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11/04/2024 - In aula o in commissione

Consiglio provinciale: Bosin e Postal nella Commissione dei Dodici

La mattinata in Consiglio provinciale

Consiglio provinciale: Bosin e Postal nella Commissione dei Dodici

Ordine del giorno in allegato

Consiglio provinciale: Bosin e Postal nella Commissione dei Dodici

Ripresi stamane i lavori del Consiglio provinciale impegnato nella sessione di aprile che si concluderà nel pomeriggio di oggi. Le votazioni per adempiere gli obblighi di inizio legislatura, con indicazione di componenti di commissioni ed enti, sono proseguite per la prima parte della seduta antimeridiana. In apertura di lavori, Lucia Maestri (PD) ha chiesto la parola per rappresentare ai colleghi la necessità di esprimere con un minuto di silenzio, il cordoglio dell’aula per il grave fatto di cronaca occorso presso la centrale idroelettrica di Suviana (Bologna). A testimonianza, ha detto, dell’urgenza di affrontare la piaga delle morti sul lavoro e il tema cruciale della sicurezza che purtroppo non risparmia la nostra terra. Maria Bosin e Gianfranco Postal sono stati indicati nella Commissione dei 12, mentre c’è stato l’ennesimo rinvio per le attese nomine del Difensore civico, dei Garanti dei diritti dei detenuti e dei minori e del Corecom. Dopo le nomine, è stato approvata all’unanimità la modifica di regolamento che introduce una seduta di Consiglio annuale dedicata alle Minoranze linguistiche. A seguire è stata approvata all’unanimità la proposta di risoluzione in merito al programma della Commissione europea ed è stata poi avviata la discussione sulla proposta di voto del consigliere Zanella sul cessate il fuoco a Gaza e la pace in Israele e Palestina. I lavori riprendono alle ore 14.30 sulla discussione sulla proposta di voto sul cessate il fuoco e a seguire sui due punti all’ordine del giorno inevasi: la proposta di mozione di Vanessa Masè per l’attivazione di un tavolo di confronto per elaborare un protocollo d'intesa per la gestione dei trattamenti sanitari obbligatori e il disegno di legge di Lucia Maestri sulle celebrazioni per il centesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti.


Designazioni. Maria Bosin e Gianfranco Postal nella Commissione dei Dodici

I lavori del Consiglio sono subito ripartiti con la votazione, a scrutino segreto, dei consiglieri provinciali Walter Kaswalder (17 voti) e Michele Malfer (12 voti), rispettivamente per la maggioranza e per la minoranza, chiamati a partecipare alla conferenza dei consultori.

Rinviata su richiesta del Garante delle Minoranze Francesco Valduga, la designazione di un componente effettivo del collegio dei revisori della Fondazione Museo storico del Trentino, il Consiglio ha indicato in quota minoranza Cristina Roncato (14 voti e 16 schede bianche) quale componente del collegio sindacale dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari.

Ai sensi dell’art. 107 dello Statuto, il Consiglio ha quindi provveduto alla votazione di due componenti all’interno della Commissione paritetica per le norme di attuazione dello Statuto di autonomia (meglio nota come Commissione dei 12): Maria Bosin e Gianfranco Postal sono stati eletti rispettivamente in quota maggioranza e minoranza con 18 e 13 voti ricevuti.

Difensore civico, Garante detenuti, Garante minori, Corecom: nuovo rinvio

A seguire, sono state nuovamente rinviate le nomine del nomina del Difensore civico, del Garante dei diritti dei detenuti e del Garante dei diritti dei minori. Il consigliere Claudio Cia (Misto) è intervenuto a rilevare l’inopportunità di votare queste figure in assenza di chiarezza, ponendo come necessario l’approfondimento sulla possibilità di espletare le funzioni per un pensionato in assenza di compenso. Una previsione della legge trentina che differisce rispetto a quella nazionale. Sospesa anche la nomina del Presidente e di due componenti del Comitato provinciale per le comunicazioni.

