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25/05/2023 - In aula o in commissione

Olivi sospende i ddl sulle proroghe delle grandi concessioni idroelettriche per aprire il confronto con la Giunta

Terza commissione

Olivi sospende i ddl sulle proroghe delle grandi concessioni idroelettriche per aprire il confronto con la Giunta

In allegato

Olivi sospende i ddl sulle proroghe delle grandi concessioni idroelettriche per aprire il confronto con la Giunta

​​​​In Terza commissione, presieduta da Ivano Job, oggi pomeriggio, si sono svolte una serie di audizioni sulla proposta di modifica dell’articolo 13 dello Statuto, la n. 3​ e il ddl n. 163​ firmata da Alessandro Olivi e che trattano di grandi concessioni idroelettriche. In estrema sintesi le norme proposte dall’esponente Pd mirano a prorogare le concessioni a fronte di piani industriali e alla previsione di canoni aggiuntivi da impiegare per fare fronte alle crisi energetiche e un progressivo passaggio del settore a società in house pubbliche. Dopo le audizioni Olivi ha chiesto la sospensione dei ddl e ha chiesto a Tonina di aprire un confronto con l’obiettivo di arrivare in Consiglio prima delle elezioni con un testo condiviso. Proposta di dialogo che è stata accolta dall’assessore.

Il primo ad essere ascoltato, il presidente della Commissione dei 12, Fabio Scalet il quale ha affermato di ritenere necessario una revisione statutaria su questo argomento. Soprattutto perché è difficile intervenire con una legge ordinaria non allineata con l’art. 13 dello Statuto e la legge Bersani. La proposta Olivi, ha aggiunto, ha l’obiettivo di sussumere la legge della Giunta del 2022 a livello statutario. La modifica dell’articolo statutario, secondo Scalet, è percorribile lungo la strada di un disegno di legge ordinario, seguendo il modello adottato con le modifiche del 2017. Insomma, per il presidente dei 12 la strada è percorribile. Anche se, ha detto tra l’altro Scalet, quella più lineare sarebbe la modifica della legge Bersani, visto anche l’iter che ha portato all’archiviazione della procedura di infrazione da parte dell’Ue visto anche il trattamento tutt’altro che di favore che è stato riservato al nostro Paese in tema di concorrenza nel settore energetico. Il presidente della commissione, a questo proposito, ha ricordato anche un documento del Copasir nel quale si afferma che, sull’idroelettrico, non c’è un mercato europeo e quindi c’è solo la penalizzazione dell’Italia su un settore strategico. Basti pensare che nel resto d’Europa, come in Svezia, Norvegia e Gb, le concessioni hanno durata illimitata; in Spagna scadenze di 70 anni; 30 anni in Germania, mentre in Italia il termine è di 20 anni Un’altra carta da giocare, secondo il dott. Scalet, sarebbe quella del Pnrr sul quale si potrebbe aprire una trattativa, anche alla luce del trattamento ingiusto riservato al nostro Paese sull’energia. Quindi, andrebbero aperte le trattative fra Stato e Europa sperimentando qui da noi una nuova strada. Anche nel 2017, ha concluso, si riteneva impossibile modificare l’articolo 13, ma con qualche atto di coraggio si è andati avanti, ma oggi, ha aggiunto il presidente dei 12, la situazione è molto diversa e renderebbe possibile l’applicazione nello Statuto della legge del 2022.

L’assessore Mario Tonina ha affermato che certo non può condividere il trattamento riservato all’Italia dall’Ue quando altri Paesi hanno proceduto al rinnovo. Sulla proposta Olivi, l’assessore ha detto che questa deve essere condiviso anche con la Provincia di Bolzano. Ma l’obiettivo rimane quello, anche di fronte di aperture del ministro Pichetto Frattin, dovute soprattutto a pressioni di grandi concessionari più che alle regioni, come la Lombardia, che hanno interesse a fare le gare, di arrivare a proroghe in cambio di investimenti e, progressivamente, il passaggio della produzione dalle società a private a quelle pubbliche.

