Fugatti disponibile alla condivisione di un documento comune
Orso, in Aula 10 risoluzioni. Approvata quella di Masè per autorizzare l'uso dello spray
Le altre proposte presentate da Dallapiccola (6), Zeni, Leonardi, Ossanna
Il Consiglio
provinciale ha proseguito nel pomeriggio il dibattito avviato questa
mattina sulla comunicazione sui grandi carnivori del Presidente
Fugatti. Nei loro interventi tutti i consiglieri hanno esordito
rappresentando la loro vicinanza alla famiglia di Andrea Papi e il
rispetto per il grave lutto che li ha colpiti. Solidarietà è stata
espressa in maniera trasversale anche alla Giunta Fugatti per la
complessità del momento attraversato e a tutta la comunità
trentina. Esaurita la discussione generale, l’aula è passata
all’esame delle dieci risoluzioni presentate sull’argomento.
Approvata con tre astensioni la prima risoluzione di Vanessa Masè
sull’introduzione dello spray anti orso i lavori sono stati sospesi
per permettere il confronto dell’assessora Giulia Zanotelli con
Michele Dallapiccola, sottoscrittore dei successivi sei documenti. Al
rientro in aula il Consiglio ha avviato l’esame della seconda
risoluzione che impegna la Giunta a mantenere attivo un servizio
gestito da personale specializzato di custodia e informazione, nelle
valli maggiormente abitate dall’orso. Prima della chiusura dei
lavori, il Presidente Fugatti ha informato l’aula della sua assenza
nella giornata di domani ed ha espresso l’auspicio di un dibattito
costruttivo, confermando la disponibilità di arrivare alla
condivisione su una risoluzione generale che possa comprendere le
esigenze di tutta l’aula, al netto delle risoluzioni dei singoli
consiglieri.
La discussione
generale
Ossanna: uscire
uniti da quest’aula e ottenere l’autogestione sul tema
Lorenzo Ossanna
(Patt) ha ringraziato il Presidente Fugatti per la relazione dalla
quale si evince il grande lavoro svolto sul tema negli anni e ha
espresso vicinanza alla famiglia di Andrea Papi. Ha detto di aver
percepito dagli interventi dei colleghi la volontà di uscire uniti
da quest’aula su questo argomento, “così come la comunità
trentina ci chiede”. Gestione dell’orso significa conoscere e
monitorare, ha aggiunto e da questo punto di vista dobbiamo
ringraziare i forestali sul territorio che hanno il compito di
fornire un quadro su cui fondare le scelte. Gestione significa anche
trovare il giusto equilibrio tra uomo e grandi carnivori ed essere
consapevoli della necessità di contingentare il numero di esemplari
che attualmente appare eccessivo. In questa direzione va dunque la
risoluzione che impegna a chiedere anche su questo argomento la
nostra potestà di autogoverno ed ottenere la gestione “in casa”
del tema dei grandi carnivori. Degodenz: avviare una caccia di
selezione per l’eccedenza nei numeri L’auspicio espresso da
Pietro Degodenz (Upt) è che si svolga un ragionamento trasversale
all’interno di quest’aula e in raccordo e con il supporto della
parte tecnico scientifica. Dobbiamo scegliere un modello, ma la
coesistenza perfetta appartiene alla sfera dell’utopia, ha detto
citando Annibale Salsa: dobbiamo avere il coraggio di decidere un
numero massimo di orsi e lupi che possono vivere sul nostro
territorio e avviare una caccia di selezione, fermo restando che se
ci sono degli orsi problematici vanno come ultima ratio abbattuti.
