La mattinata in Consiglio provinciale
Consiglio provinciale: Bosin e Postal nella Commissione dei Dodici
Ordine del giorno in allegato
Ripresi
stamane i lavori del Consiglio provinciale impegnato nella sessione
di aprile che si concluderà nel pomeriggio di oggi. Le votazioni per
adempiere gli obblighi di inizio legislatura, con indicazione di
componenti di commissioni ed enti,
sono proseguite per la
prima parte della seduta
antimeridiana. In apertura di lavori, Lucia Maestri
(PD) ha chiesto la parola per rappresentare ai colleghi la necessità
di esprimere con un minuto di silenzio, il cordoglio dell’aula per
il grave fatto di cronaca occorso presso la centrale idroelettrica di
Suviana (Bologna). A testimonianza, ha detto, dell’urgenza di
affrontare la piaga delle morti sul lavoro e il tema cruciale della
sicurezza che purtroppo non risparmia la nostra terra. Maria
Bosin e Gianfranco
Postal sono stati indicati
nella Commissione dei 12, mentre c’è stato l’ennesimo rinvio per
le attese nomine del Difensore civico, dei Garanti dei diritti dei
detenuti e dei minori e del Corecom. Dopo
le nomine,
è stato approvata all’unanimità
la modifica
di regolamento che introduce una seduta di Consiglio annuale dedicata
alle Minoranze linguistiche. A
seguire è stata approvata
all’unanimità la proposta di risoluzione in merito al programma
della Commissione europea ed è stata poi
avviata la discussione sulla
proposta di voto del consigliere Zanella sul cessate il fuoco a Gaza
e la pace in Israele e Palestina. I
lavori riprendono alle ore 14.30 sulla
discussione sulla proposta di voto sul cessate il fuoco e a seguire
sui
due punti all’ordine del giorno inevasi: la proposta
di mozione di Vanessa Masè
per l’attivazione di un
tavolo di confronto per elaborare un protocollo d'intesa per la
gestione dei trattamenti sanitari obbligatori e
il disegno di legge di
Lucia Maestri
sulle celebrazioni per il
centesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti.
Designazioni.
Maria Bosin e Gianfranco Postal nella Commissione dei Dodici
I
lavori del Consiglio sono subito
ripartiti con la votazione,
a scrutino segreto, dei
consiglieri provinciali
Walter Kaswalder (17
voti) e Michele Malfer (12
voti), rispettivamente
per la maggioranza e per la minoranza,
chiamati a partecipare alla conferenza dei consultori.
Rinviata
su richiesta del Garante delle Minoranze Francesco Valduga,
la designazione di un
componente effettivo del collegio dei revisori della Fondazione Museo
storico del Trentino, il
Consiglio ha indicato in
quota minoranza Cristina Roncato (14
voti e 16 schede bianche) quale
componente del collegio sindacale dell'Azienda provinciale per i
servizi sanitari.
Ai
sensi dell’art. 107 dello
Statuto, il Consiglio ha
quindi provveduto alla votazione di due componenti all’interno
della Commissione paritetica
per le norme di attuazione dello Statuto di autonomia
(meglio nota come Commissione dei 12): Maria Bosin e
Gianfranco Postal sono
stati eletti rispettivamente in quota maggioranza e minoranza con 18
e 13 voti ricevuti.
Difensore
civico, Garante detenuti, Garante minori, Corecom: nuovo rinvio
A
seguire, sono state nuovamente rinviate le nomine del nomina
del Difensore civico, del Garante dei diritti dei detenuti e
del Garante dei diritti dei
minori. Il consigliere
Claudio Cia (Misto) è
intervenuto a rilevare l’inopportunità di votare queste figure in
assenza di chiarezza, ponendo come necessario l’approfondimento
sulla possibilità di espletare le funzioni per un pensionato in
assenza di compenso. Una previsione della legge trentina che
differisce rispetto a quella nazionale. Sospesa anche la nomina
del Presidente e
di due componenti del Comitato provinciale per le comunicazioni.
Seduta
annuale straordinaria dedicata alle Minoranze: approvata
all’unanimità la modifica di regolamento
Approvata
quindi all’unanimità, su proposta del Presidente del Consiglio
provinciale, la modificazione
del regolamento interno del Consiglio della Provincia autonoma di
Trento che introduce
l’articolo 146 quinquieis che prevede una seduta di Consiglio
provinciale dedicata ai diritti delle minoranze linguistiche.
