Inaugurata a palazzo Trentini la collettiva di pittura “Poteva andare peggio”
Perilli e gli allievi: 40 anni al cavalletto
“Fare cultura negli spazi
espositivi di palazzo Trentini - e accendere i riflettori sull’arte
trentina - è una grande soddisfazione per me e un impegno che l’ente
consiliare sente di dovere alla città e a tutta la comunità.
Abbiamo ospitato di recente un’iniziativa espositiva con Anffas
nella giornata sull’autismo, mentre nell’atrio è tuttora
allestito il lavoro delle scuole primarie frutto del nostro percorso
#Conosciamo Autonomia. Oggi andiamo oltre con la proposta culturale,
sempre pensando alla sua valenza pacificatrice, in un tempo che di
pace ha grande necessità. Diamo quindi risalto al lavoro del maestro
Giorgio Perilli e dei suoi entusiasti allievi del Gruppo Trento”.
L’ha detto stamane il
presidente del Consiglio provinciale, inaugurando la collettiva di
pittura “Poteva andare peggio” (così il maestro usa benedire le
opere dei corsisti), mostra che resterà visitabile in via Manci 27 a
Trento, tutti i giorni fino al 27 giugno.
C’era Giorgio Perilli,
questa mattina, che dall’alto dei suoi 91 anni e della sua
autorevolezza è stato salutato e ringraziato da Marta Zini “a nome
di tutti i compagni di cavalletto”, per come ha saputo trasmettere
nel tempo la sua sapienza pittorica, facendo lievitare il valore dei
suoi discenti. Dagli anni dell’Università Popolare Trentina, dove
subentrò a Nicolò Rasmo, a quelli dell’Università della terza
età, fino al lavoro più recente per il solo Gruppo Trento. Anche il
vicepresidente di quest’ultimo, l’architetto Lino Zorzi – cui
si deve l’allestimento della mostra – ha speso parole di grande
stima, in particolare per la grandezza d’animo espressa nel
rapporto con gli allievi.
Lui, Giorgio Perilli, ha
ricordato il lunghissimo, intenso percorso lavorativo e creativo che
dura ininterrotto dal 1958. Si è schermito, il maestro, rendendo
grazie alla moglie per averlo supportato e agli allievi “che sono
alla fine i migliori maestri”. Si è però tolto anche un sassolino
dalle scarpe, il pittore, bocciando la contemporaneità per il caos e
il “dilettantismo spietato” che emerge dall’arte di oggi e
offusca i valori reali dell’arte.
A tratteggiare brevemente
quelli del docente e dell’artista nativo di Chieti è stato il
presidente dell'Associazione culturale Antonio Rosmini, Claudio Tugnoli, che ne ha ricordato
l’opera anche di storico dell’arte e l’attitudine ad andare –
come intitola un suo saggio – “Oltre il visibile”, là dove
l’arte apparenta fisica e metafisica. Ha citato per questo i vetri
ritratti da Perilli, doppia metafora del confine tra visibile e
invisibile e della caducità stessa dell’uomo.
Orario mostra:
lun-ven 10-19
sab-dom 10-12 e 15-18
Gli artisti in mostra
Giorgio Perilli
Lucia Berlanda
Carla Capra
Liana Casatta
Bruna Cognola
Carla Decarli
Palma Iantoschi
Marcella Marchesoni
Franco Pedrotti
Danielle Poli
Adriana Selva
Dolores Tomasi
Anna Zanzotti
Marta Zini
Fiorella Zocchio
Germana Zuccatti