In Consiglio
Continua la discussione sulla gestione dell’orso. Respinte due risoluzioni di Dallapiccola
I temi: mantenere il servizio si custodia e informazione e attivare un piano per la gestione del lupo
È andata avanti per tutta la mattinata la discussione sulle risoluzioni
collegate alla
comunicazione sulla
gestione degli orsi
fatta ieri mattina
dal presidente della
Giunta Maurizio Fugatti. Bocciate due risoluzioni a prima firma di
Michele Dallapiccola (Casa Autonomia). Il confronto continuerà
nel pomeriggio sulle sette risoluzioni rimaste.
Michele
Dallapiccola (Casa Autonomia) - Mantenere
il servizio si custodia e informazione (bocciata)
La
risoluzione di Dallapiccola, respinta con 19 no ee 10 sì, ( il
consigliere di Casa autonomia non ha accettato l’emendamento
proposto dall’assessora Zanotelli) che voleva impegnare la Giunta a
mantenere attivo un servizio di custodia e informazione nelle valli
maggiormente abitate dall’orso gestito da personale specializzato.
Ugo Rossi, in inizio di seduta, rivolgendosi all’assessora
Zanotelli, ha affermato che serve la piena consapevolezza che le
iniziative devono passare dalla Provincia perché le decisioni le
dobbiamo prendere noi. Invece, si continua a invocare lo Stato che
però non farà nulla, al massimo manderà qualche forestale. Ma
spetta a noi la scenta di partire dai pericolosi per ridurre il
numero degli orsi. Ma ci vorrà tempo e quindi si deve fare qualcosa
in più rispetto a quello che si è fatto. Soprattutto ora che si
avvicina la stagione del turismo. Per questo non si può essere
contrari alla richiesta di fare di più. Filippo Degasperi (Onda) ha
detto che si sente parlare di spray da anni, compreso il fatto che a
Roma c’è un disegno di legge su questo e non si capisce allora chi
lo stia bloccando. Insomma, aspettare risposte dallo Stato appare
vano, ma oggi il territorio Trentino non è presidiato, si sono
ridotti i forestali, i custodi forestali e sono stati cancellati i
guardia parco. E la Giunta si è mossa solo dopo l’aprile 2023,
prima non ha fatto nulla. Quindi, che ci sia il bisogno di figure di
controllo appare evidente, ma Fugatti continua a far finta di niente.
Per Ossanna (Patt), contrario alla mozione, la popolazione trentina,
più che consigli di non entrare nei boschi, chiede che gli orsi
vengano contenuti nel numero o perlomeno allontanati. Alessandro
Savoi (Lega) - ricordando di aver votato nel luglio del 2018, come
tutta l’opposizione di allora, la legge 9 di Rossi, al contrario
dei consiglieri Pd - ha sottolineato che non c’è la volontà di
arrivare a una o due risoluzioni comuni perché c’è uno scontro
ideologico – politico e la volontà chi ostacolare i lavori del
Consiglio. Infine, Savoi ha auspicato di avere nel 2030 un Trentino
libero da orsi e lupi. Zanotelli ha ribadito di essersi messa a
disposizione per elaborare una serie di emendamenti per arrivare a
una soluzione condivisa. E ha detto di non essere stata contraria al
contenuto della risoluzione, anzi ha affermato di aver potenziato,
nella sua proposta di emendamento, il principio del presidio del
territorio e della vicinanza alle popolazioni. Lucia Coppola (Europa
Verde) ha detto che si deve valutare anche quanto non si è fatto per
prevenire tragedie come quella che è avvenuta. Ricordando che il
Pacobace detta una lunga serie di iniziative sulla prevenzione,
compresa l’informazione per chi si muove nei boschi. Gianluca
Cavada (Lega) ha detto che la popolazione delle valli vive la
montagna e non può convivere con orsi e lupi. Per questo vanno
contenuti e non lo si può fare con i corridoi faunistici. Quindi, si
deve pensare al trasferimento e non si deve aver pausa a parlare di
abbattimenti. Luca Zeni (Pd) ha affermato che la preoccupazione di
Fugatti è quella di evitare il più possibile i riferimenti al fatto
che la Giunta ha affrontato il problema con superficialità. Così
come, per il capogruppo Pd, è una presa in giro la storia dei 70
orsi da eliminare. Un numero che non significa nulla perché
potrebbero rimanere qui i 50 più pericolosi. Invece, l’autonomia
significa fare proposte innovative e non limitarsi a dire che Roma
non ci lascia fare. Ivano Job ha ricordato che se non ci sarà una
risposta di buon senso, ponendo prima le persone e poi gli animali, i
trentini non subiranno ancora. Alex Marini (5 Stelle) e Paolo Zanella
(Futura) hanno condiviso la proposta di Dallapiccola sottolineando la
necessità di informazioni e controllo. Inoltre, ha aggiunto il
consigliere di Futura, si dovrebbe anche pensare a una
redistribuzione interna dei plantigradi. Dallapiccola ha affermato
che le proposte di emendamento sulle sue risoluzioni, a parte una, le
stravolgono anche se ci potrebbero essere aperture. Rossi, infine, ha
proposto di eliminare la premessa e di arrivare a un dispositivo nel
quale si riconosca quello che è stato fatto dalla Giunta, ma al
tempo stesso si affermi che c’è ancora altro da fare.
