Consiglio provinciale in AUla: si è discusso anche di Valdastico e adolescenti tossicodipendenti
Il question time della seconda sessione di ottobre. No alla mozione di Degasperi su Serodoli
Nella foto, Federico Samaden. In allegato, l'ordine del giorno
La
seconda sessione di ottobre del Consiglio provinciale, iniziata oggi
e che impegnerà l’Aula fino a giovedì, si è aperta stamane con
il question time. Eccone una sintesi.
Filippo
Degasperi (5 Stelle)
Acciaieria,
quali
sanzioni
per
le emissioni?
Degasperi
ha chiesto quali sanzioni siano state applicate all’Acciaieria di
Borgo in seguito alle mancate comunicazioni al Sava verificate
dall’Appa e riguardanti emissioni anomale emerse in seguito a
filmati realizzati dall’associazione Valsuganattiva. Inoltre,
l’esponente di 5 Stelle ha chiesto di sapere se ci sono stati
altri riscontri in base all'ulteriore serie di filmati consegnati da
Valsuganattiva all’Appa e se è intenzione o meno consentire
l'accesso alla documentazione da parte del soggetto grazie al quale
Appa è stata messa a conoscenza delle violazioni.
La
risposta. L'assessore Tonina ha
premesso che la Giunta ha avuto recentemente incontri con i
rappresentanti Valsugana attiva insieme alla collega Segnana. Nel
giugno 2018 è stata contestata una mancata comunicazione della
società su fatti accaduti tra l'ottobre 2017 e il gennaio 2018. La
società ha poi fatto pervenire elementi in sua difesa e per questo
non sono ancora scattate le sanzioni. In seguito è emerso un solo
evento emissivo non segnalato al Sava per il quale è stato attivato
un altro procedimento sanzionatorio. Ed è stata anche informata
l'autorità giudiziaria. Quanto agli ultimi filmati depositati sono
in corso le relative verifiche e pertanto non sono ancora stati
avviati procedimenti sanzionatori. Quanto al diritto di accesso di
Valsuganattiva alla documentazione,, questo va contemperato con il
diritto alla privacy della società. La contestazione del diniego
all'accesso, Appa ha chiesto un parere all'autorità competente per
verificare quali siano gli interessi da far prevalere. A tale
richiesta non è stato ancora dato riscontro.
La
replica. Degasperi ha osservato
che è abbastanza singolare che chi ha avviato l'istruttoria venga
poi escluso dal procedimento e si vadano a cercare non i motivi per
consegnare i documenti ma gli appigli fragili per evitare di far
sapere ai cittadini quale sia lo stato dell'arte e del loro impegno
sul territorio. Anche in questo caso la Giunta mette nell'ovatta
tutto perché la palla passa agli avvocati. Da un lato dice di volere
il dialogo ma dall'altro le risposte latitano. La domanda è: si
vuole aspettare o accettare che Valsuganattiva continui ad operare?
Inoltre non si è ancora arrivati all'ingiunzione per le sanzioni ma
dopo 5 anni la procedura non si potrà più portare avanti.
Lucia
Coppola (Futura)
Quale
strategia
per
contrastare
la
tossicodipendenza?
Lucia
Coppola ha chiesto alla Giunta con quale strategie intenda affrontare
la grave emergenza della tossicodipendenza che non conosce battute
d’arresto soprattutto tra i minori.
La
risposta. Il presidente Fugatti
ha risposto ricordando che la Giunta si è interessata del problema
fin dall'inizio, considerando il fenomeno tale da richiedere per la
Provincia un assetto da vero e proprio stato di guerra. Per questo
l'esecutivo ha incaricato Federico Samadem di studiare una strategia
adeguata per affrontare la situazione con interventi educativi e non
solo repressivi. La problematica, ha proseguito Fugatti, è frutto
anche di una scellerata comunicazione orientata alla liberalizzazione
di alcune sostanze. Si tratta allora di ripristinare una
comunicazione che dica la verità spiegando che tutte le droghe
uccidono. Riabilitazione, cura e reinserimento sono indispensabili
mettendo un campo un grande sforzo culturale ed organizzativo che
coinvolga tutta la comunità. La Giunta auspica quindi una
condivisione di questa strategia a tutela dei nostri figli.