Il professor Florenzano: anche con la società in house ci sarebbero rischi

Per l’Università di Trento è intervenuto il professor Damiano Florenzano, il quale ha affermato che con la previsione statutaria, la modifica dell’articolo 13 prevista dall’esponente dem, si potrebbero superare i dubbi su eventuali incompatibilità tra la legge provinciale e quella nazionale, forse anche dal punto di vista costituzionale, ma rimarrebbe aperta la partita europea. Florenzano ha affermato che irrobustire l’articolo 13 non mette al riparo la Pat da impugnative e l’idea è che l’eventuale durata della concessione oltre la scadenza fissata dalla Giunta sia subordinata alla trasformazione dei concessionari esistenti in società pubbliche, anche se i privati, come si è visto con A22, non se ne andranno per nulla. L’idea, ha ricordato Olivi, è che i privati fino al 2039 possano rimanere nella società a titolo di liquidazione. Una strategia, ha commentato Florenzano, tutt’altro che rozza ma la formula andrebbe ripensata perché troppo rischiosa. Puntando sulla carta più forte, se non l’unica, che la risorsa acqua è un bene sociale, andrebbe evitata anche la strada della società in house pensando invece di affidare la produzione ad un servizio apposito della Pat.

Italia Nostra e Comitato fiumi: bene le società in house

Luigi Casanova, vicepresidente del Italia Nostra, ha affermato che la proposta di modifica è di grande interesse perché offre la possibilità alla Pat di dare concessioni anche a soggetti che possono garantire ritorni alle comunità e efficacia nella gestione ambientale. Casanova ha evidenziato soprattutto la previsione dell’affido della produzione a società in house. Ma Italia Nostra chiede che venga sottolineato nel piano industriale una riqualificazione dei sistemi fluviali. Per il comitato difesa fiumi trentini vanno approfonditi nella norma alcuni aspetti, in particolar modo, gli interventi sui fiumi a valle degli impianti.

Sì alle proposte Olivi da Cgil e Cisl. Grosselli: giusto parlare del giovane ucciso dall’orso, ma non dimentichiamo le troppe morti sul lavoro nei boschi

Il segretario della Cgil, Andrea Grosselli ha aperto il suo intervento, in riferimento all’incidente mortale di Bagolino, ricordando i continui drammi che accadono sul lavoro. Giusto, ha affermato, parlare della tragedia del giovane ucciso dall’orso a Caldes, ma non si possono dimenticare le decine di giovani che perdono la vita sul lavoro.

Nel merito dei ddl il sindacalista ha detto di condividere la proposta di Olivi, sopratutto per quanto riguarda l’obbligo di effettuare investimenti e bene anche la previsione di canoni aggiuntivi a favore di imprese e famiglie. E su questo ha detto che quanto fatto sul bonus bollette è stata una presa in giro: su 40 milioni stanziati ne sono arrivati poco più di 23. Quando si è chiusa la procedura automatica, difesa dalla Giunta, ha detto ancora, è emerso che è stata esclusa quasi la metà dei beneficiari e si è dovuti ricorrere a un sistema macchinoso come testimonia il numero esiguo di domande La proposta del sindacato, rimasta inascoltata, era quello di dare, attraverso l’Icef, di più che ha meno, soprattutto con un tasso di inflazione che sta erodendo il potere d’acquisto in particolare delle famiglie più povere. Per questo Grosselli ha chiesto che i 23 milioni rimasti vengano subito investiti a sostegno delle classi sociali più deboli.

