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12/02/2024 - In aula o in commissione

Orso, sì della Terza commissione al disegno di legge 11 dell'assessore Failoni

Ddl di inziativa giuntale, le audizioni e il parere dell'organo consiliare

Orso, sì della Terza commissione al disegno di legge 11 dell'assessore Failoni

In allegato il testo del disegno di legge

Orso, sì della Terza commissione al disegno di legge 11 dell'assessore Failoni

Sì della Terza commissione di Vanessa Masè della Civica al disegno di legge numero 11 di modifica della legge provinciale 9 del 2018. Il ddl abroga il comma 1 bis dell’articolo 1 e fissa (nel numero di 8) un contingente di orsi sopprimibili annualmente perché pericolosi o problematici. I lavori della mattinata sono iniziati con le audizioni dei rappresentanti di Cal, Sat, Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali, Coordinamento provinciale imprenditori. Poi il voto dell’articolato, le dichiarazioni di voto e quindi l’espressione del parere favorevole della commissione con i 4 sì di Brunet, Biada, Paccher e Masè, le 2 astensioni di Calzà e Stanchina, il no della vicepresidente Coppola.

LE AUDIZIONI

Cal: un sì “granitico” al disegno di legge​

Prima audizione quella del Cal. Il presidente Paride Gianmoena ha affermato che la posizione del Consiglio delle autonomie è favorevole al ddl. Una parere unanime, granitico, l’ha definito il presidente del Cal, che va incontro alla mozione votata lo scorso anno a favore del contenimento degli orsi problematici. L’unanimità rappresenta tutti i comuni trentini a favore di un disegno di legge, ha detto ancora, che velocizza gli interventi nei confronti degli animali pericolosi. Importante, per Gianmoena, che il ddl preveda l’intervento dei tecnici. Questo, ha detto ancora, è il primo passo per cambiare i rapporti tra Stato – Pat – Unione Europea, senza dimenticare il coinvolgimento dell’Euregio. Dal Cal è uscito un messaggio chiaro: il tema dei grandi carnivori riguarda tutto il Trentino, dalle valli alla città. Poi, su sollecitazione di Vanessa Masè, il presidente Cal ha sottolineato la problematica del lupo, animale, ha ricordato, che preoccupa molto le popolazione anche perché il numero di esemplari è troppo alto per il nostro territorio.

Roberto Stanchina (Campobase) ha ricordato che orsi (vedi il Bondone) e lupi (vedi la collina est) rappresentano un problema anche la città di Trento. Bene l’idea di allargare il tema a livello europeo e ha chiesto a Gianmoena se i sindaci pensano anche a una selezione degli orsi. Il presidente Cal ha detto che il passo successivo è quello, tutti in sieme, di riuscite a fare dei piani di gestone dei plantigradi. L’orso c’è, ci dovremo convivere. Ha aggiunto, ma non con questi numeri. Rispondendo a Vanessa Masè, Gianmoena ha ricordato che sui tavoli romani si è parlato degli orsi, ma c’è da dire che è più facile parlare di lupi perché anche a livello nazionale c’è un’idea meno positiva di questa specie rispetto ai plantigradi. Michela Calzà (Pd) ha affermato che la proposta Failoni è meno incisiva rispetto alla legge Rossi che ordinò abbattimenti e ha chiesto se i sindaci hanno chiesto interventi, previsti da Life Ursus, di prevenzione e controllo degli orsi da parte della Provincia. Il presidente Cal ha risposto che la priorità è l’abbattimento degli individui pericolosi con un supporto scientifico. Fin da subito si devono elaborare piani ma ciò non significa non fare nulla per i cassonetti anti orso, una raccolta più attenta dei rifiuti. Insomma, queste strade non si contrappongono, anzi devo andare avanti assieme. Daniele Biada (FdI) ha detto di vedere con piacere il sì unanime del Cal che è dovuto anche alla capacità di mediazione del presidente. Ha chiesto poi se i comuni hanno espresso la modifica della direttiva Habitat europea per arrivare a una gestione diretta dei grandi carnivori da parte della Pat. Paride Gianmoena ha risposto che nel Cal si è parlato anche di questo tema e ha aggiunto che un passaggio a Bruxelles va fatto. Anche se il Cal ba approvato una mozione nella quale si chiedevano risposte rapide, l’idea della stesura di Piani su una base scientifica. Infine, ha evidenziato la questione dello spray anti orso per la garanzia della sicurezza nei boschi. Uno strumento importante, ha aggiunta Masè, per la protezione di chi lavora nel bosco e che necessità di una voce unitaria nei confronti del ministero dell’Interno.


