La manovra di previsione 2024-2026
Variazione di bilancio, concluse le audizioni
Gli imprenditori: bene il recupero degli alberghi dismessi per i lavoratori. Il Cal: norma giusta, ma va ritirata perché serve un ragionamento più ampio
Mattinata
di audizioni sul ddl n.
10
Fugatti
sulla variazione di bilancio in Prima commissione presieduta da Carlo
Daldoss di FdI.
Il
sindacato: si deve arrivare alla clausola di neutralità fiscale
Primi
ad essere ascoltati
i segretari di Cgil, Cisl e Uil e Fenalt. Andrea
Grosselli (Cgil)
ha affermato che il ddl è importante per la portata che
ha sulla
finanza pubblica ma non è un atto programmatorio anche perché segue
le scelte fatte dalla Giunta precedente. E’ però importante per i
rapporti finanziari con lo Stato, anche se il ristoro solo parziale
dell’Irpef rappresenta un vulnus
e
non si è raggiunto l’obiettivo fondamentale
della
clausola di neutralità delle manovre fiscali statali. Giusto
rivedere lo Statuto per garantire le competenze, ma se mancano le
risorse, tenendo presente che la Pat non può fare debito, la
situazione rischia
di diventare
problematica. Situazione resa ancor difficile dal fatto che dobbiamo
comunque continuare a contribuire al risanamento dei conti statali.
In
questo quadro Cgil, Cisl e Uil, ha
ricordato Grosselli,
hanno presentato una piattaforma intitolata retribuzioni, giovani,
welfare, sulla quale aprire il confronto con la Giunta e il
Consiglio. Obiettivo di
fondo è quello di arrivare
ad un nuovo patto conciliativo che non si è
riusciti a raggiungere nella scorsa legislatura. La piattaforma, ha
detto ancora il segretario Cigl, è
stata aggiornata con un documento elaborato dal Comitato della
competitività e la produttività, nato dal sindacato, e che mette
assieme Unitn, FbK, Ispat per analizzare le possibilità di crescita
del Trentino. Le analisi, secondo l’Ocse, nel settore turistico e
dei servizi la produttività è cresciuta più della media europea ma
questa crescita non è stata seguita dalle retribuzioni. L’emergenza
salariale colpisce anche il Trentino, e abbiamo contratti come quello
del turismo, del commercio o degli studi professionali sono scaduti
da anni a fronte di una crescita dell’inflazione del 16%. Un gap
che si deve colmare con la contrattazione territoriale. Tra l’altro
secondo Banca d’Italia la rincorsa prezzi salari non c’è. C’è
invece una calo della domanda come risposta all’inflazione. Quindi,
non ci perdono solo i lavoratori ma tutto il sistema economico. Di
positivo c’è il rinnovo del contratto dele coop sociali che da noi
riguardano circa 9 mila lavorati e per questo la Pat deve adeguare
gli stanziamenti. Serve inoltre un adeguamento del codice appalti
locale adeguandolo a quello nazionale che premia le coop che hanno
aumentato gli stipendi. In Trentino, ha ricordato ancora Grosselli,
c’è un contratto collettivo territoriale che nella parte economica
è fermo da 15 anni. Sul rinnovo del contratto del pubblico, il
segretario Cgil, ha chiesto l’applicazione di tutto il protocollo
quindi si deve arrivare a recuperare tutto il potere d’acquisto
perso. Con gli aumenti del contratto si arriva solo a coprire il 6%
contro un’inflazione del 16%. Il che significa la perdita di una
mensilità. In generale, ha continuato il sindacalista, va messa mano
al codice degli appalti per ritornare a una maggior tutela dei
lavoratori.
Bene, ha detto ancora
Grosselli, la novità di superare per l’assegno unico il requisito
dei 10 anni di residenza già sanzionato dai giudici come
discriminatorio. Secondo il sindacato il requisito dei 5 anni non
disciplina, e ha ribadito che la riforma dell’assegno unico, che fa
parte di una grande storia di welfare che è sempre stato concertato
con il sindacato. Il 90% delle persone ritenuti occupabili, circa 8
mila, lavorano 8 mesi all’anno e soltanto 1400 persone su 250 mila
attive, riceve questo beneficio senza lavorare. Persone che passano
dai servizi sociali, quindi si tratta di una fetta di persone ultra
deboli fisiologica. Pronti a rivedere l’assetto dell’assegno
unico ma non si può fare è quello che ha fatto il Governo Meloni,
cioè, anziché rivedere i criteri, tagliare fuori una fetta di
popolazione.
Sul fronte delle politiche
abitative, Grosselli, ha chiesto penalità fiscali per chi non
immette gli alloggi sul mercato degli affitti. Infine, sempre sui
salari si deve mantenere in tempi rapidi l’esenzione Irpef fino ai
redditi fino ai 25 mila euro che non è prevista per il 2025 e
eliminando le esenzioni Irap a pioggia alle imprese che si sono
dimostrate poco utili. Invece, servono iniziative mirate per premiare
le aziende che investono. Ultimo, ma non ultimo per importanza, il
tema della sanità sul quale il sindacato chiede piani di assunzione
del personale per dare risposte ai cittadini più poveri. Secondo il
segretario Cgil, la Giunta ritiene che la strada utile sia quella
delle esternalizzazioni che aumentano i costi e drena personale dal
settore pubblico a quello privato. Quindi, per il sindacato c’è la
necessità di fare il percorso inverso.