La
replica. Coppola ha detto che
la risposta del presidente fa pensare a un'attenzione particolare nei
confronti dei consumatori per il loro recupero e reinserimento nella
società. Si è anche augurata che la parte repressiva riguardi gli
spacciatori e chi sta sopra di loro, perché alla base di questa
disgrazia dell'umanità stanno interessi economici e la malavita
organizata anche nella nostra provincia.
Sara
Ferrari (Pd)
Sul
Cibio
quali
disegni
ha
la Giunta?
Sara
Ferrari ha chiesto alla Giunta quale disegno si stia mettendo in
campo per il Cibio, un’eccellenza riconosciuta a livello
internazionale. Il Cibio, ha ricordato, ha un crescente bisogno di
spazi e la soluzione individuata sembrava quella, concordata tra
Università e Comune di Trento, dell’edificio della Motorizzazione
civile. Scelta che ora sembra messa in discussione e che ha aperto un
contenzioso tra Trento e Rovereto, tra collina e città dal quale
manca la Giunta che dovrebbe esprimere un disegno complessivo.
La
risposta. L'assessore Spinelli
ha risposto riconoscendo il valore del Cibio giudicato una realtà di
eccellenza del Trentino e anche la necessità che non ha ancora
trovato soluzioni, di trovare spazi più adeguati per favorire la
contaminazione tra attività di ricerca e attività più vicine al
mercato. Proprio a questo scopo e anche per creare posti di lavoro,
l'assessorato ha proposto di mettere a disposizione il parco
tecnologico di progetto Manifattura. Dopo quasi un decennio di
mancate decisioni il parco tecnologico permetterebbe di avere la
nuova sede entro il giugno del 2020. D'altra parte si ritiene
imprescindibile che anche l'università di Trento effettui le sue
valutazioni. Il dibattito sull'argomento è comunque salutare per
l'individuazione di strategie di sviluppo del nostro territorio.
La
replica. Ferrari ha ringraziato
per la risposta che appare chiara nell'individuazione della sede
presso la Manifattura. Quanto alla mancata decisione circa l'utilizzo
dell'area di Piedicastello, La consigliera ha ricordato che questa
dipende dal Prg comunale in fase di ultimazione. E ha auspicato che
la questione della nuova sede del Cibio sia comunque risolta d'intesa
con l'università di Trento.
Paolo
Ghezzi (Futura)
Accoglienza:
cosa
fa la Giunta
per
i 200 disoccupati?
Ghezzi
ha chiesto al presidente della Giunta e all’assessore al lavoro
quando intendano riconvocare il tavolo per comunicare che cosa hanno
in concreto intenzione di fare per i circa 200 disoccupati, trentini
e in gran parte giovani, del settore accoglienza creati dalle scelte
del governo provinciale.
La
risposta. L'assessore Spinelli
ha risposto ricordando che nel giugno scorso la Giunta aveva
convocato il tavolo tecnico relativo agli operatori dell'accoglienza
presenti i sindacati e i datori di lavoro. Questo per raccogliere
tutti i dati sui lavoratori licenziati e a rischio. Ad oggi di tutti
loro ne restano disoccupati 19, convocati per essere ricollocati
dall'Agenzia del lavoro. Di questi all'incontro dell'Agenzia se ne
sono presentati 12. Sono ora in fase di verifica le esigenze e le
competenze personali e professionali di ciascuno. Si propone anche il
servizio specialistico di inserimento lavorativo. Ad oggi 3
lavoratori hanno intrapreso il percorso presso il centro per
l'impiego e il tavolo tecnico è già stato riconvocato l'8 novembre
presso l'Agenzia del lavoro.
La
replica. Ghezzi ha preso atto
con piacere che i numeri sono stati ridimensionati anche se resta da
vedere che accadrà ai 93 lavoratori a rischio.
Luca
Guglielmi (Fassa)
Quando
è previsto
il
fine lavori del cantiere
in
zona Cernadoi?
Il
consigliere chiedeva quali siano le tempistiche per il “fine
lavori” del cantiere in zona Cernadoi e di ripristino della stessa
area nella frazione di Alba di Canazei, aperto da diversi anni,
lavori commissionati dal Servizio Bacini Montani della Pat per la
sistemazione idraulico-forestale del Rio Cernadoi.
