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20/02/2024 - In aula o in commissione

Prima commissione, approvata la variazione di bilancio. In Aula il 5, 6 e 7 marzo

La manovra di previsione 2024-2026

Prima commissione, approvata la variazione di bilancio. In Aula il 5, 6 e 7 marzo

In allegato gli emendamenti presentati

 Prima commissione, approvata la variazione di bilancio. In Aula il 5, 6 e 7 marzo

​​​​​​Approvato questa mattina dalla Prima commissione, presieduta da Carlo Daldoss, il disegno di legge 10 del presidente Fugatti di variazione al bilancio di previsione della Provincia per gli esercizi 2024-2026. Sono stati presentati in totale 8 emendamenti al testo  (4 della Giunta e 4 a firma delle minoranze consiliari, di questi ultimi uno ritirato e tre respinti). Il ddl è stato approvato con 5 voti favorevoli (Daldoss, Kaswalder, Masè, Paccher, Segnana) e 4 astensioni (di Demagri, Franzoia, Valduga, Zanella). Il ddl andrà in Aula nella prossima tornata consiliare, il 5, 6 e 7 marzo prossimi.

Chiusa la discussione generale, la Commissione è passata all’esame dell’articolato.

Approvato all’unanimità l’articolo 1, sì all’emendamento di Giunta, ritirato quello del Pd

Due gli emendamenti al primo articolo, di modifica dell’articolo 14 della legge 14 del 2014 in materia di Imis. Paolo Zanella (Pd) ha presentato quello di cui è primo firmatario. Ha ricordato la possibilità prevista per i Comuni di sgravare aliquota Imis fino ad andare a annullarla non solo per immobili locati con contratti lunghi per la residenza, ma anche nel caso di fabbricati ad alloggio turistico. Se si sgrava l’Imis anche per chi affitta per brevi periodi si fa un’operazione non adeguata al contesto che i paesi a grande pressione turistica stanno vivendo, ha detto il consigliere: bisogna sgravare a chi affitta a famiglie e rimettere l’aliquota originaria per i turisti. Altrimenti, ha aggiunto, si rischia di favorire l’affitto turistico anziché quello residenziale; l’emendamento stralcia dalla legge questa previsione.

L’assessore Achille Spinelli ha invece presentato l’articolo integrativo 1 bis che introduce la possibilità per gli enti locali competenti alla realizzazione di lavori funzionali per eventi olimpici e paralimpici per Milano Cortina 2026 di assumere un tecnico ciascuno con contratto a tempo determinato, la cui durata non può eccedere il 31 dicembre 2026. Sull’emendamento presentato da Zanella ha detto che, visto che si cerca di condividere con il Cal provvedimenti che riguardano i Comuni, non ci sarebbe modo e tempo per un confronto. La questione degli alloggi turistici, ha aggiunto, è da affrontare con molta attenzione perché ha a che fare con l’iniziativa privata, il lavoro, la posizione degli albergatori. Ha espresso il parere di non accoglibilità della proposta di emendamento. Il consigliere Zanella ha ritirato l’emendamento in commissione riservandosi un ragionamento verso l’Aula, chiedendo l’impegno della Giunta di valutare con il Cal la cosa, visto che si chiede solo una cosa minima, di scorporare cioè le due fattispecie che sono diverse e non dovrebbero essere accorpate. Bisognerebbe invece dire, ha aggiunto, che i Comuni possono pesare sugli sugli affitti brevi turistici. Walter Kaswalder (Patt) ha affermato che per quanto riguarda gli affitti turistici l’Imis è già al massimo e anche a livello nazionale la tassazione è alta. Si parla spesso di famiglie che hanno costruito appartamenti per assicurarsi un’integrazione della pensione: non deve essere per il consigliere il privato che si fa carico delle persone che hanno bisogno. Sono investimenti che arricchiscono il turismo trentino e vanno rispettati, ha riassunto. Mariachiara Franzoia (Pd) ha affermato che non si ha nulla contro i privati, ma il tema casa è fondamentale. Si chiede e si continuerà a chiedere di scindere le due categorie, di lasciare ai Comuni la possibilità di scegliere in scienza e coscienza. Zanella ha detto di comprendere che l’iniziativa economica è privata, ma il problema è di accessibilità alla casa, di cui non si può fare carico solo il pubblico, serve un nuovo patto sociale.