Coppola:
inevitabile interrogarsi su che cosa non abbia funzionato
Dal punto di vista
tecnico il progetto di reintroduzione dell’orso bruno in Trentino è
ritenuto un successo perché l’animale si è ambientato benissimo e
si è riprodotto, ha detto Lucia Coppola (Verdi per l’Europa). E’
dunque inevitabile interrogarsi su che cosa non abbia invece
funzionato, dal momento che siamo qui a discutere di una grave
emergenza. Se negli anni l’incontro con l’orso è avvenuto in
taluni casi senza particolari problemi si sono registrate anche
conseguenze serie con aggressioni delle quali quella di Caldes è la
più grave. L’orso è un animale inconsapevole, non è né buono,
né cattivo e si comporta secondo quella che è la sua natura.
L’importanza dell’informazione in questo senso è cruciale e
dovrebbe essere patrimonio comune.
Marini: abbiamo
giocato purtroppo sulla politica della paura cercando capri espiatori
Alex Marini (5
Stelle) ha esordito svolgendo una cronistoria degli step che hanno
visto nel tempo la reintroduzione della specie sul territorio
trentino. L’obiettivo era di ripopolare le Alpi, non di
sovrappopolare il Trentino, anche lavorando assieme alle regioni e
province limitrofe, cosa che non è avvenuta, dal momento che l’orso
fuori dai nostri confini è stato oggetto di episodi di bracconaggio
che qui non si sono registrati. Tuttavia, anziché apparire come
soggetti capaci di gestire un progetto assicurando un livello
accettabile di convivenza con episodi di bracconaggio molto limitati
rispetto a territori limitrofi, usciamo da questa vicenda con
l’immagine di un territorio poco accogliente. Evidentemente abbiamo
sbagliato qualcosa, ha osservato Marini e anziché adottare misure e
provvedimenti adeguati, abbiamo giocato purtroppo sulla politica
della paura cercando capri espiatori, uno su tutti l’ex ministro
Costa.
Zanella: passare
dalla propaganda populista ad un bilanciamento tra sostenibilità
ambientale e accettabilità sociale
Per Paolo Zanella
(Futura) l’aula è la sede deputata ad esprimere il pensiero della
politica, dopo che tutti si sono pronunciati in merito, anche a
sproposito e spesso d’impulso e a caldo. La prima domanda da porsi
è se sia stato fatto tutto quello che andava fatto. La legge che
dava alla Provincia alcuni strumenti in più per gestire la questione
c’era già dal 2018 e si fa fatica ora a capire alcuni
atteggiamenti della politica e perché nelle linee guida votate da
questa Giunta nel 2021 sulla gestione del progetto non era prevista
alcuna riduzione degli orsi. Abbiamo votato ordini del giorno per
chiedere di migliorare la comunicazione, di finanziare maggiormente
la prevenzione, di presidiare meglio il tema e di procedere con lo
Stato nel dialogo per l’introduzione dello spray anti orso, ma non
sappiamo quanto sia stato attuato. Ma la domanda più importante è:
se JJ4 era così pericoloso da chiederne l’abbattimento e ordinarne
la captivazione, come lo abbiamo monitorato? E ancora: non si poteva
gestire diversamente la conflittualità nata attorno a questa
tragedia, senza Sull andare in televisione a fare “i giustizieri
delle foreste”? Ma a parte tutto questo, oggi dalla relazione del
Presidente ancora non si capisce cosa si voglia realmente fare.
Occorre passare dalla propaganda populista ad un bilanciamento tra
sostenibilità ambientale e accettabilità sociale. Serve parlare con
la scienza naturalistica, con il territorio, mettere tutti gli
interessi attorno al tavolo e fare un piano di gestione serio per
capire se serve contenere la specie e in che maniera.
Cia: basta
ideologie demenziali, occorre gestire gli orsi come gli ungulati
prevedendone il contenimento
Claudio Cia
(Fratelli d’Italia) ha osservato che il tema è stato sempre
gestito in maniera ideologica e a tratti demenziale, più che
tecnico-scientifica e sembra si stia proseguendo in questo modo.
