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09/05/2023 - In aula o in commissione

Orso, in Aula 10 risoluzioni. Approvata quella di Masè per autorizzare l'uso dello spray

Fugatti disponibile alla condivisione di un documento comune

Orso, in Aula 10 risoluzioni. Approvata quella di Masè per autorizzare l'uso dello spray

Le altre proposte presentate da Dallapiccola (6), Zeni, Leonardi, Ossanna

Orso, in Aula 10 risoluzioni. Approvata quella di Masè per autorizzare l'uso dello spray


Il Consiglio provinciale ha proseguito nel pomeriggio il dibattito avviato questa mattina sulla comunicazione sui grandi carnivori del Presidente Fugatti. Nei loro interventi tutti i consiglieri hanno esordito rappresentando la loro vicinanza alla famiglia di Andrea Papi e il rispetto per il grave lutto che li ha colpiti. Solidarietà è stata espressa in maniera trasversale anche alla Giunta Fugatti per la complessità del momento attraversato e a tutta la comunità trentina. Esaurita la discussione generale, l’aula è passata all’esame delle dieci risoluzioni presentate sull’argomento. Approvata con tre astensioni la prima risoluzione di Vanessa Masè sull’introduzione dello spray anti orso i lavori sono stati sospesi per permettere il confronto dell’assessora Giulia Zanotelli con Michele Dallapiccola, sottoscrittore dei successivi sei documenti. Al rientro in aula il Consiglio ha avviato l’esame della seconda risoluzione che impegna la Giunta a mantenere attivo un servizio gestito da personale specializzato di custodia e informazione, nelle valli maggiormente abitate dall’orso. Prima della chiusura dei lavori, il Presidente Fugatti ha informato l’aula della sua assenza nella giornata di domani ed ha espresso l’auspicio di un dibattito costruttivo, confermando la disponibilità di arrivare alla condivisione su una risoluzione generale che possa comprendere le esigenze di tutta l’aula, al netto delle risoluzioni dei singoli consiglieri.

La discussione generale

Ossanna: uscire uniti da quest’aula e ottenere l’autogestione sul tema

Lorenzo Ossanna (Patt) ha ringraziato il Presidente Fugatti per la relazione dalla quale si evince il grande lavoro svolto sul tema negli anni e ha espresso vicinanza alla famiglia di Andrea Papi. Ha detto di aver percepito dagli interventi dei colleghi la volontà di uscire uniti da quest’aula su questo argomento, “così come la comunità trentina ci chiede”. Gestione dell’orso significa conoscere e monitorare, ha aggiunto e da questo punto di vista dobbiamo ringraziare i forestali sul territorio che hanno il compito di fornire un quadro su cui fondare le scelte. Gestione significa anche trovare il giusto equilibrio tra uomo e grandi carnivori ed essere consapevoli della necessità di contingentare il numero di esemplari che attualmente appare eccessivo. In questa direzione va dunque la risoluzione che impegna a chiedere anche su questo argomento la nostra potestà di autogoverno ed ottenere la gestione “in casa” del tema dei grandi carnivori. Degodenz: avviare una caccia di selezione per l’eccedenza nei numeri L’auspicio espresso da Pietro Degodenz (Upt) è che si svolga un ragionamento trasversale all’interno di quest’aula e in raccordo e con il supporto della parte tecnico scientifica. Dobbiamo scegliere un modello, ma la coesistenza perfetta appartiene alla sfera dell’utopia, ha detto citando Annibale Salsa: dobbiamo avere il coraggio di decidere un numero massimo di orsi e lupi che possono vivere sul nostro territorio e avviare una caccia di selezione, fermo restando che se ci sono degli orsi problematici vanno come ultima ratio abbattuti.

Coppola: inevitabile interrogarsi su che cosa non abbia funzionato

Dal punto di vista tecnico il progetto di reintroduzione dell’orso bruno in Trentino è ritenuto un successo perché l’animale si è ambientato benissimo e si è riprodotto, ha detto Lucia Coppola (Verdi per l’Europa). E’ dunque inevitabile interrogarsi su che cosa non abbia invece funzionato, dal momento che siamo qui a discutere di una grave emergenza. Se negli anni l’incontro con l’orso è avvenuto in taluni casi senza particolari problemi si sono registrate anche conseguenze serie con aggressioni delle quali quella di Caldes è la più grave. L’orso è un animale inconsapevole, non è né buono, né cattivo e si comporta secondo quella che è la sua natura. L’importanza dell’informazione in questo senso è cruciale e dovrebbe essere patrimonio comune.

