Eletto alla terza votazione in aula dall'assemblea legislativa
Nerio Giovanazzi è il nuovo vicepresidente del Consiglio provinciale
In allegto, il testo dell'intervento di Viola e foto di Giovanazzi con il suo profilo
Nerio
Giovanazzi (Amministrare il Trentino) è da oggi il nuovo
vicepresidente del Consiglio provinciale. Per eleggerlo a scrutinio
segreto al posto del dimissionario Walter Viola, passato dal gruppo
di Progetto Trentino a quello del Patt, l'assemblea legislativa ha
dovuto votare tre volte. Le minoranze, alle quali per consuetudine
politica condivisa dalla maggioranza spetta questa carica
istituzionale, avevano infatti presentato anche la candidatura di
Marino Simoni (PT). Aprendo i lavori il garante dei consiglieri di
opposizione, Rodolfo Borga, non aveva nascosto che l'assemblea delle
minoranze, convocata poco prima, si era espressa in prevalenza a
favore di Giovanazzi, ma che questo non impediva di sottoporre
all'aula anche la candidatura di Simoni. A quel punto il capogruppo
del PD Alessio Manica ha avvertito che "per correttezza",
di fronte a due candidati dell'opposizione la maggioranza avrebbe
votato scheda bianca lasciando in tal modo la scelta alle minoranze.
Assenti Bezzi (FI), Borgonovo Re (Pd) e Ferrari (Pd), il presidente
Dorigatti ha comunicato che sarebbero serviti 18 voti per eleggere il
vicepresidente, ma dalle prime due votazioni a scrutinio segreto sono
emerse 2 preferenze per Simoni e 8 per Giovanazzi (22 le bianche).
Poiché solo alla terza votazione per l'elezione sarebbe stato
bastato ottenere il maggior numero di voti, Giovanazzi ha prevalso
con 8 preferenze contro le 2 di Simoni, 21 schede bianche e una
nulla.
Giovanazzi:
"assumo questo incarico senza interessi personali perché questo
è l'ultimo anno della mia esperienza politica, ma non rinuncerò al
mio ruolo di consigliere".
Il
nuovo vicepresidente ha preso la parola ringraziando anche la
maggioranza per non aver interferito nella scelta delle minoranze.
"Assumo quest'incarico – ha spiegato – non per interesse
perché questo è l'ultimo anno della mia esperienza politica, ma con
una certa amarezza, perché avrei desiderato che chi rivestiva questo
ruolo lo mantenesse fino alla fine della legislatura. Hanno scritto
che ho un carattere focoso – ha aggiunto – ma poiché questa è
l'unica caratteristica che scavando sulla mia persona è stata
trovata, ne sono orgoglioso". Giovanazzi ha concluso assicurando
che, pur interpretando come vicepresidente del Consiglio il proprio
ruolo istituzionale, come consigliere non mancherà di esprimere le
sue posizioni politiche, lavorando comunque sempre nell'interesse
della comunità trentina. Dal canto suo Dorigatti si è detto certo
che anche con Giovanazzi proseguirà come in passato la
collaborazione all'interno dell'ufficio di presidenza.
Viola:
"aderendo al Patt voglio contribuire a rafforzare un punto di
equilibrio politico e sociale di cui l'autonomia ha oggi bisogno".
Poco
prima il vicepresidente uscente, Viola, aveva motivato la propria
scelta con la necessità
di contribuire al rafforzamento dell'autonomia attraverso il
"soggetto che –
ha detto – a mio modo di
vedere oggi può più di altri esprimere questa possibilità
costruttiva".
Non mi pongo contro
nessuno, ha proseguito Viola, ma essere per il Trentino e rispondere
all'attuale momento di
emergenza "ricomponendo,
non destrutturando".
"Certo
– ha riconosciuto – la
mia è una scelta
opinabile, come sempre in politica",
ma è anche "di
continuità con
la mia storia e cultura
politica"
la cui radice profonda è
"popolare".
"Scegliendo
di aderire al gruppo del Patt –
ha precisato ancora Viola – non intendo
rinnegare la mia lunga militanza, esercitata sempre con spirito
costruttivo e rispettoso degli avversari politici, nei banchi
dell'opposizione, ma
al tempo stesso non intendo certo
inseguire il sogno
nostalgico di restaurare quel grande partito che fu la Democrazia
Cristiana".
Viola ha sottolineato
anche che il Patt aderisce insieme alla Svp
"alla
grande famiglia di popolari europei".
Quanto al Trentino, il
neo-consigliere autonomista ha evidenziato che si
sta riprendendo dalla
crisi più grave dal
dopoguerra ad
oggi, che ha
causato danni seri al
tessuto sociale, in primo
luogo con lo scollamento
tra politica e cittadini, e l'evidente distanza tra cittadini e
istituzioni della nostra autonomia. "La
cura di questi mali secondo
Viola "non può certo
essere la frammentazione
e la litigiosità
che sconfina ormai da troppo tempo nello scontro individuale".
