Il presidente Dorigatti oggi pomeriggio a Religion Today Filmfestival
L'autonomia è il modello per estinguere i conflitti
Dorigatti durante il suo intervento
Ha
discusso anche di autonomie, autogoverno e ruolo dei territori, il
20° Religion Today Filmfestival di Trento. L’ha fatto oggi
pomeriggio a palazzo della Regione, con una tavola rotonda cui ha
preso parte anche il presidente del Consiglio provinciale, Bruno
Dorigatti. Va detto che una rassegna simile a quella trentina si
svolge anche in Catalogna e si chiama Mostra de Cinema Espiritual:
un’affinità che ha suggerito con naturalezza un momento di
confronto internazionale sul tema comune di Trento e di Barcellona,
quello dell’assetto istituzionale autonomistico, com’è noto
fortemente sotto stress in questa fase in Catalogna.
Il
presidente Dorigatti ha aperto l’incontro, spiegando di provenire
dall’aula dell’assemblea legislativa regionale, che ha approvato
una mozione sul tema del referendum autonomistico in Veneto e
Lombardia. Tema caldo, insomma, quello degli assetti di governo del
territorio, che gli Stati decidono di coltivare e promuovere.
Dorigatti ha ricordato che a Trento si lavora da oltre un anno – in
seno alla Consulta per lo Statuto – attorno alla declinazione di
questa problematica, vista in rapporto con la possibile riforma dello
Statuto regionale. Centralità della persona, rispetto e promozione
della diversità, da considerare una ricchezza: questi secondo
Dorigatti devono essere i criteri ispiratori di fondo. L’autonomia
come modello utile per evitare i conflitti, non a caso studiato
perfino dai tibetani. Oggettivamente questo regime speciale delle
istituzioni locali ha permesso di costruire benessere diffuso nella
nostra terra, dagli anni Cinquanta ad oggi, sulla scorta di un
background millenario, che affonda le radici fino ai Patti gebardini
e alla nascita della Magnifica Comunità di Fiemme. Naturalmente i
tempi cambiano e si affacciano nuove sfide, portate ad esempio dalla
moltitudine di uomini che qui arrivano da terre lontane. Una sfida
decisiva è quella di gestire le tensioni territoriali senza
incrinare la coesione europea.
Il
presidente ha voluto evidenziare che il Consiglio provinciale da anni
si è dotato significativamente del Forum per la pace e i diritti
umani. Ha anche affrontato il nodo discusso in Consulta della
possibile menzione – nel ventilato preambolo dello Statuto –
delle radici cristiane proprie della nostra regione. Per Dorigatti
bisogna guardarsi dalle forzature e attenersi rigorosamente al
principio del libero credo in libero stato, per evitare di innescare
nuove tensioni e contrapposizioni.
Al
tavolo di oggi doveva partecipare anche il direttore generale degli
affari religiosi della Generalitat de Catalunya. Enric Vendrelli
Aubach ha ritenuto che non fosse il momento di lasciare Barcellona e
ha inviato una lettera. In essa spiega che l’autonomia catalana -
sancita dalla Costituzione spagnola del 1978 – è stata sempre più
interpretata dal governo centrale come mero decentramento
amministrativo. Questa – ha scritto il direttore - è l’origine
delle tensioni attuali, del referendum per l’indipendenza, della
scelta di andare avanti verso la secessione. Madrid continua a
reiterare gli ultimatum e minaccia addirittura di revocare
l’autonomia, al punto che il prossimo futuro è davvero un punto di
domanda.