I primi interventi in discussione generale
Consigliere delegato: al via in aula l'esame del ddl Cia
Esaurito
il question time e
aggiornate le nomine previste ai punti 2 e 3, il Consiglio
provinciale ha proseguito i lavori con l’esame del disegno di legge
del consigliere Claudio Cia (Misto) di modifica alla legge elettorale
che prevede l’introduzione della figura del consigliere delegato.
Cia:
ddl, occasione sia per il Consiglio che per la Giunta
Il
proponente Claudio
Cia ha
richiamato i numerosi interventi a sproposito dei giorni scorsi su
questo disegno di legge. Ad oggi non sembra siano stati depositati
dei correttivi e questo evidenzia che le preoccupazioni evidenziate
in Commissione erano dunque infondate. Fatta questa premessa, Cia è
venuto ai contenuti della proposta: il consigliere delegato, ha
spiegato, ha la funzione di supportare il Presidente su specifiche
materie o questioni limitate nel tempo, tenendo presenti competenze,
esperienze e sensibilità del consigliere stesso. Si tartta di
un’opportunità in più per il consiglio (laddove viene valorizzato
un consigliere) e per la Giunta (che può concentrare persone
dedicate su determinate tematiche). Nessun compenso, nessuna
struttura specifica, ma il supporto delle struttura organizzativa
provinciale cui la delega afferisce. Con la legge attuale il
Presidente non può delegare qualcuno su determinate tematiche,
dunque la legge diventa necessaria per disciplinare una figura di
questo tipo. L’entrata in vigore sarebbe dalla prossima
legislatura.
Valduga:
c’è un prima e un dopo la Capigruppo
Nella
discussione del ddl, Francesco
Valduga
(Campobase) ha voluto distinguere tra un prima e un dopo la
Conferenza dei Capigruppo. Mi riconosco nella relazione nella quale
si ritrova il dibattito articolato e approfondito sulla proposta del
collega Cia prima della Capigruppo, ha detto il consigliere: ci può
essere dentro questo testo il segnale di una modalità corretta nella
gestione della cosa pubblica, nella scelta del consigliere delegato
per la competenza e non per l’appartenenza politica. Pur
comprendendo che non dobbiamo troppo assimilarci alle aule dei
consigli comunali, ha aggiunto, ritenevo di non avere una
pregiudiziale contrarietà rispetto ai contenuti del ddl. Tuttavia,
dentro la Conferenza dei Capigruppo qualcuno ha innestato un dubbio
rispetto al fatto che il ddl Cia potesse essere usato come un autobus
verso una riforma della legge elettorale che necessiterebbe di
approfondimenti maggiori. Ciò che ci ha più preoccupato sono state
le risposte di “onesta ambiguità” addotte dalla maggioranza, che
hanno rafforzato i nostri dubbi, aggravati dall’atteggiamento del
proponente Cia, che non ha allontanato i sospetti. Sono ora
oggettivamente in dubbio, ha aggiunto, se confermare quello che
inizialmente era un voto di astensione in un voto contrario.
Impossibile virare invece sul voto favorevole, come invece potevo
ipotizzare dopo la discussione in Commissione, ha concluso.
Demagri:
inopportuno toccare la legge elettorale senza un ragionamento
complessivo
Paola
Demagri (Casa
Autonomia) ha ricordato le perplessità che nutriva ancora prima
della discussione del ddl in Commissione sull’istituzione di un
consigliere delegato, perdipiù senza portafoglio. Detto questo, le
possibilità di usare il testo per modificare la legge elettorale
hanno rafforzato la contrarietà. Mi chiedo se abbia un senso e se
sia opportuno promuovere modifiche seppure leggere alla legge
elettorale, piuttosto che fare invece un ragionamento complessivo di
riforma. La consigliera di Casa autonomia ha suggerito la sospensione
dell’esame di questa proposta e l’avvio di una riflessione
organica su questo tema che, a quanto pare, è di interesse per
molti: decideremo al termine della discussione il nostro orientamento
di voto sulla proposta.