Difensore civico
Difesa civica: competenze sul piano processuale dalla parte dei disabili
Il focus: la possibilità del Difensore civico di costituirsi parte civile nei procedimenti penali per reati commessi in danno di persona portatrice di minorazione fisica, psichica o sensoriale
Si
è svolto nel tardo pomeriggio di oggi a palazzo Trentini l’incontro
della difensora civica della provincia di Trento Gianna Morandi
con le associazioni che nella Provincia operano a tutela della
disabilità. Oggetto della comunicazione, l’informazione ai
soggetti direttamente interessati (persone con disabilità e
associazioni operanti a loro tutela), della possibilità del
difensore civico di costituirsi parte civile nei procedimenti penali
per reati commessi in danno di persona portatrice di minorazione
fisica, psichica o sensoriale. Al fianco della difensora il
presidente del Consiglio e l’assessora provinciale competente i
materia di salute.
Riconosciute
al difensore rilevanti competenze sul piano processuale
Il
Consiglio provinciale, ha premesso Gianna
Morandi,
approvava nella seduta del 18 gennaio scorso l’ordine del giorno
627 avente ad oggetto "Promuovere
una campagna informativa per le persone con disabilità e per le
associazioni a sostegno di esse",
rispetto alla possibilità riconosciuta dalla legge al Difensore
civico di costituirsi parte civile nei procedimenti penali per reati
commessi in danno di persona portatrice di minorazione fisica,
psichica o sensoriale.
L’ordine
del giorno è infatti
collegato
all’art.36 della legge statale 104/92 che conferisce al Difensore
(nonché all'associazione alla quale risulti iscritta la persona con
disabilità o un suo familiare) questa
facoltà.
Si tratta, ha notato
Morandi,
di attribuzioni che vanno ben oltre le tradizionali competenze del
Difensore civico quale garante dei principi di imparzialità e buon
andamento della Pubblica Amministrazione a fronte di abusi,
disfunzioni, carenze e ritardi. Vengono riconosciute al Difensore
competenze rilevanti sul piano processuale nell’ottica di
un’accentuata valorizzazione dei principi di uguaglianza e di non
discriminazione di rilievo costituzionale che si pongono in coerenza
con la disciplina dettata da fonti sovranazionali, improntate
all'obiettivo di una piena ed effettiva integrazione della persona
con disabilità. Morandi ha ricordato a questo riguardo, accanto
alla tutela costituzionale della disabilità, la
Carta sociale Europea, la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione
Europea e
la
Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con
disabilità, che tutelano in diversa misura il
pieno ed uguale godimento dei diritti delle persone con disabilità.
La costituzione di parte civile, ha chiarito, è un istituto
processualpenalistico che consente al soggetto danneggiato dal reato
di esercitare l’azione civile nel processo penale e chiedere la
riparazione nelle forme del risarcimento o della restituzione. Il
requisito per avvalersi di questa prerogativa è quello
dell’accertamento dell’handicap previsto dalla già citata legge
104.
La
Difensora ha altresì rilevato che la tutela non ha avuto attuazione
né in ambito locale né in altre regioni, anche perché manca una
norma di raccordo che preveda una comunicazione/notificazione al
Difensore civico in ordine alla pendenza di un procedimento penale in
danno di soggetti con disabilità.
L’incontro
odierno nasce con la finalità di assicurare effettività alla
disciplina portando a tempestiva conoscenza del Difensore civico
l’avvio di eventuali procedimenti penali in cui siano coinvolti
soggetti con disabilità. Morandi ha infine annunciato che la
prossima settimana sarà a Roma per relazionare nell’ambito di un
convengo internazionale proprio su questo tema. La sezione web
dedicata del Consiglio provinciale ne darà conto, completa delle
maggiori informazioni che dovessero emergere in quella sede.
Il
Presidente del Consiglio: importanza del ruolo del difensore,
ulteriormente rafforzato da questa prerogativa
Il
Presidente
del Consiglio provinciale ha ricordato il
ruolo strategico
del
Difensore
civico, che
ha definito “un
salvagente per l'utente della pubblica amministrazione, quando
rischia di affogare nella burocrazia di
leggi e normative” e
l’importanza
della
prerogativa
di costituirsi
parte civile
nei processi penali che vedono come parte offesa i disabili. Ha
espresso soddisfazione per l'ordine
del giorno approvato
dall’aula nel gennaio scorso, che chiede una
campagna informativa su questo strumento, considerata la scarsa
conoscenza collettiva sull'argomento e la mancata applicazione finora
di questo istituto.