Ddl di inziativa giuntale, le audizioni e il parere dell'organo consiliare
Orso, sì della Terza commissione al disegno di legge 11 dell'assessore Failoni
In allegato il testo del disegno di legge
Sì della Terza commissione di Vanessa Masè della Civica al disegno di legge numero 11 di modifica della legge provinciale 9 del 2018. Il ddl abroga il comma 1 bis dell’articolo 1 e fissa (nel numero di 8) un contingente di orsi sopprimibili annualmente perché pericolosi o problematici. I lavori della mattinata sono iniziati con le audizioni dei rappresentanti di Cal, Sat, Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali, Coordinamento provinciale imprenditori. Poi il voto dell’articolato, le dichiarazioni di voto e quindi l’espressione del parere favorevole della commissione con i 4 sì di Brunet, Biada, Paccher e Masè, le 2 astensioni di Calzà e Stanchina, il no della vicepresidente Coppola.
LE AUDIZIONI
Cal: un sì “granitico”
al disegno di legge
Prima
audizione quella del Cal. Il presidente Paride
Gianmoena ha
affermato che la posizione del Consiglio delle autonomie è
favorevole al ddl. Una parere unanime, granitico, l’ha definito il
presidente del Cal, che va incontro alla mozione votata lo scorso
anno a favore del contenimento degli orsi problematici. L’unanimità
rappresenta tutti i comuni trentini a favore di un disegno di legge,
ha detto ancora, che velocizza gli interventi nei confronti degli
animali pericolosi. Importante, per Gianmoena, che il ddl preveda
l’intervento dei tecnici. Questo, ha detto ancora, è il primo
passo per cambiare i rapporti tra Stato – Pat – Unione Europea,
senza dimenticare il coinvolgimento dell’Euregio. Dal Cal è uscito
un messaggio chiaro: il tema dei grandi carnivori riguarda tutto il
Trentino, dalle valli alla città. Poi, su sollecitazione di Vanessa
Masè, il
presidente Cal ha sottolineato la problematica del lupo, animale, ha
ricordato, che preoccupa molto le popolazione anche perché il numero
di esemplari è troppo alto per il nostro territorio.
Roberto
Stanchina
(Campobase) ha ricordato che orsi (vedi il Bondone) e lupi (vedi la
collina est) rappresentano un problema anche la città di Trento.
Bene l’idea di allargare il tema a livello europeo e ha chiesto a
Gianmoena se i sindaci pensano anche a una selezione degli orsi. Il
presidente Cal ha detto che il passo successivo è quello, tutti in
sieme, di riuscite a fare dei piani di gestone dei plantigradi.
L’orso c’è, ci dovremo convivere. Ha aggiunto, ma non con questi
numeri. Rispondendo a Vanessa
Masè, Gianmoena ha
ricordato che sui tavoli romani si è parlato degli orsi, ma c’è
da dire che è più facile parlare di lupi perché anche a livello
nazionale c’è un’idea meno positiva di questa specie rispetto ai
plantigradi. Michela
Calzà (Pd) ha
affermato che la proposta Failoni è meno incisiva rispetto alla
legge Rossi che ordinò abbattimenti e ha chiesto se i sindaci hanno
chiesto interventi, previsti da Life Ursus, di prevenzione e
controllo degli orsi da parte della Provincia. Il presidente Cal ha
risposto che la priorità è l’abbattimento degli individui
pericolosi con un supporto scientifico. Fin da subito si devono
elaborare piani ma ciò non significa non fare nulla per i cassonetti
anti orso, una raccolta più attenta dei rifiuti. Insomma, queste
strade non si contrappongono, anzi devo andare avanti assieme.
Daniele Biada (FdI)
ha detto di vedere con piacere il sì unanime del Cal che è dovuto
anche alla capacità di mediazione del presidente. Ha chiesto poi se
i comuni hanno espresso la modifica della direttiva Habitat europea
per arrivare a una gestione diretta dei grandi carnivori da parte
della Pat. Paride Gianmoena ha risposto che nel Cal si è parlato
anche di questo tema e ha aggiunto che un passaggio a Bruxelles va
fatto. Anche se il Cal ba approvato una mozione nella quale si
chiedevano risposte rapide, l’idea della stesura di Piani su una
base scientifica. Infine, ha evidenziato la questione dello spray
anti orso per la garanzia della sicurezza nei boschi. Uno strumento
importante, ha aggiunta Masè, per la protezione di chi lavora nel
bosco e che necessità di una voce unitaria nei confronti del
ministero dell’Interno.