Marini: abbiamo giocato purtroppo sulla politica della paura cercando capri espiatori

Alex Marini (5 Stelle) ha esordito svolgendo una cronistoria degli step che hanno visto nel tempo la reintroduzione della specie sul territorio trentino. L’obiettivo era di ripopolare le Alpi, non di sovrappopolare il Trentino, anche lavorando assieme alle regioni e province limitrofe, cosa che non è avvenuta, dal momento che l’orso fuori dai nostri confini è stato oggetto di episodi di bracconaggio che qui non si sono registrati. Tuttavia, anziché apparire come soggetti capaci di gestire un progetto assicurando un livello accettabile di convivenza con episodi di bracconaggio molto limitati rispetto a territori limitrofi, usciamo da questa vicenda con l’immagine di un territorio poco accogliente. Evidentemente abbiamo sbagliato qualcosa, ha osservato Marini e anziché adottare misure e provvedimenti adeguati, abbiamo giocato purtroppo sulla politica della paura cercando capri espiatori, uno su tutti l’ex ministro Costa.

Zanella: passare dalla propaganda populista ad un bilanciamento tra sostenibilità ambientale e accettabilità sociale

Per Paolo Zanella (Futura) l’aula è la sede deputata ad esprimere il pensiero della politica, dopo che tutti si sono pronunciati in merito, anche a sproposito e spesso d’impulso e a caldo. La prima domanda da porsi è se sia stato fatto tutto quello che andava fatto. La legge che dava alla Provincia alcuni strumenti in più per gestire la questione c’era già dal 2018 e si fa fatica ora a capire alcuni atteggiamenti della politica e perché nelle linee guida votate da questa Giunta nel 2021 sulla gestione del progetto non era prevista alcuna riduzione degli orsi. Abbiamo votato ordini del giorno per chiedere di migliorare la comunicazione, di finanziare maggiormente la prevenzione, di presidiare meglio il tema e di procedere con lo Stato nel dialogo per l’introduzione dello spray anti orso, ma non sappiamo quanto sia stato attuato. Ma la domanda più importante è: se JJ4 era così pericoloso da chiederne l’abbattimento e ordinarne la captivazione, come lo abbiamo monitorato? E ancora: non si poteva gestire diversamente la conflittualità nata attorno a questa tragedia, senza Sull andare in televisione a fare “i giustizieri delle foreste”? Ma a parte tutto questo, oggi dalla relazione del Presidente ancora non si capisce cosa si voglia realmente fare. Occorre passare dalla propaganda populista ad un bilanciamento tra sostenibilità ambientale e accettabilità sociale. Serve parlare con la scienza naturalistica, con il territorio, mettere tutti gli interessi attorno al tavolo e fare un piano di gestione serio per capire se serve contenere la specie e in che maniera.

Cia: basta ideologie demenziali, occorre gestire gli orsi come gli ungulati prevedendone il contenimento

Claudio Cia (Fratelli d’Italia) ha osservato che il tema è stato sempre gestito in maniera ideologica e a tratti demenziale, più che tecnico-scientifica e sembra si stia proseguendo in questo modo. Nessuno ha parlato in quest’aula degli animali selvatici ricordando che la gestione necessita spesso l’intervento dell’uomo per un contenimento, così come accade ad esempio per i cervi in Alto Adige, dove gli animali in sovra numero che stanno mettendo a rischio le altre specie vengono abbattuti (5000 quelli che recentemente sono stati interessati da ordinanza di abbattimento). Anche gli orsi andrebbero gestiti in questa maniera dal momento che il numero che ci ritroviamo a gestire è spropositato e ogni anno la popolazione aumenta del 12%. Dobbiamo essere realisti: o veramente ci viene data un’indicazione concreta per mettere in sicurezza il territorio e destinare ad altri luoghi gli esemplari in esubero, ovvero non meravigliamoci se la gente esasperata percorre vie più brevi. Perché i cittadini hanno il diritto di vivere il loro territorio senza il timore di uscire di casa.

Dalzocchio: legittimo l’operato di Fugatti

Mara Dalzocchio (Lega nord) ha espresso vicinanza, oltre che alla famiglia di Andrea Papi, a tutti i trentini denigrati ed infangati in questi mesi dai social, costretti a cambiare vita per il pericolo rappresentato dall’orso sul loro territorio. La capogruppo del Carroccio ha poi sostenuto l’assoluta legittimità dell’operato del Presidente Fugatti dalle prime ordinanze fino all’ultimo decreto.

