La seconda mattinata in Aula
Sì dell’Aula a tre mozioni su funivia del Bondone, salute e prevenzione, Olfed
Tutte le proposte sono state emendate
La seconda mattinata d’Aula della tornata di giugno è iniziata con la trattazione della proposta di mozione sospesa ieri in vista di un’interlocuzione sul collegamento funiviario Trento-Bondone. Il testo emendato è stato approvato (con due no e un’astensione). Emendate e approvate (all’unanimità) in mattinata altre due mozioni, sulle politiche di promozione della salute e di prevenzione e sull’aumento della dotazione del monte ore dell’Olfed, l’Ufficio ladino di formazione e ricerca didattica della Scuola ladina di Fassa che elabora e produce produce materiale didattico.
Trovare le risorse per il secondo lotto della funivia Trento-Monte Bondone (emendata e approvata con 26 sì, 2 no e un’astensione)
La proposta di mozione presentata da un consigliere di maggioranza è stata emendata in seguito alle interlocuzioni con due consiglieri di minoranza. Il nuovo testo prevede in aggiunta al dispositivo precedente la previsione nell’ambito della progettazione del secondo lotto di uno studio di impatto paesaggistico con i connessi interventi di mitigazione per il territorio di Sardagna. Ancora, indica che si mettano a bilancio le risorse necessarie al primo punto e che, all’avvio dell’iter dell’impianto, si concordi con le amministrazioni comunali interessate un piano di mobilità sostenibile, con un’attenzione a una politica tariffaria agevolata per i residenti al fine di ridurre l’impatto del traffico sul monte Bondone inclusa la località Viote e gli altri centri abitati in quota.
Un consigliere di opposizione ha preso la parola nell’ambito della discussione dicendosi dispiaciuto di rovinare la luna di miele tra maggioranza e opposizione: non si parla della funivia, ma dell’approccio sul finanziamento, si dice che visto che i privati non arrivano allora i soldi li deve mettere l’ente pubblico. Nonostante gli autorevoli studi nessun privato ci vuole metter un euro, ha sottolineato: perché il proponente non presenta la cosa con la stessa dedizione con cui ha convinto il 98% dell’Aula anche ai privati? I numeri sono poco realistici e forse per questo gli imprenditori non hanno intenzione di investirci: si è nel classico caso dei profitti per i privati e i costi per l’ente pubblico, ha dichiarato. Ancora, ha chiesto: si vuole fare la funivia per sorvolare alcuni centri abitati? Perché passando ci si accorge che dal punto di vista della pianificazione qualcosa è andato storto. Nulla di ideologico contro la funivia, ha precisato, ma si vorrebbe capire cosa si vuol fare con il Bondone. E poi, se non ci credono i privati perché ci deve credere il Consiglio? Una volta che si sarà trovata una strategia per il rilancio si pensi a una strategia per arrivarci, ha auspicato. Un consigliere del misto ha ricordato che è da troppo che si parla del tema: già quando se ne parlava in Comune anni fa il progetto era descritto come superato e si è ancora qui. Se i problemi di carattere ambientale rischiano di essere palla al piede dello sviluppo del Trentino non si avrebbe nemmeno quell’autostrada che abbiamo e che ci ha collegati al resto del mondo. Il consigliere ha ricordato le polemiche quando fu illuminato il Bondone per poter sciare la sera che invece ha portato beneficio ai cittadini. La funivia porterebbe più interesse sul Bondone, ha affermato. Ancora: se il privato si è tirato da parte, è perché mancano certezze sui tempi, su come andrà a finire la partita, bisogna snellire i percorsi e dare certezze. L’assessore competente ha espresso parere favorevole all’emendamento. Un consigliere di minoranza ha anticipato il voto del gruppo della mozione perché entra nel piano di sviluppo del capoluogo e di europeizzazione della città alpina. Un atto che diventa politico, si mettono le mani avanti con un atto distorsivo che sfalsa il percorso che vede ancora in corso la ricerca di partner privati, sbagliato per il momento perché mette le mani su un