I numerosi temi di oggi in Quarta Commissione
Direzione assistenziale, Consiglio dei giovani e Cavalese
Ospitate diverse audizioni
La Quarta Commissione di Claudio Cia si è riunita nel
pomeriggio di oggi per discutere un ordine del giorno molto
articolato. In prima battuta ha ospitato le consultazioni sul disegno
di legge n. 160 che modifica la legge provinciale sulla tutela della
salute del 2010, prevedendo l’istituzione della direzione
assistenziale e la valorizzazione del personale infermieristico
(primo proponente Claudio Cia). A seguire ha
svolto l’audizione del Consiglio
provinciale dei
giovani sui
disegni di legge
150
e 150, rispettivamente di
Luca Guglielmi e di Alex Marini, di modifica
della legge istitutiva dello stesso Consiglio provinciale dei
giovani.
Audizioni sull’Istituzione
della direzione assistenziale (Cia)
Azienda sanitaria: la proposta potrebbe innescare una china
pericolosa
La dottoressa Elena
Bravi (Azienda sanitaria), in
presenza dell’Assessora alla salute Stefania Segnana, ha
espresso
un parere che
ha definito “tecnico”, osservando che
per le aziende sanitarie l’equilibrio
è garantito per ambiti di responsabilità, senza
un’afferenza professionale. Per
soddisfare la proposta in discussione si
dovrebbe cioè passare da un modello per
ambiti ad un modello per
professioni, innescando così una china pericolosa e rivendicazioni
da
altre professionalità. Non
c’è assolutamente alcuna
preclusione verso la professionalità degli infermieri, ha
chiarito, e
siamo d’accordo sulla valorizzazione della figura
infermieristica tuttavia, prevedere l’istituzione della direzione
assistenziale comporterebbe dei rischi di squilibrio per il sistema,
creando altresì una confusione e sovrapposizione di ruoli. Si
potrebbe piuttosto pensare a funzioni dipartimentali che racchiudano
tutte le unità e a caduta i livelli intermedi di base. Infine,
rispetto alla partecipazione, Bravi
ha
sottolineato il fatto che la figura dell’infermiere
professionale può accedere a tutti i ruoli, salvo la direzione
sanitaria che
è di
esclusiva pertinenza del personale medico.
Paolo
Zanella (Futura)
ha concordato che la declaratoria è forse mal formulata, tuttavia la
bontà del principio nel
ddl c’è:
la funzione assistenziale va a suo avviso riconosciuta ed ha un
senso, perché esiste di fatto una funzione assistenziale con esiti
di salute sulla popolazione.
Il
Presidente Claudio
Cia ha
fatto notare che la figura del
direttore assistenziale è
presente in altre regioni, non ultima in Emilia Romagna.
Consulta
per la salute:
fondamentale
riconoscere la
figura chiave dell’infermiere
Il
Presidente della Consulta provinciale per
la salute Renzo Dori ha salutato con favore
la proposta legislativa in discussione:
speriamo che il Consiglio la faccia propria, ha detto. La
preoccupazione sulla cronicità dell’invecchiamento e sulla
prevenzione è evidente e molto sentita. In questo
contesto è a suo avviso fondamentale
riconoscere la figura chiave dell’infermiere e altrettanto
fondamentale è valorizzare
il suo ruolo in termini propositivi, in
una sanità in forte evoluzione e trasformazione.
Ordine Infermieri: pieno sostegno alla proposta
Daniel Pedrotti, Presidente dell’Ordine delle
professioni infermieristiche della Provincia di Trento ha illustrato
un documento (allegato) nel quale gli infermieri esprimono pieno
sostegno al disegno di legge oggetto di audizione, che prevede
l’istituzione
della direzione
assistenziale nel Consiglio di direzione
e la valorizzazione del personale. La maggior concentrazione di
personale infermieristico comporta per i pazienti una riduzione della
mortalità, contribuendo molto gli infermieri alla riduzione del
rischio di riospedalizzazione, dei tempi di degenza e delle
complicanze. Dunque, in considerazione del fatto che l’infermiere
contribuisce ai miglior esiti di salute dei cittadini e il suo ruolo
è prevalente
in azienda sanitaria, si ritiene
irrinunciabile l’integrazione del direttore assistenziale come già
avviene in diverse altre realtà italiane, tra le quali l’Emilia
Romagna. Il
direttore assistenziale dovrebbe occuparsi di offrire un contributo
alle
politiche dell’azienda e ai
processi di miglioramento delle professioni sanitarie: per questo
potrebbe rappresentare un valore aggiunto.
Paolo
Zanella (Futura)
ha portato
all’attenzione di
Pedrotti la
posizione della dottoressa Bravi, ribadendo ancora
una volta l’utilità e la
necessità di introdurre la direzione assistenziale.
Ordine
dei medici sfavorevole all’approccio per professioni
In collegamento, per l’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di
Trento, è intervenuto Maurizio
Del Greco
che
ha
riferito quanto emerso da una recente riunione dell’Ordine,
leggendo il documento depositato (allegato) dove si concorda sulla
necessità di valorizzare la figura dell’infermiere attraverso
l’istituzione di figure dirigenziali e la promozione di modelli
innovativi di integrazione coerenti ed appropriati al perseguimento
degli obiettivi aziendali. L’assistenza intesa come prevenzione non
può tuttavia
prescindere da un’attività integrata e il disegno di legge
determinerebbe un approccio per professioni anziché per percorsi. Il
coesistere di direttore sanitario e direttore assistenziale potrebbe
ad
avviso dei medici creare
confusione e aumentare la frammentazione del
sistema delle professionalità sanitarie.
