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07/06/2018 - In aula o in commissione

Gestione del lupo: sì dell'aula alla mozione dell'UpT e alla procedura d'urgenza per il ddl di Giunta

Conclusi stamane in anticipo i lavori del Consiglio provinciale

Gestione del lupo: sì dell'aula alla mozione dell'UpT e alla procedura d'urgenza per il ddl di Giunta

In allegato, l'ordine del giorno con i temi e i testi in discussione

Gestione del lupo: sì dell'aula alla mozione dell'UpT e alla procedura d'urgenza per il ddl di Giunta
​​Il Consiglio provinciale ha concluso in anticipo la sessione di giugno, esaurendo stamane anziché nel pomeriggio gli ultimi punti all'ordine del giorno, con l'approvazione – avvenuta dopo una lunga discussione e la votazione per parti separate chiesta dal Pd – della mozione proposta da De Godenz (UpT) sulla gestione del lupo. Poi l'aula ha approvato una mozione di Civettini (Civica Trentina) per il sostegno alle attività commerciali e multiservizio nelle zone svantaggiate e ne ha respinto una di Degasperi (5 stelle), che chiedeva di installare sul tetto dell'acciaieria di Borgo apparecchiatura dedicate al controllo delle emissioni inquinanti. È passata infine rapidamente la richiesta di adottare la procedura d'urgenza per l'esame del disegno di legge proposto dalla Giunta sulla gestione di orsi e lupi. Il testo sarà ora affidato alla Terza Commissione e potrà quindi approdare in aula nella prima seduta utile, prevista il 3, 4 e 5 luglio. In apertura Bezzi ha espresso solidarietà al collega Kaswalder preso di mira oggi dai giornali del Trentino a causa del “giustizialismo manettaro di una certa sinistra che – ha detto l'esponente di FI – ha enfatizzato una sua imprecazione”.


Gli impegni del dispositivo.

La mozione, completamente riscritta da De Godenz, sottoscritta anche dai colleghi Tonina e Passamani dell’UpT, è stata approvata dopo un lungo dibattito e con un voto per parti separate chiesto dal Pd, i cui consiglieri si sono astenuti sul punto che esprimeva un giudizio positivo sul ddl della Giunta prima ancora dell'esame del provvedimento in Commissione e che l'aula discuterà a inizio luglio. Il testo impegna la Giunta in cinque direzioni: ad individuare ulteriori azioni a livello provinciale da intraprendere per evitare che gli allevatori, gli imprenditori turistici e tutti i frequentatori del sistema montuoso alpino, subiscano danni come quelli di questi giorni al patrimonio aziendale a causa della presenza del lupo sul territorio; a valutare adeguati interventi per il contenimento della specie al fine di ridurre al minimo i danni causati da attacchi dei lupi al patrimonio zootecnico, come proposto dal ddl 230 appena presentato dalla Giunta; a proseguire con efficacia le scelte già adottate dall’esecutivo per l’informazione e la prevenzione, favorendo il coinvolgimento delle amministrazioni locali, il funzionamento dei tavoli di confronto con le parti economiche e sociali già istituiti nonché la messa a disposizione di adeguate opere di prevenzione; la definizione di un disegno organizzativo di carattere generale (progetto provinciale per la prevenzione dei danni da lupo) ed il finanziamento di progetti ad hoc per la salvaguardia dei pascoli (progetti sperimentali come ad esempio quello della Magnifica Comunità di Fiemme e del Demanio forestale di Campo Brun); ad una collaborazione stretta con la Provincia di Bolzano sia sul piano politico che su quello tecnico; e infine a trasmettere alla commissione consiliare competente entro due mesi dall’approvazione di questa mozione, una relazione sulle iniziative adottate per attuare questi punti.


La discussione.

