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25/03/2019 - In aula o in commissione

La Provincia acquisirà e metterà in sicurezza l'area devastata dal maltempo a Dimaro

Fugatti e Zanotelli hanno incontrato oggi la Commissione speciale di studio sulla tempesta Vaia

La Provincia acquisirà e metterà in sicurezza l'area devastata dal maltempo a Dimaro

Il paese della val di Sole colpito dalla eccezionale perturbazione del 29 ottobre 2018

La Provincia acquisirà e metterà in sicurezza l'area devastata dal maltempo a Dimaro

La Commissione speciale di studio presieduta da Ivano Job (Lega), incaricata dal Consiglio di valutare i danni causati dall'eccezionale perturbazione del 29 ottobre scorso e le conseguenti misure d'intervento, ha incontrato stamane il presidente delle Provincia Maurizio Fugatti e l'assessora all'agricoltura, foreste, caccia e pesca, Giulia Zanotelli. Assente giustificato l'assessore all'urbanistica, ambiente e cooperazione, Mario Tonina, oggi impegnato a Belluno sul tema Dolomiti-Unesco. Per il presidente Job questo incontro con i vertici della Provincia rappresenta il punto culminante del percorso effettuato dalla Commissione con le audizioni di questi mesi.


Zanotelli: ora si ragiona sulla piantumazione e il recupero di prati e pascoli.


L’assessora Zanotelli ha ringraziato la Commissione del lavoro svolto coinvolgendo il territorio. E ha ricordato il Piano d'azione messo in campo dalla Provincia coinvolgendo le ditte trentine attive nel settore del taglio, del trasporto e della lavorazione del legno degli alberi schiantati. Ha infine spiegato che oggi i ragionamenti riguardano anche la prospettiva della piantumazione dei boschi rasi al suolo, ma anche del recupero di prati e pascoli.


Zanin: il ricorso a ditte anche non trentine è indispensabile.


Lucia Coppola (Futura) ha chiesto chiarimenti sul problema dell’insufficienza della manodopera locale per il recupero del legname, per sapere se sia fondata la notizia del legname prima esportato dal nostro territorio in Austria e poi rivenduto nel Trentino a costi maggiorati con operazioni speculative.

Maurizio Zanin, dirigente provinciale, ha risposto evidenziando che alla fine quantità del legname schiantato supererà i 3 milioni di metri cubi lordi provvisoriamente stimati. Non è infatti tenuto conto, anche perché non era possibile, degli schianti sparsi nei boschi e quindi non visibili. Il rischio riguarda ora gli attacchi parassitari che questi alberi abbattuti e difficilmente recuperabili possono subire. Zanin ha sottolineato che le ditte trentine hanno una "capacità" massima di raccolta di 500.000 metri cubi di legname all’anno, mentre la filiera locale del settore può lavorarne fino a 800.000 metri cubi. massima quantità di legname che queste aziende sono in grado di lavorare. Questo significa che le ditte trentine con la manodopera attualmente in dotazione non sono in grado di assorbire per intero il lavoro di taglio e trasformazione del legname. Ecco perché è indispensabile che le amministrazioni locali proprietarie ricorrano al supporto di ditte provenienti anche da fuori provincia, che però – ha precisato Zanin – non sono solo austriache ma anche italiane. In ogni caso la Provincia oggi affianca le amministrazioni locali proprietarie e meno esperte nella vendita anche “in piedi” del legname per una gestione adeguata di queste attività.


Cesarini Sforza: allertamento e prima emergenza hanno funzionato bene.


A una domanda posta dal presidente Job in merito alle procedure di allertamento e di prima emergenza adottate in occasione del disastro di fine ottobre, Gianfranco Cesarini Sforza, dirigente della prevenzione rischi della Provincia, ha risposto che sono state seguite tempestivamente tutte le procedure previste, anche perché già 3 giorni prima della perturbazione si sapeva che si sarebbe verificato quest’evento.


