L'assemblea prima della seduta consiliare, il nodo
Capigruppo, c’è lo scoglio dell’Ufficio di presidenza. L’opposizione vuole avere la maggioranza come da consuetudine. Ma il centro destra ha detto no: è un’anomalia
In Aula le minoranze hanno subito chiesto una sospensione dei lavori per un confronto
La Capigruppo: il nodo della composizione dell'Ufficio di presidenza
I
rapporti tra minoranza e maggioranza, nella Conferenza dei
capigruppo, convocata dalla presidente provvisoria, Lucia Coppola,
alle nove di oggi, si sono arenati sul no, pronunciato dall’assessore
Mario Tonina, alla richiesta contenuta nel documento delle
opposizioni sull’Ufficio di presidenza. Per consuetudine (dal 1969
ha ricordato Coppola, tranne una parentesi nell’undicesima
legislatura) l’Ufficio ha una maggioranza della minoranza ma, ha
affermato Tonina, nell’incontro della coalizione che sostiene
Fugatti, è emerso che questa “tradizione” è un’anomalia che
pesa sul buon funzionamento del Consiglio. Quindi, dal centro destra
è emersa la volontà di avere tre componenti sui cinque che
compongono questo organismo. Invece, ha aggiunto ancora Mario Tonina,
c’è la disponibilità a mantenere a 9 componenti la Prima
commissione; mentre per quanto riguarda la costituzione di una sesta
commissione su Europa e Euregio ha affermato che sarebbe più
opportuno studiare una soluzione a livello regionale. Condivisione
invece sulla necessità di potenziare la struttura del Consiglio.
Francesco Valduga, capogruppo di Campobase, ha ricordato che la minoranza
in questa fase difficile ha dimostrato senso di responsabilità
presentando un documento che conteneva il "minimo sindacale" in
termini di richieste. E ha definito il no a quella sull’Ufficio di
presidenza uno scoglio sull’andamento dei lavori d’aula. Questo
perché verrebbe meno l’unico elemento di garanzia delle minoranze
consiliari.
Anche
Filippo Degasperi di Onda ha ricordato che l’Ufficio di
presidenza è l’unico presidio di garanzia; non solo, nelle
precedenti legislature, compresa l’ultima, ha dimostrato di
funzionare. Quindi, l’atteggiamento delle forze di maggioranza
preoccupa, ha aggiunto l’esponente di Onda, anche perché si tratta
di un no su qualcosa che è dovuto. Quindi, ha concluso, di fronte al
fatto che la maggioranza ha tutti i numeri non serve che mostre anche
i “muscoli”.
Paola
Demagri (Casa Autonomia) ha affermato che di condivisione se n’è
vista poca in questo avvio di legislatura e si torna al comandare al
posto del governare che si è visto all’inizio della prima
presidenza Fugatti.
Alessio
Manica, capogruppo Pd, ha detto che la richiesta dell’opposizione
di avere la maggioranza nell’Ufficio di presidenza è stata
aggiunta al documento come una formalità perché lo si riteneva un
fatto consolidato, che venne accettato intelligentemente anche nella
appena trascorsa legislatura da Fugatti come elemento di equilibrio.
Questo cambio di rotta – ha aggiunto Manica – mette in dubbio
anche la tenuta della parola del Presidente.
Dal
versante dell’opposizione Mirko Bisesti, capogruppo della
Lega, ha affermato che le considerazioni della maggioranza non sono
orientate a rompere i rapporti con le forze di opposizione, ma
poggiano su considerazioni basate sull’esperienza fatta nella
scorsa legislatura. Secondo il capogruppo leghista dall’Ufficio di
presidenza in mano alla minoranza sono venuti problemi alla
funzionalità del Consiglio. Ad esempio le troppe richieste di
comunicazione in aula rivolte alla Giunta. Una considerazione
respinta da Manica il quale ha affermato che la programmazione dei
lavori d’Aula dipende dal Presidente e dalla Conferenza dei
capigruppo e non dai vertici di Palazzo Trentini. Degasperi ha negato
che ci siano stati problemi, anzi, ha aggiunto, le minoranze non
hanno mai votato contro il Presidente. Valduga, chiudendo i suoi
interventi, ha chiesto a Tonina e ai capogruppo di centro destra di
non fare strame di una storia che ha garantito non solo le minoranze
ma tutto il Consiglio.
Infine,
anche per Claudio Soini, capogruppo della Lista Fugatti, la
tradizionale composizione dell’Ufficio di presidenza appare
un’anomalia, ma a prescindere da questo, ha auspicato che il
dialogo con le minoranze possa continuare, pur nel rispetto dei
ruoli.
In Aula: lavori iniziati e subito sospesi. Ecco i nomi dei capigruppo
È iniziata con una sospensione la giornata d’oggi in Consiglio. Dopo l’appello la presidente provvisoria Lucia Coppola ha comunicato i nominativi dei capigruppo: Lucia Coppola per Alleanza Verdi e sinistra, Luca Guglielmi per Fassa, Vanessa Masè per La Civica, Paola Demagri per il movimento Casa autonomia.eu, Filippo Degasperi per Onda, Alessio Manica per il Partito democratico, Francesco Valduga per Campobase, Daniele Biada per Fratelli d’Italia, Mirko Bisesti per la Lega, Claudio Soini per Noi Trentino per Fugatti presidente, Maria Bosin per il Patt. Ha chiesto dopo la parola il consigliere Valduga per richiedere una sospensione, facendo riferimento alla Capigruppo avvenuta stamattina prima dell’inizio della seduta consiliare: circa le rassicurazioni dell’assessore Tonina rispetto al documento presentato dalla minoranza, ha affermato, si è preso atto stamattina che dopo la riunione di maggioranza di ieri alcuni punti sono stati messi in discussione. Di qui la richiesta di una sospensione volta a un confronto dei consiglieri di minoranza e poi a un eventuale confronto con la maggioranza. I lavori riprenderanno alle 11.15.