Michele
Dallapiccola (Casa Autonomia) - Attivare
un piano per la gestione del lupo (bocciata)
La
risoluzione del consigliere di Casa autonomia, bocciata con 19 no e
13 sì, aveva l’obiettivo di impegnare la Giunta a prevedere nel
più breve tempo possibile l’attivazione di un piano per la
gestione del lupo, in particolare adottando prima possibile strumenti
di prevenzione e protezione. Dallapiccola, nel suo intervento, ha
ricordato che in queste settimane è stata fatta una comunicazione
isterica che ha ingarbugliato le cose. Rossi ha chiesto se sia vero
che nell’agosto 2020 in un incontro col ministro Costa, Fugatti
aveva escluso l’ipotesi degli abbattimenti ma si prevedeva uno
studio scientifico er la riduzione dei numeri. E quindi ha chiesto se
questo studio è stato fatto. Polemiche sterili, secondo Roberto
Paccher (Lega), perché così non si affronta il problema della gente
trentina che ha pausa ad uscire di casa. E ha auspicato una linea
comune per ridurre il numero dei grandi carnivori. Lucia Maestri (Pd)
ha affermato che se non ci fosse stata la convocazione in Consiglio
la Giunta avrebbe affrontato il problema solo dal punto di vista
propagandistica. La relazione di Fugatti è stata un’ora e un
quarto di “escusatio” ma nessuna proposta. Non si può chiedere
alla minoranza una compartecipazione senza dire da qualche parte che
chi è al governo ha responsabilità. Facile dire che si devono
catturare 70 orsi, che richiederanno 7 anni, quando non si è in
grado di gestire una sola ordinanza. Solo adesso, ha aggiunto
Degasperi, in Giunta si sono accorti che gli orsi sono 120 anche se
ha avuto 5 anni di tempo per intervenire. Ma ora si devono chiedere
aiuti perché da soli non ne usciamo. Una affermazione condivisa da
Lucia Coppola che ha di nuovo fatto riferimento ai contenuti del
Capobace che prevedono una serie di interventi di prevenzione e
informazione che permetteranno di affrontare un problema
oggettivamente grave. L’assessora Zanotelli, nel merito della
risoluzione, ha detto che la Provincia sta portando avanti una piano
con la Provincia di Bolzano anche se le proposte venute da Roma non
sono state pienamente condivise. Sul Pacobace l’assessora ha
ricordato che è stata chiesta una revisione e ha sottolineato che
l’informazione non manca così come le iniziative di prevenzione e
protezione, come i rifugi antilupo. Marini ha fatto riferimento ai
ritardi nell’attuazione delle decisioni prese a livello di Argealp
e Euregio. Così come non risulta che il tema dei grandi carnivori
sia mai stato portato nelle istituzioni europee, come il Consiglio
delle regioni. C’è insomma un certo immobilismo nonostante
l’importanza della voce dei territori sul piano europeo.
Michele
Dallapiccola (Casa Autonomia) - Riprendere
la ricerca sui radiocollari
La
risoluzione impegna la Giunta a riprendere il percorso di ricerca per
la realizzazione di radiocollari tecnologici innovativi interrotto
nel 2018 per il controllo di plantigradi. Moranduzzo della Lega,
esprimendo solidarietà alla famiglia della vittima, alla popolazione
della Val di Sole e a Fugatti per le proteste inscenate sotto causa
sua. Inoltre, ha ringraziato l’assessora Zanotelli per il suo
lavoro e ha aggiunto che la popolazione è a fianco della Giunta.
Lucia Maestri ha chiesto al consigliere leghista quale sia la strada
tracciata dalla Giunta, quale siano le proposte sulle quali trovare
una convergenza. La propaganda elettorale, ha aggiunto l’esponente
dem, l’ha fatta chi è andato in tv a dire che non ha potuto agire
per colpa di Roma e dei giudici, dimenticando che chi è al governo
ha la responsabilità di trovare soluzioni. Job ha ribadito la
necessità di una risposta alla paura che sta recando danni anche
all’immagine del Trentino. Rossi ha ricordato che gli show imputati
ora alla minoranza la scorsa legislatura li facevano i vertici
nazionali della Lega in occasione della morte di un’orsa per
anestesia. Incidente che è accaduto anche a Fugatti, per il quale
però l’attuale minoranza non ha chiesto le dimissioni.
Atteggiamenti sbagliati che l’attuale maggioranza dovrebbe
ammettere per cercare la collaborazione con l’opposizione.
Altrimenti è troppo comodo chiedere collaborazione quando fino a
ieri gli atteggiamenti erano diversi. L’assessore Tonina ha detto
di aver apprezzato l’intervento responsabile di Rossi nella
conferenza dei capigruppo in base al quale la Giunta ha mandato al
consigliere Zeni una bozza di risoluzione. Ma il capogruppo Pd ha
risposto che non c’erano le condizioni per accettare la proposta.
La realtà per Tonina è che la minoranza, nonostante le aperture
della Giunta, non ha la volontà di convergere su un testo condiviso.
Ma di fronte a quello che è successo e alla necessità di affrontare
il problema se non si arriverà a una risoluzione comune il risultato
sarà quello di indebolire l’autonomia nei confronti di Roma. Mario
Tonina ha quindi caldamente auspicato di giungere a una posizione
univoca.
La
discussione di questa risoluzione riprenderà alle 15.