Seduta annuale straordinaria dedicata alle Minoranze: approvata all’unanimità la modifica di regolamento

Approvata quindi all’unanimità, su proposta del Presidente del Consiglio provinciale, la modificazione del regolamento interno del Consiglio della Provincia autonoma di Trento che introduce l’articolo 146 quinquieis che prevede una seduta di Consiglio provinciale dedicata ai diritti delle minoranze linguistiche. Soddisfazione è stata espressa dal consigliere Luca Guglielmi di Lista Fassa che ha ringraziato per l’attenzione e sensibilità dimostrata nella scorsa legislatura dall’ex Presidente Kaswalder e oggi dall’attuale presidente Soini. Anche Vanessa Masè (Civica) ha ringraziato chi, fin dalla scorsa legislatura aveva sostenuto l’importanza della valorizzazione delle minoranze linguistiche che periodicamente verranno con questo provvedimento sottoposte alla nostra attenzione segnando l’attività delle istituzioni. Eleonora Angeli (Noi per Fugatti Presidente) ha raccomandato che il dibattito avvenga almeno una volta all’anno: il nostro statuto prevede stanziamenti volti a promuovere la tutela e lo sviluppo delle minoranze, ma l’autonomia non è solo questo e quello che dobbiamo fare è dialogare, ascoltare, confrontarsi, tenere in vita le radici e la storia di queste comunità e questa proposta va in quella direzione. Walter Kaswalder (Patt) ha ringraziato tutti, in primis io collega ladino Guglielmi per la realizzazione in tempi rapidi di questo importante obiettivo a tutela delle minoranze e anche della nsotra autonomia. Condivisione è arrivata anche da Francesco Valduga che ha ribadito la consapevolezza sull’importanza delle minoranze linguistiche, una specialità che non può essere solo estetica, ma che va inserita e immaginata nel contesto di un laboratorio trentino che deve confermarsi modello ed esempio da seguire. Christian Girardi (Fratelli d’Italia) ha aggiunto l’auspicio che ci sia un lavoro preparatorio dietro questi momenti annuali di condivisione e confronto, affinché il dialogo sia vero e fondato su esigenze concrete, foriero di innovazione. Il Presidente Claudio Soini ha rassicurato sul coinvolgimento del Consiglio provinciale anche in una fase per così dire istruttoria e preparatoria dell’incontro periodico. Un tema che mi sta particolarmente a cuore, un nodo focale che deve essere sempre sotto la lente della politica, ha commentato Lucia Coppola (Alleanza Verdi sinistra) che ha allertato sulla scarsa attenzione nei confronti dei comuni, in particolare con riferimento al recente, triste commissariamento di Luserna, esprimendo l’auspicio che questa sconfitta istituzionale, sociale e culturale non abbia a ripetersi. Mirko Bisesti, capogruppo della Lega, ha espresso sostegno all’iniziativa, concordando con il collega Girardi sulla necessità di far preparare con cura gli incontri annuali sul tema delle minoranze. Anche perché, ha argomentato, stiamo vivendo in un contesto, anche internazionale, di omologazione linguistica e dobbiamo fare ogni sforzo possibile per promuovere e stimolare l’utilizzo delle lingue speciali di minoranza. Prima del voto (unanime) sulla modifica di regolamento, si è espresso il Presidente Claudio Soini a ringraziare per la condivisione e rimarcare l’importanza di questa modifica, molto attesa dalle realtà di minoranza.