Walter Alotti, segretario della Uil, ha anche lui sottolineato la gravità della situazione della sicurezza del lavoro, in particolar modo nel settore legno. E ha ricordato la richiesta alla Giunta di istituire un nucleo della Forestale per il controllo dei cantieri nei boschi difficilmente raggiungibili dagli ispettori del lavoro. Nel merito del ddl il sindacalista ha detto che se ci fosse la possibilità di rendere pubbliche le società si avrebbero garanzie di efficienza mettendo al sicuro da interessi privati, come i grandi gruppi stranieri, una risorsa strategica. Quindi, sì anche dalla Uil alle proposte Olivi. Infine, interessante anche la previsione di vantaggi, oltre che per l’amministrazione pubblica, anche ai cittadini che, come si è visto, si trovano esposti alle fluttuazioni dei prezzi dell’elettricità. Anche Lucia Coppola ha espresso il suo dolore per la morte del giovane di Bagolino. Una strage, quella degli incidenti sul lavoro, che continua e che non può essere accettata come ineluttabile. La situazione, ha aggiunto, è peggiorata perché i ritmi sono aumentati e quindi la situazione va presa in mano con più vigore. Sulla questione delle concessioni, Olivi ha detto che non ci si può fermare di fronte a proposte come queste che sono difficili e richiedono coraggio. Secondo il consigliere dem c’è un cambio di approccio culturale, con quella che sembra una virata verso il pubblico.

I Bim: attenzione a non consegnare allo Stato le piccole concessioni

La posizioni dei consorzi Bim della provincia di Trento, sono state espresse da Claudio Cortella, il quale ha detto che le tariffe agevolate potrebbero far crescere i costi di gestione che ricadrebbero sugli utenti finali. Preoccupazione invece sul emendamento sulle piccole derivazioni che rischierebbero di venir consegnate allo Stato con ricadute negative sui sovra canoni dei Bim. Olivi ha ricordato che non si prevedono automatismi sulla tariffe agevolate. Sulle piccole derivazioni, la proposta non è quella di aspettare lo norma dello Stato, ma di sospendere le gare fino a quando non ci sarà una normativa chiara. Quindi, nessuna intenzione di offrire vantaggi allo Stato: si punta solo a cristallizzare la situazione.

L’assessore Tonina ha affermato che le ambizioni della legge erano maggiori e di positivo c’è che di fronte alle scadenze imminenti ci sono state concessioni importanti sull’autoconsumo e l’autoproduzione. L’assessore ha ricordato che ci sarà un incontro domani con Picchetto Fratin per approfondire i problemi, tenendo presente che una sospensione o proroga al 2029 c’è. La scorsa settimana in occasione del convegno di Federbim e Bim dell’Adige, ha ricordato, è stata confermata la bontà e il coraggio del ddl sulla sospensione delle concessioni fino al 2029. Secondo Tonina l’apertura per un rinvio per le grandi concessioni avrebbe una ricaduta automatica anche sulle piccole. Infine, il vicepresidente della Giunta ha detto che consegnare alla mano pubblica il settore costituirebbe una garanzia.

Olivi, facendo riferimento al documento inviato dal Cal, ha ricordato il no della Giunta a una sua mozione che prevedeva di dare più quote di energia agevolata ai comuni che hanno un costo dell’acqua più alto per le spese di pompaggio. Non solo, ma ha auspicato che la Giunta applichi tariffe uguali in tutto il Trentini.

Ddl sospeso per aprire il confronto tra Olivi e Tonina

Infine, il proponente dei due testi, affermando che il problema non è quello di apporre il suo nome su un ddl ma di garantire l’autonomia e mettere nelle mani del pubblico la risorsa acqua, ha chiesto la sospensione del voto, prevista oggi, chiedendo un confronto, sincero e onesto, con la Giunta per arrivare in aula prima delle elezioni. Tonina ha risposto ricordando che su temi come questi c’è sempre stata da parte sua un’apertura che verrà ribadita in Consiglio in occasione dell’informativa sul settore idroelettrico. Quindi, Tonina ha accettato la sospensione del ddl anche perché il lavoro del governo provinciale con l’interlocuzione con Roma c’è stata ed è stata intensa con il ddl e con la costituzione del tavolo che verrà attivato anche nei prossimi giorni. Con la legge sulle piccole concessioni, ha continuato, si sono messe in sicurezza un’ottantina di concessioni scadute, alcune dal 2011, che, se si approvasse il regolamento, già oggi si potrebbero mettere a gara ma si è aspettato per vedere se maturavano le condizioni favorevoli. Quindi, nei prossimi giorni ci sarà un confronto con Olivi e di verificare in tempi ragionevoli i punti di convergenza.

Allegati
Cal
Bim
Comitato permanente per la difesa delle acque del Trentino