Nell'incontro voluto dagli amministratori locali
Grandi carnivori: tutti uniti in nome della sicurezza
Questo pomeriggio presso la Sala di Rappresentanza della Regione
Un
fronte saldamente unito, aldilà delle diverse sensibilità
politiche, per garantire la sicurezza dei cittadini trentini nella
gestione del tema dei grandi carnivori. E’ quanto emerso nel
pomeriggio di oggi dall’incontro con i consiglieri provinciali di
Trento chiesto dai rappresentanti delle amministrazioni locali in
merito alla discussa questione della coesistenza dell’uomo con orsi
e lupi.
Il
Presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini ha chiarito la genesi dell’evento,
nato da un’esigenza emersa dai territori. Oltre ai 4 sindaci
nominati nel tavolo dei grandi carnivori Giacomo Redolfi (Mezzana),
Michele Cereghini (Pinzolo), Alberto Perli (Andalo) e Valerio Linardi
(Garniga Terme), sono intervenuti presso la sala di Rappresentanza
della Regione, in presenza o da remoto, oltre 50 sindaci, 8
presidenti di comunità e 25 consiglieri provinciali.
Cicolini:
quello che ci preoccupa è il numero degli orsi, chiediamo al
Consiglio di unirsi su questo tema
Da
questo incontro ci aspettiamo di capire quale sia il pensiero del
Consiglio provinciale sul tema dei grandi carnivori, ha esordito il
Presidente della Comunità val di Sole Lorenzo Cicolini che ha
ammesso che le dinamiche e le priorità del suo territorio sono
cambiate molto a seguito dell’aggressione mortale da parte
dell’orso avvenuta nell’aprile dello scorso anno. Aldilà della
formazione e dell’informazione è il numero degli orsi che ci
preoccupa, ha detto, un numero in costante, allarmante aumento: vi
chiediamo, aldilà delle posizioni politiche, di dare al territorio
una prospettiva su questo problema. Si è poi espresso
contrariamente, perché l’ha definita non praticabile visto che
parliamo di una specie che in un giorno si sposta anche di 60
chilometri, verso l’ipotesi della chiusura dei sentieri. Ha chiesto
infine il coordinamento di vigili del fuoco e soccorso alpino
affinché si fissino regole certe per la gestione delle emergenze
nelle aree interessate dalla presenza dell’orso.
Redolfi:
chiedo degli strumenti di autodifesa dei cittadini
Il
referente del Cal per i grandi carnivori e sindaco di Mezzana Giacomo
Redolfi ha ricordato che l'obiettivo
dell'incontro odierno è quello di riportare le esigenze e le
sensazioni delle comunità locali rispetto al tema dei grandi
carnivori. Se il nostro
futuro sarà insieme all’orso occorre costruire una convivenza, non
una coesistenza e dunque avere sistemi di vita e di intervento che
non comportino un conflitto. In questa prospettiva chiedo degli
strumenti di autodifesa dei cittadini, che rispondano al loro bisogno
di sicurezza, ha chiarito. Noi non scenderemo dalla montagna, ma
abbiamo bisogno di viverla in sicurezza e mi auguro che il Consiglio
provinciale sappia fare squadra con
tutti gli attori coinvolti e
restituisca sicurezza e libertà ai cittadini.