percorso in mano alla città nell’incertezza di come si trasformerà il Bondone. Come si rende appetibile? ha chiesto. Una mozione superficiale, forzata e speculativa, ha concluso, ma si voterà in vista di un piano strategico per Trento e perché non sia una bandierina. Il consigliere di minoranza che in precedenza aveva parlato della mancanza di una pianificazione per il Bondone ha detto di cogliere lo spirito propositivo del improvviso innamoramento della mobilità alternativa e ha promesso di farsi promotore, su quest’onda, della funivia degli Altipiani da Caldonazzo a Monte Rovere. Ha annunciato voto contrario. Una consigliera di minoranza ha dato voce alla preoccupazione che non sia un ulteriore fallimento per il Bondone, un’azione di greenwashing: a fronte della mancanza di un piano complessivo di sviluppo del monte Bondone che non c’è mai stato. Servirebbe invece un piano di riqualificazione complessivo del Bondone, ha detto e ha definito come imbarazzante il fatto che il presidente della Provincia parli della scarsità di soldi e poi a pochi giorni di distanza si vada a spenderli in questo modo. Ha annunciato convinto voto contrario. Un consigliere di minoranza sottoscrittore dell’emendamento ha affermato che è chiaro che sviluppando un progetto di questo tipo si dovrà parlare di sinergie, di sviluppo del Bondone lasciando che si sviluppi, superando la politica del “no allo sviluppo”. Si smetta di parlare di neve, ha aggiunto, ci si concentri su altro (ha citato la destagionalizzazione), ma per farlo bisogna avallare politiche di sviluppo che possono essere gravose e lavorare con coraggio. Una consigliera di maggioranza ha detto di non essere spaventata dalla presa in carico dal punto di vista economico e ha ringraziato perché dopo tanti anni si intende investire. Ha definito il turismo come la valorizzazione degli spostamenti delle persone: bene la funivia e anche una valorizzazione del turismo a 360 gradi sulla montagna di Trento. Ha detto di aver moralmente firmato la mozione. Un consigliere di maggioranza ha ricordato che è il Comune di Trento che deve immaginare cosa si vuole per il Bondone, serve una chiara presa di posizione in questi termini, ad esempio sull’innevamento. Ha detto di non essere convinto che la neve finirà e che potrà ancora aiutare lo sviluppo invernale del Bondone. Una struttura che aiuti a valorizzare il ruolo della montagna va nella giusta direzione, ma senza una chiara presa di posizione del Comune di Trento su cosa vuol diventare il Bondone il rischio che questa diventi una cattedrale nel deserto è molto alto. Un altro consigliere di maggioranza ha detto che una vera città alpina deve avere un collegamento con la sua montagna e ha portato l’esempio di Innsbruck: la mozione è una buona mozione e serve l’impegno di tutti, ha anticipato pieno appoggio.
Il proponente ha ricordato che la mozione non è forzata, ma dovuta visti i tempi. Se non lo facciamo noi altri non lo fanno, ha aggiunto e ha ringraziato il presidente in merito al finanziamento del primo tratto. Si è augurato che questa non sia una mozione che non viene portato a casa: si vuole davvero portare a casa l’opera. Le piccole cose parziali fatte qua e là appartengono al passato, oggi si vuole dare uno strumento e non più una scusa alla comunità trentina e ai privati. Ha richiamato il ruolo del Comune di Trento anche dal punto di vista di un investimento: ci si confronterà ma sicuramente è fondamentale avere la Provincia che conferma un investimento sulla città capoluogo e un’opera così importante. Un consigliere del misto ha detto che forse se quest’Aula mostra di credere unita nell’opera forse qualche privato si farà avanti, se invece si dice che è sbagliato il momento e che non si ha chiaro cosa fare del Bondone il messaggio non aiuta il privato ad interessarsi dell’opera: si voti a favore e si finisca di dire che non è il momento e che non si sa cosa fare del Bondone, finché non viene realizzata l’opera è difficile pensare che ad esempio le persone ci vadano a vivere.