Risorse per il rinnovo del ccpl 2022-24, sì unanime all’articolo 2

Zanella ha ricordato che le risorse previste non vanno a recuperare il potere d’acquisto perso: in 30 anni in cui non si sono adeguati gli stipendi i lavoratori hanno perso potere d’acquisto e questo rinnovo contrattuale contribuisce a far perdere nuovamente potere d’acquisto. Luca Comper ha illustrato l’articolo parlando di una misura più che proporzionale con quella Statale. La manovra, ha aggiunto, dà un aumento medio di 150 euro lordi al personale, con un aumento a regime del 6,84% considerata la vacanza contrattuale. Approvato anche l’articolo 3 con 5 sì e 4 astensioni.


Concorso per direttori d’ufficio, no all’emendamento abrogativo dell’articolo 4

L’articolo 4 è stato approvato con 5 sì, 3 no (Zanella, Demagri, Franzoia) e 1 astenuto (Valduga), respinto l’emendamento abrogativo dell’articolo che era stato presentato da Zanella. L’articolo, ha dichiarato quest’ultimo, presenta dei profili discriminatori rispetto all’accesso equo al concorso perché riserva quote per chi già ricopre il ruolo di direttore d’ufficio. La nomina di fatto diviene discrezionale, diretta, politica. Il consigliere ha chiesto lo stralcio dell’articolo e si è riservato ragionamenti verso l’Aula. L’assessore Spinelli ha detto che la procedura cerca di tenere conto delle esigenze della pa, assegnando le dirigenze in maniera trasparente e concorsuale, tenendo anche conto però delle competenze. Comper ha detto che il numero massimo di direttori possibili è 278, 66 unità usciranno entro il 2028: l’ottica è la messa in sicurezza della struttura amministrativa, vista la difficoltà di reclutamento di figure sul mercato del lavoro. Nessuna formula di stabilizzazione automatica, ha assicurato, c’è sempre una procedura, la possibilità di riservare posti è prevista dall’ordinamento. Si tratta di figure nominate a norma di legge. Bisogna poi investire sul ricambio generazionale, ha concluso. Kaswalder ha chiesto se sia possibile una mappatura delle persone laureate, con esperienza, che conoscono le lingue e sono in giro per il mondo, volta al rientro in Trentino. Vanessa Masè (la Civica) ha ricordato misura già prevista dalla Provincia in questo senso. Eleonora Angeli (Noi Trentino per Fugatti presidente) ha chiesto a Comper, che si è impegnato a reperirli, i dati sulla rotazione dei dirigenti e dei direttori. Zanella ha descritto come auspicabile una selezione che premi il merito. Sul rientro dei cervelli: è vero che è importante. La misura prevista ad oggi, ha aggiunto, non fa rientrare chi fa carriera all’estero. Una dichiarazione alla quale Spinelli ha risposto che i numeri relativi a ciò hanno visto 7 rientri in 2 anni. Masè ha quindi affermato che è vero che si devono creare le condizioni perché i talenti non vadano via, quello della misura era un tentativo. Si sapeva che non avrebbe cambiato le sorti, ma si cercava di creare un’agevolazione.


Incardinamento dell’Agenzia per la coesione sociale: no all’emendamento abrogativo, sì all’integrazione di Giunta

L’articolo 5 è stato approvato con 5 favorevoli e 4 voti contrari dopo che era stato respinto l’emendamento abrogativo firmato da Mariachiara Franzoia e Francesca Parolari (Pd). La vicepresidente ha ricordato che si vorrebbe che l’Agenzia per la coesione sociale rimanesse incardinata sotto la direzione generale. Non si capisce la ratio del provvedimento, ha proseguito, visto che l’Agenzia è nata come sistema integrato per le politiche familiari. Spinelli ha ribattuto che la norma prevede di lasciare la scelta alla Provincia, riportando alla normalità una situazione particolare. L’anomalia era l’introduzione in norma del posizionamento dell’Agenzia.

