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10/06/2024 - In aula o in commissione

No al ddl Maestri sui direttori dei musei

In Quinta Commissione

No al ddl Maestri sui direttori dei musei

No al ddl Maestri sui direttori dei musei

Si è riunita nella mattina di oggi presso la Sala Lenzi di Palazzo Trentini la Quinta Commissione permanente guidata da Christian Girardi. All’ordine del giorno, al primo punto, l’esame del disegno di legge 16 di Lucia Maestri (PD), di modifica alla legge provinciale sulle attività culturali del 2007, con particolare riguardo alla nomina e ai compiti di direttore di museo provinciale. La proposta, respinta con 3 favorevoli e 3 contrari (fatto valere il voto doppio del Presidente), prevedeva che la nomina del direttore (attualmente indicato dalla Giunta provinciale su determinati requi​​siti), avvenisse a seguito di un bando pubblico aperto a tutti i cittadini/e italiani e dell’Unione europea, sulla base di competenze specifiche, valutate da una apposita commissione altamente qualificata, (come avviene per i direttori dei musei nazionali) e che la nomina ricoprisse un arco di cinque anni rinnovabili di altri cinque per una sola volta.

Maestri ha osservato che presso la Commissione non c’è stato alcun contraddittorio rispetto ai contenuti del disegno di legge, con l’ascolto di parti indicate solo dalle minoranze, a dimostrazione della mancanza d’interesse da parte della Giunta sulla proposta in discussione. Un peccato, perché così facendo si sminuisce il lavoro dei consiglieri, ha notato. In aula il testo vedrà un iter ricco di emendamenti che traggono spunto dalle osservazioni degli auditi che hanno tutti confermato la bontà dell’impianto del disegno di legge e della figura del direttore così riformulata. La ratio della maggioranza sembra essere quella di tenere la borsa larga rispetto agli assetti di governo dei nostri musei e sono stupita che il nuovo criterio suggerito non sia condiviso, anche perché è arrivato il momento del cambiamento, essendo intervenute al riguardo riflessioni non solo a livello nazionale, ha aggiunto. Che si sia sordi a queste esigenze lascia veramente senza parole, ha detto, annunciando di voler riformulare gli emendamenti in aula, nella consapevolezza che i contributi che vorremmo apportare vanno nella direzione dell’evoluzione del sistema culturale.

Il consigliere della Lega Mirko Bisesti ha riaffermato la posizione di contrarietà al ddl perché le caratteristiche ricercate per i direttori sono già di altissimo profilo e il nostro sistema è peculiare. L’introduzione della Commissione esaminatrice rischia a suo avviso di ingessare le scelte anche perché la serietà e le caratteristiche di professionalità e di indipendenza sono già ampiamente garantite dai musei.

Il consigliere Andrea de Bertolini (PD) ha aggiunto di aver sempre pensato che la visione di questo territorio in tema di cultura imponesse anche di declinare scelte innovative che siano in grado di sistemare le criticità del settore che si sono palesate negli anni. Tra queste, la disomogeneità dei singoli musei che questa proposta riparerebbe, rendendo quello dei musei un modello organico, strategico e coeso. Accanto a questo ha espresso la preoccupazione che il dibattito sulla cultura avvenga in maniera divisiva, mentre dovrebbe essere trasversale e garantire il pluralismo senza lasciarsi troppo permeare dalle differenze e scongiurando che i luoghi della cultura diventino luoghi di lottizzazione.

Messo ai voti il testo, composto di due articoli, è stato respinto grazie al voto doppio del Presidente.

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