Sindacati: tutti
favorevoli
Gianna Colle (Funzione pubblica CGIL) ha apprezzato la
valorizzazione delle professioni sanitarie e la legittimazione della
figura del direttore assistenziale che si vuole introdurre con la
proposta in discussione, che potrebbe compendiare le funzioni svolte
ad oggi dalla direzione delle professioni sanitarie e da altri
direttori, secondo una visione limitata e superata da un livello di
complessità che si è molto amplificato negli ultimi anni, dopo
l’avvento del Covid. La previsione della legge in oggetto è un
elemento qualificante importante per
le figure sanitarie e non deve però
precludere l’espletamento dei concorsi delle strutture complesse e
della governance dei processi delle figure sanitarie, anche
rivendendone la collocazione.
Giuseppe Varagone (UIL-FPL Sanità) ha concordato sulla
proposta specifica ed ha aggiunto che la valorizzazione della figura
infermieristica deve però evolvere dal potenziamento della
formazione e dell’accesso alla professione. Devono
a
suo avviso essere
affidate a questa figura sempre nuove competenze e soddisfazione
economica.
Per Flavio Lavagnino
(Sindacato degli infermieri italiani-Nursing
up) la valorizzazione della
figura dell’infermiere è fondamentale perché questi due anni e
mezzo di pandemia hanno evidenziato le carenze nell’ambito delle
professioni sanitarie
e la necessità di un
riconoscimento adeguato di
questa professionalità.
Ci
auguriamo che questo sia solo l’inizio di un positivo percorso
perché dobbiamo attivarci per rendere attrattive queste
professionalità presso i giovani, ha
concluso (osservazioni
allegate).
Audizioni sulla riforma del
Consiglio provinciale dei giovani
L’organismo ha quindi svolto l’audizione del Consiglio
provinciale dei
giovani sui
due disegni di legge
150
e 158 di
riforma della legge provinciale 28 maggio
2009, n. 7 istitutiva del
Consiglio provinciale dei giovani, rispettivamente
firmati dai
consiglieri Luca Guglielmi e Alex Marini.
Consiglio dei giovani: favorevoli ad un progetto di testo
unificato
La Presidente del Consiglio dei giovani Eleonora Angelini ha
espresso parere favorevole alla proposta, sostenuta dallo stesso
Consiglio dei giovani e sottoscritta dai capigruppo del Consiglio e
come primo firmatario dal consigliere Luca Guglielmi in qualità di
consigliere più giovane. La proposta sarebbe quella di unificare il
ddl con quello, che contiene spunti interessanti, del consigliere dei
5 Stelle Alex Marini con il quale è già avvenuta una positiva
interlocuzione. Allo scopo il Consiglio provinciale dei giovani
avrebbe
già predisposto una bozza di documento. Uno
degli aspetti più rilevanti
riguarda le competenze che il ddl di
Marini mira ad ampliare. Gli altri obiettivi che si intendono
perseguire con la riforma sono la trasformazione del Consiglio dei
giovani da
organismo consultivo ad organismo operativo, ampliando le
competenze; per
evitare
l’attuale
turnazione si
vorrebbe dare
l’opportunità ai membri di operare per l’intera durata
quinquiennale del Consiglio provinciale, ad eccezione per la figura
del Presidente per la quale si propone la riconferma/sostituzione a
metà mandato;
si
propone altresì che
l’organismo
venga nominato entro 90 giorni dall’insediamento della Giunta e,
su suggerimento dell’assessore Bisesti, si prevede
l’attribuzione
di fondi annuali per le iniziative di formazione e informazione.
Altro
aspetto da modificare/integrare
sarebbe
quello
delle
diverse macro aree di attività/intervento del
CdG, con riferimento alle quali
lo
stesso organismo potrà
apportare
dei suggerimenti ai lavori del Consiglio
provinciale.
Il Presidente Claudio Cia ha chiesto ed
ottenuto la disponibilità da parte dei due proponenti Guglielmi e
Marini a far confluire le singole proposte in un testo unico.
La vicepresidente del Consiglio dei giovani Sanà
Sadouni
ha aggiunto una considerazione politica, ovvero che la questione
centrale nasce dal riscontro di reali
difficoltà nell’operatività dell’organismo,
a partire dal criterio di nomina dei componenti del Consiglio dei
giovani per i quali si suggerisce di attingere allo scheletro che già
racchiude
tutte le categorie giovanili trentine. Il segretario
Raffaele Amistadi
ha integrato la relazione comunicando l’intenzione di proporre che
del Consiglio facciano parte degli “invitati permanenti” per
mantenere alcuni contatti utili e strategici per la crescita
dell’organismo.
L’assessore Mirko Bisesti ha espresso un orientamento
favorevole all’unificazione delle due proposte, aggiornando la
discussione ad una fase successiva.
Ospedale
di Cavalese: ripartiranno le audizioni
Relativamente
al progetto per la realizzazione del nuovo ospedale di Cavalese, il
Presidente Claudio Cia ha suggerito che
l’organismo prosegua
le audizioni con l’ascolto dell’ex scario Giacomo Boninsegna, del
nuovo scario Mauro Gilmozzi, dell’ex sindaco di Cavalese Silvano
Welponer. Terminate le audizioni “politiche” la
Commissione ha condiviso l’orientamento di
avviare una fase tecnica, di esame dei due progetti (di
ristrutturazione e di nuova costruzione) ed eventualmente in una fase
successiva, di ascolto di altre funzioni come la direzione medica.