In aula
Consiglio provinciale: la relazione del difensore civico
Approvate due risoluzioni
La
seduta straordinaria chiesta dalle minoranze del Consiglio
provinciale e prevista nel pomeriggio di oggi per discutere del
bypass ferroviario della città di Trento, è stata preceduta questa
mattina dalla convocazione sulla relazione del difensore civico
Gianna Morandi. Un passaggio rimasto inevaso, al quale i Capigruppo
hanno voluto riservare una convocazione dedicata nella giornata di
lavori odierna, l'ultima prima del voto del 22 ottobre prossimo.
La
seduta si è aperta con il ricordo della figura del presidente
emerito della Repubblica recentemente scomparso. Subito dopo, prima
di passare alla discussione del tema all’ordine del giorno, le
minoranze sono intervenute a chiedere conto dell’accordo tra le
province di Trento e Bolzano e il governo, appreso dai giornali e di
cui il Consiglio non era minimamente informato.
Con
riferimento alla relazione del difensore civico l’opposizione
ha rilevato l’opportunità di dare maggiore attenzione al ruolo di
questo organismo, così come alle altre figure garanti, anche
attraverso
un sito web
dedicato, che
renda maggiormente fruibile e conoscibile l’attività preziosa
esercitata da questo organismo stragiudiziale. Sarebbe anche
auspicabile che il regolamento fosse modificato, consentendo al
difensore civico e agli altri garanti di intervenire in aula ad
illustrare il loro lavoro e di replicare agli interventi dei
consiglieri, riconoscendo così, in particolare al difensore civico,
il ruolo strategico nella difesa dei cittadini. Parlando della
relazione, che evidenzia tra le criticità emerse, la difficoltà di
accesso agli atti dei cittadini, le minoranze hanno rilevato per
estensione, la scarsa considerazione osservata dall’attuale Giunta
nella corrente legislatura, per il ruolo politico di controllo delle
minoranze, in quella che hanno definito “una lesione della
democrazia e delle prerogative dell’opposizione”.
Tre
gli ordini del giorno collegati alla relazione, di cui uno ritirato.
Il primo e il terzo, uno presentato dalla minoranza, l’altro dalla
maggioranza di simili contenuti -entrambi approvati all’unanimità-
prevedono campagne
informative
per
sensibilizzare persone e associazioni rispetto
alla possibilità riconosciuta dalla legge al difensore civico di
costituirsi parte civile nei procedimenti penali che coinvolgono
soggetti disabili. Il secondo, quello ritirato vista l’imminente
chiusura della legislatura, impegnava il difensore a redarre una
bozza di regolamento per disciplinare il funzionamento della camera
conciliativa prevista dalla legge provinciale sulla salute.