Politiche di promozione della salute e di prevenzione, istituire un tavolo di rilancio (emendato e approvato all’unanimità)
Una consigliera di maggioranza con la propria mozione, emendata su proposta di una consigliera di maggioranza per prevedere il coinvolgimento del Consiglio provinciale dei giovani, impegna la Giunta a istituire entro ottobre 2024 e coordinare un Tavolo di confronto temporaneo incentrato sul tema del rilancio della prevenzione nell’ambito degli stili di vita e di relazione, nonché della promozione della salute. Tra gli obiettivi indicati dalla mozione ci sono la condivisione di una visione di prevenzione e promozione di stili di vita sani; la promozione, partendo dai programmi della Provincia in materia di prevenzione e promozione della salute e dal loro livello di attuazione da parte dell’Apss, di una riflessione congiunta con i diversi soggetti coinvolti nel Tavolo rispetto agli obiettivi e alle azioni. Ancora, si prevede che sia redatto un documento condiviso di sintesi delle proposte emerse e di stimolo al lavoro di pianificazione territoriale, nonché di supporto alla redazione del nuovo Piano provinciale della prevenzione e del nuovo Piano per la salute del Trentino. Si prevede inoltre il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. Presentando la mozione ha detto che sia impressionante constatare quanto la salute sia collegata agli stili di vita e auspicato si riesca a ottimizzare gli sforzi remando tutti nella stessa direzione. Ha detto anche di aver voluto focalizzare la distinzione tra salute e sanità, che interviene quando ci sono già problemi sulla prima quando invece molto si potrebbe fare per la prevenzione.
Un consigliere di minoranza ha ringraziato per la distinzione tra salute e sanità, ha detto di ritenere giusto e doveroso promuovere la partecipazione dei cittadini alla definizione delle politiche per la salute, principio da cui prende le mosse la Consulta. Ha ricordato la responsabilità degli enti locali, dei Consiglio della salute sui territori. Un tavolo provinciale può essere uno strumento buono, ha aggiunto: dovrà essere snello, molto operativo, che si confronta con le realtà territoriali. Acta, non verba: importante rimane la prevenzione degli stili di vita oltre alla promozione della necessaria cura. Una consigliera di maggioranza ha annunciato un emendamento per inserire il Consiglio provinciale dei giovani, perché diano il loro parere sul tema della prevenzione. Un consigliere di minoranza è intervenuto a sostegno della mozione: se si vuole rendere sostenibile il sistema con l’invecchiamento della popolazione non si può fare altro che prevenire che la popolazione debba rivolgersi ai servizi sanitari. Un tema che ha anche a che fare con la qualità di vita delle persone, ha aggiunto, che dovrebbe essere obiettivo della politica. Il tema di fondo, ha affermato, è che si investe poco in prevenzione (secondo i dati Ocse il 3% dei bilanci della sanità) e se si crede che sia una priorità non va messa in una righetta nella strategia provinciale, in un trafiletto. Ha citato il peggioramento dell’abitudine al fumo, dell’obesità e dell’abitudine al movimento in provincia. Per il consigliere si deve investire sui determinanti socio economici e culturali della salute, contrastare la povertà economica e culturale del territorio, creare più equità nella società. Una consigliera di minoranza ha espresso totale appoggio per la mozione: per chi proviene dal mondo sanitario tre sono i concetti chiave, prevenzione, cura e riabilitazione. Perciò è giusto impegnare dei fondi per la prevenzione, che deve esprimersi in attività fattive e attive. Ha indicato alcuni spunti: prevenzione nell’uso dei farmaci, adesione agli screening (il dato è confortante è sul test intolleranza al glutine), adesione alle vaccinazioni. Ha anticipato voto favorevole. L’ex assessora ha ricordato le attività svolte per la prevenzione e il Piano provinciale per la