Degasperi: occorre interrogarsi su cosa non è stato fatto

Complicato intervenire su questo argomento, ha esordito Filippo Degasperi (Onda). A sentire certi interventi sui media da parte del Presidente il problema appariva di imminente soluzione, ma la relazione odierna di Fugatti dimostra che la situazione è lontana anni luce dai proclami e il tema è estremamente delicato e difficile da gestire. Ecco, appunto, “gestire” non coincide con “sparare”, ovvero questa non è l’unica strada. Abbiamo sentito una serie di tentativi di attribuire la responsabilità a chiunque piuttosto che a chi aveva in mano il governo del territorio. Non sono state le associazioni, né i giudici, né il governo ad amministrare il Trentino: le scelte, come ha ricordato Fugatti, sono state fatte dai rappresentanti eletti dai Trentini. Invece cosa è stato fatto? Sono stati ridotti i presidi forestali, da 180 a 130 ed è stata elusa una lunga serie di iniziative scritte nei documenti e nelle linee guida: il tema del numero eccessivo e della concentrazione dichiarando ora impraticabili i corridoi faunistici, mentre nel piano del 2021 si dichiarava che occorreva conservarli e migliorarli. Abbiamo dimenticato che i nostri vicini avevano una corresponsabilità nell’evoluzione del progetto e ci hanno lasciati soli e stiamo ancora valutando i costi e benefici dei cassonetti anti orso.

Masè: Roma deve comprendere le nostre esigenze e il nostro rapporto con il territorio

Vanessa Masè (Civica) ha rivendicato una sensibilità datata su questo tema, allorché presentò, nel 2013, un disegno di legge che chiedeva la tutela dagli orsi problematici. Già allora il tema dell’accettazione era reale e a distanza di undici anni molto è cambiato, ma nel corso del 2023 si è passati dal rischio teorico alla tragedia. L’orso si è manifestato pericoloso, la sua aggressione ha determinato la morte di una persona e questa deve essere la gerarchia: le persone vengono prima, il bosco non è un’entità estranea, fa parte delle vite delle nostre genti e dei nostri paesi. Masè si è detta contraria alla captivazione permanente, ingiusta per l’animale e per l’istituzione che si deve preoccupare di mantenerlo a vita. L’allontanamento è una soluzione bella, ma Sull poco rispettosa delle popolazioni verso le quali gli esemplari pericolosi verrebbero indirizzati. L’animale è imprevedibile, a maggior ragione se selvatico. Le istituzioni devono intervenire a salvaguardare la vita umana, al bando tutte le filosofie vuote e insensate. La via risolutiva per abbassare o limitare le aggressioni è complicata: occorre continuare il dialogo con Roma affinché venga riconosciuta la vita e il rapporto che abbiamo con il territorio e la gestione dei grandi carnivori va fatta con chiarezza, con intervento immediato sui casi problematici e interventi non emergenziali sul contenimento e con lo spray anti orso.

Zanotelli: proseguiremo la nostra interlocuzione con il Ministero su una strada non semplice, ma che cercheremo di praticare

L’assessora Giulia Zanotelli ha replicato ringraziando in prima battuta i colleghi per gli interventi. Quanto agli aspetti tecnici e normativi riferiti alla legge 9/2018 ha dichiarato che nella relazione del Presidente c’erano tutti gli elementi di chiarimento. Ha auspicato che lo spirito costruttivo che ha animato gran parte degli interventi possa risolversi in una posizione unitaria della Provincia da rappresentare nelle sedi opportune. Sui bidoni anti orso Zanotelli ha riferito che è stato fatto un piano specifico collegato alla delibera dell’assessore Tonina sui rifiuti. Sullo spray antiorso non siamo gli unici a chiederlo e le interlocuzioni con i ministeri competenti stanno registrando un’apertura nonostante le difficoltà questo strumento venga considerato un’arma e la sua introduzione presenti dunque dei rilievi di criticità. Quanto all’intensificazione dell’opera di comunicazione e di informazione Zanotelli ha rilevato la sospensione dovuta al Covid e poi alla sua gravidanza del 2021-22 che ha impedito la partecipazione in presenza a tutte le attività, benché l’informazione sia continuata con costanza. Sulla gestione complessiva non nascondo che le interlocuzioni con l’ex ministro Costa non sono state semplici e pur non attribuendo a nessuno delle responsabilità, rilevo che non abbiamo avuto ascolto ed attenzione. Sul personale abbiamo staccato una struttura dedicata che segue il tema della fauna e che siamo cercando di rafforzare. Quanto alle posizioni della Giunta ha riferito dell’attivazione del tavolo dedicato presso il Ministero, ove sono stati chiesti strumenti più celeri sull’abbattimento e sulla riduzione del numero. La via ad oggi è quella dei canali diplomatici, ma se questa non dovesse essere efficace non restano tante altre strade, ha concluso, facendo riferimento ad azioni di contenimento comunemente applicate ovunque nei territori che ospitano questi animali selvatici. Infine, sul radio collare molto si è detto e la struttura ha già esplicitato i limiti di questi strumenti, così come quelli della sterilizzazione delle femmine. Proseguiremo la nostra interlocuzione con il Ministero su una strada non semplice, ma che cercheremo di praticare. Quanto al lupo a livello nazionale Zanotelli ha rilevato l’assenza di un piano definitivo e ha riferito le perplessità espresse dalle due province di Trento e Bolzano su una delle ultime bozze che è stato chiesto di rivedere perché considerata inefficace in quanto le azioni previste non aggiungono nulla rispetto a quanto già si sta facendo.