Masè: attenzione all'attacco dei parassiti.


Vanessa Masè (Civica Trentina) ha chiesto chiarimenti sul rischio che il legname schiantato subisca attacchi parassitari e sulle misure di prevenzione che si possono attuare (ad esempio bagnando il materiale).

Il dirigente Zanin ha risposto che solo l'anno prossimo si potranno rilevare le conseguenze negative degli attacchi portati dai parassiti soprattutto alle piante a terra. Occorrono quindi interventi tempestivi per la conservazione del legname non solo perché non perda valore ma anche per proteggere il territorio. Zanin ha ricordato comunque che le vendite del legname sono partite molto bene arrivando a poco meno di un milione e mezzo di metri cubi. Per ragioni tecniche legati alle capacità di taglio ed esbosco (al massimo 300 metri cubi al giorno) si è scelto di vendere i lotti più accessibili per il legname di pregio. Quanto alla conservazione, il legname potrà rimanere più a lungo nei piazzali di fondovalle, dove sarà adeguatamente bagnato e protetto così dai parassiti.


Marini: raccordare la relazione della Commissione con il documento della Giunta.


Alex Marini (5 stelle) ha avuto conferma dal presidente Job che la relazione finale recupererà i verbali di tutte le audizioni effettuate con le memorie scritte consegnate dai soggetti ascoltati. Marini ha chiesto di raccordare la relazione della Commissione speciale con quella eventualmente prodotta dalla Giunta. Il consigliere ha anche chiesto alla Giunta se la Provincia contribuirà alla realizzazione del Centro di documentazione storico-geografica del territorio trentino il cui allestimento a palazzo Alberti di Rovereto è stato preannunciato in Commissione durante le audizioni e finanziato con 100.000 euro dal Comune di Rovereto.

L’assessora Zanotelli ha risposto che la Giunta metterà a punto un documento finale sul tema della tempesta Vaia e assicurato che valuterà tutti i progetti utili alla prevenzione di analoghi disastri futuri.

Job ha aggiunto che anche la relazione della Commissione speciale di studio, che potrebbe essere pronta a fine aprile, servirà a questo scopo in quanto riporterà tutte le proposte emerse dai lavori di questi mesi.


Rossi sul problema dell'accoglimento delle domande per il ripristino dei danni.


Ugo Rossi (Patt) ha riproposto alcune domande che aveva formulato durante i vari incontri della Commissione, pur senza pretendere – ha precisato – di ottenere risposte immediate dalla Giunta. Giunta alla quale ha riconosciuto il merito di aver predisposto un piano d'intervento con una procedura che permette ai privati di ottenere il risarcimento dei danni. Sul piano d'azione ha chiesto aggiornamenti sullo stato di avanzamento delle iniziative programmate e sul numero delle domande di risarcimento pervenute. Quanto agli interrogativi da lui rilanciati Rossi ha chiesto, nell'ordine, se si conoscano i metri cubi di legname schiantato tolti dai boschi dal disastro ad oggi, se sui criteri fissati dalla Giunta per il risarcimento dei danni subiti dalle attività turistiche e agricole (in questo caso per mancata produzione) siano emerse criticità da parte degli operatori, se vi siano dati del Soccorso Alpino circa gli infortuni causati dallo stato dei boschi dopo la tempesta, e infine se la strada del Manghen, danneggiata il 29 ottobre, sarà pronta per il passaggio del Giro d'Italia previsto in maggio.

Rossi ha anche chiesto alla Giunta di assegnare eccezionalmente anche agli operatori turistici senza partita Iva (B&B) il contributo provinciale del 75% sulla spesa sostenuta per il ripristino degli immobili previsto a sostegno degli operatori turistici muniti di partita Iva, interpretando i criteri in modo elastico. Alla domanda dal consigliere De Col ha risposto che questi soggetti si collocano già al di fuori dalle attività produttive e che il contributo previsto nel loro casa arriva oggi al 50%.