La
Sat: ok al ddl, ma il
tema va affrontato razionalmente
Massimo
Vettorazzi, vicepresidente commissione Tutela ambientale della Sat,
ha affernato che la Sat considera positivo un ddl che deleghi la
resposnsailità della gestioen al Presidente della Giunta. Ci sono
però ambiguità, a partore dal limite degli 8 abbattimenti che non
rappresenta un piano di controllo del numero. Ispra dice che così
non ci sarebbe una riduzione della popolazione e questa legge sembra
suggerire che invece tutti gli anni si possono prelevare otto
plantigradi. Anche se
c’è un problema genetico che sta impoverendo la popolazione che
potrebbe essere messa a rischio. La
gestione degli orsi problematici,
secondo Vettorazzi, è solo un tassello. Sat non si è mai tirata
indietro sugli abbattimenti come ultima ratio, come è accaduto per
M90 nell’ottica della conservazione della popolazione e non degli
individui. Si deve però operare sulla prevenzione, a partire da una
corretta gestione dei rifiuti essenziale per evitare che l’orso
venga a contatto con l’uomo. Altra cosa da fare per la Sat è
riaprire il dialogo con tutti i portatori di interesse come quella
portata avanti, nel 2016, dall’Ufficio stampa della Pat e il tavolo
istituito dalla Giunta nel 2015 che però non è stata riattivata
dopo il Covid. Tavoli, insomma, che secondo Vettorazzi, vanno
riaperti per parlare in modo razionale del tema grandi carnivori.
Infine, va messa in campo una campagna di informazione e di
conoscenza del comportamentio di questa specie sull’arco alpino. Il
rappresentante della Sat ha detto che al primo posto, anche se il
rischio zero non esiste, è la sicurezza delle persone tenendo fisso
l’obiettivo della conservazione della specie. La
Sat, ha aggiunto, in questi anni ha portato avanti un’informazione
il più possibile corretta e equilibrata senza creare i fans
dell’orso. Tante sono state le serate organizzate e sempre
partecipate e apprezzate. L’orso e il lupo, ha aggiunto, sono
animali che dividono l’opinione pubblica ma vanno lasciate a parte
le emozioni e la rabbia a favore di un pensiero razionale
rialacciando i fili di una spaccatura della comunità trentina. Masè
ha ricordato che la paura presente tra la popolazione, spinge a
posizioni emotive. E dopo la morte di Andrea Papi è difficile
pensare che al momento dell’incontro è molto difficile rispettare
i comportamenti consigliati. Lucia
Coppola (Verdi –
Sinistra) prima dell’uccisione di Papi c’era stata una fase di
inconscenza: gente che ha inseguito l’orso in macchina, che si è
avvicinata per fotografarlo. Insomma, per un lungo periodo non è
stato fatto un lavoro formativo e informativo. Basti pensare che non
c’è neppure certezza sul numero dei plantigradi. Gli orsi, ha
aggiunto, diventa confidente quando la situazione antropica è
preponderante come in Trentino. Insomma, per Coppola, la parte della
prevenzione è stata lasciata sullo sfondo. Infine, la posizione di
Ispra non entra nel discorso della limitazione del numero e propone
anche azioni diverse dall’abbattimento che rimane l’ultima
ratio.
Roberto
Stanchina ha detto
che sta uscendo un messaggio che si uccideranno 8 orsi all’anno e
il ddl non interviene sul ripristino di tavoli che, la scorsa
legislatura, sono stati sopressi. Infine, ha chiesto se si ritiene
sufficiente il radiocollare. Vettorazzi ha detto che le stime dei
numeri sono sempre state fatte con modelli sempre più precisi. Si
tratta di una stima, ma basata su un’analisi genetica. Monitoraggi
che si potrebbero fare ogni anno, ma la popolazione è una delle più
monitorate al mondo. Sul radiocollare il rappresentante della Sat ha
detto che andrebbe aumentato il numero di orso controllati. Nei
prossimi giorni, ha afferrmato il dottor Alessandro
Brugnoli, dirigente
del Servizio Faunistico, verranno probabilmente forniti gli ultimi
dati sulla popolazione.
Comunque, per
i selvatici è inevitabile fornire stime che si basano su metodi
collaudati. Nel 2024, in alcune zone, si farà un monitoraggio
suppletivo attraverso foto trappole.
