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09/04/2024 - In aula o in commissione

Ddl sugli alberghi dismessi, chiusa la discussione generale

In emiciclo il disegno di legge 19

Ddl sugli alberghi dismessi, chiusa la discussione generale

Testo in allegato

Ddl sugli alberghi dismessi, chiusa la discussione generale

​​​​​Conclusa la discussione generale sul ddl  n. 19/XVII​ dell’assessore Gottardi e che riguarda il recupero degli alberghi dismessi come alloggi e foresterie per i lavoratori e le strutture per ospitare quelli dell’agricoltura. Disegno di legge di 5 articoli che, va ricordato, era stato inserito come articolo nella legge di variazione di bilancio approvata a inizio marzo e che è stato stralciato, su pressione delle minoranze, per permettere una serie di approfondimenti sul testo per evitare il rischio di speculazioni. 


Il disegno di legge, ha detto Mattia Gottardi presentando la sua proposta, è stato largamente migliorato perché si sono chiariti alcuni aspetti interpretativi e si è data la possibilità di una collaborazione tra privati e comuni che comunque mantengono la regia urbanistica. L’articolo uno per le foresterie agricole è stato modificato e si prevedono garanzie finanziarie in caso di mancata demolizione oltre al termine fissato in 120 giorni. 


Michela Calzà (Pd) ha ricordato che nella variazione di bilancio il tema venne affrontato in un solo articolo al quale si è opposto il Cal e ci sono voluti i 3600 emendamenti delle minoranze per arrivare allo stralcio e riaprire la discussione in commissione. Un confronto importante (nel quale il sindacato è potuto entrare a fatica) ma che ha permesso di affrontare in profondità il tema casa. Casa, ha ricordato, che con maternità e salute sono i cardini, come ha dichiarato Fugatti, del programma di legislatura. Tema, questo delle abitazioni, che avrebbe bisogno di una legge articolata e organica che affronti la questione degli affitti brevi che sono una delle maggiori cause della scarsità di alloggi per i lavoratori. La consigliera del Pd ha espresso preoccupazione per i prefabbricati per i lavoratori agricoli. Per questo, ha aggiunto, sono stati presentati emendamenti, per garantire l’ordine del paesaggio, per evitare che queste installazioni diventino stabili e per la qualità delle condizioni igenico sanitari per i lavoratori. Sull’articolo 4, Calzà ha ricordato che ci sono sempre stati alloggi per i dipendenti per garantire il personale agli alberghi, ma questa disponibilità è precipitata perché i proprietari li hanno messi sul libero mercato come affitti brevi. Nella norma va capito però se le società di scopo turistiche possano prendere in gestione gli alberghi dismessi per metterli a disposizione di altri operatori. 


Lucia Coppola (Avs), prendendo atto dell’atteggiamento dialogante dell’assessore, ha detto che il ddl entra sulla criticità maggiore degli ultimi, quella della casa. Si parte dal comparto turistico messo in crisi dagli affitti brevi, ma gli alloggi non ci sono neppure per le categorie sociale alte, come i medici. Ed è anche per questo che il tema della casa va affrontato in modo organico. Anche perché non si può pensare solo agli stagionali, ma anche a chi vuole venire a lavorare in Trentino in modo stabile. C’è bisogno di una politica più ampia per la residenzialità e le foresterie vanno bene solo per dare una risposta temporanea. Le imprese metterebbero a disposizione anche gratuitamente gli alloggi ma non ci sono. E’ necessaria, inoltre, una definizione chiara di foresteria ed avere una norma chiara è fondamentale per evitare speculazioni.  Il ddl Gottardi è una proposta tampone; certo è una prima risposta. Per quanto riguarda i lavoratori stagionali agricoli, perlopiù stranieri, le abitazioni, per quanto precarie, devono avere le qualità igienico – sanitarie. E comunque si deve lavorare per recuperare strutture non utilizzate e nel caso di prefabbricati, case mobili o container, è importante che queste vengano collocate accanto alla residenza del proprietario. C’è poi un aspetto sociale: la possibilità di avvicinare i lavoratori stranieri alle comunità locali, anche per rivitalizzarle. Coppola ha ricordato i suoi emendamenti per impedire che gli immobili dismessi possano essere destinati al tempo libero e vacanze; e perché le foresterie agricole siano realizzate nelle vicinanze dell’azienda. 


