Presso la Terza Commissione di Vanessa Masè
Variante al Pup per il corridoio est: avviato l'esame del disegno di legge
Nella foto: l'assessore Gottardi con i funzionari provinciali
Si
è riunita questo pomeriggio a Palazzo Trentini
la Terza Commissione permanente di Vanessa
Masè.
All’ordine del giorno l’espressione
del parere sulla proposta di deliberazione della Giunta provinciale
di
modifica della formula
per stabilire il costo convenzionale degli impianti di trasporto
funiviario e
l’apertura del disegno di legge 37 dell’assessore Gottardi di
approvazione
della
variante
al piano urbanistico provinciale relativa all'ambito di connessione
corridoio Est.
Sul
primo punto, Silvio
Dalmaso,
dirigente
del servizio impianti a fune della Provincia ha
chiarito che si tratta dell’aggiornamento dell’allegato A della
legge di riferimento per le concessioni per gli impianti a fune, che
consentirà di stabilire i costi con formula parametrica. Con
4
favorevoli e 3 astenuti l’espressione del parere è stata positiva.
L’assessore
Mattia
Gottardi ha
quindi
introdotto il
disegno di legge 37,
il cui iter
proseguirà con le audizioni e l’esame a partire dalla
mattina del
4 settembre prossimo, per arrivare infine
alla
discussione in aula nella prima settimana di ottobre. Si
tratta di un provvedimento che ha avuto un iter molto lungo, ha
premesso, avviato già nella scorsa legislatura e adottato oggi
nell’allora
ultima
stesura. Per la sua natura e per l’ampia partecipazione nella fase
della
sua predisposizione,
il ddl è inemendabile, ha chiarito. Nel
merito, si
tratta di un provvedimento
di pianificazione generale, ha
aggiunto, chiarendo che il ddl non prevede
la
Valdstico
a Rovereto sud, ma specifica le
implementazioni pratiche di
valutazione che interverranno su possibili
ipotesi di interconnessione sul corridoio est. Tuttavia,
ha aggiunto, mi attendo
che le discussioni si concentreranno tutte a valle del provvedimento.
Tornando
all’inemendabilità
Gottardi
ha ricordato che si
tratta
di un provvedimento costruito sulla
base di un
iter molto lungo e partecipato, un unicum a livello provinciale.
Alessio
Manica (PD)
ha detto essere al corrente dell’inemendabilità, che è a
suo avviso comprensibile:
si tratta di un “documento on/off”, lo
ha definito
e la compressione della possibilità di emendare ci sta. Tuttavia,
ha osservato,
ci troviamo ad approvare un testo a valle di uno studio di
fattibilità e sopratutto di un percorso partecipativo che ha dato un
responso negativo. In che cosa è stato modificato
questo ddl a valle di quella bocciatura? ha chiesto. Dove avete
adeguato la proposta iniziale e capitalizzato il percorso previsto
dal legislatore?
Gottardi
ha chiarito che dentro questa norma non c’è l’individuazione di un
tracciato. Le posizioni dei territori sono note e le valutazioni
successive nell’eventualità dell’individuazione di un tracciato
saranno fatte previo avvio di un nuovo percorso partecipativo.
Giovanni
Gardelli,
dirigente
generale del dipartimento urbanistica,
ha
aggiunto che il lavoro fatto dalla struttura, sulla base
anche delle osservazioni emerse, stabilisce gli elementi fondamentali
dell’analisi multi criteri di
cui eventualmente si
avvarranno i decisori. Quindi non è tanto l’aspetto di principio
modulato sulle osservazioni, ma la costruzione dei criteri fondanti e
vincolanti per i processi successivi (piano della mobilità e analisi
del progetto infrastrutturale da parte delle amministrazioni).
Lucia
Coppola
(Alleanza Verdi Sinistra) si è detta perplessa: ci chiedete un voto
a scatola chiusa senza specificare nulla, ha
dichiarato.
Non mi sento affatto rassicurata, e non mi sembra una modalità
corretta dal punto di vista procedurale: un procedimento poco
politico, che definirei “una furbata”, con un termine un po’
sgradevole e che non mi si addice, ha sbottato.
Io personalmente non ci sto, ha concluso.
L’assessore
Gottardi
ha
replicato dicendo che il corridoio est già c’è e se il
concessionario volesse presentare un progetto strategico di
collegamento lo potrebbe fare già
ora.
La Valdastico è un’opera che
un’amministrazione può avere più o meno ambizione o interesse a
realizzare
rispetto
ad un’altra ed
è un tema
che corre sul piano della politica. Attraverso questa variante non si
individua il tracciato di una strada, ma si allarga urbanisticamente
l’area per poter pianificare o meno una connessione. Una decisione
che non spetterà comunque alla Provincia in termini di iniziativa.
Manica
ha
notato che nel ddl si parla anche dell’adozione del piano della
mobilità che la Giunta finora non ha inteso adottare ed è dunque
contraddittorio. Detto questo io penso che quest’opera non serva né
alla Vallagarina, né alla Valsugana, ha
aggiunto.