Mario Tonina (UpT) ha spiegato le ragioni per cui il suo gruppo non intende ritirare la mozione come chiesto ieri da Savoi. “Noi di questi temi ci siamo sempre fatti carico fin dal 2015 – ha ricordato – per dare un contributo all’assessore su questo che sta diventando un grosso problema”. Durante un’intervista, ha ricordato Tonina, un allevatore ha ricordato che per il lupo le mucche o vengono sbranate o non fanno più latte. Il lupo suscita quindi preoccupazione negli allevatori che sono sempre più demotivati e non vogliono più esporre in particolare le vitelle agli attacchi del predatore. Il consigliere ha ricordato che l’UpT il 9 giugno del 2017 aveva già presentato una mozione per sollecitare misure specifiche come il trasferimento o l’abbattimento del lupo, vista l’inefficacia delle misure preventive. Il rischio altrimenti è che nei prossimi anni i pascoli e gli alpeggi siano abbandonati. Nessuno, né la maggioranza né la minoranza, ha concluso Tonina, vuole questo. Due anni fa i massimi esperti del settore avevano individuato 21 azioni, tra le quali anche il “prelievo”, per il contenimento dei danni causati dal lupo. Tonina ha citato anche le dichiarazioni di Reinhold Messner sulla necessità di trovare il giusto equilibrio per proteggere le attività zootecniche e le persone desiderose di vivere senza paura in montagna.

Gianfranco Zanon (PT), favorevole alla mozione, ha osservato che sembra quasi che proprio ora a pochi mesi di distanza dalle elezioni del 21 ottobre la maggioranza si sia svegliata e voglia correre ai ripari di fronte all'aggravarsi del problema lupo.

Rodolfo Borga (CT) ha evidenziato che la mozione e il ddl della Giunta mostrano come in articulo mortis la maggioranza con un colpo di teatro voglia abbracciare un cavallo di battaglia dell’opposizione. Per Borga la mozione De Godenz è condivisibile “ma – ha chiesto – chi ha governato fino ad oggi? Pippo, Pluto, Topolino o la Giunta da voi sostenuta?”. Proprio sollecitando ulteriori interventi la mozione dimostra che evidentemente la Giunta fino ad oggi non ha supportato adeguatamente gli allevatori. E che il giudizio dell’UpT sulla gestione del lupo da parte della Giunta non è positivo. Borga ha preannunciato la non partecipazione di Civica Trentina al voto.

Nerio Giovanazzi (AT), pur preannunciando il proprio voto a favore ha rammentato i numerosi provvedimenti presentati in questa legislatura sui temi dell’orso e del lupo. Lupo che, alla fine, ci si è resi conto che causava molti più danni dell’orso, non nei confronti delle persone ma degli allevamenti. Anche per Giovanazzi la proliferazione del lupo metterà a rischio la permanenza degli allevatori di montagna. La mozione dimostra l’inerzia della Giunta nei confronti del problema e le iniziative non adottate per contenere i lupi sul nostro territorio. Bisognerebbe che la Giunta avesse il coraggio di compiere una scelta chiara su questo tema, che preveda anche i prelievi.

Graziano Lozzer (Patt) ha sottolineato l'esigenza di non reagire solo con paura al problema del lupo. Si tratta allora per Lozzer di attendere la legge provinciale e di preoccuparsi intanto della custodia del bestiame, magari anche assumendo personale che accudisca agli animali con possibili benefici per l’occupazione.

Giacomo Bezzi (FI) ha messo in luce che il problema è politico e che per questo non parteciperà al voto sulla mozione, riservandosi di intervenire sul ddl che arriverà in aula tra un mese. A suo avviso il ddl della Giunta poteva essere presentato prima mentre è stato proposto nel momento ritenuto politicamente più opportuno.