La
risposta. L'assessora Zanotelli
ha ricordato che l'intervento è finalizzato alla riduzione del
pericolo sul rio Cernadoi in modo da prevenire i fenomeni valanghivi
rischiosi anche per l'abitato. Di qui la lunghezza richiesta per
completare i lavori. Quelli conclusivi, ha spiegato Zanotelli, non
sono stati realizzati perché gli addetti di zona sono stati
impegnati negli interventi urgenti che si sono resi necessari degli
ultimi mesi, inclusi quelli richiesti dalle conseguenze della
tempesta Vaia. I lavori, ha concluso, riprenderanno la prossima
primavera in modo da ripristinare l'area per la stagione estiva.
Paola
Demagri (Patt)
Perché
non procedono
gli
scavi previsti dai lavori
per
il Liceo Russel di Cles?
La
consigliera chiedeva, come già fatto con una sua interrogazione che
non ha ancora ottenuto risposta, perché non procedono i lavori di
scavo che dovevano terminare il 19 settembre scorso, previsti dal
progetto esecutivo per la realizzazione della nuova succursale del
Liceo Bertrand Russel di Cles, atteso da 20 anni.
La
risposta. Il presidente
Fugatti ha ricordato che nell'area era stato riscontrato il
superamento di limiti di concentrazione di inquinamento del suolo.
Per questo dopo la consegna solo parziale dei lavori nel giugno
scorso, il 16 settembre sono stati presentati i dati finalizzati al
progetto di bonifica dell'area. Dati che sono stati forniti anche
all'Appa. I lavori di scavo per l'approntamento dell'area inizieranno
il mese prossimo.
Lorenzo
Ossanna (Patt)
Quando
partirà il programma
di
interventi informativi anticarie
nelle
strutture per l’infanzia?
Il
consigliere chiedeva se si intenda attivare e quando un programma di
interventi informativi per la prevenzione delle carie nei primi anni
di vita presso le strutture a servizio dell’infanzia proposto da un
gruppo di lavoro interdisciplinare creato dall’Apss.
La
risposta. L'assessore Segnana
ha ricordato che nella nostra provincia l'attenzione va mantenuta
alta perché solo il 70% dei bambini risulta esente da carie mentre
la percentuale dovrebbe risultare del 90%. Per questo l'apposito
tavolo di lavoro interdisciplinare creato dalla Provincia sta
predisponendo un programma di incontri che individui le misure più
efficaci da adottare nella fascia 0-3 anni, in collaborazione con il
personale educativo.
Giorgio
Tonini (Pd)
Quali
azioni per far
coesistere
grandi carnivori
e
presenza umana?
Il
capogruppo dei Dem, visto che l’esecutivo continua ad invocare una
specifica norma di attuazione per la gestione dei grandi carnivori –
nonostante la sentenza con cui la Corte costituzionale abbia
invitatoi la Pat ad esercitare le proprie prerogative per perseguire
l’obiettivo la coesistenza tra umani e grandi carnivori –
chiedeva quali azioni la Giunta abbia intrapreso per perseguire
l'obiettivo della compatibilità, la cui possibilità è stata negata
dall'esecutivo, tra umani e grandi carnivori.
La
risposta. L'assessora Zanotelli
ha ricordato i vari ambiti in cui la Giunta sta sviluppando la
ricerca di questa compatibilità. Le linee guida per l'attuazione
della normativa esistente sono ormai nella fase della definizione
finale. L'esecutivo ha inoltre dimostrato di assumersi le proprie
responsabilità anche con l'ordinanza di cattura di M49. Crediamo
comunque che occorra tutelare anche l'agricoltura di montagna e il
patrimonio zootecnico con le relative aziende agricole.
La
replica. Tonini ha preso atto
che anche per la Giunta non vi è bisogno di alcuna norma di
attuazione e che la Giunta può intervenire prendendosi le sue
responsabilità nell'ambito delle normative europee e nazionali già
esistenti. A questo punto sono attese decisioni precise da parte
dell'esecutivo per il quale è arrivato il momento di assumersi le
proprie responsabilità.