La Sat: ok al ddl, ma il tema va affrontato razionalmente

​Massimo Vettorazzi, vicepresidente commissione Tutela ambientale della Sat, ha affernato che la Sat considera positivo un ddl che deleghi la resposnsailità della gestioen al Presidente della Giunta. Ci sono però ambiguità, a partore dal limite degli 8 abbattimenti che non rappresenta un piano di controllo del numero. Ispra dice che così non ci sarebbe una riduzione della popolazione e questa legge sembra suggerire che invece tutti gli anni si possono prelevare otto plantigradi. Anche se c’è un problema genetico che sta impoverendo la popolazione che potrebbe essere messa a rischio. La gestione degli orsi problematici, secondo Vettorazzi, è solo un tassello. Sat non si è mai tirata indietro sugli abbattimenti come ultima ratio, come è accaduto per M90 nell’ottica della conservazione della popolazione e non degli individui. Si deve però operare sulla prevenzione, a partire da una corretta gestione dei rifiuti essenziale per evitare che l’orso venga a contatto con l’uomo. Altra cosa da fare per la Sat è riaprire il dialogo con tutti i portatori di interesse come quella portata avanti, nel 2016, dall’Ufficio stampa della Pat e il tavolo istituito dalla Giunta nel 2015 che però non è stata riattivata dopo il Covid. Tavoli, insomma, che secondo Vettorazzi, vanno riaperti per parlare in modo razionale del tema grandi carnivori. Infine, va messa in campo una campagna di informazione e di conoscenza del comportamentio di questa specie sull’arco alpino. Il rappresentante della Sat ha detto che al primo posto, anche se il rischio zero non esiste, è la sicurezza delle persone tenendo fisso l’obiettivo della conservazione della specie. La Sat, ha aggiunto, in questi anni ha portato avanti un’informazione il più possibile corretta e equilibrata senza creare i fans dell’orso. Tante sono state le serate organizzate e sempre partecipate e apprezzate. L’orso e il lupo, ha aggiunto, sono animali che dividono l’opinione pubblica ma vanno lasciate a parte le emozioni e la rabbia a favore di un pensiero razionale rialacciando i fili di una spaccatura della comunità trentina. Masè ha ricordato che la paura presente tra la popolazione, spinge a posizioni emotive. E dopo la morte di Andrea Papi è difficile pensare che al momento dell’incontro è molto difficile rispettare i comportamenti consigliati. Lucia Coppola (Verdi – Sinistra) prima dell’uccisione di Papi c’era stata una fase di inconscenza: gente che ha inseguito l’orso in macchina, che si è avvicinata per fotografarlo. Insomma, per un lungo periodo non è stato fatto un lavoro formativo e informativo. Basti pensare che non c’è neppure certezza sul numero dei plantigradi. Gli orsi, ha aggiunto, diventa confidente quando la situazione antropica è preponderante come in Trentino. Insomma, per Coppola, la parte della prevenzione è stata lasciata sullo sfondo. Infine, la posizione di Ispra non entra nel discorso della limitazione del numero e propone anche azioni diverse dall’abbattimento che rimane l’ultima ratio.

Roberto Stanchina ha detto che sta uscendo un messaggio che si uccideranno 8 orsi all’anno e il ddl non interviene sul ripristino di tavoli che, la scorsa legislatura, sono stati sopressi. Infine, ha chiesto se si ritiene sufficiente il radiocollare. Vettorazzi ha detto che le stime dei numeri sono sempre state fatte con modelli sempre più precisi. Si tratta di una stima, ma basata su un’analisi genetica. Monitoraggi che si potrebbero fare ogni anno, ma la popolazione è una delle più monitorate al mondo. Sul radiocollare il rappresentante della Sat ha detto che andrebbe aumentato il numero di orso controllati. Nei prossimi giorni, ha afferrmato il dottor Alessandro Brugnoli, dirigente del Servizio Faunistico, verranno probabilmente forniti gli ultimi dati sulla popolazione. Comunque, per i selvatici è inevitabile fornire stime che si basano su metodi collaudati. Nel 2024, in alcune zone, si farà un monitoraggio suppletivo attraverso foto trappole.