Pietro De Godenz (UpT) nella sua replica ha ringraziato la Giunta per il parere favorevole e lamentato la piega da campagna elettorale presa dalla discussione, come se il suo gruppo non si fosse occupato fin dall’inizio del problema, anche proponendo in tempi non sospetti (quattro anni fa) progetti sperimentali accolti dall’esecutivo. Ha poi preannunciato che l’Upt approverà sicuramente il ddl della Giunta. A Borgonovo Re il consigliere ha detto che non è solo con i rimborsi che si può pensare di intervenire, perché per un allevatore veder ucciso il proprio vitello genera una situazione intollerabile. Il problema del lupo è un’urgenza trasversale a tutte le forze politiche, perché è in gioco la sicurezza del territorio.

Alessandro Savoi (Lega), preannunciando la sua non partecipazione al voto, ha detto di non dubitare della buona fede dell’UpT e ha anche protestato perché nell’ottobre 2010 la Lega aveva presentato un’analoga mozione, nella quale si lanciavano gli stessi allarmi e si chiedevano alla Giunta i medesimi impegni, ma mozione subì la secca bocciatura dell’esecutivo e della maggioranza. Nulla è stato fatto da 10 anni su questo tema. "Arrivate in ritardo – ha concluso Savoi – perché sono state le minoranze a chiedere scelte diverse da quelle fallimentari compiute dalla Giunta in questi anni”.

Borga (CT) ha osservato che, mozione o no, “un’idea sull’argomento gli allevatori, che non sono dei bambini, se la sono già fatta”. “Interessante” secondo il consigliere l’ipotesi di Lozzer che il problema del lupo potrebbe portare alla creazione di posti di lavoro per la custodia del bestiame. “Certo – ha commentato – anche la delinquenza crea posti di lavoro nelle forze dell’ordine, ma i problemi vanno risolti".

Giovanazzi (AT), favorevole alla mozione, ha giudicato “provocatorio” l’intervento di Lozzer. I consiglieri della maggioranza che avevano prospettato una possibile convivenza con il lupo, oggi abbracciano una posizione opposta per difendere gli allevatori, ma questa posizione è la stessa finora sostenuta solo dalle minoranze.

Marino Simoni (PT) pur osservando che questo argomento è divisivo, ha preannunciato il voto favorevole del suo gruppo. Per difendere gli allevatori dal lupo è giusto a suo avviso che la Giunta chieda di riportare in capo ai territori la gestione dei grandi carnivori. Questi predatori sono ormai per Simoni “un patrimonio delle Alpi”. Occorre quindi adottare politiche che anche su questo tema favoriscano il mantenimento delle attività nei territori di montagna, "rafforzando in tal modo l’autonomia”.

Gianpiero Passamani (UpT) ha ricordato che lo scopo della mozione è la salvaguardia del territorio perché possa essere vissuto e frequentato da tutti. Per risolvere il problema la gente non va allontanata dalla montagna come hanno fatto Veneto e Lombardia.

Claudio Cia (Misto) ha voluto dimostrare che in vista delle elezioni e per pura campagna elettorale la maggioranza è arrivata perfino ad inventarsi l’utilizzo delle sale operatorie chirurgica e di ortopedia pur di garantire l’apertura del punto nascita di Cavalese. Il risultato è la riduzione del 70% delle attività chirurgiche dell’ospedale.

Per Bezzi (FI) la pezza messa sull’ospedale di Cavalese è peggio del buco. A suo avviso De Godenz “rischia di prendersi legnate dagli allevatori che non sono certo contenti di quel che è stato fatto per la tutela della loro attività”. Ha poi replicato a Passamani circa l'elevata frequentazione della montagna sia in Veneto che in Lombardia.

Giuseppe Detomas (Ual) ha confessato che quando il lupo non c’era si stava benissimo e nessuno ne sentiva la mancanza. Le valli alpine come quella di Fassa – ha proseguito – per evitare lo spopolamento si sono consegnate ad una monocultura turistica, ma in questi anni alcuni giovani hanno aperto stalle per ritornare all’attività agropastorale. Scelta di vita quasi eroica che ora però la presenza del lupo sta mettendo in crisi. Per questo la Provincia secondo Detomas deve mettere un freno alla proliferazione del lupo presente con tre branchi nella sola Val di Fassa. Non bastano per il consigliere dell'Ual gli indennizzi per chi vive di zootecnia, perché questo mortifica l'attività e ne impedisce la sopravvivenza. Giusto per Detomas legiferare su questo tema nella logica di un’autonomia dinamica, che punti ad ampliare le competenze.

