I pareri
Prima commissione, via libera alle nuove linee sul riordino delle società partecipate
Gli altri temi: sviluppo territoriale, Mediocredito, partenariato pubblico privato
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In
Prima commissione in mattinata si è affrontata una lunga serie di
pareri sulle delibere. La prima, approvata con 4 sì (con il voto
doppio della presidente) un astenuto e 4 no, la più importante, le
nuove linee programmatiche per il riordino delle società Pat per i
prossimi tre anni. Il vasto documento che contiene le linee sul
futuro delle partecipate tiene conto, ha spiegato il dirigente del
servizio gestione delle partecipazioni societarie, del fatto che
viene varato a cavallo delle legislatura e che il riassetto delle
società è già stato in buona parte avviato. Partendo dalla
questione più importante, il programma sposta la conclusione del
progetto per il rinnovo della concessione A22. L’emanazione del
bando, ha ricordato il dirigente, è in corso e la legge prevede che
la procedura dovrebbe essere chiusa entro novembre, ma è inevitabile
spostare ulteriormente questo termine. Rimane, inoltre, aperta la
questione extra profitti e ferrovia. Inoltre, Cassa del Trentino sta
valutando l’operazione per raggiungere la maggioranza di Infracis
che permetterebbe di arrivare al 92% del controllo pubblico di
Autobrennero. L’obiettivo generale, comunque, rimane quello di
avere un unico player per la gestione completa della mobilità
sulla linea del Brennero.
Sul
capitolo dello sviluppo territoriale si punta al completamento del
processo di fusione di Trentino Sviluppo e Patrimonio del Trentino.
Riguardo a Itea rimane il punto centrale della definizione della sua
mission: cioè se deve deve puntare alla gestione immobiliare
o alla funzione sociale.
Infine,
c’è Mediocredito. La Pat nel precedente programma aveva cercato di
recuperare un ruolo nel credito in un quadro del credito coop
completamente mutato e che ha portato alla nascita di Ccb e alla
riduzione a 12 delle Casse rurali. Ora ci si trova di fronte al serio
improvviso problema del mancato intervento del sistema del mondo del
credito coop altoatesino. La palla in base al programma 2023 – 2025
tornerà alla Provincia che dovrà rinegoziare i patti para sociali,
in scadenza a fine anno, per un istituto molto solido e valutato
positivamente dalla Banca d’Italia. Questa in estrema sintesi i
punti centrali della delibera.
Critiche
severe sono venute in commissione da parte dei consiglieri di
minoranza alla scelta del partenariato pubblico – privato per l’A22
al posto della soluzione in house come è stato fatto con
orgoglio autonomista in Friuli. Con il rischio, è stato detto, se
non la certezza, di perdere il controllo pubblico della società che
già ora, è stato detto, ha preso il sopravvento sulla politica. Su
Mediocredito la situazione sembra essere di totale confusione perché
il governo provinciale non si mai posto la domanda di fondo: cioè,
se è compito della Pat gestire banche. A complicare le cose poi
l’atteggiamento del sistema del credito sudtirolese che è passato
dall’idea di liberarsi delle quote dello storico istituto a quella
di diventare il principale player fino, recentemente, a
cambiare completamente rotta. Stessa, anzi ancora più marcata e
drammatica, sempre per l’opposizione, la confusione che si registra
per Itea.
Infine,
con 5 sì e 4 astensioni positivi i pareri sulla delibera delle linee
guida sull’aggiornamento delle linee guida del partenariato
pubblico privato che, in alcune parti, sono state adeguate al nuovo
codice dei contratti pubblici statale. Stesse votazioni per i nomi
proposti per i cda della Apsp Valle del Vanoi; di quello della Civica
di Trento; dell’Opera Armida Barelli e della Fondazione Crosina
Sartori. Rinviato invece il punto che riguardava la sostituzione di
un consigliere nel cda del Centro servizi culturali S.Chiara.