Europa: approvata la proposta di risoluzione della sesta Commissione

I lavori sono poi proseguiti sul tema della sessione europea in merito al programma di lavoro della Commissione per il 2024, ai sensi dell'articolo 150 ter del regolamento interno. Il Presidente della sesta Commissione Walter Kaswalder ricordando che questo è l’anno delle elezioni europee, non è entrato nel merito della discussione sulla risoluzione avvenuta presso l’organismo da lui presieduto, ma ha evidenziato due passaggi condivisi, sull’importanza di un’Europa delle regioni e dei popoli e sul rispetto delle popolazioni e delle piccole comunità d’Europa. Tra gli obiettivi strategici nella proposta di risoluzione ha sottolineato tre punti chiave evidenziati dalla Commissione sul tema della residenza idrica, quello dell’intelligenza artificiale e la questione congiunta del diploma europeo. Francesca Parolari (PD) ha ringraziato il Presidente Kaswalder e ha ribadito i temi di particolare interesse per la realtà trentina mesi in evidenza nella risoluzione. Molto interessanti sono state a suo parere le audizioni in Commissione dalle quali è emerso indistintamente un grido di dolore circa quella che è stata definita una “visione distante dalla realtà della commissione europea, sui temi dell’agricoltura di montagna”. Anche per questo, ha aggiunto, è importante che ci sia un’attenzione complessiva da parte di tutti ai temi europei: occorre crederci ed investire. Vanessa Masè ha apprezzato il lavoro della Commissione, rimarcando quanto il processo europeo incida sulle politiche dei paesi membri. La risoluzione ha sottolineato l’importanza su alcuni obiettivi strategici, tuttavia ci sono a suo avviso altri spunti che è utile sottolineare. In primo luogo va fatto un richiamo sulle politiche agricole che si differenziano molto nei diversi paesi. In questo contesto ha richiamato il tema del de minimis agricolo, il progetto del dual breeding che ha permesso di valorizzare le razze autoctone, il tema della sostenibilità del trasporto di merci e passeggeri collegato al concetto che “chi inquina paga”. Con riferimento a quest’ultimo argomento Masè ha osservato che i divieti notturni del Tirolo hanno risvolti molto impattanti per il nostro territorio che vanno superati, anche incentivando il trasporto su ferrovia o quello combinato gomma-rotaia che passa anche dagli incentivi economici. Il ruolo giocato dall’interporto può essere importante in tal senso. Infine, ha concluso sottolineato altri due aspetti: l’attenzione al mondo della disabilità grazie alla Carta europea della disabilità che uniformerà a livello europeo il rilascio dei tesserini e il tema della salute mentale. Daniele Biada (Fratelli d’Italia) ha ribadito, accanto ai tre punti strategici contenuti nella risoluzione evidenziati da Kaswalder, le audizioni con gli stakeholders che hanno rappresentato le criticità sopratutto dei comuni e sono state utilissime per avere un quadro di concretezza. Paola Demagri (Casa Autonomia) ha riconosciuto l’importanza di questa Commissione fortemente voluta dal consigliere Kaswalder ed ha apprezzato l’aver fissato l’attenzione su alcuni specifici argomenti, rappresentando a volontà di sottoscrivere e sostenere il documento. Filippo Degasperi (Onda) ha rilevato una certa contraddittorietà tra quello che esprime la risoluzione e quello che i partiti vanno raccontando sul territorio: abbiamo visto trattori, politici accanto ai trattori, abbiamo assistito a discussioni su A22 e sul tema dell’idroelettrico. Pensavo che la risoluzione potesse essere uno strumento per rappresentare questi mal di pancia, ma non mi resta che rilevarne le contraddittorietà. Oggi l’Europa ha due pilastri, due timonieri: le multinazionali e le banche, ha aggiunto. L’Unione europea, ha proseguito, è tra i maggiori responsabili dello smantellamento del modello scolastico italiano; il lavoro interinale era un reato in Italia, legalizzato dall’Unione europea, con il risultato di diritti sistematicamente sfumati. Lo stesso si può dire del sistema sanitario: con l’introduzione del numero chiuso per rincorrere i modelli europei ora ci ritroviamo in una situazione di carenza insostenibile. La mia scelta di non firmare deriva dal fatto che la risoluzione è blanda, ha chiarito. Tuttavia la voterò perché non dice nulla di sbagliato, anche se si limita a suggerire alcuni spunti senza criticare nulla. Lucia Coppola ha dichiarato che si tratta di un documento di buone intenzioni, che evidenzia aspetti positivi, anche se manca di prese di posizione efficaci e stringenti su alcune tematiche, a partire dai cambiamenti climatici (che pure nei prossimi due anni saranno determinanti per il mondo intero) oppure sugli allevamenti intensivi, sulla pessima qualità del benessere animale ecc. La votazione ha dato esito unanime.

Proposta di voto: la risoluzione di Zanella per il cessate il fuoco a Gaza e la pace in Israele e Palestina