Alessio Manica (Pd) ha ripreso il richiamo di Simoni al “patrimonio delle Alpi” costituito anche dai grandi carnivori. "Se i lupi e gli orsi sono un patrimonio – ha osservato – non sono solo un problema ma anche un’opportunità". Ecco allora che il ddl è per Manica un’occasione importante e si è quindi augurato una discussione approfondita del provvedimento in Commissione. Sarà importante a suo avviso dare un segnale di dinamicità della nostra autonomia su questo tema. Manica ha concluso preannunciando il voto favorevole del Pd alla mozione con un appunto: la richiesta di voto per punti separati del dispositivo di cui non è condiviso il punto 2 “che sembra un giudizio positivo sul ddl prima ancora che venga discusso in aula”.

Walter Kaswalder (Misto) si è detto dispiaciuto per il fatto che il testo originario della mozione sia stato edulcorato, perché evidenziava il rischio causato dal lupo anche per l’incolumità delle persone. Andando avanti di questo passo la situazione è destinata a peggiorare e secondo il consigliere la delega per la gestione dell'animale andava chiesta prima al governo amico, non adesso. Su questo tema, ha concluso, sta emergendo una spaccatura tra l’UpT, formazione vicina alle valli, e il Pd che è invece un partito di città.


L’intervento del presidente Rossi e le reazioni delle minoranze.

Il presidente Rossi è intervenuto con alcune considerazioni di carattere politico. La mozione delinea a suo avviso impegni precisi per la Giunta che in parte si sovrappongono a quelli previsti dal disegno di legge. Quanto ai toni da campagna elettorale, ha aggiunto Rossi, "oggi assistiamo a ministri che girano per le piazze a dire che sono sempre vicini alle forze dell’ordine. C’è da chiedersi se questa non sia campagna elettorale. Sembra che oggi in quest’aula vi sia una parte sola che fa campagna elettorale, mentre non è così". In secondo luogo il presidente ha chiarito cosa significa su questo tema governare un’autonomia. "Significa – ha spiegato – agire allo stesso modo sia con un governo colorato in un certo modo sia con un governo colorato in un altro modo. Come ha fatto la Giunta provinciale che tutti e due i governi nazionali ha cercato di esercitare le sue prerogative, anche pagandone le conseguenze dopo aver deciso di eliminare un esemplare pericoloso di orso. Allora esercitammo le nostre prerogative". Rossi ha poi ricordato la richiesta di una norma di attuazione inoltrata il 4 agosto 2015 per chiedere di ampliare le competenze della Provincia sulla gestione dei grandi carnivori, orso e lupo, attraverso un'apposita norma di attuazione. La Commissione dei 12 elaborò la norma, che poi fu bloccata dal governo nazionale in disaccordo con la parte riferita al lupo. Tutto alla fine si arenò ma questo per Rossi dimostra che la Giunta aveva portato avanti coerentemente la richiesta anche di poter abbattere i lupi anche con il governo precedente a questo.

Walter Viola (Patt) ha osservato che il ddl della Giunta cerca di fare chiarezza su questo tema, mentre la mozione dice con prudenza cose assolutamente ragionevoli in un campo in cui la prudenza non è mai troppa se davvero si vuole tutelare chi lavora sulle montagne del Trentino, fortunatamente ancora abitate e vissute. Viola ha aggiunto che se anche sul tema del lupo le posizioni fossero mutate, “solo gli stupidi non cambiano mai idea. E ad una politica responsabile spetta il compito di rispondere ai problemi".