Nessuno ha parlato in quest’aula degli animali selvatici ricordando
che la gestione necessita spesso l’intervento dell’uomo per un
contenimento, così come accade ad esempio per i cervi in Alto Adige,
dove gli animali in sovra numero che stanno mettendo a rischio le
altre specie vengono abbattuti (5000 quelli che recentemente sono
stati interessati da ordinanza di abbattimento). Anche gli orsi
andrebbero gestiti in questa maniera dal momento che il numero che ci
ritroviamo a gestire è spropositato e ogni anno la popolazione
aumenta del 12%. Dobbiamo essere realisti: o veramente ci viene data
un’indicazione concreta per mettere in sicurezza il territorio e
destinare ad altri luoghi gli esemplari in esubero, ovvero non
meravigliamoci se la gente esasperata percorre vie più brevi. Perché
i cittadini hanno il diritto di vivere il loro territorio senza il
timore di uscire di casa.
Dalzocchio:
legittimo l’operato di Fugatti
Mara Dalzocchio
(Lega nord) ha espresso vicinanza, oltre che alla famiglia di Andrea
Papi, a tutti i trentini denigrati ed infangati in questi mesi dai
social, costretti a cambiare vita per il pericolo rappresentato
dall’orso sul loro territorio. La capogruppo del Carroccio ha poi
sostenuto l’assoluta legittimità dell’operato del Presidente
Fugatti dalle prime ordinanze fino all’ultimo decreto.
Degasperi:
occorre interrogarsi su cosa non è stato fatto
Complicato
intervenire su questo argomento, ha esordito Filippo Degasperi
(Onda). A sentire certi interventi sui media da parte del Presidente
il problema appariva di imminente soluzione, ma la relazione odierna
di Fugatti dimostra che la situazione è lontana anni luce dai
proclami e il tema è estremamente delicato e difficile da gestire.
Ecco, appunto, “gestire” non coincide con “sparare”, ovvero
questa non è l’unica strada. Abbiamo sentito una serie di
tentativi di attribuire la responsabilità a chiunque piuttosto che a
chi aveva in mano il governo del territorio. Non sono state le
associazioni, né i giudici, né il governo ad amministrare il
Trentino: le scelte, come ha ricordato Fugatti, sono state fatte dai
rappresentanti eletti dai Trentini. Invece cosa è stato fatto? Sono
stati ridotti i presidi forestali, da 180 a 130 ed è stata elusa una
lunga serie di iniziative scritte nei documenti e nelle linee guida:
il tema del numero eccessivo e della concentrazione dichiarando ora
impraticabili i corridoi faunistici, mentre nel piano del 2021 si
dichiarava che occorreva conservarli e migliorarli. Abbiamo
dimenticato che i nostri vicini avevano una corresponsabilità
nell’evoluzione del progetto e ci hanno lasciati soli e stiamo
ancora valutando i costi e benefici dei cassonetti anti orso.
Masè: Roma deve
comprendere le nostre esigenze e il nostro rapporto con il territorio
Vanessa Masè
(Civica) ha rivendicato una sensibilità datata su questo tema,
allorché presentò, nel 2013, un disegno di legge che chiedeva la
tutela dagli orsi problematici. Già allora il tema dell’accettazione
era reale e a distanza di undici anni molto è cambiato, ma nel corso
del 2023 si è passati dal rischio teorico alla tragedia. L’orso si
è manifestato pericoloso, la sua aggressione ha determinato la morte
di una persona e questa deve essere la gerarchia: le persone vengono
prima, il bosco non è un’entità estranea, fa parte delle vite
delle nostre genti e dei nostri paesi. Masè si è detta contraria
alla captivazione permanente, ingiusta per l’animale e per
l’istituzione che si deve preoccupare di mantenerlo a vita.