Soddisfazione è stata espressa dal consigliere Luca
Guglielmi di Lista Fassa che ha
ringraziato per l’attenzione e sensibilità dimostrata nella scorsa
legislatura dall’ex Presidente Kaswalder e oggi dall’attuale
presidente Soini. Anche Vanessa Masè (Civica)
ha ringraziato chi, fin dalla scorsa legislatura aveva sostenuto
l’importanza della valorizzazione delle minoranze linguistiche che
periodicamente verranno con questo provvedimento sottoposte alla
nostra attenzione segnando l’attività delle istituzioni. Eleonora
Angeli (Noi per Fugatti
Presidente) ha raccomandato che il dibattito avvenga almeno una volta
all’anno: il nostro statuto prevede stanziamenti volti a promuovere
la tutela e lo sviluppo delle minoranze, ma l’autonomia non è solo
questo e quello che dobbiamo fare è dialogare, ascoltare,
confrontarsi, tenere in vita le radici e la storia di queste comunità
e questa proposta va in quella direzione. Walter Kaswalder
(Patt) ha ringraziato tutti, in
primis io collega ladino
Guglielmi per la realizzazione in tempi rapidi di questo importante
obiettivo a tutela delle minoranze e anche della nsotra autonomia.
Condivisione è arrivata anche da Francesco Valduga che ha ribadito
la consapevolezza sull’importanza delle minoranze linguistiche, una
specialità che non può essere solo estetica, ma che va inserita e
immaginata nel contesto di un laboratorio trentino che deve
confermarsi modello ed esempio da seguire. Christian
Girardi (Fratelli d’Italia)
ha aggiunto l’auspicio che ci sia un lavoro preparatorio dietro
questi momenti annuali di condivisione e confronto, affinché il
dialogo sia vero e fondato su esigenze concrete, foriero di
innovazione. Il Presidente
Claudio Soini ha
rassicurato sul coinvolgimento del Consiglio provinciale anche in una
fase per così dire istruttoria e preparatoria dell’incontro
periodico. Un tema che mi sta particolarmente a cuore, un nodo focale
che deve essere sempre sotto la lente della politica, ha commentato
Lucia Coppola
(Alleanza Verdi sinistra) che ha allertato sulla scarsa attenzione
nei confronti dei comuni, in particolare con riferimento al recente,
triste commissariamento di Luserna, esprimendo l’auspicio che
questa sconfitta istituzionale, sociale e culturale non abbia a
ripetersi. Mirko Bisesti,
capogruppo della Lega, ha espresso sostegno all’iniziativa,
concordando con il collega Girardi sulla necessità di far preparare
con cura gli incontri annuali sul tema delle minoranze. Anche perché,
ha argomentato, stiamo vivendo in un contesto, anche internazionale,
di omologazione linguistica e dobbiamo fare ogni sforzo possibile per
promuovere e stimolare l’utilizzo delle lingue speciali di
minoranza. Prima del voto (unanime) sulla modifica di regolamento, si
è espresso il Presidente Claudio Soini a
ringraziare per la condivisione e rimarcare l’importanza di questa
modifica, molto attesa dalle realtà di minoranza.
Europa:
approvata la proposta di risoluzione della sesta Commissione
I
lavori sono poi proseguiti sul tema della sessione
europea in merito al programma di lavoro della Commissione per il
2024, ai sensi dell'articolo 150 ter del regolamento interno. Il
Presidente della sesta
Commissione Walter
Kaswalder ricordando che questo
è l’anno delle elezioni europee, non è entrato nel merito della
discussione sulla risoluzione avvenuta
presso l’organismo da lui presieduto,
ma ha evidenziato due passaggi condivisi, sull’importanza di
un’Europa delle regioni e dei popoli e sul
rispetto delle popolazioni e delle piccole comunità d’Europa. Tra
gli obiettivi strategici nella
proposta di risoluzione ha sottolineato tre punti chiave evidenziati
dalla Commissione sul tema della residenza idrica, quello
dell’intelligenza artificiale e la questione congiunta
del diploma europeo. Francesca Parolari
(PD) ha ringraziato il Presidente Kaswalder e ha ribadito i temi di
particolare interesse per la realtà trentina mesi in evidenza nella
risoluzione. Molto
interessanti sono state a suo parere le audizioni in Commissione
dalle quali è emerso indistintamente un grido di dolore circa quella
che è stata definita una “visione distante dalla realtà della
commissione europea, sui temi dell’agricoltura di montagna”.
Anche per questo, ha
aggiunto, è importante che ci sia un’attenzione complessiva da
parte di tutti ai temi europei: occorre crederci ed investire.