Filippo Degasperi (5 stelle) ha evidenziato come questa mozione cerca di mettersi nella scia dell’esito delle elezioni del 4 marzo, essendo evidente il tentativo di cambiare atteggiamento sul problema lupo. Quanto al problema della paura evocata da Lozzer come un rischio per il nostro turismo, secondo Degasperi i turisti oggi non sembrano particolarmente preoccupati della presenza del lupo visto le loro presenze da record in Trentino nel 2017. Genera invece sicuramente paura chi in quest’aula parla del pericolo che il lupo costituirebbe per i turisti. Quanto alla mozione, per Degasperi ha il difetto di non indicare alla Giunta impegni precisi, ma solo un atto di fiducia nell'esecutivo, visto che gli abbattimenti sono già previsti in certi casi previo parere dell’Ispra e autorizzazione del Ministero. Quali altre azioni si prevedono allora? La mozione appare fumosa, non dice nulla e si limita ad esprimere vicinanza agli allevatori.

Savoi (Lega) ha ribadito che la Giunta Rossi ha fallito su questo punto per l’innaturale matrimonio tra il Patt e la sinistra, che hanno valori differenti. I progetti orso e lupo, secondo l’esponente leghista, sono l’emblema di questo fallimento politico degli autonomisti, che non hanno saputo difendere dalla sinistra i valori dei trentini. Questa Giunta, ha concluso, è falsamente autonomista.

Anche Bezzi (FI) ha ricordato una sua mozione di qualche tempo fa, respinta in aula, sugli orsi problematici che il consigliere proponeva di rinchiudere in un parco tematico. Per Bezzi Giunta e maggioranza potevano proporre questo ddl qualche anno fa in modo meno strumentale e quando avevano un governo amico. "La vostra coalizione – ha concluso – non è un’alleanza per il Trentino ma per autorottamarvi".


​LE ULTIME DUE MOZIONI


Claudio Civettini (Civica Trentina), mozione approvata

prevede di istituire "zone franche" fiscali

nei Comuni a maggiore rischio spopolamento

La mozione, approvata all'unanimità (30 voti), il cui dispositivo è stato completamente sostituito da Civettini d’intesa con l’assessore Olivi a nome della Giunta, impegna la Provincia in due direzioni: a coordinare in termini di programmazione e di risultati gli interventi finora messi in campo a sostegno della presenza e valorizzazione di attività commerciali e di pubblico esercizio in aree montane e svantaggiate, qualificate dall’erogazione di ulteriori servizi necessari alla comunità; e con riferimento alle zone di montagna con maggiori difficoltà, ad approfondire la possibilità di introdurre delle agevolazioni fiscali limitatamente ai tributi locali di competenza legislativa provinciale, per finalità di coesione e sviluppo territoriale.

L’assessore Olivi ha ricordato che la Commissione europea ha riconosciuto alle circa 200 attività multiservizi sostenute dalla Provincia la qualifica di Sieg (Servizi di interesse economico generale), per cui se un’attività è collocata in un contesto fragile e hanno una finalità di coesione possono ottenere anche aiuti in deroga a livello fiscale. Massimo Fasanelli (Misto), d’accordo con la mozione per contrastare lo spopolamento delle aree di montagna e salvaguardare l’ambiente, ha ricordato di aver chiesto l’utilizzo dell’azione 19 (lavoratori del Progettone) per garantire l’erogazione di servizi nelle comunità più svantaggiate del territorio. Il problema dei contributi per Fasanelli è che "poi vanno in tassazione", per cui questa non può essere una soluzione a lungo termine. Nella sua replica Civettini ha auspicato che tutte le politiche per le zone svantaggiate siano inserite in un contenitore unico in modo da renderle un’opportunità.