Failoni:
sinergia fra territori per la sicurezza
Per
Roberto Failoni, assessore provinciale alle foreste con delega
ai grandi carnivori, l’ascolto dei rappresentanti istituzionali del
territorio è quantomai fondamentale. L’assessore ha ricordato il
confronto avviato già a fine 2023 e proseguito fino ad oggi in
particolare nei territori interessati dalla presenza dell’orso, ma
anche del lupo. Failoni ha ringraziato gli amministratori locali per
l’onestà intellettuale dimostrata anche rispetto al grande lavoro
di gestione e monitoraggio promosso dal Corpo forestale trentino, che
ha un’esperienza di oltre 25 anni nella gestione dei plantigradi:
fare squadra è importante e dobbiamo continuare a farlo. L’assessore
alle foreste ha parlato dunque del Piano di sostituzione dei
cassonetti nel Trentino occidentale, per rendere il sistema di
raccolta a prova di orso: un sistema rispetto al quale le
Amministrazioni locali hanno dimostrato grande interesse, tanto che
la Provincia autonoma di Trento ha assegnato tutte le risorse messe a
disposizione nel 2024. Per quanto riguarda il monitoraggio, Failoni
ha ricordato come tre trappole a tubo siano state posizionate sul
territorio per la cattura di esemplari confidenti per munirli di
radiocollare. La priorità dell’Amministrazione provinciale - ha
aggiunto Failoni - è di garantire la sicurezza delle persone,
impiegando ogni strumento a disposizione (a partire dalla legge
provinciale che oggi consente l’abbattimento di 8 esemplari
problematici all’anno). Per questo motivo, fondamentale è la
sinergia con la Provincia autonoma di Bolzano e le Regioni Veneto e
Lombardia - in cui alcuni esemplari sono presenti - anche per
sensibilizzare rispetto a questa tematica sia il Governo nazionale
sia la Commissione europea. Il primo obiettivo da raggiungere sarà
quello di consentire l’utilizzo dello spray anti-orso a forze
dell’ordine, custodi forestali, operatori della Protezione civile
ed a chi lavora nell’ambiente boschivo, per arrivare all’estensione
a tutti. Lo spray è infatti uno strumento di dissuasione che ha
dimostrato la propria efficacia nel 97% dei casi.
Relazioni
tecniche: il quadro delle competenze, l’applicazione delle deroghe
e l’indagine demoscopica sul progetto Life Ursus
A
seguire alcuni interventi hanno contestualizzato la materia dal punto
di vista tecnico, ripercorrendo sinteticamente quanto già emerso nel
corso della conferenza d’informazione sui grandi carnivori.
Valeria
Placidi, dirigente generale del dipartimento affari
istituzionali, ha svolto una relazione illustrando gli interventi del
legislatore sul tema, distinguendo le competenze sul piano europeo,
nazionale e provinciale. In particolare si è soffermata
sull’intervento legislativo del 2023, che ha sollevato
contestazioni da parte statale ed ha ricordato la successiva modifica
con l’introduzione del numero di orsi abbattibili nel corso di un
anno, numero definito idoneo a non pregiudicare la conservazione
della specie. Il legislatore provinciale, ha aggiunto, si muove tra
incertezze legate alla legge nazionale e all’interpretazione della
Corte di giustizia della direttiva habitat e agli sviluppi del
diritto europeo e nazionale.
Alessandro
Brugnoli dirigente del Servizio faunistico, ha parlato delle
fattispecie di applicazione delle deroghe e delle potestà in capo
alla Provincia e ha introdotto il collega Claudio Groff,
coordinatore del settore Grandi carnivori, che ha illustrato gli
elementi di un’indagine demoscopica sul progetto Life Ursus,
svolgendo una comparazione per comprendere il trend che fa
emergere un netto incremento degli atteggiamenti negativi rispetto
alla presenza dei grandi carnivori sul territorio trentino.
Il
dibattito
Questa
non è una visita di cortesia, ha esordito Martin
Slaifer Ziller,
presidente
della Comunità Valle di Non che ha manifestato la
preoccupazione dei piccoli territori per la sicurezza. Ha espresso
vicinanza al presidente Fugatti che sta combattendo per la sicurezza
osservando come sia intollerabile che sia sotto la lente della
magistratura per questo. Ha suggerito di unirsi all’Alto Adige,
anche interessando la Commissione dei 12, per affrontare il tema,
senza scaricare la colpa sul presidente o sulla Giunta provinciale
perché qui dentro siamo/siete tutti responsabili. Ha infine espresso
la contrarietà rispetto alla
possibile
incorporazione dei custodi forestali nel corpo forestale.
Sono
intervenuti anche il sindaco di Tione Eugenio
Antolini e
il sindaco di Vermiglio Michele
Bertolini,
che hanno chiesto maggiori informazioni sulla proposta di legge
presso la camera sull’autorizzazione all’utilizzo dello spray,
sulla riduzione del numero degli orsi e sugli interventi sugli orsi
confidenti e problematici.