Ivano
Job (Lega)
Problema
SS 239 a Dimaro:
la
Pat potrebbe incaricare
il
Comune della soluzione.
Considerato
che il tratto di strada SS 239 che attraversa l’abitato di Dimaro,
quotidianamente percorso da auto da mezzi pesanti, versa da anni in
condizioni critiche (buche e fratture e sconnessioni dovute ad
infiltrazioni), Job chiedeva alla Giunta come intenda risolvere il
problema anche valutando di delegare al Comune l’intervento con un
finanziamento diretto.
La
risposta.
Il presidente Fugatti ha segnalato che la struttura competente della
Provincia ha sospeso l'intervento risolutivo in attesa che siano
completati i lavori per la fognatura e l'acquedotto che comportano la
demolizione della pavimentazione. La sistemazione definitiva saranno
programmati di concerto tra il servizio gestione strada e il Comune
di Dimaro.
Piero
De Godenz (UpT)
Trento centro
aperto per i lavori
della rotatoria
De Godenz ha chiesto alla Giunta
se sia stata valutata l’apertura del casello di Trento centro
dell’A22 per la durata dei lavori di realizzazione della nuova
rotatoria di Campotrentino per favorire i cittadini che devono
recarsi da Trento centro a Trento nord.
La risposta. Il presidente
Fugatti ha chiarito che attualmente Trento centro è chiuso per
alleggerire il carico di traffico sulla rotatoria di via Berlino. Per
questo motivo al momento non è in previsione la sua apertura.
Fugatti ha inoltre segnalato che la Pat e la A22 stanno stipulando un
accordo chiamato urban pass che prevede delle gratuità,
mirate proprio a favorire il decongestionamento della tangenziale.
Inoltre, al fine di risolvere le criticità su via Berlino sono allo
studio ipotesi di migliorie dello svincolo che possano alleggerire il
traffico entrante nella città di Trento.
La replica. Scettico il
proponente: portare chi scende da San Michele fino a Trento sud per
decongestionare l’ingresso in città e congestionare invece il
tratto di ritorno è a suo avviso un’assurdità, anche perché il
casello in uscita a Trento centro sarebbe di fatto agibile e i lavori
dello scorso anno hanno già migliorato l’accesso al centro città.
Alessio Manica (Pd)
Valdastico,
il tracciato
concordato con chi?
Manica ha chiesto alla Giunta con
quale atto il Comitato paritetico Ministero, Regione Veneto e Pat
abbia concordato il tracciato della Valdastico che viene presentato
da un anno a questa parte dalla Giunta, cioè quello attraverso le
valli del Leno con uscita a Rovereto sud. Tracciato ben diverso da
quello contenuto nel documento conclusivo del Comitato pubblicato il
9 febbraio 2016.
La risposta. Il presidente
Fugatti ha chiarito che a partire dal 15 febbraio 2017 è stato
attivato un gruppo tecnico che in sede ministeriale si è
ripetutamente riunito e dai lavori sono emersi il modello
trasportistico e di mobilità tra i due territori Trentino e Veneto.
L’ipotesi alternativa con sbocco a Rovereto sud tiene conto delle
ricadute su Rovereto e sulla Vallagarina, oltre che del programma
elettorale dell’attuale coalizione di governo che tra i principali
impegni assunti aveva il sì alla Valdastico per favorire il
collegamento con il Veneto e nel contempo per decongestionare il
traffico in Valsugana. Il 12 marzo scorso è stata inoltrata al Mit
una nota a firma congiunta Trentino-Veneto cui cui si rilevava che le
attività del gruppo di coordinamento non fossero ancora concluse e
si chiedeva di riattivare il tavolo e di esplorare tutte le opzioni
volte a connettere Veneto e Trentino esplorando le ipotesi sopra
descritte. Il 9 aprile è stata inoltrata una specifica relazione per
meglio illustrare la proposta che prevede anche la connessione con
A22 a sud di Rovereto nel quadro della strategia generale di
mobilità. Da aprile ad agosto nel più ampio spirito di
collaborazione la Pat ha fornito tutte le documentazioni tecniche
necessarie alla concessionaria A4 e quella che è emersa è una
soluzione di fattibilità attualmente in fase procedurale, che però
risulta sostenibile nel sistema in cui è inserita e rispondente alle
richieste poste dalla Giunta. Lo studio di fattibilità sarà
trasferito al Mit che farà le opportune valutazioni. Per quanto ci
risulta è sostenibile sia sul piano ambientale e tecnico.