Rispondendo a una domanda di
Coppola, Vettorazzi ha detto che i soci della Sat non hanno mai
segnalato situazione di pericolo, ma a chi fa la manutenzione dei
sentieri è stata fatta una formazione ad
hoc.
Michela Calzà
ha sottolineato che il fatto che la
chiusura dei luoghi del
confronto ha rappresentato un danno nella gestione dei selvatici.
Infine, l’esponente dem ha chiesto se i rifugi Sat hanno subito un
calo di clienti a causa dell’orso. Impossibile avere un quadro,
secondo Vettorazzi, anche se molti rifugi fanno un lavoro di
informazione.
L’ordine dei forestali:
va legalizzato l’uso dello spray
Il presidente dell’Ordine
degli agronomi e dei forestali, Claudio
Maurina, ha
affermato di essere
sollecitato dai colleghi che hanno avuto incontri con l’orso.
Fenomeno complesso, che va gestito, già anni fa nel Comitato
faunistico si evidenziava il rischio del bracconaggio che è
purtroppo diventato realtà. Quindi, sì agli abbattimenti degli orsi
pericolosi e ha auspicato il via libera allo spray anti orso,
indispensabile per chi lavora come i forestali, magari da solo, nel
bosco. Rispondendo a Lucia
Coppola, Maurina ha
affermando che i pericoli maggiori si
corrono quando si è da
soli. Eventualità che per i dottori forestali è frequente e tanti
sono stati gli incontri con il plaentigrado. Per questo lo spray
sarebbe importanti. Maurina, rispondendo a Michela
Calzà, ha detto
che nel Comitato faunisticio si erano chieste azioni per la
soppressione dei problematici e avanzata
la richiesta degli
spray che il Repubblca Ceca e il Slovenia vengono dati anche ai
bambini che abitano in zone frequentate dall’orso. Anche per il
presidente dell’Ordine indispensabile è la corretta gestione dei
rifiuti. Infine, Claudio Maurina, ha ricordato che nel progetto Life
Ursus è mancata la diffusione degli orsi nelle zone alpine limitrofe
causando anche guai genetici per questa specie che potrebbe essere
messa a rischio.
Gli imprenditori: prima di
tutto la sicurezza
Hanno chiuso le audizioni i
rappresentanti del Coordimamento imprenditori. Il presidente Mauro
Paissan ha
ricordato che da anni si chiedevano azioni coraggiore e quindi gli
imprenditori sono a fianco del Consiglio e hanno supportato la scelta
di Fugatti di ordinare l’abbattimento di M90. Sull’orso la
posizione del Coordinamento è semplice: la convivenza è complicata
e talvolta la sicurezza è messa a repentaglio e a repentaglio viene
messo il turismo. La richiesta è, quindi,
quella di agire per
prevenire il conflitto e dove necessario ricorrere
anche alla soluzione estrema dell’abbattimento. Comunque, non si
possono avere esitazioni sulla tutela dei cittadini e delle attività
economiche. Ciò senza svalutare l’importanza della biodiversità.
Il presidente Paissan ha chiesto quindi che il ddl venga approvato
dal Consiglio. Infine, il coordinamento, ha espresso solidarietà nei
confronti di Fugatti e Failoni per le minacce che hanno ricevuto. Una
solidarietà per la quale la presidente Masè ha espresso pieno
apprezzamento e ha sottolineato l’importanza del parere unanime del
Coordinamento.
Il presidente della
Federazione delle cooperative Roberto
Simoni, ha
ricordato la situazione di sofferenza degli allevatori. Inoltre,
ha aggiunto che la situazione dell’orso, importato secondo un
progetto che non è stato adeguatamente seguito, è diversa da quella
del lupo. Infine, ha
rinnovato la solidatietà a Fugatti e all’assessore Failoni. Anche
il presidente degli Artigiani Marco
Segatta ha
affermato che va difesa la biodiversità, ma prima di tutto c’è
la sicurezza. Gli artigiani che lavorano nel bosco, ha ricordato,
chiedono la possibilità di poter usare lo spray anti orso.
Un’istanza, ha detto Masè, che il Consiglio cercherà di portare
avanti. Rispondendo a Michela Calzà, Segatta ha affermato che
l’orso in questo ultimo anno ha rappresentato un impatto emotivo
forte. Quindi, è giusto pensare a un controllo di questa specie.
