del piano di sviluppo rurale in prospettiva per il 2020 e 2021. Le risorse di origine comunitaria le hanno anche le altre regioni e in misura maggiore rispetto al Trentino, ha osservato e oggi, ha ricordato, l’agricoltura non beneficia di riparti delle risorse provinciali. Chiedo un’assunzione di responsabilità, ha concluso, ovvero che anche l’agricoltura possa avere risorse fresche per attivare quelle politiche che altrimenti sarebbe impossibile realizzare.

Per Diego Coller Presidente di Confagricoltura, vista la carenza di risorse che si sono registrate in questi anni, in cui tutti hanno dovuto stringere la cinghia, c’è da esprimere un apprezzamento per lo sforzo fatto da questa manovra nel dare risposte al comparto agricolo. Chiaro che dobbiamo pensare anche ai prossimi anni ha aggiunto perché non si può pensare al Trentino senza agricoltura e in questo senso è imprescindibile la ricerca, anche in presenza dei cambiamenti climatici.


Paolo Calovi presidente della Confederazione italiana agricoltori (Cia) ha sottolineato la preoccupazione del mondo agricolo per la diffusione delle politiche protezionistiche di alcune nazioni (Usa e Cina su tutte, ma anche la Brexit) che avranno un impatto negativo sulle nostre esportazioni. Evidenziate anche le difficoltà burocratiche e i limiti imposti alle imprese sopratutto quelle che stanno per nascere: è necessario modificare interventi pensati per il territorio nazionale adeguandoli alle peculiarità del nostro territorio. Si pensi alle aziende part time spesso relegate in territori ai margini che mantengono vivi e popolati: hanno bisogno di semplificazione, altrimenti moriranno inesorabilmente. Altro punto quello dell’Imis, chiediamo sia fatto un ripensamento sull’esenzione, ha detto. La ricerca è un vanto per il settore agricolo anche a livello internazionale, ben vengano le nuove tecnologie e i sistemi innovativi che vanno potenziati. Sui grandi predatori Calovi ha lanciato un progetto di condivisione dei dati di radiocollari con quelle figure interessate come i malgari e coloro che vivono la montagna, a contatto con questi enormi problemi. Altro aspetto, l’insediamento di nuovi giovani in agricoltura: le domande sono in crescita e le risorse non sono sufficienti. E’ fondamentale non solo contenere, ma anche ridurre il consumo del suolo con una migliore e più attenta programmazione urbanistica e degli interventi pubblici. E’ più facile costruire il nuovo anziché recuperare il vecchio, ma questa è una tendenza che occorre invertire. Ecco dunque che nei tavoli di programmazione urbanistica sarebbe necessario che ci fosse anche il rappresentante dell’agricoltura. Altro tema il frazionamento e la dispersione parcellare: i costi per rogitare sono spesso esorbitanti rispetto ai valori delle particelle, una situazione che disincentiva la regolarizzazione dei passaggi di proprietà: si potrebbe ridurre se non annullare per risolvere il problema, i costi di tassazione. Infine, sulla digitalizzazione, il mondo agricolo è al centro di un percorso molto importante, ha detto Calovi, ma se la strada individuata è quella sono necessarie risorse perché il sistema funzioni e diventi di supporto anziché un problema.

Mauro Fiamozzi (direttore Coldiretti) ha evidenziato la differenza tra il Defp 2018 e quello attuale. Questo contiene previsioni più preoccupanti e risorse inferiori. La legge 4 del 2000 sull’agricoltura da anni è svuotata di risorse, mentre il comparto in questi ultimi anni ha pagato più di tutti la riduzione sul bilancio e la maggior parte dei soldi arrivano dalla comunità europea. Condivise in maniera forte le linee guida contenute nel Defp,


L’assessora Giulia Zanotelli ha annunciato che ci sarà un’operazione di concertazione sulla revisione della legge 4, a tanti anni di distanza, con un lavoro che impiegherà il suo tempo. Il psr è in esaurimento, ha detto e rispetto a a strumenti innovativi sta partendo un tavolo di coinvolgimento, un dialogo attivo con Coperfidi anche per cercare di andare incontro alla programmazione. Interventi sono previsti per il settore apistico anche all’interno del bilancio, nella gestione rischi e assicurazioni. Chiaro, ha aggiunto, che occorrerà fare passare il messaggio che gli investimenti vanno fatti non solo sulle produzioni, ma anche sugli impianti. Avremo molto lavoro da fare, abbiamo solo iniziato, ha concluso.


Camera di commercio, industria artigianato

Giovanni Bort e Alberto Olivo sono intervenuti per la Camera di commercio industria e artigianato. Bort ha dato lettura della nota nella quale si esprimono alcune considerazioni sulla manovra di assestamento, primo pacchetto di misure della nuova Giunta provinciale. Il contesto in cui ci si colloca è negativo, di sostanziale stagnazione con un calo della domanda interna, bassi livelli di inflazione e il rallentamento arrivato anche in Trentino. I giudizi degli imprenditori alla manovra sono tuttavia favorevoli e si esprime una sostanziale condivisione in merito agli indirizzi adottati dalla Giunta. Si concorda la scelta di prevedere maggiori investimenti in infrastrutture, l’attenzione rispetto al sistema delle imprese e il coinvolgimento degli enti di garanzia per l’accesso al credito. Bene egli interventi di ripristino a seguito dei danni di Vaia. Sul Defp l’ente camerale ha predisposto un documento con il quale partendo dalla lettura dell’economia provinciale ha portato all’attenzione della Giunta alcune linee di marcia verso cui si vorrebbe fosse indirizzata l’azione pubblica: tra queste, la burocrazia vista come un limite, la strategicità della digitalizzazione, l’importanza della qualificazione delle risorse umane, l’innovazione come atteggiamento culturale e la valutazione dei risultati nelle politiche pubbliche. Tutti questi temi sono stati ripresi in buona parte dal Governo provinciale e dunque siamo fiduciosi, il sentiment degli imprenditori è buono e questo induce ottimismo, ha concluso Bort.





Allegati
Osservazioni Cgil Cisl Uil
Osservazioni Uil Scuola
Osservazioni Coordinamento imprenditori
Osservazioni Coordinamento imprenditori su Linee guida PSP
Osservazioni di Confcommercio
Osservazioni dell'Ance
Osservazioni della Coldiretti
Osservazioni CIA Confederazione italiana agricoltori
Osservazioni della Camera di commercio di Trento
Immagini
  • La seduta di martedì 10 luglio 2019
  • Il tavolo della presidenza con Masè, Ghezzi e Dalzocchio