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14/01/2025 - In aula o in commissione

Consigliere delegato: al via in aula l'esame del ddl Cia

I primi interventi in discussione generale

Consigliere delegato: al via in aula l'esame del ddl Cia

Consigliere delegato: al via in aula l'esame del ddl Cia

Esaurito il question time e aggiornate le nomine previste ai punti 2 e 3, il Consiglio provinciale ha proseguito i lavori con l’esame del disegno di legge del consigliere Claudio Cia (Misto) di modifica alla legge elettorale che prevede l’introduzione della figura del consigliere delegato.


Cia: ddl, occasione sia per il Consiglio che per la Giunta

Il proponente Claudio Cia ha richiamato i numerosi interventi a sproposito dei giorni scorsi su questo disegno di legge. Ad oggi non sembra siano stati depositati dei correttivi e questo evidenzia che le preoccupazioni evidenziate in Commissione erano dunque infondate. Fatta questa premessa, Cia è venuto ai contenuti della proposta: il consigliere delegato, ha spiegato, ha la funzione di supportare il Presidente su specifiche materie o questioni limitate nel tempo, tenendo presenti competenze, esperienze e sensibilità del consigliere stesso. Si tartta di un’opportunità in più per il consiglio (laddove viene valorizzato un consigliere) e per la Giunta (che può concentrare persone dedicate su determinate tematiche). Nessun compenso, nessuna struttura specifica, ma il supporto delle struttura organizzativa provinciale cui la delega afferisce. Con la legge attuale il Presidente non può delegare qualcuno su determinate tematiche, dunque la legge diventa necessaria per disciplinare una figura di questo tipo. L’entrata in vigore sarebbe dalla prossima legislatura.


Valduga: c’è un prima e un dopo la Capigruppo

Nella discussione del ddl, Francesco Valduga (Campobase) ha voluto distinguere tra un prima e un dopo la Conferenza dei Capigruppo. Mi riconosco nella relazione nella quale si ritrova il dibattito articolato e approfondito sulla proposta del collega Cia prima della Capigruppo, ha detto il consigliere: ci può essere dentro questo testo il segnale di una modalità corretta nella gestione della cosa pubblica, nella scelta del consigliere delegato per la competenza e non per l’appartenenza politica. Pur comprendendo che non dobbiamo troppo assimilarci alle aule dei consigli comunali, ha aggiunto, ritenevo di non avere una pregiudiziale contrarietà rispetto ai contenuti del ddl. Tuttavia, dentro la Conferenza dei Capigruppo qualcuno ha innestato un dubbio rispetto al fatto che il ddl Cia potesse essere usato come un autobus verso una riforma della legge elettorale che necessiterebbe di approfondimenti maggiori. Ciò che ci ha più preoccupato sono state le risposte di “onesta ambiguità” addotte dalla maggioranza, che hanno rafforzato i nostri dubbi, aggravati dall’atteggiamento del proponente Cia, che non ha allontanato i sospetti. Sono ora oggettivamente in dubbio, ha aggiunto, se confermare quello che inizialmente era un voto di astensione in un voto contrario. Impossibile virare invece sul voto favorevole, come invece potevo ipotizzare dopo la discussione in Commissione, ha concluso.


Demagri: inopportuno toccare la legge elettorale senza un ragionamento complessivo

Paola Demagri (Casa Autonomia) ha ricordato le perplessità che nutriva ancora prima della discussione del ddl in Commissione sull’istituzione di un consigliere delegato, perdipiù senza portafoglio. Detto questo, le possibilità di usare il testo per modificare la legge elettorale hanno rafforzato la contrarietà. Mi chiedo se abbia un senso e se sia opportuno promuovere modifiche seppure leggere alla legge elettorale, piuttosto che fare invece un ragionamento complessivo di riforma. La consigliera di Casa autonomia ha suggerito la sospensione dell’esame di questa proposta e l’avvio di una riflessione organica su questo tema che, a quanto pare, è di interesse per molti: decideremo al termine della discussione il nostro orientamento di voto sulla proposta.