Rispondendo a una domanda di Coppola, Vettorazzi ha detto che i soci della Sat non hanno mai segnalato situazione di pericolo, ma a chi fa la manutenzione dei sentieri è stata fatta una formazione ad hoc.

Michela Calzà ha sottolineato che il fatto che la chiusura dei luoghi del confronto ha rappresentato un danno nella gestione dei selvatici. Infine, l’esponente dem ha chiesto se i rifugi Sat hanno subito un calo di clienti a causa dell’orso. Impossibile avere un quadro, secondo Vettorazzi, anche se molti rifugi fanno un lavoro di informazione.


L’ordine dei forestali: va legalizzato l’uso dello spray

Il presidente dell’Ordine degli agronomi e dei forestali, Claudio Maurina, ha affermato di essere sollecitato dai colleghi che hanno avuto incontri con l’orso. Fenomeno complesso, che va gestito, già anni fa nel Comitato faunistico si evidenziava il rischio del bracconaggio che è purtroppo diventato realtà. Quindi, sì agli abbattimenti degli orsi pericolosi e ha auspicato il via libera allo spray anti orso, indispensabile per chi lavora come i forestali, magari da solo, nel bosco. Rispondendo a Lucia Coppola, Maurina ha affermando che i pericoli maggiori si corrono quando si è da soli. Eventualità che per i dottori forestali è frequente e tanti sono stati gli incontri con il plaentigrado. Per questo lo spray sarebbe importanti. Maurina, rispondendo a Michela Calzà, ha detto che nel Comitato faunisticio si erano chieste azioni per la soppressione dei problematici e avanzata la richiesta degli spray che il Repubblca Ceca e il Slovenia vengono dati anche ai bambini che abitano in zone frequentate dall’orso. Anche per il presidente dell’Ordine indispensabile è la corretta gestione dei rifiuti. Infine, Claudio Maurina, ha ricordato che nel progetto Life Ursus è mancata la diffusione degli orsi nelle zone alpine limitrofe causando anche guai genetici per questa specie che potrebbe essere messa a rischio.


Gli imprenditori: prima di tutto la sicurezza

Hanno chiuso le audizioni i rappresentanti del Coordimamento imprenditori. Il presidente Mauro Paissan ha ricordato che da anni si chiedevano azioni coraggiore e quindi gli imprenditori sono a fianco del Consiglio e hanno supportato la scelta di Fugatti di ordinare l’abbattimento di M90. Sull’orso la posizione del Coordinamento è semplice: la convivenza è complicata e talvolta la sicurezza è messa a repentaglio e a repentaglio viene messo il turismo. La richiesta è, quindi, quella di agire per prevenire il conflitto e dove necessario ricorrere anche alla soluzione estrema dell’abbattimento. Comunque, non si possono avere esitazioni sulla tutela dei cittadini e delle attività economiche. Ciò senza svalutare l’importanza della biodiversità. Il presidente Paissan ha chiesto quindi che il ddl venga approvato dal Consiglio. Infine, il coordinamento, ha espresso solidarietà nei confronti di Fugatti e Failoni per le minacce che hanno ricevuto. Una solidarietà per la quale la presidente Masè ha espresso pieno apprezzamento e ha sottolineato l’importanza del parere unanime del Coordinamento.

Il presidente della Federazione delle cooperative Roberto Simoni, ha ricordato la situazione di sofferenza degli allevatori. Inoltre, ha aggiunto che la situazione dell’orso, importato secondo un progetto che non è stato adeguatamente seguito, è diversa da quella del lupo. Infine, ha rinnovato la solidatietà a Fugatti e all’assessore Failoni. Anche il presidente degli Artigiani Marco Segatta ha affermato che va difesa la biodiversità, ma prima di tutto c’è la sicurezza. Gli artigiani che lavorano nel bosco, ha ricordato, chiedono la possibilità di poter usare lo spray anti orso. Un’istanza, ha detto Masè, che il Consiglio cercherà di portare avanti. Rispondendo a Michela Calzà, Segatta ha affermato che l’orso in questo ultimo anno ha rappresentato un impatto emotivo forte. Quindi, è giusto pensare a un controllo di questa specie. Così come per i lupi. Insomma, va fatto un ragionamento a 360 gradi sulla fauna. Chiamata in causa da Vanessa Masè, la dottoressa Ilaria Viola della Pat ha ricordato che orsi e lupi sono altamente tutelati. Per l’orso c’è il Pacobace per il lupo, invece, la rimozione può essere fatta solo con lo strumento della deroga, quindi non sono possibili piani di abbattimento. A livello nazionale c’è un piano lupo vecchio che non contempla l’espansione della specie sulle Alpi dagli Appennini e dai Balcani. Da anni, ha ricordato ancora, si sta lavorando per aggiornare questo piano che consideri tutti gli aspetti della tutela della specie. Il piano, inoltre, secondo le direttive del ministero dell’ambiente, non prevede le deroghe. L’obiettivo è di arrivare a un Pacobace anche per il lupo, ma le posizioni sono molto diverse tra le regioni del Nord Italia e il ministero. Ispra, comunque, ha dato un parere positivo agli abbattimenti di alcuni individui in Trentino, non come deroga ma come esperimento. Il dottor Brugnoli ha ricordato che al Consiglio europeo è stata posta la richiesta di declassare il livello di tutela del lupo che ha ormai raggiunto numeri più che sufficienti per la sua tutela. Comunque, la strada è lunga perché va modificata la convenzione di Berna, poi la direttiva Habitat e infine le modifiche dovranno essere recepite dallo Stato. Sullo spray ha ricordato che la normativa è competenza dello Stato perché viene considerata un’arma.

