Fugatti e Zanotelli hanno incontrato oggi la Commissione speciale di studio sulla tempesta Vaia
La Provincia acquisirà e metterà in sicurezza l'area devastata dal maltempo a Dimaro
Il paese della val di Sole colpito dalla eccezionale perturbazione del 29 ottobre 2018
La
Commissione speciale di studio presieduta
da Ivano Job (Lega), incaricata
dal
Consiglio di
valutare i danni causati dall'eccezionale perturbazione del 29
ottobre scorso e
le
conseguenti misure d'intervento, ha incontrato stamane il presidente
delle Provincia Maurizio Fugatti e
l'assessora
all'agricoltura,
foreste, caccia e pesca, Giulia Zanotelli. Assente
giustificato l'assessore
all'urbanistica, ambiente e cooperazione, Mario Tonina, oggi
impegnato
a
Belluno sul
tema Dolomiti-Unesco.
Per
il presidente
Job questo incontro con i vertici della Provincia rappresenta
il punto culminante del percorso
effettuato
dalla Commissione con le audizioni
di
questi mesi.
Zanotelli:
ora si ragiona sulla piantumazione e il recupero di prati e pascoli.
L’assessora
Zanotelli ha ringraziato la Commissione del lavoro svolto
coinvolgendo il territorio.
E
ha
ricordato
il
Piano d'azione messo in campo dalla Provincia coinvolgendo le ditte
trentine attive nel settore
del
taglio, del trasporto e della lavorazione del legno degli alberi
schiantati.
Ha
infine spiegato che oggi
i ragionamenti
riguardano anche
la prospettiva della
piantumazione dei
boschi rasi al suolo, ma anche del recupero
di prati e pascoli.
Zanin:
il ricorso a ditte anche non trentine è indispensabile.
Lucia
Coppola (Futura) ha chiesto chiarimenti sul problema
dell’insufficienza della manodopera locale per il recupero del
legname, per sapere se sia fondata la notizia del legname prima
esportato dal nostro territorio in Austria e poi rivenduto nel
Trentino a costi maggiorati con operazioni speculative.
Maurizio
Zanin, dirigente provinciale, ha risposto evidenziando che alla
fine quantità del legname schiantato supererà i 3 milioni di metri
cubi lordi provvisoriamente stimati. Non è infatti tenuto conto,
anche perché non era possibile, degli schianti sparsi nei boschi e
quindi non visibili. Il rischio riguarda ora gli attacchi parassitari
che questi alberi abbattuti e difficilmente recuperabili possono
subire. Zanin ha sottolineato che le ditte trentine hanno una
"capacità" massima di raccolta di 500.000 metri cubi di
legname all’anno, mentre la filiera locale del settore può
lavorarne fino a 800.000 metri cubi. massima quantità di legname che
queste aziende sono in grado di lavorare. Questo significa che le
ditte trentine con la manodopera attualmente in dotazione non sono in
grado di assorbire per intero il lavoro di taglio e trasformazione
del legname. Ecco perché è indispensabile che le amministrazioni
locali proprietarie ricorrano al supporto di ditte provenienti anche
da fuori provincia, che però – ha precisato Zanin – non sono
solo austriache ma anche italiane. In ogni caso la Provincia oggi
affianca le amministrazioni locali proprietarie e meno esperte nella
vendita anche “in piedi” del legname per una gestione adeguata di
queste attività.
Cesarini
Sforza: allertamento e prima emergenza hanno funzionato bene.
A
una domanda posta dal presidente Job in merito alle procedure
di allertamento e di prima emergenza adottate in occasione del
disastro di fine ottobre, Gianfranco Cesarini Sforza,
dirigente della prevenzione rischi della Provincia, ha risposto che
sono state seguite tempestivamente tutte le procedure previste, anche
perché già 3 giorni prima della perturbazione si sapeva che si
sarebbe verificato quest’evento.
Masè:
attenzione all'attacco dei parassiti.