La replica. Manica ha
chiesto di avere il testo della risposta di cui si è detto
insoddisfatto: da un anno ci stiamo muovendo con incontri informali,
ma senza alcun formale aggiornamento sull’esito del tavolo
paritetico previsto per legge. Manca dunque un accordo formale e ci
si muove solo sulla base di un programma elettorale.
Luca Zeni (Pd)
Coop sociali
la Giunta
che idee ha?
Zeni ha chiesto alla Giunta quali
siano gli orientamenti della Giunta sul futuro del sistema della
Cooperazione sociale del Trentino e se in questi orientamenti si
trovino anche i motivi dell’assenza dell’assessora dall’incontro,
da lei stessa convocato, con i delegati del settore.
La risposta. L’assessora
Segnana ha chiarito il proprio dispiacere per non aver potuto
partecipare alla consulta, incontro da me convocato per approfondire
precisi temi ed ipotesi, ha chiarito. Il 4 novembre è già stato
concordato un altro incontro, ha detto e questo è certamente un tema
politico, come quelli di cui si è fatto portavoce il proponente nel
suo mandato. Da quando sono stata eletta assessora alla salute lei
non ha perso occasione, ha aggiunto rivolta a Zeni, per criticare me
e il mio ruolo. Fortunatamente i fatti sono qui a dimostrare il
lavoro svolto in questo anno straordinario dal punto di vista
professionale ed umano.
La replica. Mi fa piacere
che per lei questo sia stato un anno straordinario, ha replicato
Zeni. Ci chiediamo però se sia stato un anno altrettanto
straordinario per chi sta aspettando risposte dal sistema, per le
famiglie che stanno aspettando che si realizzi la riforma del
welfare, per il mondo della sanità che aspetta risposte. Lei
rappresenta un settore fondamentale, quello della sanità e del
sociale, ha aggiunto, che purtroppo in questo momento è immobile: le
riforme vanno attuate oppure modificate, mentre qui si sta solo
prendendo tempo.
Giorgio Leonardi (Forza Italia)
Sportelli postali
altro giro di vite
quali risposte?
Leonardi ha chiesto alla Giunta se
sia al corrente delle intenzioni di Poste Italiane spa di effettuare
un nuovo giro di vite sugli sportelli postali con la paventata
chiusura dello sportello di Trento 4 di via Scopoli a Cristo Re, la
chiusura pomeridiana di quello di via Gazzoletti, sempre a Trento, e
quelli di Cles e di Mezzolombardo.
La risposta. La Pat
verifica costantemente l’adempimento degli obblighi di Poste
italiane, ha detto il presidente Fugatti e riguardo alle ipotesi di
chiusura citate dall’interrogante è in corso un’interlocuzione
per chiarirne la fondatezza e non appena avremo novità sarà nostra
cura informarne tempestivamente il consiglio, ha aggiunto il
presidente. L’orientamento della Provincia rimane quello di
assicurare il servizio anche alle aree più decentrate del nostro
territorio, ha rassicurato.
La replica. Leonardi ha
ringraziato per la risposta di cui si è ritenuto soddisfatto.
Alex Marini (5 Stelle)
All’ex Macello
di San Giorgio
Liceo Depero o un parco?
Marini voleva sapere se l’ipotesi
di collocale il Liceo Depero nell’area ex Macello di San Giorgio a
Rovereto sia stata definitivamente scartata, e quale sia l’esito
finale del confronto con il Comune di Rovereto in ordine alle scelte
urbanistiche sollecitate dalla cittadinanza per la creazione di un
parco e di parcheggi.
La risposta. L’assessore
Spinelli ha chiarito che la soluzione iniziale di collocale il Liceo
Depero nell’area ex Macello di San Giorgio ha un costo stimato di
17 milioni di euro circa. Successivamente, su sollecitazione del
Comune si è verificata una soluzione alternativa con realizzazione
di parcheggio e parco e costi stimati pari a 23,5 milioni di euro.