Occorre invece recuperare
la fiducia, ma
questo per Viola "non
può passare dalla radicalizzazione dello sconto politico",
che "ha poco senso in
una realtà autonoma"
che ha nella coesione
sociale la sua forza genetica.
Con la sua adesione al
Patt il consigliere ha ribadito di di voler contribuire,
"con
umiltà e rispetto",
"al
rafforzamento
non solo o non tanto di una robusta forza di centro, ma di un partito
che sia un forte punto
di equilibrio politico e sociale",
"fattore
indispensabile per il rilancio e la difesa dell'autonomia e di un
modello sociale ed economico che, pur con i suoi difetti e ritardi, è
un modello che molto ha
dato alla crescita della nostra comunità".
"Una
crescita che, come insegna
la storia di questa terra, è
dovuta anche
alla tradizione di moderazione e realismo che costituisce una
parte importante
della mentalità della nostra gente".
Questo patrimonio oggi
"rischia di venire
inquinato da una sottocultura politica nazionale dello scontro fine a
se' stesso, della superficialità e degli ammiccamenti demagogici".
Ma questa "non
può essere la strada del Trentino".
Le mie dimissioni da
ogni carica che il Consiglio mi ha affidato in quanto componente
delle minoranze – ha
concluso Viola – non sono
quindi che la conseguenza dettata dal rispetto per le istituzioni e
per i colleghi".
Cia:
diverso trattamento per Bottamedi e Viola sul loro passaggio dalla
minoranza alla
maggioranza.
Prima
del voto ha preso la parola anche Claudio Cia (misto), che ha
segnalato come la gente oggi fatichi a comprendere i passaggi
politici di un eletto da uno schieramento all'altro. E ha poli
lamentato come "mentre nel caso del passaggio della consigliera
Bottamedi dai 5 stelle al Patt si era sollevato un polverone, per
quello di Viola oggi si registrano invece connivenza e silenzio,
nonostante interferisca negli equilibri tra maggioranza e minoranza".
Cia ha ipotizzato che il
diverso trattamento è forse dovuto al fatto che Bottamedi è donna.
E si infine dichiarato soddisfatto della bontà
della scelta da lui compiuta tre anni fa (il 14 dicembre 2014), di
votare scheda bianca e non
a favore quando si trattò di eleggere Viola
alla vicepresidenza del Consiglio provinciale al
posto di Diego Mosna. Sul
tema il presidente Dorigatti ha ricordato che per i consiglieri "non
esiste vincolo di mandato" e osservato che ultimamente è
aumentato, più di quanto sia accaduto nelle passate legislature, il
numero dei componenti del gruppo misto.
Borga
(CT) ha detto di aver sempre voluto evitare giudizi su questi
passaggi da uno schieramento all'altro, preferendo "lasciare
agli elettori la valutazione di coloro che non rimangono nel partito
per cui avevano candidato".
Kaswalder
eletto per le minoranze al posto di Viola in IV Commissione, il cui
vicepresidente sarà Simoni. In V Commissione entra Borga.
Le
dimissioni di Viola dalla carica di vicepresidente sono state accolte
dal Consiglio provinciale con 21 voti a favore, 6 di astensione e 4
non partecipanti. Su proposta delle minoranze l'aula ha anche
nominato Walter Kaswalder al posto di Viola nella Quarta Commissione
(23 sì e 5 astenuti).
A seguire l'assemblea legislativa, sempre su proposta delle
minoranze, ha eletto Borga (CT) al posto di Viola nella Quinta
Commissione con 22 voti a favore e 7 di astensione. Nella riunione
dei capigruppo convocata da Dorigatti a inizio seduta, le minoranze
hanno preannunciato
che a sostituire Viola come
loro rappresentante alla vicepresidenza
della Quarta Commissione sarà Simoni (PT), mentre
Kaswalder (misto) prenderà
il posto del neo-consigliere del Patt nel Comitato
per la valutazione delle leggi e nella Consulta
per la riforma dello statuto di autonomia. Dorigatti
ha preannunciato che il Consiglio ratificherà queste ultime nomine
nella prossima seduta utile.
Borga
stigmatizza il silenzio della CPO sulla violenza di gruppo subita da
una donna nigeriana.
Da
segnalare che la seduta si era aperta stamane in aula con un
intervento di Borga per stigmatizzare il silenzio della Commissione
provinciale pari opportunità in merito alla violenza di gruppo
subita ieri da una donna nigeriana. "Non si sa se l'organismo
abbia taciuto perché si tratta di una donna o perché si tratta di
una nigeriana", ha aggiunto il capogruppo di Civica Trentina. Il
presidente Dorigatti ha ricordato di aver diffuso ieri pomeriggio una
nota di condanna, non riportata dalla stampa, dell'atto di violenza,
al pari di alcune forze politiche e che oggi vi sarebbero stati altri
comunicati.