Con 5 sì e 4 astenuti la Prima commissione ha quindi approvato gli articoli 6, 7 e 8.


Studio sul Sin di Trento nord: sì unanime all’articolo 9

Spinelli ha presentato l’emendamento del presidente Fugatti. Masè ha chiesto se l’emendamento risponde alle istanze del Coordinamento. Cosa confermata dall’assessore. L’articolo 9, ha dichiarato Zanella, trova concordi: c’è sempre stata una richiesta di tutela di abitanti, lavoro e ambiente, anche nella scorsa legislatura. Si è chiesto la possibilità di addivenire alla bonifica: la zona è una bomba ecologica nella città di Trento, il tema va risolto. E va bene il fatto di ristorare non solo i proprietari, ma anche i locatari e gli esercenti.


Foresterie in alberghi dismessi, sì all’articolo 10 con 5 sì e 3 astensioni

Carlo Daldoss (FdI) ha ricordato che il tema verrà ripreso in Consiglio; le audizioni non erano preoccupanti, la cosa si crede si ricomporrà in un emendamento che la Giunta presenterà. Spinelli ha parlato di un’interlocuzione con il Cal: sono state presentate proposte emendative in linea con la proposta originale, sono di specificazione per definire meglio la destinazione degli immobili abbandonati, da destinare solo a uso foresteria per i soli dipendenti per il periodo di dipendenza di attività economiche sul territorio. L’esigenza è di alloggiare i dipendenti, ha precisato, sullo sfondo c’è un bisogno che va oltre all’esigenza dei lavoratori dell’ambito economico, il bisogno riguarda anche i lavoratori degli ambiti sanitario, dell’istruzione e della formazione. L’alloggio previsto è temporaneo, uso foresteria; la volontà è quella di gestire un problema. Non ci si sottrae all’implementazione dei mezzi per le verifiche sul territorio a contrasto degli abusi, ha aggiunto.

Sono stati approvati con 5 sì e 3 astensioni gli articoli  11 e 12.


Modifiche all’assegno unico provinciale: sì all’articolo 13 (5 sì e 4 astenuti)

Zanella ha parlato dell’articolo come di un’azione fatta per adeguarsi, perché a livello nazionale sono modificati i criteri di accesso all’assegno di inclusione. Nonostante il provvedimento sia migliorativo, ha continuato, si mantiene un criterio stabilito dallo Stato per il quale la Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione. Per ciò ha anticipato il proprio voto di astensione. Kaswalder ha proposto di rapportare non alla residenza, ma al pagamento di almeno 2 anni di tasse. Qualcuno prima o poi dovrà pagare i servizi: prima o poi la situazione esplode altrimenti. Zanella ha risposto che il tema è integrare il reddito di chi non ha un lavoro, chi ha bisogno è perché non riesce a lavorare. Valduga ha parlato dell’intervento di Kaswalder come di una provocazione: è inutile parlare di tasse nel momento in cui si parla di persone che non hanno un reddito.


Scuole dell’infanzia, verso i 24 bimbi a sezione. Respinto l’emendamento per portare il limite a 22. Sì all’articolo 14 (5 sì, 4 astensioni)