C’è anche una strana confusione perché la stampa veneta legge
questa proposta come il via libera alla Valdastico.
Gottardi
ha
confermato che in termini di concretezza il piano della mobilità non
è al momento allo studio. Se domani mattina il concessionario
dovesse depositare un’opera progettuale, allo
stato attuale non
sarebbe
cantierabile. La stampa ha fatto e continua a fare un gran parlare su
opera, cantieraggio, tempi e costi ma quello
in discussione non è
il documento di avvio di quell’opera.
Il
consigliere Roberto
Paccher (Lega)
ha osservato che qui si parla esclusivamente
di allargamento
del corridoio nord est e
con
questo dibattito si vogliono
solo rafforzare
posizioni
preconcette.
I territori che si sono espressi in maniera negativa sono quelli
attraversati dall’eventuale Valdastico e questo ci sta, non così
quelli
che hanno i reali benefici dall’allargamento del corridoio. Ad
esempio la
Valsugana
ha espresso parere favorevole. E per quanto mi riguarda l’opera va
fatta
quanto prima.
Manica
ha
stigmatizzato i
toni denigratori adottati del
collega della Lega e si è appellato ad una correttezza nel dialogo
tra colleghi perché discussioni
poco rispettose non
sono accettabili e amareggiano.
Io ho letto il progetto firmato da Fugatti con le relazioni
geologiche e i temi di rischio in esso contenuti. Io non mi
fregio di
rappresentare
la Vallagarina, mentre il
collega Paccher sembra
di avere in tasca un mandato dalla Valsugana. La rivalità e le gare
tra territori più o meno “sfigati” non giovano
a nessuno.
Roberto
Stanchina
(Campobase) ha
definito quello di discussione “uno strumento discretamente
pericoloso”: la
preoccupazione nasce
dal fatto che
in questa legge il tema non è chiaro e si crea uno strumento
malleabile e dinamico per
tenersi
le mani libere e poter
giustificare un domani qualsiasi progetto
e
un
ampio ventaglio di ipotesi. Un
problema risiede
nel fatto che
il vero tema è che manca
un piano della mobilità sostenibile
in questa Provincia
e questa sarebbe un’urgenza ben maggiore
rispetto a alla
proposta
in discussione.
Antonella
Brunet (Lista
Fugatti Presidente)
ha ammesso
di essere piuttosto digiuna in materia, ma ha argomentato
che chi
viene da territori decentrati auspica la realizzazione
di quest’opera per accorciare le distanze e i tempi di percorrenza
per raggiungere un aeroporto o a città importanti.
Daniele
Biada
(Fratelli d’Italia) ha sostenuto che le strade portano opportunità
e ricchezza e si è detto nettamente favorevole all’ipotesi della
Valdastico.
I
problemi
ci sono sempre nella realizzazione di nuove arterie, anche se è
naturale che ci saranno comuni più o meno favorevoli all’opera.
Francesco
Valduga
(Campobase) ha riconosciuto la legittimità dei programmi e progetti
della Giunta provinciale, sebbene dentro questa considerazione vada
detto che si è modificata la maggioranza politica rispetto alla
scorsa legislatura. Ad
esempio si è chiesto cosa ne pensi di quest’opera il Patt, che è
oggi in maggioranza.
Detto
questo a suo avviso c’è
un tema di metodo perché la Giunta dice che con la variante non si
identifica un percorso, ma non credo che si allarghi il corridoio per
realizzare un ciclabile dal Veneto a Rovereto sud: il documento è
inequivocabilmente preliminare a realizzare la Valdastico. A questo
punto vogliamo capire che ulteriore spazio abbiamo per una
partecipazione, ha
chiesto.
Qualora
il tema fosse il piano della mobilità, ha chiarito l’assessore
Gottardi,
è scontato che ci sarebbe il passaggio in aula, mentre l’eventuale
ipotesi progettuale presentata da un concessionario non passerebbe al
vaglio del Consiglio provinciale. Tuttavia ci riserviamo di
approfondire bene,
valutando a livello giurisprudenziale, se si possa prevedere un
confronto in aula (ed
eventualmente in che termini) anche
nell’ipotesi di deposito
di un tracciato
di
massima da parte del concessionario.
Stefania
Segnana (Lega)
ha ricordato che l’idea della Pirubi
prima
e della Valdastico poi è nata quasi cinquant’anni fa ed è dunque
un tema molto sentito da parte della comunità. Le sollecitazioni dei
territori che rappresentiamo sono moltissime e questo progetto
riteniamo possa essere un’opportunità risolutiva per il traffico
della nostra statale 47 e comunque le infrastrutture portano sempre
ricchezza ai territori, ha
aggiunto.
Siamo d’accordo che questo ddl non individua un tracciato, ma è
una procedura che va sostenuta.
La
Commissione ha infine stabilito le audizioni, che si terranno nella
mattina di
mercoledì
4 e
nel pomeriggio di lunedì 9 settembre prossimi.
La Presidente Vanessa
Masè
ha informato che sarà sua cura avvisare
i
soggetti che saranno ascoltati dell’inemendabilità del disegno di
legge.