L’allontanamento è una soluzione bella, ma Sull poco rispettosa
delle popolazioni verso le quali gli esemplari pericolosi verrebbero
indirizzati. L’animale è imprevedibile, a maggior ragione se
selvatico. Le istituzioni devono intervenire a salvaguardare la vita
umana, al bando tutte le filosofie vuote e insensate. La via
risolutiva per abbassare o limitare le aggressioni è complicata:
occorre continuare il dialogo con Roma affinché venga riconosciuta
la vita e il rapporto che abbiamo con il territorio e la gestione dei
grandi carnivori va fatta con chiarezza, con intervento immediato sui
casi problematici e interventi non emergenziali sul contenimento e
con lo spray anti orso.
Zanotelli:
proseguiremo la nostra interlocuzione con il Ministero su una strada
non semplice, ma che cercheremo di praticare
L’assessora Giulia
Zanotelli ha replicato ringraziando in prima battuta i colleghi per
gli interventi. Quanto agli aspetti tecnici e normativi riferiti alla
legge 9/2018 ha dichiarato che nella relazione del Presidente c’erano
tutti gli elementi di chiarimento. Ha auspicato che lo spirito
costruttivo che ha animato gran parte degli interventi possa
risolversi in una posizione unitaria della Provincia da rappresentare
nelle sedi opportune. Sui bidoni anti orso Zanotelli ha riferito che
è stato fatto un piano specifico collegato alla delibera
dell’assessore Tonina sui rifiuti. Sullo spray antiorso non siamo
gli unici a chiederlo e le interlocuzioni con i ministeri competenti
stanno registrando un’apertura nonostante le difficoltà questo
strumento venga considerato un’arma e la sua introduzione presenti
dunque dei rilievi di criticità. Quanto all’intensificazione
dell’opera di comunicazione e di informazione Zanotelli ha rilevato
la sospensione dovuta al Covid e poi alla sua gravidanza del 2021-22
che ha impedito la partecipazione in presenza a tutte le attività,
benché l’informazione sia continuata con costanza. Sulla gestione
complessiva non nascondo che le interlocuzioni con l’ex ministro
Costa non sono state semplici e pur non attribuendo a nessuno delle
responsabilità, rilevo che non abbiamo avuto ascolto ed attenzione.
Sul personale abbiamo staccato una struttura dedicata che segue il
tema della fauna e che siamo cercando di rafforzare. Quanto alle
posizioni della Giunta ha riferito dell’attivazione del tavolo
dedicato presso il Ministero, ove sono stati chiesti strumenti più
celeri sull’abbattimento e sulla riduzione del numero. La via ad
oggi è quella dei canali diplomatici, ma se questa non dovesse
essere efficace non restano tante altre strade, ha concluso, facendo
riferimento ad azioni di contenimento comunemente applicate ovunque
nei territori che ospitano questi animali selvatici. Infine, sul
radio collare molto si è detto e la struttura ha già esplicitato i
limiti di questi strumenti, così come quelli della sterilizzazione
delle femmine. Proseguiremo la nostra interlocuzione con il Ministero
su una strada non semplice, ma che cercheremo di praticare. Quanto al
lupo a livello nazionale Zanotelli ha rilevato l’assenza di un
piano definitivo e ha riferito le perplessità espresse dalle due
province di Trento e Bolzano su una delle ultime bozze che è stato
chiesto di rivedere perché considerata inefficace in quanto le
azioni previste non aggiungono nulla rispetto a quanto già si sta
facendo.
Le risoluzioni
Concluso il
dibattito sulla comunicazione del presidente Fugatti, l’aula è
passata all’esame delle 10 risoluzioni depositate. Approvato il
primo documento di Vanessa Masè, i lavori sono stati sospesi per
permettere un’interlocuzione dell’assessora Zanotelli con Michele
Dallapiccola, sottoscrittore delle successive sei proposte.
Vanessa Masè (La
Civica)
Lavorare per lo
spray antiorso (approvata)
Approvata con il
parere favorevole dell’assessora Zanotelli e tre voti di
astensione, la risoluzione di Vanessa Masè (Civica) che impegna la
Giunta a proseguire con le trattative in tutte le sedi istituzionali
per trovare una modalità per l’impiego dello spray antiorso per
chi deve frequentare i boschi.
