In Quinta Commissione
No al ddl Maestri sui direttori dei musei
Si
è
riunita nella mattina di oggi presso la Sala Lenzi di Palazzo
Trentini la Quinta Commissione
permanente guidata da Christian
Girardi. All’ordine del giorno,
al primo punto, l’esame del disegno
di legge 16 di Lucia Maestri
(PD), di
modifica alla legge provinciale sulle attività culturali del
2007, con
particolare riguardo
alla
nomina e ai
compiti di direttore di museo provinciale. La proposta, respinta
con 3 favorevoli e 3 contrari (fatto valere il voto doppio del
Presidente), prevedeva
che la nomina del direttore (attualmente indicato dalla Giunta
provinciale su
determinati requisiti), avvenisse
a seguito di un bando pubblico aperto a tutti i cittadini/e italiani
e dell’Unione europea, sulla base di competenze specifiche,
valutate da una apposita commissione altamente qualificata, (come
avviene per i direttori dei musei nazionali) e che la nomina
ricoprisse
un arco di cinque anni rinnovabili di altri cinque per una sola
volta.
Maestri
ha osservato che presso la
Commissione non c’è stato alcun contraddittorio rispetto ai
contenuti del disegno di legge, con l’ascolto di parti indicate
solo dalle minoranze, a dimostrazione della mancanza d’interesse da
parte della Giunta sulla proposta in discussione. Un peccato, perché
così facendo si sminuisce il lavoro dei consiglieri, ha notato. In
aula il testo vedrà un iter ricco di emendamenti che traggono spunto
dalle osservazioni degli auditi che hanno tutti confermato la bontà
dell’impianto del disegno di legge e della figura del direttore
così riformulata. La ratio della
maggioranza sembra essere quella di tenere la borsa larga rispetto
agli assetti di governo dei nostri musei e sono stupita che il nuovo
criterio suggerito non sia condiviso, anche perché è arrivato il
momento del cambiamento, essendo intervenute al riguardo riflessioni
non solo a livello nazionale, ha aggiunto. Che si sia sordi a queste
esigenze lascia veramente senza parole, ha detto, annunciando di
voler riformulare gli emendamenti in aula, nella consapevolezza che i
contributi che vorremmo apportare vanno nella direzione
dell’evoluzione del sistema culturale.
Il
consigliere della Lega Mirko
Bisesti ha riaffermato la
posizione di contrarietà al ddl perché le caratteristiche ricercate
per i direttori sono già di altissimo profilo e il nostro sistema è
peculiare. L’introduzione della Commissione esaminatrice rischia a
suo avviso di ingessare le scelte anche perché la serietà e le
caratteristiche di professionalità e di indipendenza sono già
ampiamente garantite dai musei.
Il
consigliere Andrea de Bertolini
(PD) ha aggiunto di aver sempre pensato che la visione di questo
territorio in tema di cultura imponesse anche di declinare scelte
innovative che siano in grado di sistemare le criticità del settore
che si sono palesate negli anni. Tra queste, la disomogeneità dei
singoli musei che questa proposta riparerebbe, rendendo quello dei
musei un modello organico, strategico e coeso. Accanto a questo ha
espresso la preoccupazione che il dibattito sulla cultura avvenga in
maniera divisiva, mentre dovrebbe essere trasversale e garantire il
pluralismo senza lasciarsi troppo permeare dalle differenze e
scongiurando che i luoghi della cultura diventino luoghi di
lottizzazione.
Messo
ai voti il testo, composto di due
articoli, è stato respinto grazie al
voto doppio del Presidente.