L'ESAME

La votazione dell’articolato
Terminate le audizioni della mattinata, la Terza commissione si è concentrata sull’articolato. Hanno anticipato la propria astensione i consiglieri Roberto Stanchina (Campobase), in riferimento a un’ipotesi di un confronto entro fine mese con l’assessore in vista di un emendamento, Michela Calzà (Pd). Anche per quest’ultima ci saranno margini di miglioramento.

Entrambi gli articoli 1 e 2 di cui si compone il ddl (il testo è disponibile in allegato sul sito del Consiglio) hanno visto parere favorevole della Commissione con 4 voti favorevoli (Brunet, Biada, Masè, Paccher), 2 astenuti (Calzà, Stanchina) e un voto contrario di Lucia Coppola (Verdi-Sinistra).


Dichiarazioni di voto sul ddl
Si è poi passati alle dichiarazioni di voto sul disegno di legge. Il consigliere Stanchina ha confermato il proprio voto di astensione in prospettiva di un confronto con l’assessore di merito, volto a un emendamento del testo. Testo che secondo Stanchina rappresenta finora un buon auspicio, ma che manca ancora di alcune parti. Lo stesso consigliere ha avuto poi modo di precisare la propria convinzione: che bisogna capire come procedere al contenimento con la salvaguardia della specie. Per Campobase, ha detto, il ddl è un’opportunità per fare altri passi avanti.

Daniele Biada (FdI) ha ricordato il parere favorevole del suo gruppo e ha parlato di un lavoro volto alla presentazione di un ordine del giorno.

La consigliera Coppola ha annunciato il proprio voto contrario, anticipando un discorso chiarificatore in Consiglio. Ha ricordato l’articolo 9 della Costituzione italiana, di tutela della biodiversità; ha quindi accennato ai rischi di sanzioni dell’Unione europea. Il ddl, ha proseguito, non affronta il tema dei numerosi orsi già morti per diverse cause, oltre 60 esemplari. Ancora: l’Ispra dà indicazione su un numero massimo di orsi che possono essere abbattuti per non mettere a rischio la specie, ma non dice che si possono abbattere orsi a prescindere dai loro comportamenti e dalla loro pericolosità. Il ddl per Coppola non affronta, poi, il tema dell'inbreeding, della consanguineità, che porta a una fragilità di fondo. Ogni decreto di prelievo, ha affermato ancora la consigliera, deve fare i conti con il monitoraggio, e questo non è ancora chiarito, né sono state poste in atto tutte le attività che si sarebbe potuto: sensibilizzazione sui comportamenti, il monitoraggio, la sterilizzazione, il radiocollaraggio diffuso, spostamenti degli orsi in zone più impervie, la geo-individuazione, il tema legato ai rifiuti. Nel caso di M90, ha aggiunto, Ispra raccomanda anche altre forme di intervento, spostamento o captivazione oltre a quelle contenute nel Pacobace. Coppola ha infine espresso l’augurio che per il futuro si possano pensare altre forme di contenimento che non siano l’abbattimento. Ha voluto sottolineare il clima di rispetto con cui si sono svolte le audizioni.