Favorevole Ugo
Rossi: penso che sia uno strumento da utilizzare. Rivolto a Mara
Dalzocchio ha poi ribadito che il parere dell’Ispra non è
vincolante, come ha avuto modo di ripetere stamane anche il
Presidente Fugatti: è evidente che siamo di fronte ad un’opinione
pubblica condizionata da animalisti estremisti che delegittimano le
autorità, come quelli che stanno diffondendo Sull notizie false a
confutare i rilievi genetici che identificano l’orsa JJ4 colpevole
dell’aggressione: si tratta di procurato allarme e questi
detrattori andrebbero denunciati, ha suggerito.
Per fatto personale
Mara Dalzocchio ha replicato respingendo con veemenza le accuse a
Rossi di dichiarazioni mendaci.
Lorenzo Ossanna ha
appoggiato la risoluzione: mi auguro che questa azione venga
sostenuta. Michele Dallapiccola (CasaAutonomia.eu): una risoluzione
interessante per l’uso tecnico dello spray anche se potrebbe
generare una falsa sicurezza nelle persone e si tratta comunque di
uno strumento che si deve avere il tempo di utilizzare, utile solo se
ci si trova ad un raggio di 10-12 metri dall’animale. Dopodiché ha
difeso l’azione di ostruzionismo, sottolineandone la valenza di
stimolo nei confronti della Giunta a riflettere sulle proprie “non
azioni”. La minoranza in passato si è rivolta a più ripresa alla
procura, ha notato.
Katia Rossato
(Fratelli d’Italia): ho sollecitato più volte l’utilizzo dello
spray, fin dall’aggressione in val di Rabbi, ha detto richiamando
la posizione favorevole del ministro Gilberto Pichetto Fratin ad una
proposta in Parlamento di Fratelli d’Italia sull’introduzione di
questo dispositivo di sicurezza. Alex Marini: lo spray è uno
strumento minimale rispetto al problema reale e coerente con la
logica della destra del “fomentare la paura”. Lo strumento non è
convincente, sopratutto perché non sostenuto da numeri e statistiche
sul suo corretto utilizzo.
Filippo Degasperi:
mi asterrò perché non succederà nulla di diverso da quanto abbiamo
sentito negli ultimi anni, si tratta dell’ennesimo proclamo che si
risolverà nel nulla.
Ivano Job (Coraggio
Italia): vero che l’utilizzo dello spray è un rischio, ma con
questo presidio chi va nelle zone a rischio per lavoro o per diletto
potrebbe sentirsi più tranquillo. Cominciamo dai forestali, ma
cominciamo da qualche parte.
Paolo Zanella: lo ha
definito uno strumento in più dall’efficacia dimostrata,
richiamando l’impegno contenuto nella mozione del collega Zeni già
votato in passato sul tema.
Michele
Dallapiccola (Casa Autonomia)
Mantenere il servizio di custodia e
informazione
La risoluzione di
Dallapiccola impegna la Giunta a mantenere attivo un servizio di
custodia e informazione nelle valli maggiormente abitate dall’orso
gestito da personale specializzato. Dallapiccola ha informato l’aula
sulla proposta emendativa avanzata dalla Giunta, che il proponente non ha
ritenuto di accogliere perché in realtà non aggiunge nulla ed
esprime solo un “inutile gusto emendativo” da parte
dell’esecutivo.
Prima della chiusura
dei lavori, il Presidente Fugatti ha informato l’aula della sua
assenza nella giornata di domani ed ha espresso l’auspicio di un
dibattito costruttivo, confermando la disponibilità di arrivare alla
condivisione su una risoluzione generale che possa comprendere le
esigenze di tutta l’aula, al netto delle risoluzioni dei singoli
consiglieri.