prevenzione, articolato in 15 programmi che toccano tematiche quali la scuola, la sicurezza sul lavoro, le comunità, l’ambiente e temi specifici quali le dipendenze, aspetti legati alle malattie infettive, alla salute nei primi mille giorni, agli incidenti stradali e domestici, ad alimenti e nutrizione. Un punto di partenza per proposte anche migliorative su un tema così importante. Una consigliera di opposizione ha anticipato voto favorevole alla mozione che prende in considerazione la salute ricordando che essa influisce su tutto e sul benessere complessivo: la salute è tutto. Ha citato l’insieme delle misure utili a prevenire la comparsa delle malattie e di danni irreversibili di patologie andate oltre, gli interventi che riguardano il cambiamento di abitudini scorrette. Sempre più difficile è intervenire in età adulta, ma azioni rivolte a ciò possono essere molto più efficaci se rivolte a bambini, ragazzi e giovani, ha affermato. Il tavolo, ha concluso, dovrà avere un’attenzione particolare perché oltre al benessere c’è anche una questione economica legata ai costi della salute quando non c’è stata prevenzione. Un consigliere del misto ha ricordato come finiti i soldi sia dura fare prevenzione e ricordato l’impegno economico aumentato durante la scorsa legislatura a sostegno della sanità. Diventa difficile fare prevenzione primaria, secondaria e terziaria diviene difficile quando si devono aspettare mesi per avere accesso a prestazioni base per la prevenzione, ha aggiunto. Poi: la prevenzione è il migliore modo per risparmiare sui costi della sanità, bisogna investirci perché non vada in default. Altrimenti non si potrà che aggiungere anno dopo anno risorse per rincorrere le mancanze createsi per il fatto di non aver fatto prevenzione. Ha citato hemoccult e mammografia e detto che si potrebbe pensare a un fondo per la prevenzione per la prostata prevedendo l’esame del Psa.
La Giunta tramite il suo assessore ha espresso parere favorevole tramite l’assessore competente che ha ricordato che per garantire salute è strategica la prevenzione. Ha ricordato il lavoro già iniziato in passato e ha affermato che la prevenzione deve essere garantita alle nuove generazioni: deve coinvolgere le scuole, ha detto e ha descritto come accoglibile l’emendamento. Ha rimarcato la trasversalità degli interventi che danno forza all’assesorato e all’Apss che devono mettere in pratica ciò che si è detto. Ha parlato della strategia provinciale dicendo che questi temi devono essere non solo di legislatura, ma che devono guardare più avanti: e ha detto di accogliere l’istanza relativa al calo di nascite e all’invecchiamento della popolazione. Anche per il Trentino le risorse non sono illimitate, meglio prevenire che curare, ha aggiunto, ma se si riusciranno a risparmiare risorse si potranno dedicare a bisogni e necessità ambiti e liberare risorse per la valorizzazione del personale. La strategia che si pensa di approvare entro fine mese deve tener conto della necessità di investire sul coinvolgimento dei giovani su questi temi; ci sono poi associazioni quale la Lilt che devono essere coinvolte. Ha auspicato un lavoro trasversale sulla prevenzione. Un altro tema riguarda un approccio diverso sulla medicina territoriale: si sta lavorando con le sigle sindacali perché si crede che quello possa essere il vero filtro per evitare di intasare i pronto soccorsi. I professionisti in questo senso vanno messi nella condizione di lavorare. Sulla carenza di personale il problema sarà risolto grazie alla facoltà di medicina, si lavorerà anche sul personale infermieristico.
La proponente ha ringraziato per il supporto alla mozione. Il tavolo dovrà essere di supporto e stimolo all’azienda sanitaria, ha aggiunto, e bisogna essere consapevoli che questi temi non possono essere lasciati solo all’ente pubblico, ma bisogna trovare una condivisione con tutti gli attori del territorio. Bene quindi il coinvolgimento del Consiglio dei giovani.