Così come per i lupi. Insomma, va fatto un ragionamento a 360 gradi
sulla fauna. Chiamata
in causa da Vanessa Masè, la dottoressa Ilaria
Viola della Pat ha
ricordato che orsi e lupi sono altamente tutelati. Per l’orso c’è
il Pacobace per il lupo, invece, la rimozione può essere fatta solo
con lo strumento della deroga, quindi non sono possibili piani di
abbattimento. A livello nazionale c’è un piano lupo vecchio che
non contempla l’espansione della specie sulle Alpi dagli Appennini
e dai Balcani. Da anni, ha ricordato ancora, si sta lavorando per
aggiornare questo piano che consideri tutti gli aspetti della tutela
della specie. Il piano, inoltre, secondo le direttive del ministero
dell’ambiente, non prevede le deroghe. L’obiettivo è di arrivare
a un Pacobace anche per il lupo, ma le posizioni sono molto diverse
tra le regioni del Nord Italia e il ministero. Ispra, comunque, ha
dato un parere positivo agli abbattimenti di alcuni individui in
Trentino, non come deroga ma come esperimento. Il dottor Brugnoli ha
ricordato che al Consiglio europeo è stata posta la richiesta di
declassare il livello di tutela del lupo che ha ormai raggiunto
numeri più che sufficienti per la sua tutela. Comunque, la strada è
lunga perché va modificata la convenzione di Berna, poi la direttiva
Habitat e infine le modifiche dovranno essere recepite dallo Stato.
Sullo spray ha ricordato che la normativa è competenza dello Stato
perché viene considerata un’arma.
L'ESAME
La votazione dell’articolato
Terminate le audizioni della mattinata, la Terza commissione si è concentrata sull’articolato. Hanno anticipato la propria astensione i consiglieri Roberto Stanchina (Campobase), in riferimento a un’ipotesi di un confronto entro fine mese con l’assessore in vista di un emendamento, Michela Calzà (Pd). Anche per quest’ultima ci saranno margini di miglioramento.
Entrambi gli articoli 1 e 2 di cui si compone il ddl (il testo è disponibile in allegato sul sito del Consiglio) hanno visto parere favorevole della Commissione con 4 voti favorevoli (Brunet, Biada, Masè, Paccher), 2 astenuti (Calzà, Stanchina) e un voto contrario di Lucia Coppola (Verdi-Sinistra).
Dichiarazioni di voto sul ddl
Si è poi passati alle dichiarazioni di voto sul disegno di legge. Il consigliere Stanchina ha confermato il proprio voto di astensione in prospettiva di un confronto con l’assessore di merito, volto a un emendamento del testo. Testo che secondo Stanchina rappresenta finora un buon auspicio, ma che manca ancora di alcune parti. Lo stesso consigliere ha avuto poi modo di precisare la propria convinzione: che bisogna capire come procedere al contenimento con la salvaguardia della specie. Per Campobase, ha detto, il ddl è un’opportunità per fare altri passi avanti.
Daniele Biada (FdI) ha ricordato il parere favorevole del suo gruppo e ha parlato di un lavoro volto alla presentazione di un ordine del giorno.
La consigliera Coppola ha annunciato il proprio voto contrario, anticipando un discorso chiarificatore in Consiglio. Ha ricordato l’articolo 9 della Costituzione italiana, di tutela della biodiversità; ha quindi accennato ai rischi di sanzioni dell’Unione europea. Il ddl, ha proseguito, non affronta il tema dei numerosi orsi già morti per diverse cause, oltre 60 esemplari. Ancora: l’Ispra dà indicazione su un numero massimo di orsi che possono essere abbattuti per non mettere a rischio la specie, ma non dice che si possono abbattere orsi a prescindere dai loro comportamenti e dalla loro pericolosità. Il ddl per Coppola non affronta, poi, il tema dell'inbreeding, della consanguineità, che porta a una fragilità di fondo. Ogni decreto di prelievo, ha affermato ancora la consigliera, deve fare i conti con il monitoraggio, e questo non è ancora chiarito, né sono state poste in atto tutte le attività che si sarebbe potuto: sensibilizzazione sui comportamenti, il monitoraggio, la sterilizzazione, il radiocollaraggio diffuso, spostamenti degli orsi in zone più impervie, la geo-individuazione, il tema legato ai rifiuti. Nel caso di M90, ha aggiunto, Ispra raccomanda anche altre forme di intervento, spostamento o captivazione oltre a quelle contenute nel Pacobace. Coppola ha infine espresso l’augurio che per il futuro si possano pensare altre forme di contenimento che non siano l’abbattimento. Ha voluto sottolineare il clima di rispetto con cui si sono svolte le audizioni.