Per Roberto Stanchina (Campobase) c’è il rischio di fare un tacon pezo del bus, in particolare per le foresterie agricole. In generale questa non può essere una soluzione definitiva perché la domanda di lavoratori cresce a fronte di un’offerta in calo.  Il comparto agricolo ha da anni espresso la necessità di favorire l’afflusso di lavoratori, ma non ci si può accontentare di soluzioni precarie. E quindi c’è da chiedersi se non sia al caso di mettersi subito al lavoro per  pensare foresterie che possano diventare anche altro, ad esempio pensando a soluzioni ipogee o semi ipogee. Luoghi che possono diventare sia presidi tecnologici che foresterie per lavoratori e tecnici. In sintesi, questa legge non può essere considerata definitiva, ma vanno pensate strutture sostenibili in tutti i sensi. Stanchina ha ricordato i suoi emendamenti, il primo chiede di rendere obbligatori gli allacciamenti alla rete fognaria e l’obbligo di fidejussione a favore dei Comuni per avere la garanzia della demolizione dei fabbricati provvisori. Per la parte alberghiera Stanchina ha riconosciuto che c’è stato un grande lavoro per evitare le speculazioni ma  l’esponente di Campobase, con due odg, ha posto l’attenzione su due temi: il primo, creare in accordo con il Cal un organismo tecnico che supporti i comuni, in particolare quelli più piccoli, per fare le piccole varianti necessarie. Una proposta suggerita, ha ricordato, da alcuni sindaci che rischiano di trovarsi in difficoltà. Il secondo odg mira a impegnare la Giunta ad aprire l’iter per arrivare a una nuova legge sul piano casa nel quale va inserito anche il monitoraggio sulle strutture dismesse, pensando alla realizzazione di strutture per affrontare i problemi sociali, attivando progetti di co housing. 



Andrea de Bertolini (Pd) ha affermato che la fermezza dell’opposizione e la disponibilità dell’assessore hanno portato a un ddl che raccoglie la gran parte delle sensibilità su questo tema. Il consigliere Pd ha ricordato che il sindacato ha presentato una serie di dubbi ai quali va data una risposta. Sulle foresterie agricole c’è una lacuna normativa rispetto a come dovrebbero essere intese per garantire la salubrità dei lavoratori e gli emendamenti Pd cercano di dare colmare questa lacuna facendo riferimento a una norma nazionale. Senza soffermarsi solo sulla componente igienico sanitaria, ma puntando sui criteri minimi di vivibilità. 


Michele Malfer (Campobase) ha affermato che la ricerca di una soluzione per gli stagionali è vitale, anche per le aziende Il testo del ddl risponde ai bisogni di alcune categorie, ma sarebbe dovuto diventare l’occasione per affrontare i bisogni abitativi anche delle figure manageriali, decisive per lo sviluppo economico del Trentino. Per rispondere a questi problemi bisogna avere ortunità abitative significa favorire la crescita socio – economica del territorio. Drammatica appare la situazione dei giovani e degli anziani che possono trovare soluzioni come il co – housing. Il ddl può essere un problema per i comuni che devono essere messi in grado di poter dare risposte tecniche. 


Carlo Daldoss (FdI) ha affermato che spesso il cittadino viene “cinturato” dalle norme in base ad una cultura del sospetto nei confronti della società civile. La norma per i contadini, per l’esponente di FdI, è la norma container perché tutti gli obblighi che si pensa di introdurre si posso soddisfare colo con i container. Rispondendo a Stanchina ha affermato di non aver capito come si pensa di alloggiare lavoratori in spazi ipogei e ha indicato come unica possibilità quella di realizzare spazi disponibili per gli alloggi. Su questo Stanchina ha detto che basta andare in Alto Adige per capire cosa si può fare con le soluzione ipogee. Sul tema del recupero degli alberghi, ha continuato Daldoss, il fatto che in una norma stabilisca che l’albergo deva essere sospeso da almeno un anno per diventare una foresteria può creare limiti agli albergatori. E quindi non ha alcun senso. Il ddl, ha concluso, è circoscritto ad un tema specifico, che ha poco a che fare col tema generale della casa. 


Lucia Maestri (Pd) ha detto che non è vero che si vogliono fare norme per limitare le libertà. Le nome non sono atti di sfiducia nei confronti dei cittadini, ma tutele per permettere a tutti di partire dallo stesso piano. Ma la posizione di Daldoss ha un senso se si pensa che in un primo momento una norma di carattere urbanistico è stata inserito con un articolo di poche righe che è stato criticato anche dal Cal. 


Maria Bosin (Patt), condividendo al ddl, ha detto che questo non può essere una risposta al tema della casa. Problema che va affrontato con una visione generale. Il ddl invece dà risposte in tempi brevi, soprattutto per il mondo agricolo che ha gravi difficoltà nel trovare manodopera. 