Una consigliera di minoranza ha ricordato che i bambini Ace (che vivono “adverse childhood experiences”) sviluppano percorsi devianti: importanti è riuscire a intervenire sull’età in cui il cervello è plastico e possano essere riorientati anche per quanto riguarda gli stili di vita. Prevenzione, ha detto, significa servizi educativi di qualità.
Aumento dotazione monte ore dell’Olfed (Ufficio ladino di formazione e ricerca didattica ) (emendata e approvata all’unanimità )
Un consigliere di maggioranza ha presentato una proposta di mozione, emendata, che impegna l’esecutivo a prevedere nella delibera di Giunta di definizione dei criteri di assegnazione dell’organico docenti per l’anno scolastico 2025-2026 l’incremento delle ore di organico docente da 54 ore/settimana a 64 ore/settimana, così da garantire agli studenti materiale didattico in lingua ladina costantemente aggiornato ed attuale come per le altre lingue straniere e non. La vicepresidente ha ricordato le modalità di funzionamento del meccanismo e che l’intervento della Pat a sostegno del progetto Olfed si concretizza con due strumenti, l’integrazione della dotazione organica di personale docente e incremento delle quote del fondo di qualità. Per quanto riguarda la prima la legge prevede che all’Olfed sia distaccato personale docente esonerato dall’insegnamento. La delibera di marzo prevede l’assegnazione Olfed fino a 54 ore massime di esonero che possono essere implementate. Distacco che comporta la necessità di assumere un docente supplente, e ciò è alla nostra attenzione con attenzione alla continuità didattica. Ha precisato il calo di iscritti di circa 70 studenti e verrà confermata la dotazione organica assegnata per il 2023-2024. 50 ore assegnate da delibera, a cui si aggiungono 5 ore dal Servizio istruzione per l’elasticità disponibile oltre alle 5 ore ricavate dalla scuola per un totale di 64 ore. La sensibilità c’era, ha affermato, ma si dà parere favorevole alla proposta del consigliere per l’anno 2025-2026.
Un consigliere di opposizione ha detto che le minoranze devono essere tutelate, messe nella condizione di vivere bene sul territorio: ha invitato tutti a ragionare, al di là di soluzioni tampone, su un modello di collaborazione diverso, sulle possibilità di confronto tra ladini del Trentino e del Sudtirolo e del Veneto che permetta di immaginare che il territorio trentino e la Val di Fassa in particolare divengano laboratorio di innovazione e paradigma per territori altri. Una consigliera di minoranza ha ricordato le richieste del Procurador de Fascia che ha ribadito la mancanza delle disposizioni attuative della Pat per il trasferimento delle funzioni amministrative dalla Provincia al Comun General de Fascia rispetto alle disposizioni costituzionali. Bene sostenere l’Olfed, ma va anche presa in mano seriamente l’attuazione del disposto costituzionale. Una consigliera di maggioranza ha espresso supporto per le minoranze linguistiche e ringraziato il collega per il lavoro fatto anche durante la scorsa legislatura per tutte e tre le minoranze linguistiche. Parere favorevole all’atto che trova un’applicazione concreta: un’implementazione di ore che porteranno i loro frutti, un punto di partenza. Significativo ha detto anche il cambiamento del regolamento del Consiglio per dedicare una seduta ai temi delle minoranze linguistiche. Un’altra consigliera di maggioranza ha dato parere favorevole alla mozione.
Ha replicato il proponente dicendo di condividere il fatto che la mozione è una sorta di palliativo, non la soluzione del problema che si vive in Val di Fassa. Un problema di ordine amministrativo, di riconoscimento di ladini tra una regione e un’altra, ma che nella stessa regione può essere superato magari con la Regione stessa e la messa in comunicazione delle minoranze. Ha parlato del fatto che manca un ladino standard ad oggi: una soluzione si dovrà trovare anche su questa tematica che è uno scoglio in più da superare. Ha ringraziato la consigliera di minoranza che ha parlato del dispositivo costituzionale e tutti i consiglieri: tutti si può dare una risposta in più alle problematiche delle minoranze.