Vanessa
Masè (Civica Trentina) ha chiesto chiarimenti sul rischio che il
legname schiantato subisca attacchi parassitari e sulle misure di
prevenzione che si possono attuare (ad esempio bagnando il
materiale).
Il
dirigente Zanin ha risposto che solo l'anno prossimo si
potranno rilevare le conseguenze negative degli attacchi portati dai
parassiti soprattutto alle piante a terra. Occorrono quindi
interventi tempestivi per la conservazione del legname non solo
perché non perda valore ma anche per proteggere il territorio. Zanin
ha ricordato comunque che le vendite del legname sono partite molto
bene arrivando a poco meno di un milione e mezzo di metri cubi. Per
ragioni tecniche legati alle capacità di taglio ed esbosco (al
massimo 300 metri cubi al giorno) si è scelto di vendere i lotti più
accessibili per il legname di pregio. Quanto alla conservazione, il
legname potrà rimanere più a lungo nei piazzali di fondovalle, dove
sarà adeguatamente bagnato e protetto così dai parassiti.
Marini:
raccordare la relazione della Commissione con il documento della
Giunta.
Alex
Marini (5 stelle) ha avuto conferma dal presidente Job che la
relazione finale recupererà i verbali di tutte le audizioni
effettuate con le memorie scritte consegnate dai soggetti ascoltati.
Marini ha chiesto di raccordare la relazione della Commissione
speciale con quella eventualmente prodotta dalla Giunta. Il
consigliere ha anche chiesto alla Giunta se la Provincia contribuirà
alla realizzazione del Centro di documentazione storico-geografica
del territorio trentino il cui allestimento a palazzo Alberti di
Rovereto è stato preannunciato in Commissione durante le audizioni e
finanziato con 100.000 euro dal Comune di Rovereto.
L’assessora
Zanotelli ha risposto che la Giunta metterà a punto un documento
finale sul tema della tempesta Vaia e assicurato che valuterà tutti
i progetti utili alla prevenzione di analoghi disastri futuri.
Job
ha aggiunto che anche la relazione della Commissione speciale di
studio, che potrebbe essere pronta a fine aprile, servirà a questo
scopo in quanto riporterà tutte le proposte emerse dai lavori di
questi mesi.
Rossi
sul problema dell'accoglimento delle domande per il ripristino dei
danni.
Ugo
Rossi (Patt) ha riproposto alcune domande che aveva formulato durante
i vari incontri della Commissione, pur senza pretendere – ha
precisato – di ottenere risposte immediate dalla Giunta. Giunta
alla quale ha riconosciuto il merito di aver predisposto un piano
d'intervento con una procedura che permette ai privati di ottenere il
risarcimento dei danni. Sul piano d'azione ha chiesto aggiornamenti
sullo stato di avanzamento delle iniziative programmate e sul numero
delle domande di risarcimento pervenute. Quanto agli interrogativi da
lui rilanciati Rossi ha chiesto, nell'ordine, se si conoscano i metri
cubi di legname schiantato tolti dai boschi dal disastro ad oggi, se
sui criteri fissati dalla Giunta per il risarcimento dei danni subiti
dalle attività turistiche e agricole (in questo caso per mancata
produzione) siano emerse criticità da parte degli operatori, se vi
siano dati del Soccorso Alpino circa gli infortuni causati dallo
stato dei boschi dopo la tempesta, e infine se la strada del
Manghen, danneggiata il 29 ottobre, sarà pronta per il passaggio del
Giro d'Italia previsto in maggio.
Rossi
ha anche chiesto alla Giunta di assegnare eccezionalmente anche agli
operatori turistici senza partita Iva (B&B) il contributo
provinciale del 75% sulla spesa sostenuta per il ripristino degli
immobili previsto a sostegno degli operatori turistici muniti di
partita Iva, interpretando i criteri in modo elastico. Alla domanda
dal consigliere De Col ha risposto che questi soggetti si collocano
già al di fuori dalle attività produttive e che il contributo
previsto nel loro casa arriva oggi al 50%.
