Il pomeriggio in Consiglio
La tornata d'Aula si chiude con l'ostruzionismo sullo "zerosei"
Finita la discussione generale sul ddl 135 di Masè, si è passati agli 887 ordini del giorno
Il
Consiglio provinciale ha “speso” un altro pomeriggio (l’ultimo
di questa sessione d’aula) sul tema dello “zerosei”, il disegno
di legge 135 della consigliera Vanessa Masè, la cui
discussione è stata segnata fin dal principio dall’opposizione
della Minoranza che ha depositato 887 ordini del giorno per impedirne
l’approvazione. Una breve interruzione dei lavori per dare corso
alla Capigruppo non ha sortito effetti utili a sbloccare la
situazione d’impasse, verificata l’indisponibilità della
proponente al ritiro della proposta e la fermezza delle Minoranze nel
contrastarla. I lavori si sono conclusi alle ore 18.00.
Sull’assenza
in aula della Giunta provinciale
In
apertura di lavori i consiglieri Paolo Zanella (Futura), Lucia
Maestri (PD), Filippo Degasperi (Onda) e Paola Demagri
(CasaAutonomia.eu) sono intervenuti sull’ordine dei lavori
stigmatizzando l’assenza del parere della Giunta su un disegno di
legge tanto discusso e, tra l’altro, pesantemente emendato dalla
stessa maggioranza: un fatto che dimostra una “non cura”
dell’attuale esecutivo nei confronti della scuola.
Roberto
Paccher (Lega) ha replicato che l’obiezione sull’assenza
della Giunta sarebbe sensata se la minoranza volesse sedersi attorno
ad un tavolo per cercare trovare un accordo, ma pare che
l’atteggiamento ostruzionistico sia solo fine a se stesso.
Non
è stato un ostruzionismo fine a se stesso, si è cercato invece di
entrare nel merito, ha rilevato Alex Marini (5 Stelle), ma in
assenza dell’assessore competente è difficile fare delle proposte.
Il consigliere poi ricordato la petizione con oltre 8000 firme che
chiede un ripensamento sulle norme in discussione: la forza della
politica sarebbe quella di arrivare fino in fondo e trovare un
compromesso.
Masè
sulla petizione: solleva problemi reali, ma indipendenti dallo
zerosei
Dal
momento che è stata tirata in ballo, nella replica la consigliera
Vanessa Masè (Civica) ha letto le 6 pagine della petizione,
richiamata da Marini, che ha raccolto in meno di 15 giorni oltre 8000
firme per contrastare il disegno di legge. Un documento, ha osservato
commentandone i diversi passaggi, che mette in evidenza problemi
reali e criticità della scuola per l’infanzia (aperture a luglio,
numeri delle sezioni, scatti di anzianità, gestione ore,
aggiornamento ecc.), ma che nulla ci azzecca con la “zerosei”. Ha
infine risposto alle domande che il testo pone nelle ultime poche
righe dedicate alla legge sullo zerosei. In conclusione, Masè ha
ribadito che la petizione solleva problemi reali relativi alle scuole
dell’infanzia, ma non si tratta nella maniera più assoluta di 8000
firme contro il disegno di legge 135.
Con
gli ordini del giorno parte l’ostruzionismo “duro”
Esaurita
la discussione generale è partito l’esame dei quasi 900 ordini del
giorno depositati per contrastare l’approvazione del disegno di
legge. Lucia Coppola (Verdi per l’Europa), che ha illustrato
il primo documento a sua firma, ha definito l’intervento della
collega Masè offensivo nei confronti di chi la petizione l’ha
scritta e sottoscritta: non capisco che senso abbia mettere in
discussione un documento in assenza della controparte, ha detto.
Degasperi è intervenuto a evidenziare l’importanza del
dibattito fin qui svolto: non si tratta di ostruzionismo, ha
obiettato, tutti siamo entrati nel merito della proposta e del
contesto in cui si muove e sulla petizione ha giudicato inopportune
le considerazioni di Masè, tanto più formulate prima ancora che il
documento venga esaminato e discusso in Commissione. Anche Maestri
ha rilevato che l’ostruzionismo fin qui non c’è stato e
comincia solo adesso con l’esame degli ordini del giorno: quanto
alla petizione chi siamo noi per mettere in discussione un testo
sottoscritto da oltre 8000 persone? ha chiesto. E se le criticità
sollevate forse non riguardano strettamente lo “zerosei”, sono
comuqnue propedeutiche allo zerosei e si dovrebbero affrontare prima
di una sua introduzione. Sono poi intervenuti a più riprese Michele
Dallapiccola (CasaAutonomia.eu), Paolo Zanella (Futura),
Filippo Degasperi e Alex Marini, in parte
a commentare la “strumentalizzazione della petizione” da parte di
Masè e in parte a divagare su temi più o meno affini a quello in
discussione, attingendo al repertorio e alle modalità tipiche dello
strumento ostruzionistico. Lucia Maestri ha stigmatizzato
l’assenza, oltre che della Giunta anche della proponente, chiedendo
al presidente Kaswalder di interrompere i lavori per una verifica.
Ivano Job (Coraggio Italia), ha sollecitato l’aula a maggior
attenzione e rispetto dei cittadini.
Respinto
l’ordine del giorno 1 dopo un’ora e mezza di sterile dibattito,
il Presidente Kaswalder ha interrotto i lavori per dare corso
ad una Capigruppo che non ha tuttavia sortito effetti utili allo
sblocco della situazione, confermata l’indisponibilità della
proponente al ritiro della proposta e la fermezza delle Minoranze nel
contrastarla.
Il
dibattito è proseguito fino alle 18.00, con toni più o meno accesi,
come quando il consigliere Paccher si è inserito negli
interventi ostruzionistici per criticare la condotta a suo avviso
incoerente e poco costruttiva delle Minoranze, innescando così un
rimpallo di botta e risposta tra le parti.
Votato
il secondo ordine del giorno di Coppola (respinto), il Presidente
Kaswalder ha chiuso i lavori, aggiornando l’aula alla prossima
seduta.