L'esame finale in aula del ddl di Baratter èrevisto nella sessione del 16 e 17 gennaio
Saranno finanziati gli orti didattici realizzati dalle scuole con tecniche bio
Testo allegato. Possibile anche collaborare con la Fondazione Mach
Approderà
in aula per l'esame finale del Consiglio provinciale il 16 e 17
gennaio il disegno di legge 182 "Istituzione,
promozione e finanziamento degli orti didattici in Trentino",
proposto da
Lorenzo Baratter (Patt). Il testo aveva recepito l'8 novembre scorso
in Quinta Commissione vari emendamenti presentati dallo
stesso Baratter, Civettini (Civica
Trentina, che ha suggerito di estendere
l'intervento
della legge anche agli
spazi di verde pubblico),
Marino Simoni (Pt),
Gianpiero
Passamani e
Mario
Tonina (Upt).
La norma, formata
da sei articoli,
prevede di ritagliare nel bilancio della
Provincia uno
specifico fondo al quale potranno
attingere Comuni, Comunità e scuole – con copertura fino al 100%
della spesa –
per realizzare
o ampliare gli orti didattici. Per
ottenere il contributo pubblico gli
istituti scolastici dovranno inserire
la programmazione e la realizzazione degli orti didattici all'interno
di progetti
educativi di
durata almeno triennale.
Il
finanziamento annuale prospettato per il 2018 sarà pari a 50
mila euro. Secondo
Baratter la promozione e la
realizzazione degli orti didattici previste da questa legge,
diffonderanno la cultura del verde e dell'agricoltura,
sensibilizzeranno le famiglie e gli studenti sull'importanza della
sostenibilità alimentare, dell'alimentazione sana ed equilibrata,
della promozione della biodiversità e del rispetto dell'ambiente. Ma
vediamo più nel dettaglio i contenuti del provvedimento.
Cosa
sono.
Il
testo definisce gli orti didattici aree verdi poste sia all'interno
delle scuole (dell'infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo
grado) sia in terreni concessi gratuitamente dagli enti pubblici
perché, attraverso una convenzione, siano utilizzati da privati o
aziende agricole allo scopo di formare gli studenti alla cultura
della sostenibilità.
Progetti
educativi per la sostenibilità.
Sempre
secondo la legge proposta, l'orto didattico dovrà avere una
dimensione minima di 25 mq e includere almeno cinque varietà
orticole, frutticole o floricole diverse, preferibilmente locali. Per
realizzare queste aree le scuole potranno collaborare con i Comuni e
le Comunità sulla base di appositi progetti educativi di durata
almeno triennale. I progetti, che andranno trasmessi appena iniziato
l'anno scolastico al servizio istruzione della Provincia, dovranno
prevedere l'applicazione di tecniche di agricoltura sostenibile
(risparmio idrico, sistemi di raccolta delle acque meteoriche o
applicazione, laddove possibile, di sistemi di irrigazione a goccia;
riciclo dei rifiuti con tecniche di compostaggio; salvaguardia della
fertilità dei suoli senza utilizzare prodotti chimici di sintesi).
Inoltre si dovranno attivare percorsi formativi dedicati alle
tecniche agricole per favorire la raccolta dei prodotti tutto l'anno,
di educazione ambientale e alimentare. Gli alunni dovranno visitare
aziende agricole o di lavorazione dei prodotti, o vivai, per
conoscere le attività tradizionali del comparto agricolo ed
alimentare trentino. Per la gestione dei progetti educativi si
potranno stipulare apposite convenzioni con enti e associazioni del
Terzo Settore, o avvalersi di personale qualificato ed esperto nelle
tematiche Posagronomiche.
Contributi fino a 2.000 euro.
I
contributi provinciali per la realizzazione degli orti didattici e
per l'ampliamento di quelli già esistenti, saranno concessi ai
Comuni, alle Comunità e alle scuole, a sostegno delle spese di
progettazione, di realizzazione di recinzioni, per acquistare
strutture, attrezzature e fattori di produzione, ma anche per
iniziative formative e informative. Il finanziamento della Provincia
potrà arrivare a coprire il 90% per cento delle spese, per un
importo massimo di euro 2.000,00 per orto didattico.
Il
disegno di legge di Baratter stabilisce che la Fondazione Mach potrà
fornire, se richiesta dai proponenti dei progetti, una dotazione
iniziale di sementi ortiflorofrutticole tipiche del territorio
provinciale.
Un contrassegno e un concorso a premi.
Il
testo prevede anche che, per segnalare l’avvenuto finanziamento
dell’orto didattico, la Provincia rilasci un apposito contrassegno
da esporre all'ingresso delle scuole. Infine, per valorizzare e
premiare le esperienze più significative, la Pat organizzerà il concorso "Gli orti didattici del trentino". con la collaborazione della Fondazione Mach e delle
associazioni di categoria.