Aldilà dei costi, però, pare che l’ipotesi iniziale risponda
meglio alle esigenze didattiche e dunque la soluzione sull’area ex
Macello non sia da considerare definitivamente scartata.
La replica. L’assessore
ha confermato quanto già si sapeva, ha replicato Marini. I cittadini
resteranno senza risposta, purtroppo, ha aggiunto e credo che la
bontà delle scelte non sia solo relativa alla qualità dei progetti,
ma anche alla qualità del processo decisionale, che preveda
trasparenza e coinvolgimento delle comunità locali. Qui mancano
informazioni chiare e sembra si voglia tergiversare all’infinito
lasciando i cittadini senza risposte chiare.
Ugo Rossi (Patt)
Uscita della Valdastico
a Rovereto sud: c’è lo
studio di fattibilità?
Rossi voleva sapere quando il
presidente della Provincia renderà noti i risultati dello studio di
fattibilità, che aveva annunciato di presentare entro l’agosto
scorso, sull’ipotesi di uscita dell’autostrada A31 Valdastico
nord a Rovereto Sud.
La risposta. Siamo in
questa fase, ha chiarito il presidente Fugatti: nel mese di settembre
la concessionaria A4 ha presentato il lavoro conclusivo dello studio
di fattibilità del collegamento, che sarà inviato al Ministero che
quindi lo consegnerà formalmente alle amministrazioni interessate.
Su questo documento saranno avviate tutte le attività di
concertazione e confronto con le comunità locali, come già fatto
fin qui sul progetto di massima da noi stilato ed illustrato alle
amministrazioni. Non è vero che non ci sia stata la concertazione
fino ad oggi, cosa che non mancherà anche in futuro.
La replica. C’è un
informazione che lei non da, ha replicato Rossi al presidente
Fugatti: quella degli atti ufficiali dell’A4 del 2018, laddove
emerge che vale la pena uscire a Trento sud anziché a Trento centro.
Se si rendessero noti quei documenti tutti saprebbero pesare il
valore dell’uno e dell’altro intervento.
Vanessa Masè (La Civica)
Quali iniziative
contro le speculazioni
nella gestione dei pascoli?
Alla luce delle criticità emerse
e mai risolte nella gestione dei contributi previsti dalla Pac per la
zootecnia, gli allevatori e il territorio, Masè voleva sapere quali
iniziative politiche sono state messe o si intendono mettere in campo
per contrastare e controllare eventuali derive speculative nella
gestione dei pascoli trentini.
La risposta. L’assessora
Zanotelli ha chiarito che una delle tematiche affrontate all’ultimo
tavolo verde e considerate come prioritarie anche nella
programmazione con gli uffici. Le linee d’intervento prevedono di
intervenire sui tavoli nazionali deputati ad attuare le scelte
chiedendo l’adozione della piena convergenza interna che avrebbe
l’effetto di mettere tutti sullo stesso piano; di approvare
modifiche significative tese ad introdurre criteri più stringenti
sui giorni di monticazione e sui limiti temporali degli stessi; di
proseguire sulle politiche attuali riguardanti l’indennità
compensativa con maggiore attenzione alle aziende più virtuose; di
dare valore e cogenza agli strumenti per la gestione delle malghe
pubbliche a chi dimostra di avere applicato ile direttive della
Giunta. Infine verrà inviata una nota dall’assessorato per
rimarcare questa questione, ha aggiunto Zanotelli che ha ammesso che
non sarà semplice trattare questo tema nell’ambito dei tavoli
europei, ma che queste istanze saranno convintamente portate
all’attenzione.
La replica. Soddisfatta
della risposta, Masè ha chiesto copia del testo.
Alessandro Olivi (Pd)
Valdastico a Rovereto sud:
Fugatti apra il confronto
con le comunità locali
Olivi voleva sapere se alla luce
della sua volontà di non calare dall’alto le decisioni sull’uscita
della Valdastico a Rovereto sud, non ritenga corretto aprire un
confronto trasparente con le comunità e gli enti locali dei
territori interessati dal tracciato ipotizzato per ascoltarne la
voce, le preoccupazioni e le proposte.