Lorenzo
Cicolini ha
chiesto dal punto di vista politico e legislativo quale percorso sia
stato avviato o si intenda avviare per affrontare il problema e
sopratutto se il Consiglio provinciale abbia
la
sensibilità, la forza e la determinazione unitaria di supportare il
territorio e chiedere le deroghe.
Il
presidente
Claudio Soini ha
replicato ricordando che il Consiglio ha approvato la legge
sull’abbattimento di 8 esemplari per ciascuno dei prossimi tre
anni. Il tema è assolutamente all’attenzione dell’aula e un
primo passo è stato fatto, ha aggiunto, nonostante la legislazione
europea e nazionale pongano non poche limitazioni.
Paolo
Zanella (PD)
ha ringraziato per l’incontro e ha ammesso la problematicità del
tema. Sui grandi carnivori, con le dovute sfumature, la
contrapposizione tra le forze politiche non appare esserci, piuttosto
la conflittualità è con chi sta fuori dal Trentino, ha dichiarato.
Le regole e gli strumenti ci sono tutte nel Pacobace, il problema è
la gestione, con lo spettro delle impugnative delle ordinanze. La
responsabilità del Consiglio è però quella di legiferare, ha
sottolineato: se serve un atto di appoggio e di forza su queste
questioni io credo che il Consiglio ci sia i maniera unitaria, ha
detto.
Il
consigliere Walter
Kaswalder
(Patt) ha ricordato la
situazione drammatica degli allevatori trentini alle prese con questo
tema delicato. La Giunta sta facendo il possibile, ma abbiamo le mani
legate, ha osservato, paventando l’ipotesi che i cittadini “si
arrangino da soli”.
La
consigliera Eleonora
Angeli
(Lista Fugatti), intervenuta da remoto, ha definito questo un tema
trasversale e che riguarda l’intero territorio trentino. Ha
apprezzato la
proposta di coinvolgere
la Commissione dei 12 sull’argomento
e
ha dichiarato la disponibilità ad
affrontare il problema con l’Alto Adige e anche con Bruxelles.
L’onorevole
Sara
Ferrari (PD) è
intervenuta per precisare che
lo scorso anno è stata bocciata dal Parlamento una
proposta di emendamento di maggioranza al
bilancio, che prevedeva l’introduzione dello spray antiorso. Questo
è accaduto perché in sede romana c’è trasversalmente ai partiti
una scarsissima consapevolezza sulla nostra situazione, ha
chiarito.
Nella legge omnibus che verrà discussa al Senato prossimamente ci
sarà un nuovo emendamento
dell’onorevole
Vanessa Cattoi
che ripropone questa estensione. Noi ci siamo, seppure non siamo in
maggioranza, ha dichiarato.
La
consigliera Maria
Bosin
(Patt) ha riferito l’angoscia di non poter dare risposta ai
cittadini sopratutto quando si parla di sicurezza. In qualità di
componente della Commissione dei 12, se ci fossero possibilità di
incidere, da parte mia ci sarebbe sicuramente il supporto, ha
dichiarato.
Carlo
Daldoss
(Fratelli d’Italia) ha ricordato che la legge approvata nello
scorso febbraio prevedeva il contenimento della popolazione ursina,
ampiamente condivisa dall’intero Consiglio. Come arrivarci è la
vera questione da affrontare: forse serve una forte provocazione a
livello nazionale, ha suggerito, per fare in modo che questo tema
esca dal nostro piccolo contesto.
Vanessa
Masè
(Civica) ha rappresentato il fatto che tutto il Consiglio stia
andando nella stessa direzione. Abbiamo una responsabilità
istituzionale nel rapportarci su questo tema, ha proseguito, un tema
che viviamo insieme a voi in maniera unitaria: non ci manca la
determinazione, ci mancano gli strumenti, ha detto, dichiarando di
non essere per il “fai da te”, quanto piuttosto per percorrere
insieme vie istituzionali chiare e precise.