Sulla questione delle cave,
Michele Bezzi segretario Cisl, ha chiesto, per il rinnovo delle
concessioni, anche il coinvolgimento dei lavoratori. Stesso
coinvolgimento sindacale è stato chiesto per ciò che riguarda
concorsi dei direttori d’ufficio Pat. Su tutte le questioni aperte
contenute nel ddl, Bezzi ha chiesto di partire dall’analisi dei
dati.
Walter
Alotti,
segretario Uil, ha chiesto che si modifichi la legge dell’Imis e
dell’addizionale Irpef. In linea di massima, ha concluso Alotti,
anche su questo ddl la Giunta dimostra di puntare l’attenzione
soprattutto sugli interessi degli imprenditori. Sull’idroelettrico
il segretario Uil ha chiesto la partecipazione dei lavoratori.
Per
Maurizio
Valentinotti,
segretario Fenalt, l’aumento
di un 2% all’anno testimonia
che
non è stato raggiunto un
risultato
a fronte di un aumento dei prezzi del 16%. Quindi, l’impegno preso
da Fugatti, di un recupero del potere d’acquisto è
importante.
Sulle
coop sociali, il sindacalista, ha detto di ritenere assurdo che
privati possano fornire servizi pubblici a
prezzi inferiori.
Insomma, un Oss del sistema privato deve essere pagato come uno che
lavora in pubblico. A proposito di posti pubblici, Valentinotti ha
chiesto che venga reso attrattivo il sistema perché le situazioni
come quelle denunciate dalla Cgil per il comune di Luserna sono
molte. Quindi, va ridotto il trend di frustrazione dei dipendenti
pubblici puntando
a
premiare la produttività di staff e
non quella individuale.
Gli
imprenditori: fondamentale il recupero degli alberghi dismessi
Per
Andrea
Basso,
vicepresidente del coordinamento imprenditori, ha detto
che fondamentale
la possibilità del
recupero degli alberghi per ospitare i lavoratori. Il segretario del
coordinamento
Ferruccio
Veneri
ha sottolineato l’importanza dei rapporti finanziari col lo Stato
per mettere al sicuro il sistema autonomistico. È necessaria
quindi una clausola di neutralità fiscale che deve essere un
obiettivo del Consiglio e di tutte le componenti economico –
sociali. Soprattutto in un momento in cui viene avanti l’autonomia
differenziata. Importante,
anche la revisione dello Statuto per metterlo al sicuro da possibili
sortite parlamentari. Preoccupazione
hanno espresso gli imprenditori per il finanziamento del Bypass
ferroviario e non bastano le rassicurazioni perché i fondi non sono
stati ancora stanziati.
Infine, attenzione è stata chiesta per le attività economiche
penalizzare dal grande cantiere. Nel merito del
ddl
ok all’esenzione Imis per le coop sociali e Ong; bene anche
all’articolo 6 che modifica per
gli appalti
la disciplina delle anticipazioni alle imprese adeguandolo alla legge
statale. Anche
se per gli imprenditori andrebbe
alzata la percentuale dal minimo del 5% al 20% fino ad un massimo del
30% anche per aprire il mondo degli appalti alle Pmi. Valutazione
positiva anche dell’articolo 7, cioè la valutazione dei terreni da
parte della Pat, non più in base alla medie dei prezzi di esproprio
ma a quelli di
mercato.
Bene anche i cambiamenti introdotti nella legge della promozione
turistica. Riguardo al rinnovo del contratto del settore pubblico, il
coordinamento ha chiesto un adeguamento anche dei contributi alle
strutture di assistenza privato
per evitare la fuga del personale nel
pubblico.
Il
presidente della Federazione delle Coop, Roberto
Simoni,
ha detto che
si deve
finanziare il fondo di rotazione degli immobili che si è rilevato
importante per far superare i momenti di crisi delle coop. Servono
risorse poi, in parte stanziate col bilancio di assestamento, per
coprire gli aumenti salariali, circa il 12%, per il personale delle
coop sociali e di assistenza. Un settore in stato di sofferenza.
Fabrizio
Pavan,
vicedirettore Confesercenti, ha sottolineato le difficoltà che il
commercio sta attraversando nei comuni periferici. Il direttore di
Confindustria, Roberto
Busato,
ha messo
in evidenza le
difficoltà delle aziende a trovare personale per
i noti
problemi
demografici, ma anche perché non si trovano alloggi; neppure
per i manager che hanno grandi capacità di spesa. Ma, ha aggiunto
Busato, i dirigenti industriali vanno ancorati al territorio dando
loro la possibilità di venire a vivere qui con le loro famiglie.