La risposta. La Giunta, ha
chiarito Fugatti, attiverà tutti gli strumenti necessari per la
concertazione con le aree interessate, a differenza di quanto fatto
in passato da precedenti amministrazioni. Questa attività è stata
già svolta, di fatto, anche sui documenti informali inviati al Mit.
Da aprile ad agosto 2019 infatti la Pat ha fornito al concessionario
le informazioni tecniche che hanno portato alla redazione dello
studio di fattibilità, a nostro giudizio sostenibile dal punto di
vista sia tecnico che ambientale. Ogni prossimo passaggio, ha
rassicurato il presidente, sarà tempestivamente condiviso con i
territori e sarà oggetto di confronto ufficiale con le
amministrazioni comunali di Rovereto, valle del Leno e aree
interessate.
La replica. Mi
riferivo non solo ad una comunicazione formale sugli atti, ha
replicato Olivi, bensì anche ad un’operazione politica di ascolto
e confronto con le comunità con riferimento alla preoccupazione
trasversale sulla progettazione di quest’opera. Non solo
comunicazione, ma anche capacità di ascolto e disponibilità ad
assorbire alcune sollecitazioni che vengono dal basso, dunque.
Infine, un consiglio al presidente Fugatti: quello di trattenersi dal
giustificare le proprie azioni con rimandi ad azioni svolte
dall’amministrazione del passato.
No alla mozione di Degasperi (5 Stelle) per il coinvolgimento della popolazione delle Giudicarie sulla scelta di ampliare la skiarea Campiglio.
Si
è conclusa con la bocciatura la discussione sulla mozione di Filippo
Degasperi (5 Stelle), già avviata nella seduta scorsa, che
impegnava la Giunta a coinvolgere per l’ampliamento delle piste da
sci nel Parco Adamello–Brenta la popolazione delle Giudicarie e a
orientare lo sviluppo del turismo invernale con modalità rispettose
dell’ambiente, delle prerogative e delle peculiarità del Parco
Adamello Brenta dichiarando da subito la propria contrarietà ad
ipotesi in contrasto con gli obiettivi di salvaguardia dell’unicità
ambientale e paesaggistica della skiarea Madonna di Campiglio.
In
replica, il consigliere Degasperi ha puntualizzato che risulta
poco chiaro il tema dei dati con riferimento ai chilometri di piste e
al numero di giornate sciatori rilevato negli interventi in parte
critici al proprio documento. In ogni caso nella stessa Italia ci
sono luoghi con estensioni di piste molto maggiori delle nostre (come
il Piemonte), ma il Trentino risulta essere il più frequentato dai
turisti dopo l’Alto Adige. E il turista non arriva in Trentino per
il numero di chilometri di piste, ha aggiunto. La politica deve
tenere conto dei dati, ma anche decidere tenendo conto di un modello
di sviluppo che non necessariamente deve rincorrere i chilometri di
piste, bensì aspetti come l’unicità e le specificità del
paesaggio, la formazione degli operatori, la personalizzazione
dell’offerta ecc. Degasperi ha concluso infine stigmatizzando
l’importanza del coinvolgimento della popolazione, contenuta nella
prima parte del dispositivo.
L’assessore
Mario Tonina ha chiarito alcune imprecisioni affermate
dal consigliere Degasperi: non ci risulta che la proposta di
incremento dell’area sciistica Madonna di Campiglio-Folgarida sia
del 30%. Se ci fosse condivisione su questo ampliamento, si
tratterebbe del 10% solo per Madonna di Campiglio, mentre per
l’intera area sarebbe qualcosa in più senza però arrivare al 30%.
Tonina ha elencato quindi gli elementi che impediscono di accogliere
questa mozione: non possiamo esprimere totale contrarietà ad
un’ipotesi di infrastrutturazione della skiarea (punto 2), mentre
non ho detto che questo il primo punto del dispositivo sul
coinvolgimento dei territori non è accoglibile, ma solo che lo
faremo quando sarà il momento: quando si avvierà l’iter le
comunità di Valdisole e Giudicarie non solo saranno coinvolte, ma è
obbligo coinvolgere in termini propositivi e costruttivi. Io intendo
svolgere il mio ruolo di assessore all’ambiente, ha concluso,
secondo politiche di responsabilità e sensibilità sui temi di
rispetto ambientale, ma anche in uno spirito che sia sinonimo di
sviluppo.