Antonella Brunet (Noi Trentino per Fugatti presidente) ha dato voce al parere favorevole proprio e del gruppo: ha espresso solidarietà agli agricoltori e agli allevatori. La consigliera ha quindi ricordato il lavoro fatto da questi ultimi e la necessità di tutelarlo, altrimenti si perde il patrimonio di alpeggi e montagna. Brunet ha fatto riferimento alle audizioni e ha detto di essersi spaventata perché c’è ancora molto da fare: sul lupo si è ancora all’anno zero e sull’orso ci sono ancora passi avanti da fare.

Anche Calzà ha detto di aver apprezzato gli approfondimenti in commissione, ma che avrebbe preferito, come chiesto dalle minoranze, l’esame del ddl fosse seguito alla Conferenza d’informazione di fine mese. Ha annunciato la propria astensione e ricordato che la legge 9 del 2018 aveva già identificato le modalità di gestione e l’uso del Pacobace aveva permesso di creare un piano di gestione che avrebbe raccolto una serie di azioni evidenziate nell’incontro con la Sat che avrebbero permesso di affrontare il tema in modo ampio e più equilibrato. Ha precisato quindi che parlando di Pacobace si vuol dire che c’è già uno strumento usabile a tutela della popolazione. Ci sarebbe stato il tempo di agire da parte della Provincia. Si è riservata un incontro con l’assessore. Masè ha ricordato che la programmazione è stata concordata dalla Capigruppo.

Roberto Paccher (Lega) ha parlato di una legge necessaria e importante: permette di prendere in mano un tema fondamentale. Ha parlato di un’emergenza che ha portato alla morte di una persone e ad altri aggressioni o inseguimenti che hanno messo a repentaglio la sicurezza chi vive la montagna. Un’emergenza, ha affermato il consigliere, che nemmeno chi aveva pensato il progetto Life Ursus avesse pensato o prospettato. Molte discussioni, ha detto riferendosi alla possibilità della sterilizzazione citata dalla consigliera Coppola, sono andate oltre rispetto al tema: si sta gestendo ora il pericolo dato da orsi problematici. Per Paccher, poi, non si può riempire il Casteller di orsi che comunque lì avrebbero una vita non compatibile con la loro essenza di animali selvatici. Le infrazioni Ue? Parlandone si vuole spaventare per niente. La sola Svezia, ha aggiunto, lo scorso anno ha fatto un piano di abbattimento di 662 orsi su 3.000 orsi circa totali per ridurne la concentrazione, nonostante l’ambiente svedese veda spazi più ampi rispetto a quello trentino. Il consigliere ha anticipato il proprio voto favorevole al ddl, nella speranza che in futuro si passi a piani di abbattimento che non solo eliminino gli orsi problematici, ma provvedano al contenimento dei numeri. Infine un altro riferimento alle cifre: un incontro su 7 di orsi nel bosco ha epiloghi mortali, ha aggiunto, quando si parla di orso non si parla di Winnie The Pooh.

Masè ha ricordato che la Civica è favorevole al ddl. Dalle audizioni, ha detto, è emerso quanto sia fondamentale il tema della sicurezza. Tutti chiedono di poter intervenire con maggior forza, uscendo dalle pastoie delle conseguenze di legali. Oltre a ciò è emersa un’esigenza su un ragionamento sul lupo: sulla gestione del tema si è all’anno zero in termini di strumenti normativi, nonostante la forte espansione della popolazione sul nostro territorio. Una pressione su allevatori e pastori, ma anche su chi frequenta il bosco, che non può lasciare indifferenti. Masè ha auspicato che il messaggio possa essere veicolato anche a livello nazionale. Ha sottolineato il cambio di approccio del Ministero e di Ispra, fondamentale per poter avere una possibilità di operatività diversa dal passato. Il concetto di abbattimento meglio definito, è meglio è, ha aggiunto. E ha parlato di un’evoluzione normativa di un percorso, degli accordi avvenuti tra Provincia e Roma come importanti. È questa, per Masè, l’ottica in cui vanno lette le modifiche normative. Ciò permetterà di muoversi con maggiore sicurezza e certezza. Ha ricordato le responsabilità che si prende il presidente firmando un’ordinanza e ha ribadito la propria solidarietà a Fugatti e all’assessore Failoni rispetto alle indicibili minacce ricevute.

Il voto: il parere della Terza commissione sul ddl è positivo, con 4 voti favorevoli, 2 astensioni e un voto contrario.

Allegati
Il ddl 11 di iniziativa giuntale