Vanessa Masè ha
apprezzato il lavoro della Commissione, rimarcando quanto il processo
europeo incida sulle politiche dei paesi membri. La risoluzione ha
sottolineato l’importanza su alcuni obiettivi strategici, tuttavia
ci sono a suo avviso altri spunti che è utile sottolineare. In primo
luogo va fatto un richiamo sulle politiche agricole che si
differenziano molto nei diversi paesi. In questo contesto ha
richiamato il tema del de
minimis agricolo, il
progetto del dual
breeding che ha permesso
di valorizzare le razze autoctone, il tema della sostenibilità del
trasporto di merci e passeggeri collegato al concetto che “chi
inquina paga”. Con riferimento a quest’ultimo argomento Masè ha
osservato che i divieti notturni del Tirolo hanno risvolti molto
impattanti per il nostro territorio che vanno superati, anche
incentivando il trasporto su ferrovia o quello combinato gomma-rotaia
che passa anche dagli incentivi economici. Il ruolo giocato
dall’interporto può essere importante in tal senso. Infine, ha
concluso sottolineato altri due aspetti: l’attenzione al mondo
della disabilità grazie alla Carta europea della disabilità che
uniformerà a livello europeo il rilascio dei tesserini e il tema
della salute mentale. Daniele Biada (Fratelli
d’Italia) ha ribadito, accanto ai tre punti strategici contenuti
nella risoluzione evidenziati da Kaswalder, le audizioni con gli
stakeholders
che hanno rappresentato le criticità sopratutto dei comuni e sono
state utilissime per avere un quadro di concretezza. Paola
Demagri (Casa Autonomia) ha
riconosciuto l’importanza di questa Commissione fortemente voluta
dal consigliere Kaswalder ed ha apprezzato l’aver fissato
l’attenzione su alcuni specifici argomenti, rappresentando a
volontà di sottoscrivere e sostenere il documento. Filippo
Degasperi (Onda) ha rilevato
una certa contraddittorietà tra quello che esprime la risoluzione e
quello che i partiti vanno raccontando sul territorio: abbiamo visto
trattori, politici accanto ai trattori, abbiamo assistito a
discussioni su A22 e sul tema dell’idroelettrico. Pensavo che la
risoluzione potesse essere uno strumento per rappresentare questi mal
di pancia, ma non mi resta che rilevarne le contraddittorietà. Oggi
l’Europa ha due pilastri, due timonieri: le multinazionali e le
banche, ha aggiunto. L’Unione europea, ha proseguito, è tra i
maggiori responsabili dello smantellamento del modello scolastico
italiano; il lavoro interinale era un reato in Italia, legalizzato
dall’Unione europea, con il risultato di diritti sistematicamente
sfumati. Lo stesso si può dire del sistema sanitario: con
l’introduzione del numero chiuso per rincorrere i modelli europei
ora ci ritroviamo in una situazione di carenza insostenibile. La mia
scelta di non firmare deriva dal fatto che la risoluzione è blanda,
ha chiarito. Tuttavia la voterò perché non dice nulla di sbagliato,
anche se si limita a suggerire alcuni spunti senza criticare nulla.
Lucia Coppola ha
dichiarato che si tratta di un documento di buone intenzioni, che
evidenzia aspetti positivi, anche se manca di prese di posizione
efficaci e stringenti su alcune tematiche, a partire dai cambiamenti
climatici (che pure nei prossimi due anni saranno determinanti per il
mondo intero) oppure sugli allevamenti intensivi, sulla pessima
qualità del benessere animale ecc. La votazione ha dato esito
unanime.