Filippo Degasperi (Onda) ha detto che approfondendo l’argomento si capisce che siamo di fronte a un palliativo che non affronta il tema della residenzialità. Anche se la terapia funzionasse, tratterebbe solo i sintomi. E questo ddl è figlio dell’abbandono dello stato sociale, perché un tempo lo Stato si preoccupava di dare un alloggio ai lavoratori. Investivano in immobili anche gli enti previdenziali, ha ricordato, oggi invece investono in finanza bruciando i risparmi dei trentini. Forse, ha aggiunto, si potrebbero sfruttare queste risorse per investire in mattoni. Anche in passato c’erano gli alberghi per lavoratori e questa proposta denuncia una visione dei lavoratori come mere fonti produttive. Certo, c’è l’emergenza ma alla fine stiamo parlando di cinque – sei strutture che ben difficilmente si trovano in aree ad alta densità turistica. Il problema è che l’80% degli immobili sono vuoti, ma si continua a costruire. Quindi, va fatto un ragionamento su come mai ci siamo ridotti così. Perché abbiamo chiuso gli occhi sugli affitti brevi e, nonostante le norme, nessuno controlla. Preoccupante, per Degasperi, è l’articolo sulle foresterie agricole. Il concetto di temporaneo è controverso come dimostrano alcuni casi;  180 giorni di installazione delle strutture non sono pochi e la norma si infila in un ginepraio. Del resto, il presidente di Coldiretti, in commissione, ha ricordato, ha chiesto subito di poter avere le strutture permanenti,. Inoltre, non ci sono sanzioni. 


Roberto Paccher (Lega) ha affermato che l’obiettivo del ddl è invece quello di rendere più celeri le risposte burocratiche per favorire gli investimenti e per dare risposte snelle ai problemi. Le strutture abbandonate sono circa 150, strutture alberghiere dismesse che in alcuni casi sono diventati ecomostri, che con questa legge, che prevede i cambi di destinazione urbanistica, si potranno recuperare. Quindi, la norma, che viene dopo decenni di immobilismo, permette di risolvere i problemi dei lavoratori e degli imprenditori. Un ddl che semplifica e va nella direzione contraria alle norme che impediscono alla gente di lavorare. 


Paola Demagri (Casa Autonomia) ha affermato che per ciò che riguarda gli alloggi per l’agricoltura gli agricoltori, soprattutto della valle di Non, dicono che non serviva un ddl come quello in discussione, perché nel tempo hanno trovato soluzioni adeguate per gli stagionali. Quindi, il ddl deve avere l’obiettivo di distribuire su tutto il territorio alloggi dignitosi che non stridano con il paesaggio. Va visto come la salvaguardia dell’imprenditore che ha trovato una soluzione da solo dettando caratteristiche che diano ai lavoratori le migliori garanzia di sicurezza. Per ciò che riguarda gli alberghi va messo in campo un disegno complessivo per rendere attrattivo il Trentino, altrimenti il rischio che il ddl Gottardi fallisca è concreto. 


Antonella Brunet (Lista Fugatti) ha ricordato che molti alberghi sono dismessi proprio perché manca il personale. Il ddl è una risposta per il turismo, l’agricoltura e l’industria; un primo passo che va fatto di fronte a una situazione spesso insostenibile, come è emerso anche dalle audizioni. Spesso gli alberghi devono rinunciare a numerose stanze per darle ai dipendenti, ma le esigenze dei personale crescono e si devono dare risposte. L’attrattività va aumentata, ha affermato, basti pensare che in Alto Adige stanno costruendo hotel con la spa per il personale. 


Alessio Manica (Pd) ha ricordato la disponibilità della minoranza come testimoniano gli emendamenti presentati che non vogliono ingabbiare i cittadini ma migliorare una norma provvisoria e emergenziale. Il tema casa è talmente vasto che non può entrare in questo ddl perché merita ragionamenti ben più ampi. Manica ha detto che si deve correre a trovare soluzioni per gli alberghi, perché il 50% degli alloggi sono destinati agli affitti brevi. Quindi, per dare una risposta a un problema generato dallo stesso turismo. Sulle foresterie agricole insistere sulla provvisorietà significa anche spingere le aziende a trovare soluzioni migliori. Nello specifico, secondo Manica, questa norma non servirà al recupero degli ecomostri.


Paolo Zanella (Pd) ha detto che ormai i lavoratori non possono più permettersi un alloggio a causa dei costi abitativi. Inoltre, sta succedendo il paradosso che gli alberghi vengono destinati ai lavoratori, mentre le case, con gli affitti brevi, stanno andando ai turisti. Il paletto di un anno dalla sospensione dell’attività per fare di una foresteria, per Zanella, è il minimo sindacale anche perché c’è il rischio di dequalificare l’offerta turistica trentina. Il consigliere Pd ha detto di augurarsi che il ddl possa arginare la speculazione. 


Claudio Cia (Misto) ha ricordato che ben difficilmente un albergatore chiude un albergo per farne alloggi turistici, ma perché la domanda turistica è calata. Vero che gli affitti brevi sono un problema, ma evidentemente i turisti li preferiscono in base alla legge del mercato. Le leggi, ha aggiunto, devono evitare azioni truffaldine, ma attenzione però a non trasformarle in lacci. Cia ha ricordato che gli alberghi chiusi sono spesso prede delle mafie per riciclare il denaro sporco. Quindi, il ddl è buono anche per questo. 

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