Prossimo punto all’ordine del giorno, la discussione sulla proposta di voto della legislatura, primo firmatario Paolo Zanella (PD) sul tema del cessate il fuoco nella striscia di Gaza e per una pace giusta in Israele e Palestina. Il documento, che vista la modifica del contesto storico dal momento della presentazione ad oggi, è stata riscritta con un emendamento interamente sostitutivo, chiede al Parlamento e, tramite quest’ultimo al Governo, di sostenere ogni iniziativa volta a chiedere un immediato cessate il fuoco a Gaza, per giungere alla liberazione incondizionata di tutti gli ostaggi e garantire l'incolumità della popolazione civile di Gaza e la fornitura di aiuti umanitari continui e sicuri e senza restrizioni all'interno della Striscia; di sostenere un'azione coordinata a livello internazionale, a partire dall'Unione europea, per promuovere iniziative di de-escalation della tensione in Medio Oriente con l'obiettivo di celebrare una Conferenza internazionale di pace che ponga fine al conflitto israelo-palestinese, attraverso la soluzione politica dei "due popoli, due Stati"; di dare attuazione, in coordinamento con l'Unione europea, alle sanzioni già deliberate contro Hamas - per colpirne la capacità organizzativa, economica e finanziaria - e contro i coloni israeliani in Cisgiordania, che violano il diritto internazionale, come riconosciuto anche dall'ultimo Consiglio europeo; infine, di sostenere, nelle sedi giurisdizionali internazionali, ogni iniziativa utile volta ad accertare le violazioni, da chiunque compiute, del diritto internazionale, autorizzando il lavoro di Commissioni d’inchiesta indipendenti. Lucia Coppola ha commentato la proposta di voto riferendo la propria esperienza a Gaza e nei territori interessati dal conflitto mediorientale, chiarendo che agli estensori del documento sta a cuore la vita e la sopravvivenza di tutti gli uomini e le donne di pace, siano essi palestinesi o israeliani. Prima dell’occupazione la Palestina era famosa per la sanità, l’università, la cultura, mentre oggi oltre un milione di bambini sono intrappolati a Gaza, torturati, affamati e mutilati. In un siffatto contesto non è improprio che anche la nostra piccola dimensione di Consiglio provinciale si possa occupare di quanto sta avvenendo, per mitigare la terribile sensazione di impotenza che pervade tutti. Francesco Valduga ha ringraziato il collega Zanella epr aver stimolato l’intero Consiglio a discutere e prendere posizione su un tema internazionale così importante, che purtroppo non è altro da noi e non può dunque lasciarci indifferenti. Il capogruppo di Campobase ha apprezzato l’equilibrio che si ritrova nel dispositivo che tiene conto delle ragioni di tutti e condanna i soprusi da qualsiasi parte vengano. Ha evidenziato una piccola mancanza, il riferimento a due popoli e due Stati è un’affermazione forse rinunciataria rispetto alla possibilità di andare oltre. Tuttavia comprendo la ratio, ha aggiunto, che è quella della prima e principale preoccupazione che è quella della salvezza dei diritti di tutti. Mirko Bisesti ha premesso che quanto accaduto nell’ottobre scorso e nei mesi successivi è una vera e propria strage. La mozione, per come scritta e presentata, trova il mio sostegno e il mio appoggio, ha commentato, sottolineando l’escalation successiva all’attentato terroristico del 7 ottobre da parte di Hamas. L’Unione europea deve dialogare con maggiore convinzione di quanto fatto fino ad oggi con Israele, ha aggiunto e non avere coltivato la cultura della pace è certamente una responsabilità politica dell’Europa.

Nel pomeriggio, a partire dalle ore 14.30, si completerà la discussione sulla proposta di voto sul cessate il fuoco e a seguire saranno esaminati i due punti all’ordine del giorno inevasi: la proposta di mozione di Vanessa Masè per l’attivazione di un tavolo di confronto per elaborare un protocollo d'intesa per la gestione dei trattamenti sanitari obbligatori e degli accertamenti sanitari obbligatori e il disegno di legge di Lucia Maestri sulle celebrazioni per il centesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti. Carlo Daldoss (Fratelli d’Italia) ha osservato che quanto visto nell’ottobre scorso e nei mesi successivi tocca inevitabilmente la nostra sensibilità e stimola piena solidarietà verso chi sta subendo queste sofferenze. Che questa proposta possa servire a coinvolgere maggiormente la popolazione del nostro Trentino su questi temi, ha auspicato. Detto questo, dei Palestinesi non interessa a nessuno: sono le vittime sacrificali di un gioco nel quale si scontrano ben altri interessi rispetto ai quali sono inermi e indifesi. L’Europa è una colonia dell’impero americano, cosa di cui sono anche contento, ha commentato, ma innegabilmente abbiamo vissuto da oltre 80 anni in pace, ma anche in maniera molto distaccata. L’altro grande attore della zona, che è l’Iran, evidentemente con l’attacco di Hamas ha voluto boicottare lo sforzo di conciliazione delle potenze regionali del Medioriente. Ha annunciato voto favorevole.

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