In
dichiarazione di voto il consigliere Ugo Rossi (Patt) ha
osservato che la mozione è inattuabile nella prima parte perché non
c’è una posizione chiara della Giunta e dunque cosa si va a
raccontare alla popolazione? Idem, nel secondo passaggio del
documento, laddove si chiude su tutto e si sacrifica ogni forma di
sviluppo al tema della salvaguardia dell’unicità ambientale: non è
condivisibile.
Alessio
Manica (PD) ha annunciato che il suo gruppo voterà questa
mozione: il coinvolgimento e l’ascolto delle realtà locali non può
mancare e il secondo dispositivo non chiude a tutto, ma solo a quanto
in contrasto con gli obiettivi di salvaguardia ambientale. Il punto è
proprio questo: non sappiamo quali siano i limiti della salvaguardia
ambientale che questa Giunta si è posta e la politica qui è
chiamata a scegliere tra bene collettivo e interessi di pochi. Sul
sistema degli impianti non abbiamo un visione ideologica, ma occorre
interrogarsi se è meglio ampliare o investire sulla qualità
dell’esistente ed accompagnare piuttosto i territori che dovranno
fare dei ragionamenti di conversione derivanti dai cambiamenti
climatici.
Il
consigliere Pietro Degodenz (UpT) si è detto d’accordo con
il collega Rossi: potrei accogliere il primo punto del dispositivo,
ma meno il secondo. Una sensibilità ambientale il Trentino l’ha
sempre dimostrata, pur senza rinunciare a forme di sviluppo
all’avanguardia, ha detto e gli impianti di risalita sono il volano
del nostro turismo.
Alex
Marini (5 Stelle) ha osservato che questa mozione non nega il
fatto che lo sci sia un volano dello sviluppo turistico, bensì avvia
un percorso di ascolto popolare e ribadisce alcuni aspetti
irrinunciabili di rispetto dell’ambiente, tenendo aperta una
discussione su un modello alternativo ispirato a nuovi ideali. Non
riesco a capire le resistenze della Giunta ad approvare questo
documento, ha aggiunto, anche in considerazione dell’andamento
climatico che riserverà nel tempo allo sci sempre meno spazio.
Ha
ribadito il secco no al documento Ivano Job (Lega), così come
il collega di Agire Claudio Cia, secondo il quale la posizione
dell’assessore non pone il dubbio sulla volontà della Giunta di
coinvolgere le comunità interessate -che deve rimanere l’obiettivo
del nostro operare- e sulla salvaguardia dell’unità ambientale.
La
consigliera di Futura Lucia Coppola ha dichiarato il voto
convinto a favore della mozione per le numerose ragioni già espresse
nella scorsa seduta, anche perché qui l’impegno contenuto nella
proposta è molto significativo e in una zona importante e preziosa
dal punto di vista ambientale. Non pensiamo che l’unica maniera per
contrastare lo spopolamento delle montagne sia l’aumento delle aree
sciabili, anche in considerazione dei cambiamenti climatici in atto
che non possiamo più dire che non ci riguardano, ha concluso.
Voto
contrario al documento da parte di Giorgio Leonardi (Forza
Italia) secondo il quale dobbiamo tutelare l’ambiente, ma anche gli
imprenditori e di Vanessa Masè (Civica) che ha aggiunto che
va bene immaginare scenari futuri, ma che dobbiamo anche dare
risposte alle comunità oggi: benissimo tutte le attività di turismo
alternativo e slow, però l’offerta turistica principale non
può che rimanere lo sci.
La
mozione è stata messa ai voti per parti separate. La premessa è
stata respinta con 24 no e 9 sì, il primo punto del dispositivo con
21 no e 12 sì e il secondo punto con 24 no e 9 sì.
I
lavori dell'Aula proseguono nel pomeriggio con la discussione delle altre 3 mozioni
all'ordine del giorno e poi della proposta di voto sulla solidarietà al popolo curdo.