Filippo Degasperi (5 Stelle), mozione respinta

per l’installazione di impianti di controllo

sul tetto dell'acciaieria di Borgo Valsugana

La mozione di Degasperi, respinta con 8 sì, 19 no e tre voti di astensione, voleva impegnare la Giunta ad integrare i sistemi di controllo dell'acciaieria di Borgo con l'installazione di deposimetri sul tetto dello stabilimento per analizzare dal punto di vista chimico, morfologico e dimensionali delle polveri diffuse con l'attività dell'impianto. Un sistema di monitoraggio, ha ricordato Degasperi, chiesto a Sava nel recente riesame dell'autorizzazione integrata ambientale e richieste dal sindaco di Borgo.

L’assessore Gilmozzi ha motivato il parere negativo della Giunta precisando che il Comune ha proposto l’installazione dei deposimetri, ma l’Appa ha avviato un progetto per una verifica ancor più puntuale delle polveri, progetto che è in corso. Per questo si è deciso di attendere l’esito dell'indagine dell'Appa. Il 21 settembre 2017 alla conferenza dei servizi dove si è parlato anche della proposta di installare i deposimetri, l’Appa ha informato che erano in corso queste indagini sulle emissioni che condizionano la qualità dell’aria. Per questo il sindaco di Borgo ha deciso di non chiedere l’installazione dei deposimetri in attesa della conclusione dello studio dell’Appa sulle polveri. Ora lo studio dell'Appa è ultimato ed è in corso la redazione della relazione conclusiva. Gli esiti saranno condivisi con il Comune e il servizio ambiente della Provincia adotterà le azioni conseguenti e necessarie per rimuovere le cause dell’inquinamento che emergeranno dall’indagine. Saranno installate in tal senso due cappe per convogliare il refluo prodotto dall’impianto dentro filtri da cui sarebbe completamente abbattuto. Il fenomeno è quindi sotto monitoraggio dell’Appa ed è già prevista la posa di due potenti filtri, per cui la questione dei deposimetri è abbondantemente superata. Le soluzioni proposte al problema dell’inquinamento sono infatti molto più incisive. Ecco perché Gilmozzi ha concluso ricordado di aver chiesto a Degasperi il ritiro dell’interrogazione.

Richiesta respinta da Degasperi che, pur sapendo dello studio dell'Appa, si è detto convinto che i deposimetri, essendo strumenti in grado di fornire informazioni importanti per la salute, potrebbero aggiungersi alla soluzione prospettata con i filtri. Non si tratta a suo avviso di apparecchi alternativi ma complementari che si dovrebbero installare se davvero si vuole fare di tutto per tutelare la salute dei cittadini.

L’assessore Gilmozzi ha replicato ricordando che i deposimetri possono solo verifcare l’effetto dei depositi e l’andamento direzionale delle polveri verso Borgo Valsugana. Lo scopo di questi strumenti è sufficientemente coperto dallo studio che Appa sta attuando. Inoltre le polveri saranno convogliate completamente dentro i due camini. Per questo non ha senso installare anche i deposimetri. E ha quindi ribadito il no alla mozione.


Approvata la procedura d'urgenza per il ddl sulla gestione di lupi e orsi.

Prima di concludere la seduta, il Consiglio ha approvato con 29 voti a favore e l’astensione di Kaswalder (Misto) la procedura d’urgenza per l'esame del ddl 230. Il testo, ha ricordato il presidente Dorigatti, potrà così essere discusso in aula nella seduta del 3, 4 e 5 luglio. Il presidente della Giunta Rossi ha spiegato che all'origine della vicenda c'era la norma di attuazione richiesta dalla Giunta nel 2015 e sulla quale la Commissione dei 12 aveva lavorato senza ottenere poi il recepimento da parte del governo per la parte relativa al lupo. "L’urgenza, ha evidenziato Rossi, c’era anche allora ma il rallentamento subito dall'iter ha reso impossibile utilizzare la norma di attuazione e ka Giunta ha quindi adottato la seconda via, presentando questo ddl urgente sull’alpicoltura, che prevede un parere dell’Ispra a garanzia delle misure da adottare.










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