Antonella Brunet (Noi Trentino per Fugatti presidente) ha dato voce al parere favorevole proprio e del gruppo: ha espresso solidarietà agli agricoltori e agli allevatori. La consigliera ha quindi ricordato il lavoro fatto da questi ultimi e la necessità di tutelarlo, altrimenti si perde il patrimonio di alpeggi e montagna. Brunet ha fatto riferimento alle audizioni e ha detto di essersi spaventata perché c’è ancora molto da fare: sul lupo si è ancora all’anno zero e sull’orso ci sono ancora passi avanti da fare.
Anche Calzà ha detto di aver apprezzato gli approfondimenti in commissione, ma che avrebbe preferito, come chiesto dalle minoranze, l’esame del ddl fosse seguito alla Conferenza d’informazione di fine mese. Ha annunciato la propria astensione e ricordato che la legge 9 del 2018 aveva già identificato le modalità di gestione e l’uso del Pacobace aveva permesso di creare un piano di gestione che avrebbe raccolto una serie di azioni evidenziate nell’incontro con la Sat che avrebbero permesso di affrontare il tema in modo ampio e più equilibrato. Ha precisato quindi che parlando di Pacobace si vuol dire che c’è già uno strumento usabile a tutela della popolazione. Ci sarebbe stato il tempo di agire da parte della Provincia. Si è riservata un incontro con l’assessore. Masè ha ricordato che la programmazione è stata concordata dalla Capigruppo.
Roberto Paccher (Lega) ha parlato di una legge necessaria e importante: permette di prendere in mano un tema fondamentale. Ha parlato di un’emergenza che ha portato alla morte di una persone e ad altri aggressioni o inseguimenti che hanno messo a repentaglio la sicurezza chi vive la montagna. Un’emergenza, ha affermato il consigliere, che nemmeno chi aveva pensato il progetto Life Ursus avesse pensato o prospettato. Molte discussioni, ha detto riferendosi alla possibilità della sterilizzazione citata dalla consigliera Coppola, sono andate oltre rispetto al tema: si sta gestendo ora il pericolo dato da orsi problematici. Per Paccher, poi, non si può riempire il Casteller di orsi che comunque lì avrebbero una vita non compatibile con la loro essenza di animali selvatici. Le infrazioni Ue? Parlandone si vuole spaventare per niente. La sola Svezia, ha aggiunto, lo scorso anno ha fatto un piano di abbattimento di 662 orsi su 3.000 orsi circa totali per ridurne la concentrazione, nonostante l’ambiente svedese veda spazi più ampi rispetto a quello trentino. Il consigliere ha anticipato il proprio voto favorevole al ddl, nella speranza che in futuro si passi a piani di abbattimento che non solo eliminino gli orsi problematici, ma provvedano al contenimento dei numeri. Infine un altro riferimento alle cifre: un incontro su 7 di orsi nel bosco ha epiloghi mortali, ha aggiunto, quando si parla di orso non si parla di Winnie The Pooh.
Masè ha ricordato che la Civica è favorevole al ddl. Dalle audizioni, ha detto, è emerso quanto sia fondamentale il tema della sicurezza. Tutti chiedono di poter intervenire con maggior forza, uscendo dalle pastoie delle conseguenze di legali. Oltre a ciò è emersa un’esigenza su un ragionamento sul lupo: sulla gestione del tema si è all’anno zero in termini di strumenti normativi, nonostante la forte espansione della popolazione sul nostro territorio. Una pressione su allevatori e pastori, ma anche su chi frequenta il bosco, che non può lasciare indifferenti. Masè ha auspicato che il messaggio possa essere veicolato anche a livello nazionale. Ha sottolineato il cambio di approccio del Ministero e di Ispra, fondamentale per poter avere una possibilità di operatività diversa dal passato. Il concetto di abbattimento meglio definito, è meglio è, ha aggiunto. E ha parlato di un’evoluzione normativa di un percorso, degli accordi avvenuti tra Provincia e Roma come importanti. È questa, per Masè, l’ottica in cui vanno lette le modifiche normative. Ciò permetterà di muoversi con maggiore sicurezza e certezza. Ha ricordato le responsabilità che si prende il presidente firmando un’ordinanza e ha ribadito la propria solidarietà a Fugatti e all’assessore Failoni rispetto alle indicibili minacce ricevute.
Il voto: il parere della Terza commissione sul ddl è positivo, con 4 voti favorevoli, 2 astensioni e un voto contrario.