Proposta
di voto: la risoluzione di Zanella per il cessate il fuoco a Gaza e
la pace in Israele e Palestina
Prossimo
punto all’ordine del giorno, la discussione sulla proposta
di voto della
legislatura, primo firmatario Paolo
Zanella
(PD)
sul
tema del cessate
il fuoco nella striscia di Gaza e per una pace giusta in Israele e
Palestina. Il
documento, che vista la modifica del contesto storico dal momento
della presentazione ad oggi, è stata riscritta con un emendamento
interamente sostitutivo, chiede al Parlamento e, tramite quest’ultimo
al Governo, di
sostenere ogni iniziativa volta a chiedere un immediato cessate il
fuoco a Gaza, per giungere alla liberazione incondizionata di tutti
gli ostaggi e garantire l'incolumità della popolazione civile di
Gaza e la fornitura di aiuti umanitari continui e sicuri e senza
restrizioni all'interno della Striscia; di sostenere un'azione
coordinata a livello internazionale, a partire dall'Unione europea,
per promuovere iniziative di de-escalation della tensione in Medio
Oriente con l'obiettivo di celebrare una Conferenza internazionale di
pace che ponga fine al conflitto israelo-palestinese, attraverso la
soluzione politica dei "due popoli, due Stati"; di
dare attuazione, in coordinamento con l'Unione europea, alle sanzioni
già deliberate contro Hamas - per colpirne la capacità
organizzativa, economica e finanziaria - e contro i coloni israeliani
in Cisgiordania, che violano il diritto internazionale, come
riconosciuto anche dall'ultimo Consiglio europeo; infine,
di
sostenere, nelle sedi giurisdizionali internazionali, ogni iniziativa
utile volta ad accertare le violazioni, da chiunque compiute, del
diritto internazionale, autorizzando il lavoro di Commissioni
d’inchiesta indipendenti. Lucia
Coppola ha
commentato la proposta di voto riferendo la propria esperienza a Gaza
e nei territori interessati dal conflitto mediorientale, chiarendo
che agli estensori del documento sta a cuore la vita e la
sopravvivenza di tutti gli uomini e le donne di pace, siano essi
palestinesi o israeliani. Prima dell’occupazione la Palestina era
famosa per la sanità, l’università, la cultura, mentre oggi oltre
un milione di bambini sono intrappolati a Gaza, torturati, affamati e
mutilati. In un siffatto contesto non è improprio che anche la
nostra piccola dimensione di Consiglio provinciale si possa occupare
di quanto sta avvenendo, per mitigare la terribile sensazione di
impotenza che pervade tutti. Francesco
Valduga
ha ringraziato il collega Zanella epr aver stimolato l’intero
Consiglio a discutere e prendere posizione su un tema internazionale
così importante, che purtroppo non è altro da noi e non può dunque
lasciarci indifferenti. Il capogruppo di Campobase ha apprezzato
l’equilibrio che si ritrova nel dispositivo che tiene conto delle
ragioni di tutti e condanna i soprusi da qualsiasi parte vengano. Ha
evidenziato una piccola mancanza, il riferimento a due popoli e due
Stati è un’affermazione forse rinunciataria rispetto alla
possibilità di andare oltre. Tuttavia comprendo la ratio, ha
aggiunto, che è quella della prima e principale preoccupazione che è
quella della salvezza dei diritti di tutti. Mirko
Bisesti
ha premesso che quanto accaduto nell’ottobre scorso e nei mesi
successivi è una vera e propria strage. La mozione, per come scritta
e presentata, trova il mio sostegno e il mio appoggio, ha commentato,
sottolineando l’escalation
successiva all’attentato terroristico del 7 ottobre da parte di
Hamas. L’Unione europea deve dialogare con maggiore convinzione di
quanto fatto fino ad oggi con Israele, ha aggiunto e non avere
coltivato la cultura della pace è certamente una responsabilità
politica dell’Europa.
Nel
pomeriggio, a partire dalle ore 14.30, si completerà la discussione
sulla proposta di voto sul cessate il fuoco e a seguire saranno
esaminati i due punti all’ordine del giorno inevasi: la proposta
di mozione di Vanessa Masè
per l’attivazione di un
tavolo di confronto per elaborare un protocollo d'intesa per la
gestione dei trattamenti sanitari obbligatori e degli accertamenti
sanitari obbligatori e il
disegno di legge di
Lucia Maestri sulle celebrazioni
per il centesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti. Carlo
Daldoss (Fratelli d’Italia)
ha osservato che quanto visto nell’ottobre scorso e nei mesi
successivi tocca inevitabilmente la nostra sensibilità e stimola
piena solidarietà verso chi sta subendo queste sofferenze. Che
questa proposta possa servire a coinvolgere maggiormente la
popolazione del nostro Trentino su questi temi, ha auspicato. Detto
questo, dei Palestinesi non interessa a nessuno: sono le vittime
sacrificali di un gioco nel quale si scontrano ben altri interessi
rispetto ai quali sono inermi e indifesi. L’Europa è una colonia
dell’impero americano, cosa di cui sono anche contento, ha
commentato,
ma innegabilmente abbiamo vissuto da oltre 80 anni in pace, ma anche
in maniera molto distaccata. L’altro grande attore della zona, che
è l’Iran, evidentemente con l’attacco di Hamas ha voluto
boicottare lo sforzo di conciliazione delle potenze regionali del
Medioriente. Ha annunciato
voto favorevole.