Le risoluzioni

Concluso il dibattito sulla comunicazione del presidente Fugatti, l’aula è passata all’esame delle 10 risoluzioni depositate. Approvato il primo documento di Vanessa Masè, i lavori sono stati sospesi per permettere un’interlocuzione dell’assessora Zanotelli con Michele Dallapiccola, sottoscrittore delle successive sei proposte.


Vanessa Masè (La Civica)

Lavorare per lo spray antiorso (approvata)

Approvata con il parere favorevole dell’assessora Zanotelli e tre voti di astensione, la risoluzione di Vanessa Masè (Civica) che impegna la Giunta a proseguire con le trattative in tutte le sedi istituzionali per trovare una modalità per l’impiego dello spray antiorso per chi deve frequentare i boschi.

Favorevole Ugo Rossi: penso che sia uno strumento da utilizzare. Rivolto a Mara Dalzocchio ha poi ribadito che il parere dell’Ispra non è vincolante, come ha avuto modo di ripetere stamane anche il Presidente Fugatti: è evidente che siamo di fronte ad un’opinione pubblica condizionata da animalisti estremisti che delegittimano le autorità, come quelli che stanno diffondendo Sull notizie false a confutare i rilievi genetici che identificano l’orsa JJ4 colpevole dell’aggressione: si tratta di procurato allarme e questi detrattori andrebbero denunciati, ha suggerito.

Per fatto personale Mara Dalzocchio ha replicato respingendo con veemenza le accuse a Rossi di dichiarazioni mendaci.

Lorenzo Ossanna ha appoggiato la risoluzione: mi auguro che questa azione venga sostenuta. Michele Dallapiccola (CasaAutonomia.eu): una risoluzione interessante per l’uso tecnico dello spray anche se potrebbe generare una falsa sicurezza nelle persone e si tratta comunque di uno strumento che si deve avere il tempo di utilizzare, utile solo se ci si trova ad un raggio di 10-12 metri dall’animale. Dopodiché ha difeso l’azione di ostruzionismo, sottolineandone la valenza di stimolo nei confronti della Giunta a riflettere sulle proprie “non azioni”. La minoranza in passato si è rivolta a più ripresa alla procura, ha notato.

Katia Rossato (Fratelli d’Italia): ho sollecitato più volte l’utilizzo dello spray, fin dall’aggressione in val di Rabbi, ha detto richiamando la posizione favorevole del ministro Gilberto Pichetto Fratin ad una proposta in Parlamento di Fratelli d’Italia sull’introduzione di questo dispositivo di sicurezza. Alex Marini: lo spray è uno strumento minimale rispetto al problema reale e coerente con la logica della destra del “fomentare la paura”. Lo strumento non è convincente, sopratutto perché non sostenuto da numeri e statistiche sul suo corretto utilizzo.

Filippo Degasperi: mi asterrò perché non succederà nulla di diverso da quanto abbiamo sentito negli ultimi anni, si tratta dell’ennesimo proclamo che si risolverà nel nulla.

Ivano Job (Coraggio Italia): vero che l’utilizzo dello spray è un rischio, ma con questo presidio chi va nelle zone a rischio per lavoro o per diletto potrebbe sentirsi più tranquillo. Cominciamo dai forestali, ma cominciamo da qualche parte.

Paolo Zanella: lo ha definito uno strumento in più dall’efficacia dimostrata, richiamando l’impegno contenuto nella mozione del collega Zeni già votato in passato sul tema.


Michele Dallapiccola (Casa Autonomia)

Mantenere il servizio di custodia e informazione

La risoluzione di Dallapiccola impegna la Giunta a mantenere attivo un servizio di custodia e informazione nelle valli maggiormente abitate dall’orso gestito da personale specializzato. Dallapiccola ha informato l’aula sulla proposta emendativa avanzata ​dalla Giunta, che il proponente non ha ritenuto di accogliere perché in realtà non aggiunge nulla ed esprime solo un “inutile gusto emendativo” da parte dell’esecutivo.


Prima della chiusura dei lavori, il Presidente Fugatti ha informato l’aula della sua assenza nella giornata di domani ed ha espresso l’auspicio di un dibattito costruttivo, confermando la disponibilità di arrivare alla condivisione su una risoluzione generale che possa comprendere le esigenze di tutta l’aula, al netto delle risoluzioni dei singoli consiglieri.  ​​​​

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