Fugatti:
in settembre investiti 100 milioni di euro e ne avremo 220 nel
triennio.
Il
presidente Fugatti, dopo aver risposto positivamente alla
disponibilità a lui richiesta da Coppola perché Giunta presenti
tutti gli interventi attuati per l'emergenza maltempo con una seduta
ad hoc del Consiglio provinciale, si è complimentato con la
Commissione per il lavoro svolto "che – ha detto – è stato
di stimolo per l'attività delle strutture della Provincia". Ha
poi ricordato la positiva collaborazione con la precedente Giunta
provinciale all'indomani dell'evento. E ha preannunciato che nel
settembre prossimo, "la mole di risorse investite per gestire le
conseguenze del maltempo ammonterà ad un centinaio di milioni e
forse anche a qualcosa di più". "Se alla Provincia è
stato riconosciuto dal governo nazionale un intervento triennale di
circa di 220 milioni – ha aggiunto Fugatti – è stato perché le
nostre strutture hanno saputo gestire e rendicontare bene queste
risorse, che altrimenti sarebbero state assegnate ad altri
territori". Quanto alle domande di Rossi, il presidente ha
segnalato che risposte puntuali non si possono dare perché le
situazioni sono ancora evoluzione. "La Giunta – ha però
assicurato rispondendo a Marini – è disponibile a presentare un
documento finale complessivo sugli interventi messi in campo". e
ha infine garantito che strada del Manghen sarà riaperta in tempo
utile per l'appuntamento con il Giro d'Italia.
Sempre
per rispondere a Rossi è intervenuto anche Raffaele De Col,
dirigente incaricato della gestione degli interventi successivi
all'emergenza maltempo, ricordando che la Giunta ha introdotto la
possibilità di riconoscere fino al 100% dei costi sostenuti dai
privati per effettuare la perizia tecnica sui danni subiti. "Le
domande vengono tutte accolte se gli interessati presentano la
perizia redatta da un tecnico abilitato. E la procedura – ha
aggiunto – è stata estremamente semplificata per l’agricoltura.
Questo perché la Giunta ha deciso di procedere ad una forte
sburocratizzazione". Sullo stato di avanzamento degli interventi
previsti dal Piano d'azione, De Col ha annunciato che si è conclusa
l'istruttoria delle domande relative ai danni subiti dalle
automobili. E che sono invece costantemente monitorate le domande
riguardanti le abitazioni, le attività produttive e l'agricoltura,
per le quali ogni settimana si riunisce la commissione che segue
queste pratiche e tutte le richieste presentate dai cittadini e
accolte vengono pubblicate sul sito.
Fugatti
su Dimaro: la Pat acquisirà e metterà in sicurezza l'area del
disastro.
Il
presidente della Commissione Job ha chiesto un aggiornamento sugli
interventi della Provincia a Dimaro, località dove maggiori sono
stati i danni causati dal maltempo. De Col ha risposto che la prima
preoccupazione della Provincia ha riguardato la sicurezza del
territorio. Il Servizio competente sta progettando la sistemazione
definitiva del corso d’acqua all'origine dei danni arrecati al
paese. Sono state anche definite le aree che nel futuro non più
utilizzate per la residenzialità. Terzo: si è stimata la
possibilità di riutilizzare gli edifici danneggiati, 10 dei quali
saranno recuperati. In ogni caso la Provincia acquisirà tutta l’area
devastata dall'alluvione di fine ottobre, che sarà destinata
totalmente al verde e alla tutela del territorio. Questo per
garantire anche la futura sicurezza dell'intero abitato di Dimaro,
considerando che eventi devastanti di questa portata potrebbero
ripetersi entro i prossimi 50 anni. Tutti questi interventi a Dimaro
richiederanno un anno e mezzo di lavoro, ma i primi risultati si
potranno vedere già nel giungo del 2019.
La
"Commissione maltempo" si riunirà nuovamente giovedì
mattina per
una visita all'Ufficio sistemi informativi della Provincia in via
Trener a Trento.