Davide
Cardella
Asat ha detto che l’esperienza fatta sul campo ha dimostrato che le
esigenze di alloggi non riguardano
solo il turismo ma tutti i settori. Serve una politica della casa per
rendere più attrattiva la nostra provincia. Anche Massimo
Travaglia,
direttore di Confcommercio ha sottolineato l’importanza di
promuovere azioni finanziarie e urbanistiche per riqualificare gli
alberghi dismessi. Una risposta centrale per il mondo del lavoro e
per il risparmio del territorio.
Le valutazioni dei
consiglieri
Paolo
Zanella
(Pd) ha detto che dei temi trattati si discute da anni a
testimonianza che è stato fatto poco. Le foresterie, ha aggiunto,
servono ai lavoratori stagionali, ma la questione della casa è molto
più ampia ed
è
drammatica nelle zone turistica. Sul fatto che si dovrebbe finanziare
con fondi Pat il recupero di questi alberghi Zanella ha espresso
dubbi. Infine, il
consigliere dem
ha chiesto a Simoni quale sia la stima delle necessità per il
rinnovo del contratto delle coop sociali. Il presidente della
Federazione coop, ha detto che, secondo le nuove stime anche se non
precise, si dovrebbe arrivare a 7 milioni. Roberto Busato ha
ricordato che sul piano della sanità la carenza di personale
riguarda anche il privato accreditato. Privato che è utile anche per
riassorbire le liste di attesa.
Carlo
Daldoss,
sul recupero degli alberghi dismessi ha ricordato che sono rari nelle
zone ad alta densità turistica, quindi lo spettro del
ragionamento
va allargato. Perché la questione è principalmente di mercato e va
posta attenzione sui vincoli di destinazione. Bene
l’attenzione
a risparmiare suolo, ma, ha aggiunto, servono anche norme vincolanti
anche perché integrare lavoratori nella nostra comunità rappresenta
una crescita della ricchezza che
si traduce in una maggiore qualità dei servizi.
Anche
per Maria
Bosin
(Patt) andrebbero posti vincoli perché c’è il rischio che vengano
usati alberghi per uso abitativo e, viceversa, come sta accadendo,
abitazioni per
scopi turistici. Va quindi intercettata l’offerta abitativa che è
tanta e spesso gli alloggi non vengo affittati per la paura
di non riuscire poi a tornare in possesso delle proprietà. E
su questo il pubblico dovrebbe offrire garanzie.
Stefania
Segnana
(Lega) ha ricordato che l’idea di recuperare gli
alberghi in disuso ha due obiettivi: dare una risposta ai bisogni
abitativi e cancellare i
brutti “biglietti da visita” che deturpano molti luoghi
turistici. Segnana ha poi ricordato che il tema delle coop sociali
era stata affrontato
dalla scorsa Giunta e, sulla sanità, ha affermato che la
collaborazione pubblico – privato è stata utile e importante anche
per
sostenere il personale.
Paola
Demagri (Casa
autonomia) ha chiesto le valutazioni del coordinamento per quanto
riguarda le modifiche sulle Ata. Cardella ha affermato che la norma
parte dal fatto che dopo un anno si ritiene di indirizzare le risorse
per
la promozione e i prodotti turistici
in modo più preciso.
Il Cal: alberghi dismessi
buona idea, ma va ritirato l’articolo per fare una valutazione a
360 gradi
Ultima audizione quella del
Cal. Il presidente Paride Gianmoena ha detto che il Consiglio
ha apprezzato che buona parte delle risorse siano state destinate al
rinnovo del contratto del personale del settore pubblico. Ma ha
sottolineato l’ormai annoso problema di trovare personale per i
comuni che subiscono la concorrenza anche da parte della Provincia.
Condivisione piena del Cal dell’emendamento sulle grandi
derivazioni idroelettriche che concede un po’ più di tempo per le
concessioni. Sul tema del recupero degli alberghi dismessi Gianmoena
ha ricordato che è stata fatta una ricognizione (sono 90 quelli
dismessi da 10 anni e 145 quelli monitorati) e sugli immobili
comunali. Una raccolta dati fondamentale per fare un ragionamento
approfondito e per questo sarebbe necessario togliere questo tema dal
ddl per affrontarlo in tempi brevi a 360 gradi. La norma, insomma, va
nel versante giusto ma il tema va affrontato in uno spettro più
ampio. Inoltre, serve anche una chiarezza giuridica per evitare che i
comuni debbano affrontare contenziosi. La Giunta ha annunciato che è
stata elaborato un emendamento che estende la possibilità a ospitare
negli ex alberghi non solo lavoratori del turismo ma anche quelli di
tutti gli altri settori purché si tratti di locazioni provvisorie.
Per il presidente Cal l’importante è che il governo di queste
strutture rimanga in capo ai comuni che conoscono la storia di queste
strutture e i problemi specifici.
Daldoss
ha affermato che basterebbe dire che la destinazione per il personale
per gli alberghi dismessi deve essere del100%
sul modello della norma che permette alle strutture alberghiere di
concedere il 10% delle stanze ai dipendenti.