Zanella ha illustrato l’emendamento a prima firma di Parolari e sottoscritto anche da Lucia Maestri e Zanella. La proposta, ha detto,  è di portare a 22 gli studenti dagli attuali 24. Si vuole aumentare l’agibilità delle classi dove sono presenti bisogni educativi speciali: classi più contenute sono più gestibili, ciò ha a che fare con i futuri cittadini del Trentino. Si stimano 50 circa classi in aumento, con un costo di 7 milioni a regime, un investimento sul futuro, ha affermato il consigliere. Spinelli ha parlato di un impatto finanziario non gestibile. Come ha affermato l’assessora Gerosa, ha aggiunto, si sta procedendo con una prima riduzione. L'accoglimento di questa modifica, ha detto poi, costituirebbe una disorganicità in un disegno che si vuole portare avanti. Masè ha detto di condividere il pensiero per cui ci sono situazioni di presenza di Bes che vanno affrontate in maniera organica: un buon intervento educativo può tra l’altro risolvere problemi che altrimenti si trasformano in problemi di tipo sanitario. Certo però come dice l’assessore queste considerazioni vanno inserite in un disegno di più ampio spettro, ha proseguito e ha fatto notare che i 24 bambini che si disciplinano non sono un numero reale, la frequenza reale è diversa. Kaswalder si è detto in linea di principio d’accordo con un’ulteriore riduzione, ma calando la norma nelle piccole realtà, nei Comuni, l’applicazione non sarebbe facile, ha rilevato. Ha chiesto se c’è flessibilità, altrimenti è facile fare norme, ma poi l’applicazione è molto più difficile. Masè ha ricordato che la dicitura “di norma” consente una flessibilità all’interno della varietà variegata dei Comuni trentini. Paola Demagri (Casa autonomia) ha ricordato che la flessibilità vale sia su 25 e 24, sia su 22. Avere meno bambini nelle classi può aiutare di più e dare più garanzie, anche in un contesto in cui le risorse per la neuropsichiatria sono limitate e in cui c’è un aumento esponenziale di bambini con bes. Daldoss ha ricordato che la scuola d’infanzia è una scuola, non un luogo di intrattenimento come talvolta viene percepito. Ha ricordato l’impegno all’approfondimento dell’assessora Gerosa. Ha detto di concordare con Zanella sul fatto che i soldi destinati alla cultura sono quelli meglio spesi. L’impegno della Giunta di affrontare in maniera organica e coraggiosa questo aspetto va confermato, forse già 22 bambini sono troppi in alcuni casi. In maniera organica si può condurre un approfondimento e allocare risorse.


Sì all’emendamento sulle derivazioni a scopo idroelettrico

Gli articoli 15 e 16 sono stati approvati con 6 voti favorevoli (quello di Valduga oltre a quelli dei consiglieri di maggioranza) e 3 astensioni. L’articolo 16 vede la presenza di un emendamento integrativo (presentato durante la discussione generale, articolo in allegato sul sito, oggi approvato con 6 sì e 3 astenuti). Sul 16 bis Zanella ha detto che si rivalutano gli interessi con un piano datato di 20 anni in cui le Alpi sono state centro del cambiamento climatico. Servirebbe una valutazione complessiva e non puntuale degli interessi dell’utilizzo delle acque. Spinelli ha detto che il piano è in corso di costruzione. Valduga ha ricordato che già nella scorsa seduta Roberto Andreatta ha spiegato come l’articolo si inserisce in un quadro complessivo per affrontare con maggiore serenità una serie di scadenze. Andreatta ha precisato che la Provincia non sta cercando di eludere l’articolo 13 dello Statuto in omaggio a chissà quali esigenze e che non c’è conflitto di interessi. Questo prendere tempo dell’emendamento, ha proseguito, non è un omaggio ai concessionari, né serve al mantenimento di rendite di posizione, ma è volto a una lettura integrata del contesto territoriale del Nordest. Daldoss ha parlato della realtà europea, di Francia e Germania. La gente si chiede se l’Europa è una casa comune dove tutti hanno gli stessi diritti e doveri. Andreatta ha ricordato che nei tavoli di lavoro romani è stato detto che la scadenza è un autovincolo assunto dallo Stato italiano a fronte delle erogazioni Pnrr. Zanella ha chiesto precisazioni sulla revisione del piano. Andreatta ha ricordato che il piano riguarda il periodo 2022-2027, è in corso di elaborazione, incluso il bilancio idrico.

Approvati gli articoli 17(5 sì, 4 astenuti) , 18 (5 sì, 4 astenuti), 19 (6 sì, 3 astenuti) e 20 (6 sì, 3 astenuti).

Il ddl 10 è stato approvato con 5 voti favorevoli e 4 astenuti.

Allegati
Gli emendamenti presentati in commissione
Immagini
  • La Prima commissione oggi 1
  • L'assessore Spinelli in Prima commissione
  • La Prima commissione oggi 2