Fugatti: in settembre investiti 100 milioni di euro e ne avremo 220 nel triennio.


Il presidente Fugatti, dopo aver risposto positivamente alla disponibilità a lui richiesta da Coppola perché Giunta presenti tutti gli interventi attuati per l'emergenza maltempo con una seduta ad hoc del Consiglio provinciale, si è complimentato con la Commissione per il lavoro svolto "che – ha detto – è stato di stimolo per l'attività delle strutture della Provincia". Ha poi ricordato la positiva collaborazione con la precedente Giunta provinciale all'indomani dell'evento. E ha preannunciato che nel settembre prossimo, "la mole di risorse investite per gestire le conseguenze del maltempo ammonterà ad un centinaio di milioni e forse anche a qualcosa di più". "Se alla Provincia è stato riconosciuto dal governo nazionale un intervento triennale di circa di 220 milioni – ha aggiunto Fugatti – è stato perché le nostre strutture hanno saputo gestire e rendicontare bene queste risorse, che altrimenti sarebbero state assegnate ad altri territori". Quanto alle domande di Rossi, il presidente ha segnalato che risposte puntuali non si possono dare perché le situazioni sono ancora evoluzione. "La Giunta – ha però assicurato rispondendo a Marini – è disponibile a presentare un documento finale complessivo sugli interventi messi in campo". e ha infine garantito che strada del Manghen sarà riaperta in tempo utile per l'appuntamento con il Giro d'Italia.

Sempre per rispondere a Rossi è intervenuto anche Raffaele De Col, dirigente incaricato della gestione degli interventi successivi all'emergenza maltempo, ricordando che la Giunta ha introdotto la possibilità di riconoscere fino al 100% dei costi sostenuti dai privati per effettuare la perizia tecnica sui danni subiti. "Le domande vengono tutte accolte se gli interessati presentano la perizia redatta da un tecnico abilitato. E la procedura – ha aggiunto – è stata estremamente semplificata per l’agricoltura. Questo perché la Giunta ha deciso di procedere ad una forte sburocratizzazione". Sullo stato di avanzamento degli interventi previsti dal Piano d'azione, De Col ha annunciato che si è conclusa l'istruttoria delle domande relative ai danni subiti dalle automobili. E che sono invece costantemente monitorate le domande riguardanti le abitazioni, le attività produttive e l'agricoltura, per le quali ogni settimana si riunisce la commissione che segue queste pratiche e tutte le richieste presentate dai cittadini e accolte vengono pubblicate sul sito.


Fugatti su Dimaro: la Pat acquisirà e metterà in sicurezza l'area del disastro.


Il presidente della Commissione Job ha chiesto un aggiornamento sugli interventi della Provincia a Dimaro, località dove maggiori sono stati i danni causati dal maltempo. De Col ha risposto che la prima preoccupazione della Provincia ha riguardato la sicurezza del territorio. Il Servizio competente sta progettando la sistemazione definitiva del corso d’acqua all'origine dei danni arrecati al paese. Sono state anche definite le aree che nel futuro non più utilizzate per la residenzialità. Terzo: si è stimata la possibilità di riutilizzare gli edifici danneggiati, 10 dei quali saranno recuperati. In ogni caso la Provincia acquisirà tutta l’area devastata dall'alluvione di fine ottobre, che sarà destinata totalmente al verde e alla tutela del territorio. Questo per garantire anche la futura sicurezza dell'intero abitato di Dimaro, considerando che eventi devastanti di questa portata potrebbero ripetersi entro i prossimi 50 anni. Tutti questi interventi a Dimaro richiederanno un anno e mezzo di lavoro, ma i primi risultati si potranno vedere già nel giungo del 2019.



La "Commissione maltempo" si riunirà nuovamente giovedì mattina per una visita all'Ufficio sistemi informativi della Provincia in via Trener a Trento.